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domenica 20 gennaio 2019

In palude con i Morso

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Hardcore / Punk / Metal / Rock / Experimental
DOVE ASCOLTARLO in download gratuito dalla nostra pagina bandcamp
LABEL Dischi Bervisti, Cave Canem DIY
PARTICOLARITA’ a cura dell'ascoltatore
CITTA’ Spalmati fra Milano e Varese
DATA DI USCITA 18/01/2019
L’INTERVISTA
Come è nato Lo zen e l’arte del rigetto?
Dalla voglia di rigettare. 
Perché questo bel titolo?
Perché rigettare é importante, necessario anche per il benessere mentale di un individuo. Il rigetto, il rifiuto, la ribellione sono propri di una mente in equilibrio. 
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Dall'idea primordiale al prodotto finale é stato fatto solo un lavoro di rifinitura. I concetti erano già chiari, i suoni un po' meno. 
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’album?
Le prove del lunedì mattina. Distorsione e doppiecasse per colazione. 
Se Lo zen e l’arte del rigetto fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Un po' lo è, in effetti. Il tema sono le incrostazioni psicologiche e i problemi che ne derivano per il singolo e per la società. Ma non é solo un elenco, con umiltà e in punta di piedi proponiamo anche alcune piccole soluzioni o alternative. 
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco? … che vi piace di più fare live? 
Per ora piacciono tutti. Ci vuole tempo per iniziare a disprezzare 😛
Dischi Bervisti e CaveCanem a produrre … come mai con loro? Come è nato il rapporto?
Sia Nicola che i ragazzi di Cave Canem sono amici e persone estremamente cordiali e professionali. Nel proporre il disco, abbiamo pensato subito a loro e tutto si è evoluto naturalmente.
Copertina troppo bella, demoniaca … o no? come è nata? Di chi è opera?
Volevamo una copertina molto colorata e piena di dettagli, un'immagine forte e attuale che potesse rappresentare le tematiche dei testi.
Siamo partiti pensando a Steve Cutts e Hieronymus Bosch e abbiamo affidato la manodopera al maestro Omar Fusillo. 
Come presentate dal vivo il disco? 
Come se fossimo senza un palco.
Altro da dichiarare?
Grazie per le domande.


13 commenti:

  1. Grande vibra in palude questa sera con i Morso, a presentare il loro esordio.

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  2. L'esordio Lo Zen e l'arte del rigetto targato Dischi Bervisti e Cave Camen, giusto per dirvi di che stiamo parlando.

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  3. Musica liberatoria e catartica, un hardcore rock-noise demoniaco e carnascialesco come lascia intuire la stupenda copertina.

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  4. Undici pezzi esplosivi cantanti in italiano, con tematiche che spaziano dal privato al politico.

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  5. Disco diviso in due parti, come i vecchi vinili: lato A e lato B.

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  6. Disco diviso in due parti, come i vecchi vinili: lato A e lato B.

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  7. Lato A più intimo e "calmo", mentre il lato B più esplosivo, sia come suoni sia come parole.

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  8. Si parte con Liberaci dal male, e si capisce che ci sarà da divertirsi, tra ritmica incessante, parole di fuoco gridate, gran vibra.

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  9. ... e si arriva con Sognavo di essere Bukowski, pezzo pestante con finale straziante. Due bei titoli, non c'è che dire ...

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  10. In mezzo c'è di tutto è di più senza nessun cedimento.

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  11. Non si muore ogni dicembre è forse il migliore del lato A, perché tiratissimo, ironico, virtuosistico.

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  12. Glamour Suicide è invece il mio preferito del lato B, perché ricorda i Negazione, perché spacca in modo suadente e folle ...

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  13. Da ascoltare tutto a volumi alti, altissimi.

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