NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
Canzone d' autore
DOVE
ASCOLTARLO qui
LABEL
Smart & Nett (Germany)
PARTICOLARITA’
Canzoni a porti aperti
L’INTERVISTA
Come
è nato Syncretica?
Syncretica era programmato da un paio di anni,
altre dodici canzoni scritte da tempo.
Come
tutti i miei dischi di brani originali precedenti. Vivere un tempo discografico
in ritardo rispetto a quello reale significa anche dover creare raccolte...con
una certa logica.
Perché questo titolo?
Non è stato facile trovare un titolo a questo album.
Pensavo a Canzoni nascoste vol. 2 in
continuità col fortunato disco del 2016 ma l'etichetta tedesca non è stata d'accordo.
Ci son voluti mesi per trovare un titolo
alternativo...poi sfogliando il Dizionario Etimologico ho letto la parola Syncretica e l'ho trovata perfetta per
vari motivi: dalla presenza di musicisti cretesi ai vari stili e geografie che
lo attraversano. Han suonato 30 musicisti da tutto il mondo in questo disco.
Una bella e quasi casuale fortuna.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla
sua realizzazione finale?
Le canzoni essendo state scritte tanti anni fa avevano
già una certa bozza di struttura in bianco e nero. Le incisioni e la
collaborazione con i musicisti hanno acquarellato il tutto, senza scordar la
parte grafica del booklet.
Ho “diretto” le registrazioni (tantissime a distanza
in svariati posti del mondo) lasciando ampi spazi di fantasia ai musicisti.
Il disco è stato mixato a Dusseldorf via Venezia.
Per fare tutto questo occorre aver la fortuna di
collaborare con musicisti molto bravi, capaci di ascoltarti e far anche da
soli.
E un amico che mixa con cui ti lega una telepatia
ventennale.
In loco lo stesso: un bravo tecnico che ha ripreso
altrettanti capacissimi musicisti veneziani.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante
la lavorazione del disco?
Il primo giorno di ripresa della batteria ... che è il
più importante, le telefonate durante il mixaggio ... Il clarinetto turco
suonato da Pericle Odierna, i cretesi ... il violino di Fabrice Martinez
finalmente presente in un mio disco dopo decenni di collaborazioni. Tanti
ricordi e nemmeno un rimpianto.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
tolgo il fosse?
Anche io mi sono accorto dopo la scelta della sequenza
che questo album è anche un concept. Potrebbe essere un giro di coppia, in
questo disco compaiono casualmente due nomi propri: Elvina e Johnny. Il viaggio
è una convinta costante nella mia discografia, un itinerario che come negli
altri album non è mai sottolineato dai confini terrestri ma dall'acqua: come appunti
di mare. Si parte da un “Non Luogo” e si arriva in Grecia (Vieni vieni da Thomà ... un invito in una taverna del Pireo) poi
dal Mediterraneo oltre l'Atlantico si va in America con un blues dedicato al
mio strumento preferito (Voglio un
baritono) e si torna in Europa con un rock sadomasochista omaggio a Boris
Vian, Fais moi mal Johnny e una
canzone da piano cocktail (Gabbiano Bar,
in continuità con l'autore de La schiuma
dei giorni) ambientata a Venezia. Dalla vecchia Europa attraverso blues
alcolici Bevo e swing un po' tzigani
e un po' parigini, Orchestra parlante
e Cartoon, si vede il Mar Nero e
Baku, Se eredito la tua stanza, (Cielito Lindo in versione mediorientale),
come il Mar Rosso, l'Oceano Indiano e la Persia, Tango del Rosso e Nero. Poi si torna da dove si è partiti con un
canto popolare italiano ricordo dell'Alta Irpinia, La strada nel bosco e la rebetika bonustrack finale.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del
quale vai più fiero dell’intero album? … che ti piace di più fare live?
