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mercoledì 18 ottobre 2017

In palude con Monica P


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE   alt-pop
DOVE ASCOLTARLO dal 20 ottobre nei negozi di dischi e sulle piattaforme digitali tipo qui
LABEL   autoprodotto / A Buzz Supreme
PARTICOLARITA ’   autentico
CITTA’: Torino
DATA DI USCITA 20 ottobre 2017

L’INTERVISTA
Come è nato Rosso che non vedi?
Un bel giorno ho guardato i miei appunti e mi sono accorta che avevo scritto dei brani che mi piacevano per un nuovo album. Ero al sud Italia e tornando verso Torino mi sono fermata in Romagna da Antonio Gramentieri (che aveva già prodotto il mio disco precedente) per fargli ascoltare 5 brani. Lui ha chiamato Denis Valentini, polistrumentista meraviglioso, ci siamo messi all’opera. Che dire, sono andata via dopo 2 giorni che avevamo pre-prodotto mezzo disco! “Figata” ho pensato, ma loro sarebbero partiti da lì a breve per una serie di date europee, quindi avevo un mese di tempo per scrivere altri 5 brani che mi convincessero. Per fortuna, come capita sempre nei casi in cui pensi di essere nella M e vuoi intensamente qualcosa, c’è una misteriosa e magica energia che si muove e ti fa venire idee, e le cose capitano senza quasi che te ne accorgi. Dopo un mese avevo il disco intero, 10 brani, e li abbiamo prodotti e registrati.
Questa volta avevo in mente un album più radiofonico dei precedenti, lo volevo ruvido ma non scuro, perché le canzoni stesse erano così. Il risultato ottenuto mi piaceva!
Perché questo titolo? … non è il titolo di nessun brano del disco …
Il rosso è un colore forte, simbolo di cose concettualmente importanti (passione, rabbia, amore, violenza, ecc) o comunque qualcosa che non passa inosservato, che ti risveglia, ti emoziona. Nonostante questo a volte non lo vediamo, così come si può essere ciechi davanti a un amore che ci vorrebbe travolgere, all’opportunismo e la superficialità delle cose, alla finzione in cui siamo socialmente e politicamente immersi, che ci rende persino ridicoli e omologati davanti alla sua tragicità. Queste tematiche sono costantemente presenti nell’album. “Rosso che non vedi” non è il titolo di nessun brano, ma è ripetuto più volte in Calma Apparente (n.5 del disco) e la parola “rosso” compare molte volte nei testi.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
In una parola, spontanea. Una sorta di rinascita interiore. Un lasciarsi andare e scrivere quello che mi veniva in mente, la voglia di tornare sul palco con un disco nuovo e quella irrefrenabile di vedere realizzato quello che avevo in testa.
Ho chiamato Don Antonio apposta. Lui, oltre che un amico e musicista strepitoso, è stato un ottimo coordinatore di tutta la produzione.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Le cene a casa di Denis, direi! Sua mamma è una cuoca strepitosa! Mi sono dovuta sacrificare e mangiare anche delle ottime marmellate fatta in casa. Hai capito perché è il secondo disco che produco in Romagna?😋
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
In effetti lo è. Me ne sono accorta alla fine però. Non decido mai a tavolino cosa scrivere, quindi mi sono resa conto in seguito che quello che avevo raccontato nelle canzoni faceva parte di un’unica e densa sensazione verso me e il mondo.
Ah, sicuramente la sensazione era “rossa” 😉
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale andare più fiera di Rosso che non vedi? … che ti piace di più fare live?
Mi piace molto suonare Labbra rosse perché è intimo e minimale; mi diverte Rivoluzione perché è un punk dove il ritornello è una sarcastica presa per il culo di noi che brindiamo alla nostra stessa distruzione; Tuttofare è ironica e mi piace mettere in luce questo lato di me che non ho mostrato nel mio disco precedente; Spazio vuoto è incazzata, Stasera mi piace sognante e malinconica … difficile scegliere, se sei tutte queste cose. Farei un torto a Tutto il resto rende più denaro e Devo essere così, che descrivono il contrasto tra quello che SEI davvero e quello che DEVI essere in questo sistema assurdo in cui viviamo.
Come è stato a livello produttivo fare il cd? ABuzzSupreme, Antonio Gramentieri …
In studio è stato molto divertente. Antonio Gramentieri e Denis Valentini sono una garanzia non solo di bravura, ma di divertimento, due pazzi scatenati e appassionati. Senza dimenticare gli altri musicisti eccezionali che sono stati ospiti in questo album: Diego Sapignoli, Roberto Villa, Francesco Valtieri, Silvia Valtieri. In più Ivano Giovedì, il sound engineer che riesce persino a fare i mix con un gatto in spalle.
La produzione per me è sempre molto meglio di una vacanza rigenerante, mi carica a molla per i sei mesi dopo.
ABuzzSupreme ha apprezzato il lavoro e mi sta aiutando a comunicare a tutti che Monica P presto suonerà in mondovisione ;-) Scherzi a parte, lavorano molto bene, mi ritengo fortunata.
Molto bella e originale il cartonato e tutto l’artwork, con foto per niente banali … come è nata e chi ne è l’autore?
Nell’era del download – ho pensato – faccio un disco fisico con una grafica curata nei dettagli. Se sei un cosiddetto “indipendente” e ti sostieni da solo, come sai, non è facile togliersi tutti gli sfizi (sarà il motivo per cui tiro fuori un disco ogni tre anni!) ma il bello è che decidi tu quello che ti pare. Ho chiamato un’amica particolarmente capace ed originale, Elena Spada (socia de Laugomauthe).
Le è bastato guardarmi negli occhi, mi ha detto “faccio io”.
Le avevo detto solo il titolo dell’album. Dopo mezz’ora avevo già una sua mail con 8 ipotesi di cover. Impressionante. Elena è spaziale, un pozzo di idee ed entusiasmo. Ha curato totalmente anche la regia del videoclip di Corpi fragili, che è uscito proprio in questi giorni in anteprima su ondarock.it. Ha pensato tutto così nei dettagli che l’ultima scena del video riprende l’immagine del libretto all’interno del CD.
Le foto? Un’altra bella storia. Il mio amico e musicista Angelo Ieva mi conosce molto bene (suonavamo insieme ai tempi del mio primo disco) e sa che amo essere me stessa e che non voglio le foto del matrimonio, né quelle da mettere sulla lapide.
E’ abile a catturare l’attimo giusto e a rappresentarmi così come sono.
Come presenti dal vivo Rosso che non vedi?
Non vorrei rovinarti la sorpresa, nel caso venissi a curiosare il 20 ottobre a Torino, alle Officine Ferroviarie.
Va beh, te lo dico, visto che sei tu e non ci sente nessuno 😉
Questa volta porto sul palco il più possibile sound e arrangiamenti del disco. Mi diverte la formazione che ho appena messo in piedi, una situazione del tutto nuova. Ma ti svelo che ho in serbo anche un paio di divertenti versioni più minimali.
Altro da dichiarare?
Che non ho commesso delitti e non sono mai stata in cura psichiatrica. Giuro.

