Pagine

venerdì 19 ottobre 2018

In palude con Trerose

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE Pop Rock con influenze psichedeliche

DOVE ASCOLTARLO su l’Indiependente o su spotify

LABEL A Buzz Supreme

PARTICOLARITA’ Album d’esordio


CITTA’ Vignola (MO)

DATA DI USCITA 12 ottobre 2018

L’INTERVISTA
Come è nato Pop Noir?
Sicuramente è frutto di grande passione e amore per la musica … un inarrestabile bisogno di tradurre concretamente un insieme di note e pensieri. Ci conosciamo da anni, Pino e Fabiano sono amici da una vita e avevano già suonato insieme. Da questo nucleo è partita l’idea del progetto che ha trovato in Eleonora una perfetta espressione vocale e anche d’immagine.
Perché questo titolo?
Durante la registrazione del disco, ci trovavamo spesso a girare per ristoranti, trattorie e bar. I gestori, le persone in genere ci vedevano con gli strumenti al seguito e (che curiosità e interesse per la musica in Emilia Romagna!) ci tempestavano di domande. Una su tutte “Che genere fate?”. Un giorno è saltato fuori Pop Noir e riflettendoci abbiamo capito che esprimeva perfettamente il mood dell’album. Canzoni sì, da ascoltare e cantare ma con un’ombra scura e forse decadente che avvolge le nostre sonorità.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Beh … un percorso alquanto inusuale. Non abitiamo tutti nella stessa regione. Fabiano vive a Reggio Calabria e aveva realizzato diverse bozze di canzoni che ha fatto sentire a Pino che a sua volta aveva un altro bel po’ di idee che aspettavano solo di essere definite. La splendida voce di Eleonora è stato il vero punto di svolta che ha determinato la nascita del progetto Trerose.  E’ stato realizzato (in casa) un demo che abbiamo fatto ascoltare a Umberto Maria Giardini che si dimostrato subito entusiasta di collaborare con noi come produttore artistico (e batterista). Abbiamo scelto i pezzi per l’album e incominciato una serie di prove in saletta per dare una veste definitiva alle canzoni. Quindi siamo finalmente arrivati in sala d’incisione. Abbiamo registrato praticamente in diretta le basi strumentali e parte delle voci presso il Duna Studio di Andrea Scardovi a Russi (RA). Poi abbiamo terminato con le restanti parti vocali e il mixaggio al Bombanella Soundscapes di Davide Cristiani a Solignano di Maranello (MO). Il master finale è stato realizzato dal nostro caro amico Christian Alati (quello di Nico 1988 per intenderci!).
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’album?
Durante le registrazioni abbiamo deciso di fare qualche foto e siamo stati raggiunti (insieme con Umberto) da Daniela Tudisca (la fotografa) e Ugo Cappadonia degli Stella Maris . E’ stato uno spasso, una giornata da liceali! Insetti di ogni specie che ci tormentavano durante le foto, gli scatti in mezzo alle frasche e nei canali lungo le strade e poi tutti insieme nel furgone di Umberto a scorrazzare tra le campagne alla ricerca di cibo (avremo fatto lo stesso giro almeno tre volte) con Fabiano seduto … nel bagagliaio.
Se Pop Noir fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Tieni il fosse. Non è sicuramente un concept ma c’è un sentimento di profonda disillusione nei testi che sottolinea tutto l’album.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco? … che vi piace di più fare live?
E’ il primo disco per cui siamo affezionati ad ogni canzone. Siamo però rimasti tutti molto sorpresi da come è uscito Ignora la morte (grazie anche allo splendido piano di Michele “Mecco” Guidi).
Come è stato produrre Pop Noir? Chi avete avuto più vicino? AbuzzSupreme, Bombanella Soundscapes …
Una splendida fatica! Non sapremmo dire chi veramente … sarà banale ma ognuno ha contribuito in maniera determinante al risultato finale. Senza far torto a nessuno e proprio perché ci è stato vicino tante ore, possiamo dire che Umberto è stato una guida per trovare la misura giusta, limare le presunzioni e inoltre è davvero simpatico e socievole. Ora invece la collaborazione con Leo e Andrea di ABuzzSupreme è diventata un vero e proprio sostegno nel percorso per noi più complesso (come per molti altri artisti) di promuoverei e farci apprezzare.
Copertina molto suggestiva, classica, diretta ... come è nata? Di chi è opera?
La copertina è stata realizzata da un vero professionista: Emanuele Centola (Emmaboshi Studio di Bologna). La foto di copertina è uno scatto fatto da Daniela Tudiscaquel famoso giorno di cui ti parlavamo. La foto all’interno è invece di Moris Dallini e Donatello Iacobone (Officina delle Immagini di Castellarano). Volevamo appunto una copertina semplice e diretta e abbiamo portato a Emanuele una serie di spunti. Lui ha un metodo di lavoro interessante e molto coinvolgente. Ci ha tenuto costantemente informati tramite una piattaforma online dei progressi del lavoro, potendo così avere sempre uno sguardo attento ai particolari.
 Come presentate dal vivo Pop Noir?
In maniera abbastanza classica. Oltre ai componenti base di Trerose, abbiamo alla batteria Samuele Lambertini e alla tastiera Davide Borelli. Essendo un disco molto suonato, abbiamo preferito indirizzarci verso un live senza basi, click o roba del genere (pur non disprezzando … anzi).
Altro da dichiarare?
Abbiamo tantissime altre canzoni in cantiere che presto cominceremo a definire per proporle dal vivo e realizzare il secondo album. Abbiamo lanciato il disco con un release party che si è tenuto il 12 ottobre al Bombanella Soundscapes e successivamente saremo il 26.10 al Catomes Tot di Reggio Emilia.


