NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Kraut post rock
experimental psychedelic drone dark ambient
DOVE ASCOLTARLO qui
LABEL Dischi Bervisti (Italia) – Bam Balam (Estero)
PARTICOLARITA’ musica per adulti
CITTA’ TORINO
L’INTERVISTA
Come è nato Monrovia?
Ha avuto una gestazione
di circa 2 anni. Ogni volta che ci troviamo in studio registriamo le prove, e
così prova dopo prova abbiamo cominciato a riascoltare il materiale e a
riprovarlo ogni volta. Molte parti sono studiate ma moltissime altre sono
frutto di improvvisazioni totali e ne racchiudono tutto il loro splendore
istintivo.
Alla fine il nostro
fonico ha fatto un lavoro immane di collage, selezionando il meglio e scartando
tutto il resto. Praticamente un FRANKESTEIN della musica d’avanguardia.
Avessimo mantenuto tutte le registrazioni potevamo incidere almeno 20 LP…
Vorrà dire che quando
non ci saremo più faranno un cofanetto in nostra memoria.
Perché questo titolo? È la capitale della Liberia …
Esattamente. Il titolo suonava molto bene ma
ovviamente esiste una dietrologia molto profonda riguardo al concept. MONROVIA
è tratto da una storia vera.
Monrovia è la capitale
della Liberia, stato africano affacciato sull’oceano atlantico.
La città si sviluppa su
una penisola tra le acque dell’oceano e il fiume Mesurado e altri affluenti.
Uno di questi fiumi è
il Saint John ed è proprio su un’isola di questo corso d’acqua che si sviluppa
la storia.
Sull’ ISOLOTTO 5 vivono
circa 66 scimmie, sopravvissute alla sperimentazione medica e farmaceutica.
L’isola è stata
soprannominata «IL PIANETA DELLE SCIMMIE» o «MONKEY ISLAND».
in onore al celebre
film e al romanzo che lo ha ispirato.
Come è stata la genesi di Monrovia, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Monrovia è anche
l'isola della solitudine. E' inevitabile.
Per questo molte delle
sessioni di registrazione di questo album dal silenzio sono scaturite e nel
silenzio sono sfociate.
Quasi tutte. Come
l'acqua del fiume Mesurado.
Come già detto prima il
concept non ha avuto ne un inizio ne una fine… non sapevamo dove stavamo
andando. Navigavamo a vista e quando non c’era la vista, solo buio totale. In
studio siamo soliti spegnere le luci, ci accompagnano solo le spie degli
amplificatori.
È il muro del suono che
ci porta, come succede ai pipistrelli.
Ognuno di noi può
suonare quello che vuole e come vuole, ma alla fine il timone ci porta sempre
nella giusta direzione.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del
disco?
Sinceramente non
ricordo niente di particolare eccetto quando il nostro ingegnere del suono in
fase di montaggio ha inserito il coro di voci bianche e ce l’ha fatto ascoltare…
Eravamo increduli.
Geniale. È stato forse il momento più alto.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Monrovia ha tutto ciò che un concept può desiderare,
a nostro modesto parere.
Ci interessano le
storie vere, a volte dolorose ma passionali. Monrovia parla di un gruppo di scimmie abbandonate su un’isola dopo
esser state torturate e usate come cavie dalle industrie farmaceutiche per
molti anni.
La trasposizione al
genere umano è naturale e immediato.
Abbiamo già iniziato a
pensare al prossimo lavoro ma sarà sempre più difficile…siamo a un punto di non
ritorno.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di
Monrovia? … che vi
piace di più fare live?
Diciamo che suoniamo
più volentieri i brani del precedente TANNOISER. Sono più facili e immediati
anche se la nostra attività live è pressoché inesistente.
Non abbiamo un facile
repertorio e reperire club in grado di recepire certi messaggi è veramente
complicato.
Il disco è uscito con Dischi
Bervisti e con Bam Balam Records… come vi siete incontrati con queste realtà
del vero underground europeo?
Con la BAM BALAM ci
conosciamo già da diversi anni, essendo già i nostri editori del precedente
album.
Con BERVISTI invece
abbiamo fatto un tentativo scrivendo direttamente alla redazione e a NICOLA
MANZAN di BOLOGNA VIOLENTA.
Lui ha apprezzato il
nostro coraggio e ci ha aiutato a pubblicare in Italia.
La Bervisti ci sta
curando anche la parte di ufficio stampa.
Copertina molto misteriosa, particolare, strana ... chi l’ha fatta e
pensata così?
La copertina è un’opera molto particolare dell’artista
torinese MASSIMO DIVENUTO con cui da anni viviamo praticamente in simbiosi.
L’opera in questione è un trittico di grandi
dimensioni e si intitola PHANTOMS…
Perfetta per rappresentare le nostre scimmie,
emarginate, confinate e dimenticate su un'isola immersa nella nebbia.
Lui ci cura l’immagine, il sito, la grafica e i
comunicati e molto spesso partecipa alle prove e ci da una mano nella stesura
dei testi.
Come presentate dal vivo il disco?
Stiamo studiando il live-set praticamente nel buio
totale. Ci piace molto creare una sorta di atmosfera suggestiva e un po’
claustrofobica negli spettatori. Proiezioni e laser in controluce fanno il
resto.
È il suono che guida. Il rumore.
Altro da dichiarare?
Solo in presenza del nostro avvocato. Del diavolo
naturalmente.
Un vero piacere ospitare in palude i Porno Teo Kolossal, un vero piacere ospitarli per questo loro importante disco, uscito in Italia con la mitica Dischi Bervisti, e in Francia con la gloriosa Bam Balam Records.
RispondiEliminaUn disco importante Monrovia, per la tematica, come spiegano nell'intervista e per l'esecuzione: 3 pezzi di di 23,21 minuti (o 1401 secondi, come scrivono loro sul disco), 18,33 (1113 secondi), e 17,29 (1049 secondi).
RispondiEliminaNel primo Trip to Monrovia c'è tensione, buio, un canto che viene da lontano, un grande ritmo ... la calma e la tensione contenute in tutta la sua durata. Le chitarre gajarde e il ritmo che sale.
RispondiEliminaMonrovia poetico/poetico, con u ritmo leggero, rilassato/rilassante e parole di fuoco, che ricordano i primi Teatro degli Orrori (anche nel modo di cantare, sembra di sentire il giovane P.P.Capovilla).
RispondiEliminaParole autenticamente libertarie a raccontare la storia di queste 66 scimmie sopravvissute agli esperimenti di una medicina criminale ... finale quasi prog-rock, con tastiere di soffice elettronicità a chiudere, tra il giubilo bestiale.
RispondiEliminaEnd Of The Dark Side psichedelica, tantrica, ritmica, canzone che chiude degnamente l'album, con suoni inquieti, un ritmo che brucia sotto, ancora riverberi prog ... e poi il rimo che sale, poi più niente.
RispondiEliminaUna vera immersione nel vero, autentico alternative-rock italiaco.
RispondiEliminaAscoltatemi, ascoltatelo.
RispondiElimina