Qui sul mio blog ho sempre cercato di parlare di film belli, buoni
libri, dischi da ascoltare, perché mi piace proporre esempi di
arte da gustare. Niente tempo da perdere con cazzate, film fatti
tanto per fare, o libri, album. Ma ora scrivo la recensione di un bruttissimo
film, il peggiore nella carriera di attori da sempre molto
apprezzati. Scrivo la recensione quasi solo per dirvi di non andare a vederlo,
perdereste soldi e tempo, che è la cosa più importante. Mi piange il
cuore, ma è così: Favino, Papaleo, Rubini, Mastandrea, e poi
Margherita Buy, Alessandro Haber, Matilde Gioli, Valeria Solarino.
Sono loro i protagonisti di Moschettieri del re - La penultima
missione, di tale Giovanni Veronesi, fratello del buon Sandro Veronesi.
Il film vuole essere una trasposizione dei celebri romanzi di Dumas,
con protagonisti i 4 moschettieri D'Artagnan, Porthos, Aramis,
Athos, richiamati in servizio dalla regina francese, che vede la
corona in pericolo a causa di trame di corte e un re troppo giovane
e dissoluto. Vediamo D'Artagnan, interpretato da Pierfrancesco
Favino, che cerca di parlare un italiano con accento francese alla
Ispettore Closeau, infilare una volgarità dietro l'altra. Parolacce
dette come un bambino, mentre cerca di rimettere insieme gli altri
Moschettieri. Ovviamente ci riuscirà, e dopo essere stati a corte i
4 partiranno in una missione incomprensibile, fatta di corse a
cavallo tra emorroidi e ovvietà, con una trama esile, messa in
piedi solo per dare fiato a battutacce oscene.
Insostenibile,
davvero insostenibile e penoso. Avrei voluto abbandonare il cinema
prima della fine, ma con la sala piena era difficile (ci eravamo
infilati nel classico cinepanettone, travestito da film colto ...
anche se il nome del regista doveva mettermi sull'avviso).
spoiler
Non vorrei che qualcuno tirasse in ballo il toscano Monicelli e i
suoi film picareschi. Qui ci sono solo paesaggi molto belli (la
pellicola è stata girata in Basilicata) e niente altro. Teatranti amatoriali avrebbero fatto meglio, risultando più credibili. E poi la
sceneggiatura è scritta male, dialoghi scemi alla ricerca della
facile risata; la trama, esile, arriva all'assurdo, quando alla fine
si scopre che c'era un bambino dietro tutto. Un bambino dei giorni
nostri intento a leggere Dumas, con capellino da Babbo natale. Sì,
perché siamo a natale, è morto lo zio del bambino, e tutta la
famiglia si ritrova a tavola. Sono i protagonisti del film,
immaginati nei vari ruoli dal povero ragazzino.
Qui non mi sembra si possa parlare di film popolare, di cinema medio
per famiglie. Io parlerei di cinema mediocre. Incomprensibile come
si possa immaginare un bambino pensare simili cazzate con doppiosensi sessuali, dette da
genitori, zie, zie, nonni, preti ... mi spiace per Favino, Papaleo,
Rubini, Mastandrea, ma i nostri grandi, tipo Gassman o Volontè,
quando facevano film non impegnati, avevano un altro stile e penso
leggessero la sceneggiatura prima. Non credo che questi 4
Moschettieri e la regina (potrà fare ancora un film con Nanni Moretti
dopo questo la Buy?... manco se si inginocchia sui ceci implorante
pietà!), abbiano girato il film per questioni alimentari, sarebbe
grave. Oppure stiamo tornando ai tempi del buon Renzo Montagnani,
costretto a girare film pecorecci? Non credo, qui non si arriva al pecoreccio, ci si ferma prima imbarazzati, timorosi di non arrivare in tv a natale.
Tremo al pensiero del titolo: Moschettieri del re - La penultima
missione. Penultima? Non ditemi che torneranno in sella ai cavalli
un'altra volta!
Volevo guardarlo, ma dopo il tuo post inizio ad avere dei dubbi.
RispondiEliminaSereno giorno.
i trailer mi avevano messo sul chi va là :DDD Grazie della conferma !
RispondiEliminaNon sapevo del colpo di scena finale.. un po' alla Lego Movie se vogliamo :D Peccato, poteva essere una buona idea, un po' alla Brancaleone o I Picari
RispondiEliminaEviterò di sicuro. Dopo averli visti da Fazio (sempre più penoso) e considerata la filmografia di Veronesi, avevo pochi dubbi. L'unico che mi stupisce è Mastandrea che stimo tantissimo, ma considerato il mestiere di attore, una marchetta ogni tanto ci può anche stare. Favino è sopravvalutato e Rubini ha già dato.
RispondiElimina@Cavaliere Oscuro del Web
RispondiEliminaStanne alla larga, non te ne pentirai (invece io mi sono pentito di esserci andato).
Buona domenica, grazie a te.
@Kermitilrospo
Prego, purtroppo non sono stato attento alla pubblicità, e mi pensavo un buon film, anche grazie agli attori coinvolti.
@fperlae
Esatto, credo che l'idea fosse proprio di fare un film monicelliano, popolare ma di un certo livello, invece non ci sono riusciti, e il fastidio è doppio (probabilmente il regista in un film ha il suo peso, e anche con un De Niro, certi farebbero schifezze).
@Lucien
Tra i quattro quello più bravo è Rocco Papaleo. Su Favino anche io ho dei dubbi sempre più forti (del resto, basta scorrere la sua filmografia ... molte muccinate), mentre Mastandrea è uno da alti e bassi clamorosi. Rubini? La stazione, il suo esordio buon esordio registico è del 1990, quindi quasi trent'anni fa. Si sentono tutti, sì.
In effetti quel "penultima" è piuttosto inquietante...
RispondiEliminaGià :(
RispondiEliminaVolevo vederlo, ma a Torino è uscito in pochissime multisala e ho capito che non era il caso. Peccato, un cast del genere presupponeva un buon film.
RispondiEliminaUn vero peccato, d'altronde dopo aver visto la locandina ho pensato :"Mah?!?"...
RispondiElimina@Simona [Ciccola]
RispondiEliminaVero tutto quello che dici: un cast così non può perdersi a fare un film così, e il fatto che girasse per le multisale la dice lunga ... ma, ti dico, anche La befana vien di notte, girava molto, ma è un buon film delle feste, con attori in parte e scenari giusti per una fiaba "nostra".
@Enri
Certo, tutto, tutto faceva presupporre il filmetto per chi non va mai al cinema a parte a natale :(