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giovedì 28 dicembre 2017

Rece d'Alligatore: Edoardo Pasteur


Edoardo Pasteur, Dangerous Man
Autoproduzione
Edoardo Pasteur è un nuovo cantautore italiano, con un passato da maratoneta. Ora canta in inglese, un rock dolceamaro debitore dei grandi d’oltreoceano da Dylan a Springsteen ai quali fa il verso con un certo talento. Il cantautore genovese si è autoprodotto questo disco d’esordio, Dangerous Man, con accanto un buon gruppo di musicisti che l’hanno supportato degnamente per dare vita ad un prodotto degno di essere ascoltato.
Ben tredici pezzi in questo album dalle tematiche multiformi, ma dal rock coerente e intenso a partire dalla title-track ispirata da T. E. Lawerence: parla di/agli uomini liberi (per questo pericolosi) con un’atmosfera liquida e tastierine cult. Da citare poi Hey hey, you, ispirata dal film I guerrieri della notte di Walter Hill, ricorda molto Knockin' on Heaven's Door di Dylan, Come sit by my fire, dal gran sax di un pop-blues ritmico e caldo per una dichiarazione d'amore, Big Fish, blues che apre il disco con ritmo e poesia (è ispirato all'omonimo film di Tim Burton).
Insomma molta, moltissima carne al fuoco, con ispirazioni nate dal mito americano in tutti i suoi ambiti, musica, cinema letteratura (c’è pure un pezzo ispirato dall’immancabile The Road di Cormac McCarthy). Ben fatto, una coerenza di fondo che incanta, pur non dicendo nulla di nuovo. Attendiamo il seguito.