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lunedì 20 agosto 2018

In palude con gli Emotu

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE indie rock elettronico
DOVE ASCOLTARLO Spotify, YouTube, Tim music, Deezer, iTunes, CD
LABEL MarteLabel (distribuzione digitale)
PARTICOLARITA’ tutte ;-)
FB 
CITTA’ Parma, Modena
DATA DI USCITA11/05/2018
L’INTERVISTA

Come è nato Meccanismi imperfetti?
L'album nasce dopo un profondo cambiamento sia nella line up che nella scrittura. Dopo l'album The White flame del 2012 (ben accolto dalla critica quanto poco capito dal mercato italiano) volevamo e dovevamo andare da un'altra parte, c'era bisogno di più immediatezza comunicativa, di morbidezza sonora e soprattutto di una lingua che ci permettesse di esprimere al massimo le emozioni che volevamo raccontare; il bisogno non era più quello dell'impatto e di energia sonora ma piuttosto di viaggiare... soprattutto dentro di sé.

Perché questo titolo? … un titolo molto esplicito.
I meccanismi imperfetti sono quelli che regolano la nostra esistenza: ci miglioriamo solamente sbagliando e tendiamo alla perfezione a forza di provare e riprovare. L'universo stesso, la vita sul nostro pianeta, le specie che si evolvono... i meccanismi imperfetti sono la base di tutto ciò che siamo e del posto in cui viviamo.

Come è stata la genesi di Meccanismi imperfetti, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Tutto nasce da alcune bozze scritte da Maxx Rivara (cantante e tastierista) circa un anno e mezzo fa. In realtà aveva già in mente questo nuovo suono, soprattutto dopo aver  sperimentato attraverso un side project cose poi venute utili alla causa di Meccanismi Imperfetti; successivamente i brani sono stati profondamente rielaborati sia in sala prove che negli arrangiamenti individuali di Gennaro Splenito alle chitarre e Vittoria Pezzoni nel drumming, rendendo il sound completo e sviluppato. Una volta definiti i prototipi dei brani abbiamo scelto di testarli live in situazioni non ufficiali, giusto per capire il percorso evolutivo che necessitavano; l'arrivo di Daniele Bagni al basso, esperto professionista che attraverso le sue esperienze in studio e live (con Litfiba, Rick Parashar, Ladri di Biciclette ed altri) ci ha permesso di compattare e rendere più fruibile il materiale di Meccanismi Imperfetti.
Siamo entrati in studio in aprile del 2017 e abbiamo concluso le registrazioni verso fine giugno. Ci siamo rivolti all'Audiocore di Fontevivo (PR) in quanto piuttosto ben preparato in termini di missaggio e post produzione di elementi sia elettronici che acustici.
Fondamentale infatti é stato il capirsi al volo con i tecnici: volevamo un sound ben definito, dei colori vicini a quanto cercavamo, e ci siamo pienamente riusciti.

Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Più che un episodio c'é una curiosità che riguarda l'intero album: di solito un lavoro discografico si caratterizza da brani degni di entrare nel progetto e brani che vengono scartati (in quanto troppo deboli, o che non ti lasciano emozioni profonde); in Meccanismi Imperfetti tutti i brani che abbiamo scritto sono stati promossi ed entrati a pieno titolo nell'opera.

Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Quasi lo é in effetti e l'argomento é nascosto nelle lettere del titolo dell'album. La scritta Meccanismi Imperfetti infatti si dispone con lettere bianche e lettere rosa: se segui quelle bianche si compone la parola "Manie"... è questo il concetto che lega tutte le canzoni dell'album, le manie umane…

C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Meccanismi Imperfetti? … che vi piace di più fare live?
No. Ognuno di noi ha la sua preferita naturalmente, tuttavia dal vivo ci diverte suonarle tutte in egual misura. Ovviamente il singolo Ogni cent'anni ha un maggiore riscontro live perché chi ci segue lo conosce un po’ di più,  la canzone ha girato e gira tutt'ora a livello radiofonico, per un paio di mesi é stata anche fra i primi posti della classifica Airplay indipendenti... ma c'é da dire che da quando é uscito l'intero album le altre stanno recuperando velocemente!

