NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
Hardcore / Punk / Metal / Rock / Experimental
DOVE ASCOLTARLO in download gratuito
dalla nostra pagina bandcamp
LABEL Dischi Bervisti, Cave Canem DIY
PARTICOLARITA’ a cura dell'ascoltatore
CITTA’ Spalmati fra Milano e Varese
L’INTERVISTA
Come è nato Lo zen e l’arte del rigetto?
Dalla voglia di rigettare.
Perché questo bel titolo?
Perché rigettare é importante, necessario anche per il benessere mentale di
un individuo. Il rigetto, il rifiuto, la ribellione sono propri di una mente in
equilibrio.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione
finale?
Dall'idea primordiale al prodotto finale é stato fatto solo un lavoro di
rifinitura. I concetti erano già chiari, i suoni un po' meno.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’album?
Le prove del lunedì mattina. Distorsione e doppiecasse per colazione.
Se Lo zen e l’arte del rigetto fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
tolgo il fosse?
Un po' lo è, in effetti. Il tema sono le incrostazioni psicologiche e i
problemi che ne derivano per il singolo e per la società. Ma non é solo un
elenco, con umiltà e in punta di piedi proponiamo anche alcune piccole
soluzioni o alternative.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri
dell’intero disco? … che vi piace di più fare live?
Per ora piacciono tutti. Ci vuole tempo per iniziare a disprezzare 😛
Dischi Bervisti e CaveCanem a produrre … come mai con loro? Come è nato il
rapporto?
Sia Nicola che i ragazzi di Cave Canem sono amici e
persone estremamente cordiali e professionali. Nel proporre il disco, abbiamo pensato subito a loro e tutto si è evoluto
naturalmente.
Copertina troppo bella, demoniaca … o no? come è nata? Di chi è opera?
Volevamo una copertina molto colorata e piena di dettagli, un'immagine
forte e attuale che potesse rappresentare le tematiche dei testi.
Siamo partiti pensando a Steve Cutts e Hieronymus Bosch e abbiamo affidato
la manodopera al maestro Omar Fusillo.
Come presentate dal vivo il disco?
Come se fossimo senza un palco.
Altro da dichiarare?
Grazie per le domande.
Grande vibra in palude questa sera con i Morso, a presentare il loro esordio.
RispondiEliminaL'esordio Lo Zen e l'arte del rigetto targato Dischi Bervisti e Cave Camen, giusto per dirvi di che stiamo parlando.
RispondiEliminaMusica liberatoria e catartica, un hardcore rock-noise demoniaco e carnascialesco come lascia intuire la stupenda copertina.
RispondiEliminaUndici pezzi esplosivi cantanti in italiano, con tematiche che spaziano dal privato al politico.
RispondiEliminaDisco diviso in due parti, come i vecchi vinili: lato A e lato B.
RispondiEliminaDisco diviso in due parti, come i vecchi vinili: lato A e lato B.
RispondiEliminaLato A più intimo e "calmo", mentre il lato B più esplosivo, sia come suoni sia come parole.
RispondiEliminaSi parte con Liberaci dal male, e si capisce che ci sarà da divertirsi, tra ritmica incessante, parole di fuoco gridate, gran vibra.
RispondiElimina... e si arriva con Sognavo di essere Bukowski, pezzo pestante con finale straziante. Due bei titoli, non c'è che dire ...
RispondiEliminaIn mezzo c'è di tutto è di più senza nessun cedimento.
RispondiEliminaNon si muore ogni dicembre è forse il migliore del lato A, perché tiratissimo, ironico, virtuosistico.
RispondiEliminaGlamour Suicide è invece il mio preferito del lato B, perché ricorda i Negazione, perché spacca in modo suadente e folle ...
RispondiEliminaDa ascoltare tutto a volumi alti, altissimi.
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