NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: math rock? Alternative rock?
Samurai-core? Mi va bene tutto!
DOVE ASCOLTARLO: l'album verrà venduto anche su bandcamp ed è possibile ascoltarlo in streaming
qui
LABEL: Dischi Bervisti
PARTICOLARITA’: i testi sono haiku
(metro tipico della poesia giapponese)
CITTA’: Porto San Giorgio (nelle
Marche)
DATA DI USCITA: 8 settembre
Come
è nato questo vostro debut-album?
L'idea
è nata circa sei anni fa, partendo dallo strano tipo di accordatura che ho
pensato di utilizzare (tutte le corde della chitarra in SOL). Ho cominciato a
comporre i brani e nel giro di un paio di settimane avevo già il disco pronto.
Poi è rimasto nel cassetto per molto tempo. Le voci sono state aggiunte dopo
alcuni anni e alla fine mi sono deciso a pubblicare il disco e di portare Live
il progetto. Ho pensato che fosse il momento giusto, anche grazie al fatto che
suonare con Bologna Violenta mi ha fatto girare parecchio e conoscere molta
gente, tra cui Davide e Tegu, quest'ultimo non più nel progetto e rimpiazzato
da Fabrizio Baioni (ex-Drunken Butterfly).
Perché
questo titolo? … ispirazione orientale?
Bushi
è il termine con cui in giapponese è indicato il praticante del Bushido, cioè
il Samurai. Direi che l'idea del samurai è successiva alla realizzazione della
musica. Avevo bisogno di trovare qualcosa che traducesse in immaginario quello
che questa musica esprime (nella mia testa ovviamente): potenza ma anche
finezza, armonie maggiori ma, quando meno te l'aspetti, dissonanze e cacofonie.
Poi è venuta fuori la maschera che c'è in copertina e da lì ho sviluppato anche
l'idea di scrivere degli haiku (in inglese) come testi.
Ho suonato in passato
in Giappone e ne sono rimasto molto colpito. È una cultura da conoscere, pazzesca
…
Come
è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
All'inizio
ho registrato da solo tutti gli strumenti, nel mio studio di registrazione
(Plaster Productions). Poi Davide ha aggiunto basso e armonizzazioni vocali e Tegu
ha registrato la voce principale. La batteria e chitarra, su disco, sono
suonate da me. Ho anche realizzato due video in animazione stop motion (uno dei
quali di prossima pubblicazione). Tutto a costo zero praticamente, ma con molto
olio di gomito. Il mastering è stato affidato a Enrico Tiberi (con cui suonerò
nel suo progetto Nrec) del Lullaby Studio di Berlino.
Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Non
particolarmente. È stato un lavoro di scambio di file e mail. E molto di quanto
fatto è stato svolto in solitaria.
Se
questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Non
direi che è un concept. Però c'è il Giappone, il ciliegio, i Samurai... e la
morte (che è l'unica via del guerriero, come recitano i precetti).
C’è
qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri
dell’intero album? … che vi piace di più fare live?
Sono
tutti pezzi che significano molto per me: avendoli partoriti, sono un po' come
figli. Dal vivo ci sono pezzi che ci impegnano di più tecnicamente ed è bello
quando riescono a pennello. Altri invece più semplici e che quindi ti godi con
maggior rilassatezza. Ma a livello di emozioni è lo stesso: far uscire dal
palco e dall'impianto questa musica che per tanti anni è rimasta archiviata in
hard-disk, è un'esperienza per me incredibile.
Come
è nato produttivamente il cd? Da chi gli apporti produttivi maggiori? Dischi
Bervisti …,
Il
coinvolgimento di Nicola Manzan e di Nunzia Tamburrano di Dischi Bervisti è
stato, non proprio automatico, ma quasi. A loro il progetto piaceva e tra di
noi c'è un bel rapporto. Praticamente si è lavorato in famiglia. Tutto DIY
comunque, allo stato puro. Anche per quanto riguarda il booking, che mi faccio
da solo.
Copertina
che colpisce, in linea con il titolo del disco. Di chi è opera? Quanto è legata
al disco?
È
un'immagine trovata per caso ed è stata una rivelazione, perché cercavo un
vestito da dare alla mia musica. È una maschera della tradizione teatrale giapponese.
Non ricordo da dove l'ho presa, né di chi sia opera. Sta di fatto che ho subito
pensato di metterla in copertina!
Il
concept grafico è mio ma sono stato affiancato dalla supervisione di eeviac
Come
presentate dal vivo questo album?
Suoniamo
otto pezzi, sette dei quali presi dal disco di debutto e un brano nuovo che
sarà contenuto nel prossimo album (che in pratica è già pronto).
Altro
da dichiarare?
Date
un occhio al nostro Facebook e alle prossime date di settembre e ottobre col
nuovo batterista. Supportate il Do It Yourself!
Un vero piacere avere in palude Bushi, questo progetto alternative-rock very hard ...
RispondiElimina... per i nomi che ci sono dentro: Alessandro "Urmuz" Vagnoni, chitarra e voci (Bologna Violenta, ex Infernal, Poetry, ex Dark Lunacy...), Davide Scode, basso e voci (ex Kingfisher), Matteo "Tegu" Sideri (Ronin, Above The Tree & E-side, Maria Antonietta); questo sostituito, come ci dice nell'intervista Alessandro, da da Fabrizio Baioni (ex Drunken Butterfly) ... alcuni di questi già passati in palude.
RispondiElimina... per intensità nell'eseguire questo loro folgorante omonimo esordio.
RispondiEliminaUn disco da ascoltare tutto d'un fiato, quasi come un pezzo unico, dal quale però si possono staccare singole schegge.
RispondiEliminaPenso a Rolling Head che apre magnificamente il disco: ritmo insistente, cantato corale per un pezzo alternative-rock fino al midollo.
RispondiEliminaPenso a The Book Of Five Rings dal ritmo sostenuto, tra math-rock e jazz sperimentale (sarebbe ottimo come sigla di qualche tv-movie movimentato).
RispondiEliminaPenso a Death Poems forte, dilatato/dilatante, gran chitarre per una perfetta chiosa dell'album.
RispondiEliminaUn album tutto da ascoltare a palla ... fatelo e ditemi se vi sentirete anche voi un Samurai!
RispondiEliminaA proposito, altro che suicidio dei Samurai, qui sono vivissimi ;)
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