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mercoledì 15 novembre 2017

In palude con Naomi Berrill


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Genreless
DOVE ASCOLTARLO in mezzo alla natura con il telefono spento! ... da qui
LABEL Casa Musicale Sonzogno
PARTICOLARITA’ fa venire il mal di terra …
CITTA’ Firenze
DATA DI USCITA 27 ottobre

L’INTERVISTA
Come è nato To the sky?
E’ stato un lungo percorso. Sentivo la necessità di scrivere e comporre qualcosa di mio dopo l’uscita del primo album, volevo trovare un modo di veicolare un messaggio attraverso la mia musica. E’ stato un viaggio tra Firenze, l’Irlanda, la Scozia … mille ispirazioni diverse che ho cercato di racchiudere in unico lavoro.
Perché questo titolo? … molto pop. O no?
Il titolo racchiude in poche parole anni di lavoro. Normalmente è un’illuminazione, un impeto, ma secondo me ha senso soprattutto dopo il primo che si chiamava From the Ground, questa è un ascesa verso il cielo.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
L’idea di lavorare sull’acqua i suoi aspetti , le sue forme era già forte, poi il resto è stato un percorso istintivo, ho scritto i testi che si sono fusi con la musica. Inizialmente ho chiesto ad altri di scrivere i testi ma poi ho desistito, non li sentivo miei, non calzavano in pieno. Poi ho avuto la fortuna di portare in studio i miei due fratelli (Matthew al clarinetto e Peter alla tromba) e Simone Graziano al piano. E' stato bello poter lavorare a più mani su questo progetto. Fare un album è come fare un trasloco, non si finisce mai, lo ascolti per giorni e giorni e vorresti togliere e aggiungere mille cose poi a un certo punto ti dici 'basta!' e lo stampi.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
I lavoro in studio è stato magico grazie alla presenza di Antonio Castiello, che doveva solo il fonico ma poi si è rilavato un ottimo arrangiatore e si è creata quell'atmosfera magica che aiuta ad essere soddisfatti del proprio lavoro.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Il viaggio come una goccia d'acqua che evapora e si espande verso il cielo … o un viaggio sott’acqua, in apnea, ma senza il dovere di respirare e con la possibilità di scoprire nuovi mondi, senza ansie senza traguardi da raggiungere.

C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera di To the sky? … che ti piace di più fare live?
Northern Shorelines è un pezzo che mi lega ad un momento di vita molto personale ed intenso, quindi è senza dubbio il più significativo. I brani con la chitarra mi piacciono dal vivo, ma per gli altri posso anche affidarmi ad un piccolo ensemble di archi quindi direi che dal vivo li eseguo tutti con piacere.
Come è stato a livello produttivo fare il cd? Tu direttamente, ABuzzSupreme, Casa Musicale Sonzogno …
Ho sempre chiesto ai miei compagni di viaggio di ascoltare e darmi impressioni però devo ammettere che ho seguito io tutti gli aspetti con la fortuna di avere un fonico di studio che è stato molto di più che un tecnico. Casa Musicale Sonzogno mi ha lasciato totale libertà e non potevo chiedere di più. 
Copertina e immagini interne con l’elemento acqua in primo piano, oltre che te stessa il tuo strumento e il cielo … come sono nati questi scatti? Chi gli ha fatti e pensati?

Ho scelto di lavorare con un bravo fotografo che si chiama Edoardo De Lille; avevo chiara che l’ambientazione sarebbe stata ‘marina’, e ho scoperto che lui è molto appassionato di foto di mare tanto che ne colleziona sin da bambino. Le foto sono state fatte all’alba vicino a Livorno e i vestiti sono di Bav Tailor, una designer che lavora con tessuti ecosostenibili e con dei colori molto acquatici. 
 Come presenti dal vivo To the sky?
Ci saranno vari versioni: da sola, col pianista Simone Graziano, o con un piccolo ensemble di camera di archi e clarinetto.
Altro da dichiarare?
Spero che nel suo piccolo questo album contribuisca ad avere più rispetto del mare e della natura in generale.

11 commenti:

  1. Ritorna in palude Naomi Berrill, con un nuovo disco, fatto di composizioni originali, con tema centrale l'elemento acqua ...

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  2. Dieci pezzi con Naomi, la sua voce, il violoncello e qualche volta la concertina (un organetto magico della sua terra d'origine, l'Irlanda), e anche, qualche volta la chitarra.

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  3. Ad accompagnarla i fratelli Matthew al clarinetto e Peter alla tromba, a dimostrazione di una famiglia da sempre unita nel nome della vera musica.

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  4. Come in Sparkling Sea dove il pop stupendo voce/chitarra, viene impreziosito dal clarinetto, che fa capolino anche in Little Feat a duettare magnificamente con il violoncello e in With the Win, semplice e diretto voce/chitarra ecologia per il corpo e la mente.

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  5. La tromba invece fa irruzione in Evaporate, convincente alterntive-pop che cresce ascolto dopo ascolto (anche grazie al piano di Simone Graziano), e in Still Life Snow sofisticato pop con molto calore e colore ... incantevole, uno dei miei pezzi preferiti del disco.

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  6. Ma il mio brano preferito è Journey, pezzo maestosamente classicheggiante che sembra elevarsi/elevarti ad ogni nota. Ci si eleva in un viaggio sott’acqua, quindi senza gravità, tra buio e luce ... e la voce sembra uno tra gli strumenti musicali.

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  7. Semplicità nel pezzo finale, Northern Shorelines, acida cavalcata di soave pop-rock dove la Berrill, oltre a cantare, suona chitarra, violoncello e concertino ...

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  8. Da segnalare l'unica traccia in italiano intitolata Ogni cosa: per tutto, nella vita, c’è il momento giusto, la giusta stagione, l’attimo esatto in cui le cose devono succedere. Ora è il momento d ascoltare to the sky di Naomi Berrill.

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  9. Ben detto, e grazie Daniele per l'attenzione ...

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