NOTE
SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Noise Rock
DOVE ASCOLTARLO Ci trovate su
Bandcamp, e poi su Spotify, Youtube, Soundcloud, Amazon e Deezer …
LABEL nessuna (ma ringraziamo Floppy Dischi per
l'ufficio stampa)
PARTICOLARITA’ Fuzz, Rogna e Amaro del Capo
CITTA’ Cesena
DATA DI USCITA 23 Ottobre 2017
Come è nato L’orizzonte
degli eventi?
È frutto di due anni di lavoro sui brani che lo compongono, sia in sala prove che dal vivo, durante i quali abbiamo cercato di definire i nostri suoni e la nostra coesione come band. La scelta di entrare in studio di registrazione con questi cinque pezzi è stata molto naturale, in sala prove giravano bene ed era arrivato il momento di mettere qualcosa "nero su bianco".
È frutto di due anni di lavoro sui brani che lo compongono, sia in sala prove che dal vivo, durante i quali abbiamo cercato di definire i nostri suoni e la nostra coesione come band. La scelta di entrare in studio di registrazione con questi cinque pezzi è stata molto naturale, in sala prove giravano bene ed era arrivato il momento di mettere qualcosa "nero su bianco".
Perché un ep? …
perché questo titolo?
Per quanto riguarda la definizione del disco, in realtà potremmo parlare di minialbum, vista la durata e il numero dei brani mentre il titolo fa riferimento ad un concetto astronomico relativo ai buchi neri. Rappresenta il punto oltre il quale una particella non può più sfuggire all'attrazione gravitazionale del buco nero stesso. Senza andare troppo sul tecnico potremmo definirlo come un "punto di non ritorno". Usando invece una metafora ci piace pensare che l'orizzonte rappresenta la linea di confine fra cielo e terra, quel piccolo spazio compresso dove ciò che ci si trova dentro non è né uno né l'altro. È un luogo neutro dove il caso fa da padrone e decide sugli avvenimenti. Noi abbiamo partorito questo disco inconsapevoli del suo ruolo che avrà nelle nostre vite. E per il momento è lì che sta. In quella sottile linea che delimita il bene dal male.
Per quanto riguarda la definizione del disco, in realtà potremmo parlare di minialbum, vista la durata e il numero dei brani mentre il titolo fa riferimento ad un concetto astronomico relativo ai buchi neri. Rappresenta il punto oltre il quale una particella non può più sfuggire all'attrazione gravitazionale del buco nero stesso. Senza andare troppo sul tecnico potremmo definirlo come un "punto di non ritorno". Usando invece una metafora ci piace pensare che l'orizzonte rappresenta la linea di confine fra cielo e terra, quel piccolo spazio compresso dove ciò che ci si trova dentro non è né uno né l'altro. È un luogo neutro dove il caso fa da padrone e decide sugli avvenimenti. Noi abbiamo partorito questo disco inconsapevoli del suo ruolo che avrà nelle nostre vite. E per il momento è lì che sta. In quella sottile linea che delimita il bene dal male.
Come è stata la
genesi di L’orizzonte degli
eventi , dall’idea
iniziale alla sua realizzazione finale?
La
quantità di massa che si era accumulata in sala prove ha raggiunto un punto
critico. Il risultato di questa reazione sono quelle cinque tracce.
Qualche episodio
che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Alberto:
Un momento molto significativo per me è stata la collaborazione con Andrea
Fioravanti (Postvorta) durante la registrazione di Leviatano.
Ha steso una traccia di chitarra di accompagnamento che sul finale si trasforma
in un lead malefico, un momento veramente intenso. Talvolta è venuto anche a
suonarla con noi dal vivo e posso dire che è stato davvero emozionante
condividere studio e palco con un musicista che seguo da anni.
Paride:
Andrea ed Alan dello StonebridgeStudio. Si sono resi disponibilissimi ad ogni
nostra richiesta e necessità. Poi ricordo con piacere lo sguardo di Andre
mentre registravamo l'assolo di Nottetempo.
Lorenzo: Diciamo che c'è stato un momento dove si è sfiorata una simil crisi della baia dei porci quando Andrea dello Stonebridge ha insultato pesantemente i Rush e Alberto si è allontanato per un'ora e presentandosi il giorno dopo con l'album omonimo del trio canadese come regalo.
Alan: La selezione di vini che Paride portava ogni giorno durante le registrazioni e l'invenzione di nuovi cocktail come il Solaris, ovvero Amaro del Capo e Tassoni.
