Esposito, Biciclette rubate
iCompany/Iuovo
Nuovo disco per Esposito (all'anagrafe Diego Esposito), dopo l’esordio
che aveva fatto ben sperare di un paio di anni fa, … è più comodo se dormi da me. Dopo Zibba troviamo in cabina di
regia Riccardo Deepa Di Paola, e il giovane musicante toscano si dimostra ancora
abile nello scrivere pop semplici, ironici e diretti. Cosa c’è di più semplice
e diretto di una bicicletta rubata? Titolo ricco di significati, storie e
sventure.
Dieci pezzi così, dall’iniziale Bollani, dal ritmo soave e un bel testo che
racconta una storia e omaggia nel contempo il mitico Stefano Bollani, al finale
malinconico Le viole. In mezzo Voglio stare con te, voce/chitarra a raccontare
una bella storia d’amore libero, Solo
quando sei ubriaca, pop classico di una strana storia d’amore, Le canzoni tristi, luoghi comuni e
cantato roco per una storia d’amore finita. Menzione speciale a Diego, pezzo ginnico e psicologico sulle
insicurezze della vita.
«La necessità di scrivere questo disco nasce
da una sensazione di smarrimento. Spesso mi sono ritrovato in situazioni che
non avevo previsto durante il mio percorso di artista e di essere umano. Ho pensato
di essere come le “biciclette rubate” che da un momento all’altro si ritrovano
in un posto differente rispetto a quello dove erano state parcheggiate qualche
attimo prima. Questo sicuramente dipende dalle scelte che facciamo, ho sempre
pensato che ognuno si crea il proprio destino, ma ogni scelta ti porta in una
direzione che magari non era quella che avevi immaginato: “è
colpa del destino, non è vero è colpa mia!»