NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE – ROCK / PUNK / HARDCORE
LABEL – To Lose La Track, Casu Marzu
Records, Fuzzy Cluster Records
PARTICOLARITA’ – Commento PRE LIVE “Vi siete ammorbiditi
rispetto al disco precedente”. Commento POST LIVE “Eh, in verità, no”.
CITTA’ – veniamo, più o meno, da Roma
L’INTERVISTA
In blu
risposte di Antonio (voce), in viola quelle di Gianluca
(chitarra)
Come è nato Soon?
In sala prove, come
tutte le nostre produzioni precedenti, ma scritto e composto con due chitarre
anziché una (come successo invece con il precedente album “PILOT”). È un album
più complesso, meno monolitico. Abbiamo dato più respiro alle armonie e spazio
alle voci rispetto al precedente, senza intaccare la potenza e la rabbia.
Perché questo titolo? … cosa sta a significare?
“Soon” significa “Presto”, avverbio che indica uno
spazio temporale sospeso fra il presente e l’immediato futuro. È una parola che
rappresenta una suggestione presente in tutto quello che abbiamo vissuto negli
ultimi tre anni trascorsi a scrivere il nuovo album e suonare in giro: “presto”
succederà qualcosa di terribilmente bello o terribilmente brutto. E non ci riferiamo
alla nostra “carriera” musicale, bensì alle nostre vite private.
Questa costante attesa di “qualcosa” in arrivo ha reso
il nostro album più maturo, più pensato e soprattutto più personale.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale
alla sua realizzazione finale?
Abbiamo iniziato a scrivere l’album nei mesi successivi
alla pubblicazione di Pilot. Qualche
nota in saletta, linee vocali buttate a caso cantate centinaia di volte e
strutturate in modo tale da portare i brani a diventare un prodotto finito più
complesso. Volevamo un disco meno diretto e più ragionato, che fosse sì adatto
alla nostra dimensione live, ma che avesse anche una propria dimensione una
volta registrato e missato. Abbiamo sempre scritto i nostri brani nell’ottica della
performance dal vivo, stavolta ci siamo sbizzarriti un po’ di più.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante
la lavorazione dell’album?
Abbiamo registrato
le batterie e i bassi in un bellissimo studio di Formello (Sala Tre Gli Artigiani
Studio) con Daniele Gennaretti (fonico di bsbe, Calcutta, Maneskin ecc.).
Mentre Andrew registrava le batterie ha interrotto le session il proprietario
dello studio dicendo “ragà è da anni che ho questo studio e ci registro di
tutto e non si è lamentato mai nessuno, è la prima volta che mi arrivano
lamentele per il troppo volume, che state a fa ?”.
Se Soon fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo
il fosse?
In fondo SOON
può essere considerato un concept
sull’Attesa, come abbiamo detto qua
sopra; si basa sull’idea di portarsi un peso sulle spalle e di cercare di non
fermarsi alla prima difficoltà, ma di cercare di arrivare sempre in fondo,
nonostante la fatica.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del
quale andate più fieri dell’intero disco? … che vi piace di più fare live?
Siamo molto contenti del risultato finale, Siamo
innamoratissimi di tutto il disco alla stessa maniera: nove / dieci pezzi sono
come nove/dieci figli, difficile dire a chi vuoi più bene. Ognuno di noi ha comunque
le sue preferenze. Antonio è molto legato a What
It Takes (uno dei momenti più melodici del disco), io sono molto
soddisfatto della resa di Magic Bullett
e di The Bait, il bassista invece
impazzisce per I Still Remember
(anche perché ha scritto il testo lui) ed Andrew picchia dietro le pelli come
un dannato e ama tutto il disco alla stessa maniera. Siamo molto contenti della
resa live dei pezzi e non riusciamo a distinguere ancora un momento + debole o
uno + riuscito degli altri. Non vi resta che venire ai vostri live e scoprirlo
da soli!
Una bella sfilza
di etichette: To Lose La Track, Fuzzy Cluster Records e Casu Marzu? Come siete
riusciti a metterle insieme? Come lavorate con loro?
Semplicissimo, Toloselatrack ci segue
dagli inizi, ci troviamo benissimo con Luca Benni e oltre ad essere il nostro
presidente, il nostro boss e il nostro discografico è uno nostro zio, uno di
famiglia: ci coccola, ci vizia, ci segue con premura e ci accontenta sempre.
