Iron Mais, The Magnificent Six
Maninalto! Records
Ironia e citazioni a piene mani nel nuovo
disco degli Iron Mais, band lombarda demenzial-folk-bluegrass. Gruppo da alcuni
anni sulle scene, capaci di suonare di tutto, e con un passaggio pure a
X-Factor, con questo album dimostrano il loro virtuoso dinamismo. Un titolo e
una copertina per omaggiare il famoso western, e dentro notissimi pezzi rock
degli ultimi anni rivisitati in chiave folk-country-hardcore, mischiati a loro
brani.
Come una ruota che gira si passa da Cu cù scatenato/scatenanate ironico folk
contro gli arrampicatori sociali a The
rythm of the night, forte, fortissima rivisitazione folk, bluegrass,
country-western di un classico anni '90 della dance, da Hai che dolor, esplicito racconto delle prese per il culo della
società moderna, stile country e forza alla Piero Pelù a Can i play with madness, classico degli Iron Maiden eseguito in
modo impeccabile, Another Brick in the
Wall, straordinaria versione folk-rock del famosissimo pezzo dei Pink Floyd,
o Killing in the Name, Rage Against
The Machine con furore, una versione che più country e trascinante non si può …
In tutto sono tredici canzoni, sette classicissimi
e sei loro composizioni originali. Un’operazione fatta a cuore aperto, con
coraggio e ottime capacità musicali. A sentirli su disco sono molto forti, non
oso pensare dal vivo, dimensione a loro più che congeniale. Non resta che
segnarsi il loro nome e cercare un posto dove suonano, per prenderli vivi …