Massimo
Priviero, All’Italia
Moletto/MPC/Self
Denso
disco di vero folk-rock in italiano, di un cantautore a parte, che quest’anno compie orgogliosamente trent’anni di
carriera. Questo album è uscito lo scorso anno, ed è un autentico concept-album
dedicato all’Italia, e in particolare agli italiani di popolo, messi a margini
per povertà, scelte di vita, fame, il terremoto, le guerre … e spesso per
questo costretti a emigrare. Ben tredici pezzi, tutti apprezzabili per le
parole, la musica, l’impegno.
La
più forte, per come è costruita, direi è Bataclan,
struggente canzone dedicata a Valeria Solesin, ma citerei anche Villa Regina e Aquitania la prima con dei veneti immigrati negli anni venti nel
continente americano, la seconda un trentino in Francia, poco dopo la II guerra
mondiale. Da pelle d’oca per come racconta il terremoto del Friuli in Friuli ’76, appunto, o dove trovi la
felicità lavorativa e di uomo un medico neolaureato in Mozambico, o la libertà in montagna per il neo-hippie di Cielo blu. C’è tanto da imparare grazie
a questa voce (e che voce), chitarre, armonica, archi e pensieri scomodi …
All’Italia, scusate ma mi
viene da dire, è un disco da far ascoltare a quei politici che usano la parola
patria solo per intercettare voti, parlando male degli immigrati dimenticandosi
che l'Italia è stata (e lo è ancora), anche un paese di emigrazione. Probabilmente
non capirebbero (o farebbero finta), ma tentare non nuoce.