Il disco è uscito con Martelabel. Come vi siete incontrati? Come avete lavorato/lavorate insieme? … altri da citare?
Ci hanno affiancato occupandosi della distribuzione digitale. La collaborazione si limita a questo, non facciamo parte del loro roster in senso completo, infatti per quanto riguarda ufficio stampa e management generale ci appoggiamo ad altri collaboratori come Prom O Rama.

Copertina molto  elegante, con voi che ascoltate dischi... chi l’ha fatta e pensata così? Perché?
É uno scatto dei circa 800 fatti dall'amico fotografo Andrea Franchi. Quel giorno abbiamo sviluppato diversi concetti fotografici in alcune location ferroviarie in disuso; la foto della copertina é stata scattata in una sala d'aspetto di una stazione nell'Appennino Emiliano, il giradischi è un vecchio Lesa italiano degli anni 60 ed anche i 45 giri sono del periodo. Volevamo scatti eleganti, in linea con la nostra musica e le nostre personalità, e quella foto ci sembrava perfetta come immagine dell'intero lavoro... é una discussione libera di musica, un confronto/ascolto fra musicisti della stessa band... ci rappresenta molto.

 Come presentate dal vivo il disco?
In elettrico il disco lo suoniamo tutto leggermente reinterpretato. Sul palco amiamo dare un'impronta "live" più decisa rispetto al lavoro discografico: in Actarus ad esempio, inseriamo qualche venatura acid jazz di piano, in Vertici precipizi escursioni fra il classico ed il funky, poi ci sono le situazioni completamente acustiche e quelle elettroniche,  abbiamo diversi modi di rappresentare i brani, tutto dipende soprattutto dalla situazione e dal contesto.
I live poi sono completati da 2 o 3 cover degli artisti che più ci hanno influenzato e da brani del recente passato del vecchio progetto Emotu.

Altro da dichiarare?
In questo momento stiamo promuovendo l'album per cui siamo stati e saremo ospiti di diversi eventi live, radiofonici e televisivi, le recensioni sulle webzine e sulle testate cartacee musicali come Rockerilla e Raropiù molto soddisfacenti (ne uscirà una anche su Rumore a breve), i ragazzi che ci seguono sia sui social che ai concerti crescono ogni giorno (è addirittura nato un Fan Club su Facebook) in un momento in cui la musica indipendente fatica maledettamente ad emergere, a crearsi spazi anche risicati... Tutto questo ci dà la consapevolezza che attraverso l'impegno e la passione la musica può ancora dare soddisfazioni a chi la fa con il cuore e noi questo cuore lo abbiamo stampato graficamente sul supporto del cd... come fosse spremuto dentro fino all'ultima goccia. 
Un ringraziamento di cuore va anche a tutti voi per averci ospitato nelle vostre pagine.


10 commenti:

  1. Musica liberamente indipendente questa sera in palude con gli Emotu.

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  2. Nuovo disco emozionante, uscito a maggio ma ancora nei nostri cuori per gli EMOTU (ESTREMI MOVIMENTI OSCILLANTI TIPICAMENTE UMANI).

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  3. Bel nome si sono scelti, vero? E il titolo del loro terzo disco non è da meno, Meccanismi imperfetti.

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  4. I Meccanismi imperfetti, riporto dall'intervista, sono per gli EMOTU: "...quelli che regolano la nostra esistenza: ci miglioriamo solamente sbagliando e tendiamo alla perfezione a forza di provare e riprovare."

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  5. Interessante, interessanteil tema, e anche il suo svolgimento, con solo otto pezzi, ma che restano ... a partire da Eva su Marte pezzo molto intimo e particolare, con un ritmo che ti prende e un testo molto bello su di un tappeto di elettronica sopraffina.

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  6. La violenza contro le donne è il tema del pezzo, meglio ricordarlo ...

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  7. Da citare anche Senza luce, che parte a palla, duro e senza scampo, giustamente per narrare questi anni di (ir)realtà virtuale.

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  8. L'uragano ironico, scatenato/scatenante, con un ritmo che sale e colpisce duro le dipendenze della vita ...

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  9. Pezzo cantautorale, che si stacca dai precedenti per il suo quasi folk-rock, che può ricordare addirittura Massimo Bubola è Verici precipizi, messo in chiusura.

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  10. Voce/chitarre/batteria, elettronica sì, ma dietro e un testo che ha dato il titolo all'album. Un album tutto da ascoltare.

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