9 commenti:

  1. Fa molto piacere ospitare questo esordio dei Trerose.

    RispondiElimina
  2. Fa piacere perché in palude sono da sempre bene accetti gli esordienti, scommesse spesso vinte, come credo sarà con i Trerose.

    RispondiElimina
  3. E poi per il titolo dell'album, Pop Noir, ben adatto alla palude e perfetto per la loro musica: un rock acido con molte venature pop malinconico in nove canzoni.

    RispondiElimina
  4. Nove pezzi tutti molto belli, tra i quali è difficile scegliere, ma, con una pistola puntata alla testa dico A te, a me per la melanconia a piene mani. Forse il pezzo più autunnale del mazzo, psichdelia intima e delicata e attitudine shoegaze nelle chitarre fondamentali.

    RispondiElimina
  5. Poi devo dire, questi Trerose mi ricordano gli Ustmamò, per esempio nella prima canzone dell'album, Mantello pop-rock dolce, bello, suonato con umiltà, eleganza ... ma anche, forse di più, per Tutto passerà nel suo essere un po' elettronico e un po' giocattoloso e con una bella voce di donna.

    RispondiElimina
  6. Bella anche Ignora la morte, perfetto pop italico: nei suoni, nel cantato, nel testo ... e poi quel piano lennoniano :)

    RispondiElimina
  7. Cito volentieri anche L'estate arriva, pop con un certo gusto per il passato, con ancora un cantato pregevole, da cantante italiana di razza.

    RispondiElimina
  8. Allo stesso tempo apprezzatissimo lo strumentale Un giorno, sinuoso acidulo rock con un'insidiosa chitarra, l'organo, il ritmo che sale e tutto che suona come un solo.

    RispondiElimina
  9. L'ho dette tutte? Forse no, ma tutte sono da ascoltare e riascoltare le canzoni di questo Pop Noir. Parola d'Alligatore.

    RispondiElimina

AAAATenzione, il captcha (il verificaparole) è finto, non serve immetterlo. Dopo il vostro commento, cliccate direttamente su PUBBLICA COMMENTO. Se siete commentatori anonimi, mi dispiace, dovete scrivere il captcha ...