Furia, Cantastorie
Real
Music Srl
Cantautrice
milanese al primo disco, Tania Furia, che ha deciso di togliere il nome presentandosi
solo con il cognome, Furia. Forse ha giocato in questa scelta l’incontro
fortunato (dopo la sfortunata esperienza a X Factor) con il maestro Luigi
Albertelli, suo produttore e manager (nota la sua Furia cavallo del west, tra i tanti successi di una vita), forse ha
sentito, semplicemente, che suonava bene così.
Di
sicuro la ragazza sa come farsi notare, con scelte forti, discutibili, ma forti:
si veste come Corto Maltese, dedica una canzone a Marco Pannella elogiandolo
acriticamente e un’altra al grande Fausto Coppi, si commuove per un noto libro
della Fallaci e scrive Canzone ad un
bimbo mai nato, rilegge un brano giovanile di Giorgio Gaber, Non arrossire. Post-moderna, pure
troppo.
Musicalmente
però non dice niente di nuovo: è musica leggera, pop molto convenzionale, con
qualche momento rock, il pianoforte struggente, chitarre tenute a bada, l’elettronica
massicciamente presente. Cantastorie
è un disco per chi ama le canzoni sanremesi con qualche eccentricità, ma non
troppa, anzi, controllata. Non fa per me.