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venerdì 5 ottobre 2018

In palude con Riccardo Onori

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE World Music
DOVE ASCOLTARLO qui
LABEL BCLine
CITTA’ Prato
DATA DI USCITA 28.09.2018
L’INTERVISTA
Come è nato Sonoristan?
L’idea di creare un posto immaginario dove tutti sono bene accetti, senza bisogno di permessi di soggiorno è un’idea che mi è venuta durante la lavorazione del disco,ogni sessione era invasa da musicisti, cantanti da ogni luogo del mondo, tutti si sono messi a disposizione di questo progetto senza pensare alle religioni, all’etnie o a schieramenti politici, hanno solo fatto musica insieme a me. 
La cosa mi ha fatto pensare alla situazione politica di oggi, l’Italia che ancora sottostà alle direttive americane, in questo momento c’è un presidente che usa la linea dura con gli immigrati,e l’Italia fa lo stesso per seguire gli ordini.
Io mi rendo solo conto che la realtà è un’altra, le cose si possono fare tutto insieme, e anzi, proprio la differenza e la tolleranza,rende questo pianeta un posto migliorabile.
Sonoristan è un’utopia, ma mi auguro che le persone possono mettere in pratica quello che ho vissuto io per questo disco.
Perché questo titolo?  … cosa rappresenta?
Rappresenta un gioco di tre parole messe insieme. Sonori ha a che fare con il mio mestiere, ho sempre dato molta importanza al suono Stan è il suffisso per indicare un paese, come Afganistan, Pakistan... 
in più c’è all’interno il mio cognome Onori
Mi è sembrato divertente fare un mix e inventare un luogo che ha anche una sua bandiera.
Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Avevo già dei brani che suonavo dal vivo quando facevo le serate a mio nome, molte persone mi chiedevano, dove potevano trovare questi brani, io, vergognandomi molto rispondevo sempre: non si possono trovare! 
Quindi ho deciso di registrare questi brani, poi ho deciso di chiamare degli ospiti, alla fine non mi fanno impazzire i dischi strumentali.
Sono rimasto molto contento dell’adesione che gli ospiti mi hanno concesso. 
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Ogni brano ha una storia interessante,proprio per l’esperienza che ogni artista ha portato.
Una bellissima giornata è stata quella con Mudimbi: è un ragazzo molto intelligente e simpatico, abbiamo passato una giornata a sparare caxxate, ma come succede con le persone intelligenti, dalle questioni leggere, ne esci sempre arricchito in profondità, perché alla fine tocchi argomenti che non sono per niente leggeri. 
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Il concept è quello che dicevo all’inizio, la collaborazione. 
Tutto questo disco è fatto dalle persone che si sono messe in gioco con me.
C’è qualche pezzo che preferisci?
Sono tutti figli ed è difficile avere delle preferenze, posso solo dire che il brano con Hindi Zahra lo abbiamo scritto e registrato in due ore, questo mi ha stupito fortemente, e ogni volta che lo sento ci riconosco quella freschezza di quel momento. 
Qualche pezzo del quale vai più fiero di Sonoristan? …
Nemo è un pezzo strumentale che apre il disco, mi piace tantissimo perché è un po’ il simbolo di questo lavoro, una crescita continua. È il simbolo anche della mia crescita umana e musicale.
Il disco è uscito con BC LINE, nuovo progetto nato dalla storica Black Candy Records. Come è nata l’idea di produrre il tuo disco d’esordio?
L’idea viene dalla mia collaborazione con Gianluca Petrella, è stato lui ad introdurmi a Giacomelli. Il disco era già pronto, mancava solo chi si prendesse cura delle sorti discografiche, mi è piaciuto subito l’entusiasmo con il quale si sono buttati in questo progetto. 
So di non avere fatto un disco commerciale, ed è stata una scelta, ma avere persone che si mettono a disposizione è già un grandissimo risultato.
Copertina molto bella e colorata. Come è nata? Chi è l’autore?
Avevo già scelto una copertina per il disco, doveva essere la bandiera inventata per Sonoristan, poi però è arrivata Claudia Cataldi di The Factory Prd, con lei abbiamo fatto un servizio fotografico che doveva essere utile per l’ufficio stampa, ma ha proposto delle idee così forti, che rappresentavano perfettamente l’idea del progetto Sonoristan, che alla fine ho deciso di usare una sua foto.
Come presenti dal vivo Sonoristan?
Avrò una bellissima Band che porterà in giro il live, ci saranno Stefano Tamborrino alla batteria Paolo “Pee wee” Durante alle tastiere,  Gianluca Petrella che si occuperà di suonare l’elettronica e il trombone, e Giulietta Passera dei Magaboo. 
Non vedo l’ora di iniziare,sarà una bellissima scommessa per me.
Altro da dichiarare?
Non trasporto niente di illegale!!! Ahahahaha …


10 commenti:

  1. Disco internazionale, particolare, forte nella sua leggerezza ... mi fa piacere ospitare in palude Riccardo Onori ... anzi, un vero onore, passatemi la battuta.

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  2. Un disco multietnico, lasciatemelo dire, forte e deciso contro questa brutta deriva del nostro paese (iniziata da anni, sia ben chiaro, ma qui alle sue battute tragiche, e spero finali.

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  3. Ma non voglio buttarla in politica, anche se alta ... Sonoristan è un grande disco, con molti ospiti internazionali. La musica dal mondo eseguita al meglio.

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  4. Da Nemo maestoso strumentale classicheggiante che apre il disco a V.I.T.A., rap cantato con semplicità da Mudimbi, rapper marchigiano, fiati magici ... gran bel modo di finire.

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  5. In mezzo gioiellini come Sea no street energico/energetico jazz con tromba di Gianluca Petrella e la bella voce di Sabina Sciubba delle Brazilian Girls

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  6. Oppure Afro + Cobalto afrobeat con un sax magico (Dimitri Espinosa) e il campionamento di vari discorsi politici internazionali/internazionalisti.

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  7. A proposito di internazionalismo come non citare Tamiditin, psichedelica, cullante nenia alternative internazionale, cantata con intensità dall'algerino, Mohamed Azizi.

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  8. ... ma anche Imidiwen, poetico brano cantato da Ahmed Ag Keady, cullante e dilatato fin a farci pensare ancora una volta, che un altro mondo musicale è possibile ... e non solo ;)

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  9. Ma tutto il disco è così, tutto Sonoristan lo fa pensare ... a proposito, la title-track è un rap indignato/indignante cantato dal rapper Pietro Matteo Grigio e da Ziad Trambelsi, tunisino d'origine da anni in Italia (note le sue performance con l'Orchestra di Piazza Vittorio).

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  10. Ascoltiamo Sonoristan, ottimo antidoto contro l'Italietta razzista di questi giorni.

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