NOTE
SINTETICHE ALL`ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
Post Punk, Alternative, Indie Rock
DOVE
ASCOLTARLO online qui, su cd acquistabile online o ai concerti
LABEL Autoproduzione (in Italia), Wiener Records
(in Usa)
PARTICOLARITA'
lingua inglese
CITTA'
Grosseto
L’INTERVISTA
Come
è nato questo omonimo vostro disco d'esordio?
Suoniamo
insieme da anni e abbiamo scritto e registrato valanghe di canzoni spesso
rinnegandole in breve tempo in una ricerca frenetica della nostra “forma”
ideale. Realizzare questo disco è stato come decidere di smettere di fumare per
dimostrarsi che si ha ancora il controllo su sé stessi, per poi comprendere che
era necessario farlo per non autodistruggersi.
Perché
nessun titolo, se non il nome della band? Per dire, noi siamo le nostre
canzoni...
In
un certo senso è così, queste canzoni raccontano frammenti di un arco di tempo
abbastanza lungo da far sì che il nome stesso della band sia l'unico titolo
adatto a raccoglierle tutte, ogni altra soluzione valutata ci è semplicemente
sembrata artefatta.
Come
è stata la genesi del cd, dall'idea iniziale alla sua realizzazione finale?
I
brani raccolti nel disco sono stati scritti a cavallo degli ultimi anni in cui
abbiamo vissuto a Milano, New York e, infine, fatto ritorno in toscana.
Liar è il più anziano e ne registrammo una
versione molto acerba e molto differente già nel 2012, ma solo durante la
produzione dell'album ha raggiunto quel sound blues che cercavamo.
Quasi
tutti gli altri hanno iniziato a prendere forma a New York, nell'appartamento
in cui abbiamo vissuto per sei mesi, durante il giorno ci dedicavamo a scrivere
e arrangiare nuove canzoni, la sera suonavamo spesso in locali e stazioni
metropolitane.
Doppler è invece l'ultimo brano che abbiamo
composto e inserito in tracklist appena prima delle registrazioni e
probabilmente segna una linea di svolta nel sound del Circo Boia... ma questo
si vedrà al prossimo disco.
Avevamo
le canzoni e volevamo uscire dal loop di cui parlavo nella risposta alla prima
domanda, quella ricerca di soddisfazione e pace dell'ultima sigaretta che si
ripete all'infinito perché la soddisfazione e la pace non arrivano mai. Al
tempo stesso sapevamo che non avremmo potuto farlo da soli e abbiamo deciso di
affidare il lavoro a un produttore.
Gian
Maria Accusani è stato sempre un nostro idolo, già dai tempi dei Prozac+ per
poi continuare con Sick Tamburo e Hard Core Tamburo e quando abbiamo avuto modo
di conoscerlo di persona non ci siamo fatti scappare l'occasione di sottoporgli
il nostro progetto.
A
causa della distanza e dei suoi molti impegni per la lavorazione dell'ultimo
disco dei Sick Tamburo (Un giorno nuovo),
abbiamo dovuto attendere un po' prima di affondare le mani in questo album, ma,
appena iniziato, abbiamo capito subito che era la persona giusta e tutto quanto
ha preso forma con una fluidità quasi magica.
Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Senza
dubbio ogni momento vissuto con Gian Maria rimarrà ben impresso nella nostra
memoria fin da quando, arrivati davanti al cancello di casa sua, lo abbiamo
visto salutarci dal terrazzo dello studio con addosso la mitica maglia dei
Prozac+, come in un cameo.
Tutti
gli aneddoti che ci ha raccontato durante i giorni trascorsi insieme, il
feeling immediato che abbiamo avuto nel lavorare a questo progetto, l'invasione
delle cimici cinesi che ha colpito il nord Italia lo scorso inverno proprio nel
periodo delle pre-produzioni (Joey ha la fobia delle cimici), la lezione di
yoga a 40 gradi di temperatura che Gian ha regalato a Erika e, ad ogni modo, a
parte i bei momenti, è la persona che abbiamo potuto conoscere a esserci
entrata nel cuore.