La canzone singolo di questo album è Se eredito la tua stanza, brano scritto
a Venezia, strutturato su un solo accordo e in 9/8. Ho immaginato per anni di
notte il cambio rock sul ritornello, dopo la strofa più etnica. Un nuovo modo
per me di concepire la cosiddetta canzone ... Non ho sentito in giro
composizioni simili, mi auguro sia una specie di novità.
Come è stato a livello produttivo fare il cd? Da chi gli
apporti più importanti? …
Avevo
le idee abbastanza chiare poco prima delle registrazioni. Anche riguardo la
produzione artistica. Poi altre sorprese son venute fuori da sole nel corso del
lavoro. Le canzoni stesse hanno scelto nuovi strumenti. Canzoni a porti aperti
con l'apporto di tutti.
Copertina con tu che guardi fisso in camera? Uno
scatto nato appositamente per il cd? Oppure no … raccontaci il perché di questa
copertina.
In questo album ci ho messo la faccia. La foto è di
Raffaella Cavalieri che collaborava con Renzo Fantini (sue tante foto di
Guccini, Conte, Capossela). Lo scatto è bolognese, ho avuto la fortuna di
conoscere Renzo e di pubblicare con la sua etichetta “L'Alternativa” il mio
terzo album. Era una foto destinata al cosiddetto “ book “ per la promozione ...
Poi è diventata la copertina di questo disco.
Come presenti dal vivo questo album?
Attendo novità dalla Smart & Nett etichetta e
agenzia con cui ho firmato per quest'anno.
C'è un’esclusiva live riguardo Germania, Austria e
Svizzera ...
Lo presenterò tenendo conto dei reali mezzi a
disposizione. Da solo, in duo, sin all'orchestra con-fonica.
Altro da dichiarare?
Sto scrivendo un concept album (anzi tre dischi)
dedicati a Corto Maltese.
Uscita primo volume nel 2019. A giorni riprendo la
scrittura dei testi.
Lascio ancora da parte un po' di canzoni vecchie per
dedicarmi al gentiluomo di fortuna.
Saranno ballate dal mare salato …
Gran piacere ospitare qui, ancora una volta Gerardo Balestrieri, veneziano giramondo che presente qui il recente Syncretica.
RispondiEliminaUn disco pieno di cose, suoni, lingue, strumenti, musiche del mondo che ci piace ascoltare spesso in palude.
RispondiEliminaQuale canzone mi piace di più? Difficile dirlo, perché, pur essendo nate in tempi diversi, come è tipico dell'artista veneziano, sono tutte parti di un pezzo unico.
RispondiEliminaDa Vieni vieni da Thomà nata da un poema greco popolare e surreale di Fanis Karoussos (c'è anche una parte cantata in greco), musica speziata con, oltre voce/piano, anche santouri, bouzouki, bendir, baglama, daf all'omaggio a Boris Vian Fais moi mal Johnny cantato da Amelie Duval insieme a Balestrieri in francese, si viene colti da vere e proprie musiche etniche, che Balestrieri fa sue con molta disinvoltura.
RispondiEliminaE poi la magnifica, scoppiettante, jazzata Bere: sul bere sistematicamente (bukowskiano), con dei fiati magici in perfetta sintonia con le parole, scritte da Piero Ciampi, ispirato da Boris Vian (ancora lui). Libera traduzione di Je bois.
RispondiEliminaPer non dire della sorprendente versione arabeggiante di Cielito lindo (si proprio quella) ... resta nelle orecchie per un po', inevitabilmente.
RispondiEliminaGran ritmo, gran patos con Tango del Rosso e Nero, orientaleggiante e sensuale, tra piano, violini, violoncello e contrabbasso (pizzicato e arco) abilmente avvicinati a strumenti etnici, bandoneon, daf, tombak ... magia pura.
RispondiEliminaCome è magico il pezzo finale, rebetika, solo strumentale che resta a lungo.
RispondiEliminaTutto Syncretica resta a lungo a dire il vero. Una volta ascoltato, viene voglia di riascoltare.
RispondiEliminaSperiamo di ascoltare presto anche il suo annunciato concept album su Corto Maltese.
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