Lorenzo: Diciamo che c'è stato un momento dove si è sfiorata una simil crisi della baia dei porci quando Andrea dello Stonebridge ha insultato pesantemente i Rush e Alberto si è allontanato per un'ora e presentandosi il giorno dopo con l'album omonimo del trio canadese come regalo.
Alan: La selezione di vini che Paride portava ogni giorno durante le registrazioni e l'invenzione di nuovi cocktail come il Solaris, ovvero Amaro del Capo e Tassoni.
Se questo ep
fosse un concept-album su cosa sarebbe? … potrebbe esserlo?
Se
per concept intendiamo un argomento che leghi tutte le canzoni, diciamo
che non c'è precisamente qualcosa del genere, se non il fatto che il disco
tratti di esperienze personali che sentivamo il bisogno di esprimere.
C’è qualche
pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di L’orizzonte degli eventi? … che vi piace di più fare live?
Alberto: Come testo e lavorazione in se senza dubbio Nottetempo, suonarlo dal vivo e sempre incredibile
e a livello di testo è quello a cui ho dedicato più cure ed attenzioni.
Paride: Mi è difficile nominarne solo uno. L'Orizzonte degli Eventi è un blocco unico di emozioni, di domande e di risposte. Tutte le tracce per me hanno un forte valore emotivo e scegliendone solo una andrei a togliere importanza alle altre.
Lorenzo: Il pezzo al quale mi sento più vicino è Specchio. È l'arrivederci che lasciamo agli ascoltatori, sia nel disco che live, ed è carico di malinconia, come quando saluti una persona e non sai se la rivedrai.
Alan: A livello di testo Leviatano, perché è una metafora di quella che è la mia persona.
Paride: Mi è difficile nominarne solo uno. L'Orizzonte degli Eventi è un blocco unico di emozioni, di domande e di risposte. Tutte le tracce per me hanno un forte valore emotivo e scegliendone solo una andrei a togliere importanza alle altre.
Lorenzo: Il pezzo al quale mi sento più vicino è Specchio. È l'arrivederci che lasciamo agli ascoltatori, sia nel disco che live, ed è carico di malinconia, come quando saluti una persona e non sai se la rivedrai.
Alan: A livello di testo Leviatano, perché è una metafora di quella che è la mia persona.
Come è stato a livello produttivo fare il cd? Non è
stato un lavoro autarchico? … chi citare?
A livello di produzione è
stato estenuante, ma il risultato ha fatto valere tutto il tempo e la fatica.
Tutto ciò che è uscito era ciò che ci tenevamo dentro, ma ascoltare determinati
gruppi ci ha dato una grossa mano. Adoriamo Shellac,
Helmet, Melvins,
Slint e tutta quella Seattle marcia degli anni ‘90, ma nel cuore
portiamo soprattutto Magic Voice.
Copertina
sperimentale, strana, horror ... Come è nata?
Un'idea
di Paride, citare tutti i pezzi del disco in una situazione surreale, quasi
borderline. Francine, lì in mezzo, in una posa da droide protocollare, se
permettete, avvolta dalle citazioni del disco e dal senso di decadenza
autunnale. Se le trovate tutte scriveteci!
Come presentate
dal vivo L’orizzonte degli
eventi?
Alzando
i volumi di nascosto dal fonico di palco, posizionando i fuzz a undici e
accompagnati da qualche bottiglia di un noto amaro italiano.
Altro da
dichiarare?
Un
chilo e mezzo di tabacco non lavorato e due bottiglie di whiskey al miele nel
bagagliaio, se avete pazienza un attimo vi cerchiamo gli scontrini.
Solaris in palude a presentare L'orizzonte degli eventi , che si presenta come giovane noise ...
RispondiEliminaMa ascoltandolo, direi, non solo noise, per questi giovani di Cesena all'esordio.
RispondiEliminaSolo cinque pezzi, ma da far suonare e risuonare, sperando presto in un lungo.
RispondiEliminaDal cullante e psichico Luna, con un cantato enfatico e un fitto dialogare di basso e chitarre a Specchio, psichedelico metafisico noise dentro.
RispondiEliminaIn mezzo il saltellante Nottetempo, dal testo ermetico dall'andatura beat, l'ottimo strumentale Erode , dal passo felpato con chitarre alternative e un basso protagonista, il riflessivo Leviatano con un gran intrecciarsi di chitarre e un cantato catartico ...
RispondiElimina... le ho dette tutte?
RispondiEliminaSì ... giusto il tempo di farlo ripartire.
RispondiEliminaProvate a farlo anche voi ...
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