NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Post-rock/metal
DOVE ASCOLTARLO In solitudine, di notte,
preferibilmente all'aria aperta o guardando la copertina. Provate partendo da qui
LABEL Edison Box, I Dischi del
Minollo, Dingleberry Records e Mehr Licht Records (ora collettivo Augen,
Licht)
PARTICOLARITA’ Musica strumentale
CITTA’ Todi (Pg)
DATA DI USCITA 12/01/2018
Come è nato The Irresistible New Cult of Selenium?
Il disco è stato partorito dalle menti di Leonardo
Tommasi e Luca Santi alle chitarre, Manuel Negozio al basso e Francesco Tiberi
alla batteria, frutto di intere giornate trascorse in sala prove a suonare,
cercando di trovare una concezione sonora che si avvicinasse il più possibile
alla nostra identità.
Perché questo titolo? … molto affascinante.
Ci fa piacere che lo apprezzi, fortunatamente non sei
l'unico. In The Irresistible New Cult of
Selenium non vi è alcun concetto che si possa esprimere attraverso le
parole. Volevamo semplicemente un titolo che richiamasse le atmosfere evocate
dalla nostra musica.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione
finale?
Come detto nella prima domanda i pezzi si sono sviluppati
in seguito ad infinite jam sessions. Sono state scartate un sacco di idee,
mentre quelle che abbiamo poi strutturato nel dettaglio sono quelle che oggi
potete ascoltare. Una volta che abbiamo pensato questo fosse un ciclo concluso,
ci siamo rivolti ai Busthard Studios di Terni, dove abbiamo registrato in presa
diretta. Cogliamo l'occasione per ringraziare Giorgio Speranza degli UTO e
Mattia Laureti dei 124C41+ che ci hanno aiutato nel processo.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di The Irresistible New Cult of Selenium?
Più che un episodio si tratta di una serie di piccole
cose accadute per caso, che si sono poi rivelate essere punti di svolta per la
finalizzazione del disco, come la scelta della copertina o dello studio di
registrazione. Nonostante non crediamo in un destino prefissato, ripensandoci
ora sembrano episodi che in un modo o nell'altro sarebbero dovuti accadere.
Se The Irresistible New Cult of
Selenium fosse un concept-album su
cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
No, quello è un gigantesco "fosse". La chiave
di lettura del nostro lavoro è l'interpretazione, l'ascoltatore può dare il
significato che vuole e scegliere la meta del proprio viaggio interiore.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero
disco? … che vi piace di più fare live?
Ripensando all'iter creativo rimaniamo sempre stupiti
della naturalezza con la quale è stata concepita Nadir, la traccia che chiude l'album, sembra quasi si sia suonata
da sola. Se dovessimo scegliere un pezzo al quale siamo particolarmente legati
in sede live è invece l'overture Darker
Underneath The Surface, un classico crescendo post-rock che mentre viene
suonato ogni membro sente la sinergia e la forza dinamica degli altri, creando
un magma sonoro che avanza in modo coerente e avvolgente. Una sensazione molto
forte da provare.
A produrre I Dischi del Minollo. Perché
con loro? Altri nomi da citare attorno/dentro/inparte al disco? …
Appena l'album era pronto ci siamo subito messi in moto
per trovare una label a cui potessero interessare le nostre sonorità ed il
Minollo si è dimostrato interessato, cosa per cui non finiremo mai di
ringraziarli. Ci siamo trovati subito bene con Francesco, manager della label,
per la sua professionalità e schiettezza. In quanto agli altri nomi vorremmo
ringraziare il collettivo di artisti di cui facciamo parte: "Augen,
Licht" una comunità di artisti con le stesse radici che si ramificano in
identità differenti: dall'elettronica glitch di Au-delà Du Soleil Noir al doom
onirico dei REA, passando dai soundscapes al sintetizzatore di XIX all'oscuro
ambient dei 124C41+.
Copertina molto scura, particolare, che si rivela ad ogni nuovo sguardo ...
Come è nata e chi è l’autore?
L'autrice della copertina è Giulia Soccolini, grafica di
cui abbiamo subito notato il talento. Come detto sopra l'idea è venuta
totalmente per caso, ma vogliamo che questa origine non venga svelata per non
influenzare la fantasia dell'ascoltatore.
Come presenterete dal vivo The
Irresistible New Cult of Selenium?
Di per sé il disco è già una performance dal vivo,
essendo stato registrato in presa diretta. In sede live non abbiamo visto
alcuna differenza al livello tecnico, mentre il pubblico e il calore che ci
mostra gioca un ruolo molto importante sulla nostra resa.
Altro da dichiarare?
Come avete potuto notare dal disco siamo tipi di poche
parole. Non aggiungiamo altro se non di seguirci sui nostri social per restare
aggiornati col nostro tour e ringraziamo calorosamente L' Alligatore per lo
spazio concessoci.
Serata dilatata/dilatante in palude, così dilatata/dilatante che abbiamo fatto notte. Ma è un piacere farlo con band così!
RispondiEliminaI John Malkovitch! mi ricordano un sacco un gruppo che ho ascoltato da ragazzo i Thin White Rope ...
RispondiEliminaNon so se sia voluto o un caso, se sia questo a farmi ricordare la band di Kyser e Kunkel, ma la foto con il gruppo in piscina, l'avevano fatta pure loro. Mitici!
RispondiEliminaCome sono davvero mitici questi ragazzi di Todi, con questo esordio davvero notevole: 4 soli pezzi per quasi 50 minuti di musica.
RispondiEliminaDall'inizio psichedelico, brumoso Darker Underneath The Surface al finale scintillante Nadir è un crescendo di emozioni elettrizzanti.
RispondiEliminaTwice In A Moment, Once In A Lifetime, il secondo pezzo a tratti mi ricorda gli amatissimi Screaming Tress, giusto per restare in tema di gruppi della mia giovinezza :)
RispondiEliminaCon Zenit raggiungono la dilatazione massima, grazie ad una tensione che lascia il posto al rilassamento continuo ... e i volumi sempre più alti.
RispondiEliminaSì, questo è forse portato all'eccesso anche nell'ultimo brano, Nadir, con un uso massiccio di chitarre ...
RispondiEliminaMa è un gioco poco produttivo scindere The Irresistible New Cult of Selenium
RispondiEliminaBisogna solo farlo partire a palla e lasciarsi andare ... fatelo anche voi, tutti insieme!
RispondiEliminaBuon compleanno Alli! Passa da me per il regalo
RispondiEliminacacchio, hai citato i Tin White Rope, uno dei miei gruppi preferiti di fine anni '80. Li avrò visti live almeno tre volte ... che band !!!
RispondiEliminaAuguriii
RispondiElimina@Amanda
RispondiEliminaGrazie, grazie che ti sei ricordata, e scusami se arrivo solo oggi, ma tra lavoro, cinema e festeggiamenti, oggi è stata una giornata veramente piena.
@Minollo
Io purtroppo non li ho mai sentiti live, ma ho un paio di loro dischi (vinili), che ho letteralmente consumato. E a tratti, nei John Malkovitch! li ho risentiti.
@PHoebus
Grazie, grazie che anche tu, dopo anni, ti ricordi ... bravo!