9 commenti:

  1. Monica P in plaude questa sera, a presentare Rosso che non vedi disco in uscita imminente e presentazione venerdì 20 a Torino, chi è in zona non se la perda ... è alle Officine Ferroviarie.

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  2. Gran bel disco fresco e diretto questo Rosso che non vedi , elegante, con dei testi belli, da leggersi anche senza musica ... ma con la musica di Monica P sono ancora meglio.

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  3. Dieci pezzi di pop-rock cantautorale, dieci pezzi con un senso, che la musicante torinese ha cercato di dare con le parole giuste.

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  4. Devo essere così ad esempio, classico rock italico, con parole indignare conto il conformismo, e belle chitarre gajarde, come in Tutto il resto rende più denaro con parole ancora più forti, esplicite e più ritmo.

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  5. Anche la quasi title-track Calma apparente gode di una chitarra incisiva e un testo da mandare a memoria a partire dal ritornello "è il rosso che non vedi,è il rosso che non vedi/ Di notte ... dietro una calma apparente/ Di giorno ... scendiamo a compromessi sempre".

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  6. Come non citare Rivoluzione?... pezzo dal gran ritmo, parole forti come il titolo lascia immaginare, per una gran cavalcata rock lisergica, anche grazie a un bell'organo e alle chitarre sempre dannatamente presenti.

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  7. Una bella sorpresa davvero questa Monica P, giunta al terzo disco ... una prova di gran maturità. Da ascoltare ...

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  8. Bellissimi i testi, oltre ala musica. Un connubio non sempre scontato.

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  9. Grazie Sandra della tua attenzione ... è così.

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