Pagine

sabato 26 agosto 2017

Harry a pezzi ... vent'anni dopo

Come oggi, vent'anni fa veniva presentato alla Mostra del cinema di Venezia Harry a pezzi, uno dei miei film preferiti di Woody Allen (ho consumato la videocassetta a furia di vederlo). Costruito in maniera non lineare, racconta il blocco dello scrittore, Harry Block, interpretato dallo stesso Allen. Ovviamente è solo un pretesto per mettere in scena ancora una volta le ossessioni del geniale comico, le sue paure, le sue insicurezze, gli hobby, le antipatie e simpatie. Trovate geniali e battute memorabili, spesso citate, si affollano in ogni episodio (ma non è un film a episodi), come il memorabile cast che vede riuniti attori come Elisabeth Shue e Billy Crystal, un Robin Williams fuori fuoco (letteralmente), Demi Moore, Mariel Hemingway, Stanley Tucci, Judy Davis, Eric Bogosian ... il titolo italiano, pur non essendo letteralmente impeccabile, rende bene l'idea, cioè quella di un uomo a pezzi: sia perché si trova in crisi, sia perché la sua vita è ricostruita, tra fantasia e realtà, personaggi veri e personaggi inventati (che poi si raccolgono vicino al loro autore) proprio a pezzi. Divertente, geniale, liberatorio, una pellicola per mettere d'accordo chi preferisce l'Allen più comico e quello più d'autore ... per me, quello comico è d'autore.

16 commenti:

  1. Hahahahaha bel film! Mi piace molto, anche se gli ultimi film carini ma non sempre al massimo. D'altronde non riesce a smettere di far film, buon per lui e per noi!

    Qui un attrice brava ma vista poco in giro: E. Shuen.

    RispondiElimina
  2. È da un sacco id tempo che vorrei recuperare questo film che, confesso, non l'ho mai visto. Mi hai dato lo stimolo giusto :-)

    RispondiElimina
  3. Concordo su tutto, specialmente su quell'accostamento di aggettivi "divertente, geniale, liberatorio", e ancor di più su quel "comico d'autore": gli italiani, pur avendo avuto tanti meravigliosi maestri (Monicelli, Comencini, Nanni Loy, per citare solo i primi che mi vengono in mente) sembrano averlo dimenticato, ma Comicità e Intelligenza sono sorelle gemelle, e l'una non può prescindere dall'altra: tutto il resto è banalità, vuotaggine e stupidità. Meno male che c'è Woody... :)

    RispondiElimina
  4. @Enri1968
    Per me questo, e anche "Celebrity" fatto vicino a questo, sono tra i suoi migliori film, paragonabili a "Io e Annie", "Manhattan", "Zelig" e altri, in particolare comici, che il genio di New York ha fatto. Non concordo sul dire che gli ultimi suo film siano meno rustici. Ci sono stati alti e bassi sì, ma mi basta citare, per esempio "Irrational Man" per zittire queste chiacchiere ...
    La Shue è un'attrice molto brava, sì, concordo.
    Le locandine? No, questa è un'altra rubrica.
    @Manfredi
    Mai visto? ... e che aspetti? :)
    @Zio Scriba
    Mi piace che concordi con me, e io concordo con tutto il tuo discorso ... con questo geniale film (e il termine non è abusato), credo si possa fare tale discorso.

    RispondiElimina
  5. @Redcata
    Mai visto? Anche tu? ... e che aspetti? :)

    RispondiElimina
  6. ... tra arte e vita? Sì, forse é così!

    RispondiElimina
  7. lo ammetto candidamente e un po' vergognosamente, su Woody Allen sono rimasto fermo ai primissimi film, tra cui "Tutto quello che volevi sapere sul sesso ..." :-)

    RispondiElimina
  8. Ti invito a recuperare la cinquantina di film successivi :)

    RispondiElimina
  9. Adoro Allen anche se gli ultimissimii film sono meno interessanti dei primi , per intendercii quelli a cui sicuramente allude Marcaval

    RispondiElimina
  10. Caro Daniele, il film a cui allude Marcaval è del 1972, quindi 46 anni fa. Quello era il suo 4^ film ufficiale, dopo il quale Woody Allen ha fatto altre 45 pellicole circa. Mi sembra molto, ma molto superficiale e banale dire che gli ultimi film sono meno interessanti dei primi ... un luogo comune buono per chi non conoce il cinema, e in particolare quello di Allen. Dopo "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)" ci sono film che valgono molto di più, e che sono pietre miliari della Storia del Cinema. Mai sentito Io e Annie del 1977? E Manhattan del 1979? Potrei anche citare anchen film anni Ottanta.
    Stardust Memories (1980), Zelig (1983)
    Broadway Danny Rose (1984)
    La rosa purpurea del Cairo (1985)
    Hannah e le sue sorelle (1986)
    Radio Days (1987),Crimini e misfatti (1989);
    oppure negli anni Novanta Alice (1990), Ombre e nebbia,
    Pallottole su Broadway (1994),La dea dell'amore (1995)
    Tutti dicono I Love You(1996)
    Harry a pezzi(1997)
    Celebrity (1998)
    Accordi e disaccordi(1999); oppure negli anni Zero
    Anything Else (2003),
    Match Point (2005),
    Sogni e delitti(2007)
    Vicky Cristina Barcelona (2008); oppure negli anni doppio zero
    Midnight in Paris (2011)
    To Rome with Love (2012)
    Blue Jasmine (2013)
    Magic in the Moonlight (2014)
    Irrational Man (2015)
    Café Society (2016)
    In neretto i film da vedere, dopo i quali potrai dirmi, "gli ultimissimii film sono meno interessanti dei primi ...",

    RispondiElimina
  11. p.s.
    Caro Daniele, voglio proprio vedere se, dopo averli visti, mi dirai ancora una cosa del genere. In ogni decennio, dai Settanta ad oggi, Allen ha fatto almeno 2 cult ... nessuno come lui, sia come attore, regista, sceneggiatore. Purtroppo la comicità viene meno considerata di altri generi. Non su questo blog.

    RispondiElimina
  12. Adoravo Allen soprattutto nelle sue prime opere dove tutte le sue nevrosi erano presentate in questa maniera nevrotica, caotica e sarcastica , che solo lui sapeva comunicare così bene e con così tanta originalità.
    Ora mi piace un po' meno, penso si sia un po' opacizzato con l'andar del tempo, ma non perdo mai una sua produzione.Grazie per avercelo ricordato.
    Baciottone!

    RispondiElimina
  13. Grazie per l'apprezzamento Nella, ma sono in totale disaccordo con te e con chi dice "... ah i primi film di Allen". Allena, come scritto sopra, ha fatto, dagli anni '70 ad oggi almeno 2 cult a decennio (e continua a farne), e in media molti di più (il suo periodo migliore è tra Io Annie del 1977 e Radio Days del 1987, ma anche nei decenni successivi ha fatto film indimenticabili. Solo una critica che non capisce l'importanza della comicità, superiore a molti altri generi, ha fatto passare il luogo comune che "i primi film di Allen sì, ma poi ...".

    RispondiElimina

AAAATenzione, il captcha (il verificaparole) è finto, non serve immetterlo. Dopo il vostro commento, cliccate direttamente su PUBBLICA COMMENTO. Se siete commentatori anonimi, mi dispiace, dovete scrivere il captcha ...