NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Elettronico
DOVE ASCOLTARLO su ROCKERILLA
LABEL Elastica Records
PARTICOLARITA’ lingue antiche e ritmi marziali
CITTA’ Firenze - Vulci
DATA DI USCITA 19/03/2018
Come è nato Trinus?
Trinus nasce da un sogno antico che ha preso forma
nel 2016 tra la Toscana e la maremma laziale più selvaggia.
Inizialmente ho lavorato melodie e testi pensando al senso profondo
della mia passione. Ho quindi realizzato che stavo creando qualcosa di
molto particolare che evocava antiche radici, poi ho lavorato i
pezzi con Alberto Tuzzy di Elastica. Lui ha contaminato in modo
decisivo quello che io avevo solo appena intravisto, ha inserito
qualcosa di nuovo, sintetico ed affascinante dando un sapore decisivo
e ammaliantemente, elegante nella sintesi fredda della meccanica.
Trinus è il nostro figlio artistico.
Perché questo titolo?
Pensavo alla perfezione del numero “3” alle
piramidi che ascendono, alla felicità di aver creato qualcosa di
mio, di vero, cercavo un titolo che esprimesse per me la sacralità
nella realizzazione di un’idea, la perfezione dell’essenza
spirituale di ognuno di noi, pensavo alla forza della paura e della
fede e infine alla Trinità ...Trinus.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale
alla sua realizzazione finale?
E’ avvenuto come una transizione naturale e
doverosa della mia anima, tra le tombe etrusche e i resti di Vulci,
mi sono come svegliata da un torpore artistico che mi aveva vista
fare cose molto lontane. Ho pensato che il bosco nelle sue rovine mi
sussurrasse antiche melodie che non ho fatto altro che ascoltare e
fermare. Ho dato da lì un libero sfogo a tutto questo, poi l’incontro
con Tuzzy che conoscevo da tanti anni, ma con il quale non avevo mai
lavorato.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria
durante la lavorazione del disco?
Mentre scrivevo i pezzi un pomeriggio mi sono
avventurata tra le rovine di Vulci, li c’è la casa del
Criptoportico, che pare fosse del commerciante più facoltoso della
città, mentre visitavo le sue rovine mi sono accorta che c’era un
passaggio per le cantine della casa, quando sono scesa poi ho
realizzato che ero sola in un posto buio, freddo, pieno di stanze e
chi sa cos’altro, beh ho avuto molta paura allora per difesa ho
cantato Sanctuarium a squarciagola… c’era un reverbero
naturale molto bello ma ero troppo spaventata per apprezzarlo ed ho
continuato a cantare fino a che non ho ritrovato l’uscita… circa
10 minuti dopo!
Se Trinus fosse un concept-album su cosa
sarebbe? … tolgo il fosse?
Si, credo tu possa eliminare il “Fosse”, Trinus
narra la storia dell’uomo, trae spunto dalla Bibbia, dall’Epica,
dalle via cave degli Etruschi, è la storia di tutti e di nessuno.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo
del quale vai più fiera di Trinus? … che ti piace di più
fare live?
Li amo tutti, ma i miei preferiti sono: Sanctuarium
che è nato dalla paura, ma che rappresenta la protezione dei nostri
luoghi sacri, Castrum Vanitas che narra la battaglia di Castro e
rappresenta la guerra e Kyrie Eleison che è indubbiamente la
spiritualità.
Trinus è uscito con Elastica Records, label ben
caratterizzata. Come vi siete incontrati? Come avete
lavorato/lavorate insieme?
Conoscevo Alberto Tuzzy da svariati anni, ma non
avevamo mai lavorato assieme, non era mai accaduto, per caso lui ha
ascoltato i miei pezzi e ha pensato che avremmo potuto sperimentare
una nuova veste, suonavano quasi sinfonici, c’era poca elettronica,
allora è partito da Sanctuarium che ci ha subito convinti, dopo di
che ha elaborato tutto il disco in poco tempo, era molto ispirato.
Che dire? ... mi sono trovata molto bene a lavorare con Alberto, è
sensibile e rispettoso delle idee altrui.
Copertina sofisticata, mistica e sensuale ... chi
l’ha fatta e pensata così?
Tuzzy, che non è un grafico ma direi che se l’è
cavata benissimo… mentre il simbolo è la corona, realizzata per me
da Marenero Preziosi, come anche gli anelli che riportano i simboli
antichi, in realtà mi hanno subito ribattezzata in Elastica la Regina quindi da li ho scelto di usare la corona come mio
simbolo.
Come presenti dal vivo Trinus?
Sarò sola… con le mie macchine, i miei synth ..
le mie tute e la mia voce…
Altro da dichiarare?
Memento
homo quia pulvis es et in pulverem reverteris.
Esordio non facile questo di Lisa Kant, disco magico, da molte suggestioni colte; per questo mi piace ospitarlo qui.
RispondiEliminaNon facile, nel senso che non è facile parlarne, ma è molto bello da ascoltare.
RispondiEliminaTrinus è un viaggio nel tempo, fatto mescolando con sapienza alchemica musica elettronica, canto gregoriano, riti tribali, vangeli apocrifi e tante cose da scoprire ascolto dopo ascolto.
RispondiEliminaNove pezzi dove perdersi e ritrovarsi, e scoprire alla fine, con ironia, che è tutto un gioco musicale, serio ma non serioso.
RispondiEliminaPezzi preferiti? Sanctus e Castrum Vanitas.
RispondiEliminaIl primo è un suggestivo pezzo mistico e sensuale, con l'uso della voce come uno strumento musicale, un gran gran ritmo che sale ...
RispondiEliminaCastrum Vanitas è uno strumentale roboante, dalle suggestioni filmiche.
RispondiEliminaBello anche Sanctuarium, indicato, non a caso anche da Lisa: elettronica forte, atmsofera misteriosa, vocalizzi di lingue arcaiche. Ben rappresentativo di tutto il disco.
RispondiEliminaCito anche Nemesi, il finale del disco che non ti aspetti (forse), con la sua elettronica spinta, gioiosa, intensa ...
RispondiEliminaUn disco da ascoltare e riascoltare ... fatelo partire e rimarrete es-ta-sia-ti!
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