Se
questo cd fosse un concept album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Non
lo abbiamo pensato come un concept album, ma effettivamente lo è nella misura
in cui amore e separazione sono i temi ricorrenti, centrali nel pezzo di
apertura Doppler e presenti in tutti
gli altri anche se, alcune volte, invisibili in superficie.
Separazione/sofferenza/colpa/miserabilità/bugia
sono le parole chiave affiancate dalla figura idealizzata del diavolo che fa
spesso capolino come alleato e consolatore.
C'è
qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri
dell'intero album? … che vi piace di più fare live?
Joey:
Diciamo che se potessi suonare un solo pezzo di questo disco prima di morire
suonerei senza dubbio YE! HO!
Erika:
Doppler che fin dalla sua fase
embrionale è stato la colonna sonora di un periodo molto buio.
Come
è stato a livello produttivo fare il cd? Chi citare tra i vostri più stretti
collaboratori?
È
stato Semplice.
Non
era la prima volta che un produttore esterno alla band andava a mettere le mani
sui nostri pezzi e sappiamo bene la frustrazione che arriva dal sentire il
proprio lavoro filtrato e spinto in una direzione che non è neanche vagamente
quella desiderata, ma appena Gian ha iniziato a lavorare con noi ci è sembrato
come se fosse sempre stato nella band, muovendosi con estrema professionalità e
rispetto.
Di
chi è quella mano in copertina? Come vi è venuto in mente di metterla in primo
piano?
La
mano in copertina è di Erika, la cantante. Siamo sempre stati suggestionati
dall'occulto, dall'invisibile e dalle pratiche divinatorie popolari come ad
esempio la chiromanzia.
In
questo disco raccontiamo molte pillole del nostro passato e del nostro presente
e la tracklist è impressa tra le linee del destino, appunto, in una mano da
leggere.
Come
presentate dal vivo questo album?
Il
nostro live è un set di circa 50 minuti in power trio e senza tanti fronzoli.
Presentiamo l'intero album e altri brani nostri.
Altro
da dichiarare?
Il
disco esce in Italia come autoproduzione e negli Stati Uniti, in edizione
speciale contenente un brano extra, con l'etichetta Wiener Records.
Un vero piacere avere i Circoboia in palude, per la freschezza della loro proposta musicale ... è rock sano, in dieci tracce scritte tra l'Italia e gli Usa, dove sono stati per bagnarsi di rock autentico.
RispondiEliminaInoltre il produttore è quel Gian Maria Accusani, che tutti ricordano per Prozac +, ma che è stato (ed è) molte cose ancora, a partire da produttore finissimo, di molto underground autentico.
RispondiEliminaCome questo Circoboia, che è autentico fino al midollo ... in ogni traccia del cd senti questa autenticità.
RispondiEliminaPenso a Doppler, che apre il disco con gran giochi di voce (si sente che è il pezzo che Erika ama di più), un gran ritmo, pestante e scontroso.
RispondiEliminaPenso a Fight For Love, che sembra un classico fin dal primo ascolto (anzi, ancora prima, come titolo), ironico e iconico rappeggiare.
RispondiEliminaPenso a Ye!Ho! ritmo possente per un alternative rock dal sapore godereccio per violini e tamburi (capisco perché è la preferita da Joey, che l'ama da morire ...
RispondiEliminaE siamo solo ai primi tre pezzi, di un disco, avrete capito, mi piace proprio tutto ...
RispondiEliminaAltre punte, da citare assolutamente: Lick The Hell dal ritmo potente e battente, per un pezzo rotondo, con il basso gran protagonista, Hellride con chitarra soffice come la voce che s'accompagna e il ritmo rock (altro pezzo che sembra un classico), She Walks Into The Fire per le suggestioni grunge, l'elettronica presente, ma non preponderante, e la chitarra ad accompagnare la voce in modo impeccabile ancora una volta ...
RispondiEliminaAvrei potuto citare tutte le altre, Circoboia continua a suonare nel nostro lettore cd ... e nel vostro?
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