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martedì 18 dicembre 2018

In palude con i Lo Straniero

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE pop elettronico psichedelico
DOVE ASCOLTARLO su spotify ad esempio
LABEL La Tempesta
PARTICOLARITA’ due voci. Feat. Gian Maria Accusani Sick Tamburo/Prozac + in Psicosogno
CITTA’ Acqui Terme/Nizza Monferrato
DATA DI USCITA 12 ottobre 2018
L’INTERVISTA
Come è nato Quartiere italiano?
Suonando, in tour e in sala prove, durante una fase spontanea di scrittura che si è conclusa arrivati a circa trenta provini. Da quel momento il lavoro è stato più minuzioso grazie alla produzione di Ale Bavo che ci ha aiutati a sintetizzare le idee. Le jam session ci hanno divertito e hanno dato calore e verità al suonato e con il mix abbiamo trovato l’equilibrio che cercavamo.
Perché questo titolo?
Stavamo chiudendo la prima stesura, la nostra casa/sala prove stava per essere smantellata per lavori di ristrutturazione. Dopo mesi di lavoro avevamo solo due giorni per chiudere il lavoro. Bloccati da ore su una canzone, una donna si è materializzata alla finestra, pronta a buttarsi ad angelo sulla strada o in volo verso l’ignoto... non sappiamo ancora che fine abbia fatto. In quel momento le canzoni erano davvero legate fra di loro, il quartiere suonava come un coro, storie comuni e altre inconsuete, meno conosciute. Da lì è nato Quartiere italiano.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Ci è piaciuta da subito l’idea di un disco cinematografico, in parte ispirati a passaggi di Fuori orario o Brutti sporchi e cattivi. C’era grande varietà come in ogni Quartiere, una caratteristica che ci siamo portati dietro e di cui andiamo orgogliosi. Seduta spiritica era un loop di poche parole, Dove vai girava su un solo e ostinato accordo, Matematica e aspirina già la suonavamo live, Cardio è frutto di un cut-up di diversi frammenti sonori, Lastricato era acustica... per dirti che ogni brano ha avuto la sua genesi. Arrivati a concludere tre quarti del disco abbiamo inserito quelli che per noi erano i tasselli mancanti e siamo entrati in studio dove abbiamo inciso meglio ogni parte.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’album?
Sono tanti gli aneddoti! In generale porteremo con noi la stima e l’affetto che ci hanno dimostrato i manager dei tre studi di registrazione che ci hanno ospitato, Marcello Succo del Bluroom, Mattia Cominotto del Greenfog e Stefano Luciani del Nufabric. Quest’ultimo, esempio di gentilezza e disponibilità, in piena notte al termine di una session di 14 ore ha giustamente perso le staffe imprecando pesantemente contro il cielo alla nostra ennesima richiesta di modificare la microfonazione. Per poi chiederci scusa dopo 5 minuti.. ma aveva ragione!
Se Quartiere italiano fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Il regime della notte: un fuori orario fra le storie nascoste di San Salvario a Torino o nei paraggi di un quartiere periferico di Genova.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco? … che vi piace di più fare live?
Tutti! Partecipiamo intensamente tutti e cinque alla stesura quindi ogni brano per noi ha grande valore. Il tour è partito il 23 novembre da Genova, alle ultime prove abbiamo suonato con molto trasporto Dove vai e Cardio.
Quartiere italiano vanta la produzione de La Tempesta. Come siete entrati in contatto con loro? Come avete lavorato?
La Tempesta aveva prodotto anche il primo album, è un collettivo di artisti in cui ci riconosciamo per libertà creativa e passione.
Copertina molto bella, come tutto l’artwork, ben curato, con disegni e tutti i testi. Come è nato tutto questo? Di chi è opera?
La copertina nasce da un'idea di Valentina, la nostra bassista, ed è stata poi curata da Giulio Mosca, meglio conosciuto come il Baffo, giovane illustratore che nell'ultimo anno ha riscosso parecchio successo. Giulio aveva già collaborato con noi in passato con il video di Speed al mattino e quest'anno con il video di Seduta spiritica. L'idea era quella di rappresentare una folla, un coro, un popolo "X" eterogeneo, fatto non solo di uomini e donne, ma anche di icone, personaggi immaginari, ibridi.
Come presentate dal vivo il disco?
Questo disco è stato pensato da principio in funzione di un live più caldo, suonato, d'impatto, rispetto al primo album, più algido e sintetico. Non escludiamo la partecipazione live di un sesto componente, ma più avanti.
Altro da dichiarare?
Potete seguirci su: Facebook, Instagram, Sito internet ...ma vi aspettiamo sotto il palco!

10 commenti:

  1. Un vero piacere ospitare questo bel gruppo, dal ritmo nel sangue e dai volumi alti: Lo Straniero che presenta qui il recente Quartiere italiano dato alle stampe che con La Tempesta.

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  2. Un disco ricco, pieno di suoni e storie, con cambi di ritmo piacevoli, ma godibile in tutti e 14 episodi.

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  3. Come sempre difficile dire una canzone rispetto ad un'altra, ma ci provo ...

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  4. In ordine d'ascolto direi: Dove vai, acida e psichedelica, buona per prendere il ritmo, elettricità diffusa, ecologia per corpo e mente, belle tastiere e giochi di parole.

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  5. Quartiere italiano title-track danzereccia e d'attualità, bel modo di cantare, ottimi fiati, ottime vibra per un rock moderno e dinamico.

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  6. Matematica e aspirina pezzo divertente/divertito con bei giochi di parole, volumi alti e una band che suona come un solo uomo (o donna).

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  7. Seduta spiritica, magico ed elettrico, con ritmo, testo pop stupendo come le tasterine magiche e Sorella, pezzo scatenato, elettrico con un bel testo fantasy e un bel modo di cantare di lui e lei e (ancora) tastierine magiche ...

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  8. Psicosogno, pop-elettronico divertito/divertente dal bel titolo e con un ritmo che sale (più la voce di Gian Maria Accusani, che non possiamo dimenticare mai ...).

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  9. Ritorna qui, cavalcata elettronica per chiudere con le suggestioni magiche dell'intero album e riaccenderlo subito ...

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