Per questa nuova fatica ci siamo fatti sostenere e aiutare anche dalla Fuzzy
Cluster Records, piccola ma promettente realtà del nordest che diligentemente
guidata dal compagno Gio Scalcon, si sbatte per sostenere meritevoli realtà
italiane come i Bruuno e i LEROY tra gli altri.
La Casu Marzu Records invece a dispetto
del nome sardo, è una neonata etichetta di Cambridge alla prima uscita
discografica; è stata fondata dal nostro amico Will Vincent, addetto stampa per
l’estero del nostro vecchio disco poi diventato amico e sostenitore. Insieme queste
tre piccole realtà ci sostengono dividendosi compiti e spese. Toloselatrack e
Fuzzy Cluster curano la stampa su CD, Casu Marzu Records invece ha realizzato
delle cassette LTD e si occuperà di tutta la distribuzione digitale
Copertina da urlo, in tutti i sensi. Come è stata
scelta? Chi è l’autore?
L’autore è sempre il nostro caro amico Alberto
Becherini, artista immenso che non smettiamo mai di ringraziare (che ha curato
anche l’artwork e tutto il merch del nostro primo album).
L’idea grafica è nata sin dall’inizio della scrittura
del nuovo disco: volevamo rappresentare un momento sospeso, raccontare un
percorso affascinante ma dall’esito incerto. Il funambolo in copertina è fermo
a metà del suo cammino, nel retro copertina la fune è vuota: l’uomo è arrivato
dall’altra parte oppure è caduto nel vuoto?
Come presentate dal vivo il disco?
Lo presentiamo Bene, proponendolo per intero in una
scaletta incendiaria che comprende anche pezzi del nostro esordio. Il nuovo
live è molto carico e intenso e dura più di un’ora. I pezzi del nuovo disco non
perdono lo smalto e la vivacità che hanno in studio ma si vestono di un’energia
e di un’urgenza contagiosa sia per noi che lo suoniamo che per il pubblico che
ci ascolta. Non vi resta che venire a tastare con mano e con orecchie di cosa
stiamo parlando.
Altro da dichiarare?
Il 30 marzo abbiamo fatto il release party
romano; una grande festa per l’uscita del disco insieme alla nostra etichetta e
a due meravigliosi gruppi di amici: SUVARI e i DUMMO. Al Wishlist Club, in via
dei Volsci a Sanlorenzo. Per tutte le altre date consultate pure i nostri
social!
Questa sera ho il piacere di ospitare in palude i Lags, band romana al secondo disco, dopo l'esordio del 2015 Pilot.
RispondiEliminaOttima seconda prova questo Soon, disco fresco e diretto, figlio dei loro numerosi concerti in questi ultimi 4 anni.
RispondiEliminaNove pezzi cantanti in inglese, più la bonus track finale cantata in italiano.
RispondiEliminaDalla gran vibra di Knives and Wounds con al batteria a mille e le chitarre a costruire muri di suoni a I Still Remember, rock cantautorale che cresce e resta nella testa.
RispondiEliminaMenzione speciale a The Bait, forse il mio pezzo preferito: caldo piacevole grunge anni '90 con staffilate elettriche.
RispondiEliminaBuona anche Magic Bullett con ironia e rabbia distribuite in dosi uguali e la band a suonare come un uomo solo.
RispondiEliminaNon lascia indifferenti anche Il podista pezzo in italiano con il giusto ritmo e le giuste parole.
RispondiEliminaBella, bellissima la copertina, tra le migliori dell'anno ... che aggiungere?
RispondiEliminaAscoltate Soon dei Lags, ascoltami!
RispondiEliminaSono un po' di corsa dato che sono in partenza ma appena posso l'ascolterò, le tue scelte sono sempre interessanti.
RispondiEliminaUn salutone
Straordinaria "Knives and Wounds" ed eccezionale anche il video. Molto valida anche "A push and a rush" se ricordo esattamente il titolo. Della prima molto interessante anche il testo. Davvero bravi.
RispondiElimina@Accadebis
RispondiEliminaGrazie per l'attenzione e il passaggio in palude :)
@Daniele
Grazie anche a te ... e per l'ausculto :)