NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE World Music
DOVE ASCOLTARLO qui
LABEL BCLine
CITTA’ Prato
L’INTERVISTA
Come è nato Sonoristan?
L’idea
di creare un posto immaginario dove tutti sono bene accetti, senza bisogno di
permessi di soggiorno è un’idea che mi è venuta durante la lavorazione del
disco,ogni sessione era invasa da musicisti, cantanti da ogni luogo del mondo, tutti
si sono messi a disposizione di questo progetto senza pensare alle religioni, all’etnie
o a schieramenti politici, hanno solo fatto musica insieme a me.
La
cosa mi ha fatto pensare alla situazione politica di oggi, l’Italia che ancora
sottostà alle direttive americane, in questo momento c’è un presidente che usa
la linea dura con gli immigrati,e l’Italia fa lo stesso per seguire gli ordini.
Io
mi rendo solo conto che la realtà è un’altra, le cose si possono fare tutto
insieme, e anzi, proprio la differenza e la tolleranza,rende questo pianeta un
posto migliorabile.
Sonoristan è
un’utopia, ma mi auguro che le persone possono mettere in pratica quello che ho
vissuto io per questo disco.
Perché questo titolo? … cosa rappresenta?
Rappresenta
un gioco di tre parole messe insieme. Sonori ha a che fare con il mio mestiere, ho
sempre dato molta importanza al suono Stan è il suffisso per indicare un paese, come
Afganistan, Pakistan...
in
più c’è all’interno il mio cognome Onori
Mi
è sembrato divertente fare un mix e inventare un luogo che ha anche una sua
bandiera.
Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale
alla sua realizzazione finale?
Avevo
già dei brani che suonavo dal vivo quando facevo le serate a mio nome, molte
persone mi chiedevano, dove potevano trovare questi brani, io, vergognandomi
molto rispondevo sempre: non si possono trovare!
Quindi
ho deciso di registrare questi brani, poi ho deciso di chiamare degli ospiti, alla
fine non mi fanno impazzire i dischi strumentali.
Sono
rimasto molto contento dell’adesione che gli ospiti mi hanno concesso.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante
la lavorazione del disco?
Ogni
brano ha una storia interessante,proprio per l’esperienza che ogni artista ha
portato.
Una
bellissima giornata è stata quella con Mudimbi: è un ragazzo molto intelligente
e simpatico, abbiamo passato una giornata a sparare caxxate, ma come succede con le persone intelligenti, dalle
questioni leggere, ne esci sempre arricchito in profondità, perché alla fine
tocchi argomenti che non sono per niente leggeri.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
tolgo il fosse?
Il
concept è quello che dicevo
all’inizio, la collaborazione.
Tutto
questo disco è fatto dalle persone che si sono messe in gioco con me.
C’è qualche pezzo che preferisci?
Sono
tutti figli ed è difficile avere delle preferenze, posso solo dire che il brano
con Hindi Zahra lo abbiamo scritto e registrato in due ore, questo mi ha
stupito fortemente, e ogni volta che lo sento ci riconosco quella freschezza di
quel momento.
Qualche pezzo del quale vai più fiero di Sonoristan? …
Nemo è un pezzo strumentale che apre il
disco, mi piace tantissimo perché è un po’ il simbolo di questo lavoro, una
crescita continua. È il simbolo anche della mia crescita umana e musicale.
Il disco è uscito
con BC LINE, nuovo progetto nato dalla storica Black Candy Records. Come è nata
l’idea di produrre il tuo disco d’esordio?
L’idea
viene dalla mia collaborazione con Gianluca Petrella, è stato lui ad introdurmi
a Giacomelli. Il disco era già pronto, mancava solo chi si prendesse cura delle
sorti discografiche, mi è piaciuto subito l’entusiasmo con il quale si sono
buttati in questo progetto.
So
di non avere fatto un disco commerciale, ed è stata una scelta, ma avere
persone che si mettono a disposizione è già un grandissimo risultato.
Copertina molto bella e colorata. Come è nata? Chi è
l’autore?
Avevo
già scelto una copertina per il disco, doveva essere la bandiera inventata per Sonoristan, poi
però è arrivata Claudia Cataldi di The Factory Prd, con lei abbiamo fatto un
servizio fotografico che doveva essere utile per l’ufficio stampa, ma ha
proposto delle idee così forti, che rappresentavano perfettamente l’idea del
progetto Sonoristan, che
alla fine ho deciso di usare una sua foto.
Come presenti dal vivo Sonoristan?
Avrò
una bellissima Band che porterà in giro il live, ci saranno Stefano Tamborrino
alla batteria Paolo “Pee wee” Durante alle tastiere, Gianluca Petrella
che si occuperà di suonare l’elettronica e il trombone, e Giulietta Passera dei
Magaboo.
Non
vedo l’ora di iniziare,sarà una bellissima scommessa per me.
Altro da dichiarare?
Non
trasporto niente di illegale!!! Ahahahaha …
Disco internazionale, particolare, forte nella sua leggerezza ... mi fa piacere ospitare in palude Riccardo Onori ... anzi, un vero onore, passatemi la battuta.
RispondiEliminaUn disco multietnico, lasciatemelo dire, forte e deciso contro questa brutta deriva del nostro paese (iniziata da anni, sia ben chiaro, ma qui alle sue battute tragiche, e spero finali.
RispondiEliminaMa non voglio buttarla in politica, anche se alta ... Sonoristan è un grande disco, con molti ospiti internazionali. La musica dal mondo eseguita al meglio.
RispondiEliminaDa Nemo maestoso strumentale classicheggiante che apre il disco a V.I.T.A., rap cantato con semplicità da Mudimbi, rapper marchigiano, fiati magici ... gran bel modo di finire.
RispondiEliminaIn mezzo gioiellini come Sea no street energico/energetico jazz con tromba di Gianluca Petrella e la bella voce di Sabina Sciubba delle Brazilian Girls
RispondiEliminaOppure Afro + Cobalto afrobeat con un sax magico (Dimitri Espinosa) e il campionamento di vari discorsi politici internazionali/internazionalisti.
RispondiEliminaA proposito di internazionalismo come non citare Tamiditin, psichedelica, cullante nenia alternative internazionale, cantata con intensità dall'algerino, Mohamed Azizi.
RispondiElimina... ma anche Imidiwen, poetico brano cantato da Ahmed Ag Keady, cullante e dilatato fin a farci pensare ancora una volta, che un altro mondo musicale è possibile ... e non solo ;)
RispondiEliminaMa tutto il disco è così, tutto Sonoristan lo fa pensare ... a proposito, la title-track è un rap indignato/indignante cantato dal rapper Pietro Matteo Grigio e da Ziad Trambelsi, tunisino d'origine da anni in Italia (note le sue performance con l'Orchestra di Piazza Vittorio).
RispondiEliminaAscoltiamo Sonoristan, ottimo antidoto contro l'Italietta razzista di questi giorni.
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