NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE - vallo a capire
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto) – viaggiando, a partire da qui https://barbagallo.bandcamp.com/album/9-2
LABEL - noja recordings / stereodischi / wild love records / trovarobato /
malintenti
CITTA’: Siracusa/Torino
DATA DI USCITA: 5 maggio 2017
Come è nato 9?
9 è nato dalle ceneri del disco precedente Blue Record, come continuazione naturale
di un percorso musicale personale nutrito da esperienze e collaborazioni
artistiche in un arco spazio-temporale dilatato.
Perché questo titolo? … perché un numero?
Nel disco 9 è inteso come misura
del tempo che scorre, è in riferimento alla storia plasmata dalle liriche e
della sua forma grafica, che rimanda a uno ‘strano anello’, un ciclo iterato
aperto, sono impregnate ad esempio le strutture dei brani e il contrappunto
degli arrangiamenti, oltre che la grafica dell’album.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione
finale?
Il disco ha avuto una lunga gestazione poiché è stato scritto, arrangiato e
registrato negli scorsi quattro anni, intervallata dal resto dei miei impegni
come compositore, musicista e tecnico del suono. Due anni fa, con molti dei
brani già presenti e sviscerati in varie declinazioni, si è resa evidente, a
seguito di alcune esperienze personali, la sua direzione sonica e lirica, fino
a quel momento non chiara. Su uno schizzo di chitarre acustiche, batterie e
voci raddoppiate ho cominciato ad intessere gli arrangiamenti su trame
sovrapposte, insieme a tantissimi amici musicisti provenienti da contesti
musicali disparati. Negli ultimi mesi del 2016 ho preso in mano tutto il
materiale registrato e ho cominciato un lungo e maniacale lavoro di montaggio
sonoro, il cui risultato è quello che si può ascoltare nell’album.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di 9?
Ce ne sarebbero seimila! E’ bello ricordare che è stato lavorato potremmo
dire ‘on the road’ in tantissimi posti diversi: da una piccola camera nel
centro di Torino, a un albergo di lusso, dal conservatorio di Maastricht alla
campagna siciliana, da un’umidissima cantina alla primavera parigina, etc. etc.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse? È …
Si, 9 potrebbe essere considerato
un concept album su una crisi personale e relazionale e la sua risoluzione
attraverso una riflessione sul tempo.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero di 9?…
che ti piace di più fare live?
Adoro tutti i brani del disco e sono orgogliosissimo del risultato finale.
Forse il mio brano preferito in assoluto è 9
Years poiché in esso è strutturalmente e armonicamente esplicitata con
chiarezza la concezione iterativa concettuale alla base del disco come il
tentativo di miscelare elementi di songwriting, soul/blues, improvvisazione
libera e sperimentazione elettroacustica. Dal vivo Rust e Save Hide Save
perchè spesso durante questi brani intravedo il pubblico mettersi a ballare!
Come è stato a livello produttivo fare il cd? Da chi gli
apporti più importanti?
Ognuno dei musicisti coinvolti hanno dato un contributo fondamentale ad
arricchire la tavolozza dei colori con il quale ho potuto dipingere le
atmosfere dell’album.
Copertina nera con corpi di donna a scrivere il titolo del disco, 9
… e anche dentro e nel libretto interno la stessa scenografia di corpi glamour.
Come è nata l’idea e chi è l’autore di quello e di tutto il progetto grafico?
Il progetto grafico nella sua interezza è a cura di Elaine Carmen Bonsangue
sotto il moniker E<->CB con il quale curiamo tutti gli aspetti visivi del
progetto, dalla copertina appunto ai video. L’idea era quella di rimandare,
attraverso la sovrapposizione orgiastica di corpi femminili, in un’ambientazione
sospesa nel tempo, una sorta di confusione identitaria e interpersonale, oltre
che omaggiare sottotesto la copertina censurata di Electric Ladyland di Hendrix. ->
Come presenti dal vivo questo album?
La formazione più allargata vede sul palco almeno 9 elementi impegnarsi nel
rivisitare sul palco i vari arrangiamenti del disco ma si porterà dal vivo
anche in formazione ridotta, ponendo molto l’accento sulle specificità dei
musicisti coinvolti, oltre che nella sua versione basica in solo.
Altro da dichiarare?
No
Un piacere ospitare in palude Carlo Barbagallo, che presenta un bel disco fuori dal tempo e dallo spazio.
RispondiElimina9 Years è infatti blues, rock, jazz spermientale puro a tanto altro ancora ... per me uno dei dischi più sperimenali dell'anno.
RispondiEliminaVolevo dire: ... per me uno dei dischi più geniali dell'anno. Tutto da ascoltare.
RispondiEliminaTra i 9 pezzi preferiti potrei citare Save Hide Save,per l'esplosione di suoni con il sax a darci dentro ... un pezzo magico che ricorda il miglior Frank Zappa.
RispondiEliminaCome del resto Cypress Tree tra piano, sax, violino, chitarre, voce ... non mi stufo mai di ascoltarla.
RispondiEliminaLa title-track si arricchisce ascolto dopo ascolto, piena di suoni, gioca tra il reale e l'irreale, tra il tormento e l'estasi.
RispondiEliminaMolto intense e da citare anche Nothing strana/straniante all'inizio, poi la chitarra acustica veramente bella, la voce roca, manco fosse Tom Waits, e Rust un gran rock con chitarra protagonista, fiati, il ritmo che sale ...
RispondiEliminaUn ritmo che sale per tutto 9 (questo il titolo del disco, non 9 Years come detto erroneamente prima), da ascoltare dall'inizio alla fine ... fatelo, e ditemi le preferite.
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