Pagine

venerdì 21 luglio 2017

In palude con Sarah Dietrich

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: POP
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto): Si può ascoltare interamente su Spotify
LABEL: Modern Life
PARTICOLARITA’: E’ un primo disco che racconta 8 storie con un sound contemporaneo dal
gusto retrò.
CITTA’: Roma
DATA DI USCITA: 31 Marzo 2017

L'INTERVISTA
Come è nato Una storia mia?
Una storia mia nasce dall’esigenza personale di raccontare in prima persona alcune storie
che traggono ispirazione dalla mia vita e dalle cose che osservo e che accadono intorno a
me. Dopo 5 anni di collaborazione con gli Ardecore, avevo la necessità di far uscire un album
solista in cui poter raccontare il mio punto di vista, i miei pensieri più viscerali. Avevo molto da
raccontare e sapevo che era giunto il momento. Volevo realizzare un disco che fosse
completamente “mio”.
Perché questo titolo? … nessuna canzone dell’album con questo titolo.
Anche se non ho scelto il titolo per questo motivo, in realtà è un verso di una canzone
contenuta nell’album che si chiama Non sto male. A un certo punto del brano dico “Forse eri
un miraggio, un sogno o quel che sia ... forse ho vissuto una storia mia”. In questo mio lavoro
ci sono 8 racconti, 8 canzoni che unite creano un'unica grande visione. Volevo dare un senso
di continuità alla narrazione. Posso dire che unite queste 8 storie ne fanno una unica. Da qui
il titolo del disco Una storia mia.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Ho iniziato a pensare di lavorare su questo disco alla fine del 2014, ed è poi uscito il 31
Marzo del 2017 quindi direi che ha avuto una gestazione piuttosto lunga. Inizialmente ho
scritto alcune cose, ma da subito ho sentito la necessità di scegliere un produttore artistico
che mi aiutasse nella realizzazione dei brani, nella scelta del sound. Avevo le idee molto
chiare su chi volessi accanto a me e quale direzione musicale intraprendere. Sapevo che
Davide Combusti (in arte The Niro) stava lavorando insieme a Michele Braga (autore di
moltissime colonne sonore tra cui Lo chiamavano Jeeg Robot) e così sono andata da loro in
studio, ho fatto ascoltare le cose che avevo scritto e da lì è nata la collaborazione. Abbiamo
lavorato insieme per poco più di due anni e questo ha portato alla nascita di Una storia mia.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di Una storia mia?
L’episodio che mi piace sempre raccontare riguarda la nascita di un brano presente
nell’album che si chiama Implacabile. Eravamo io, Michele e Davide, ognuno suonava uno
strumento. Vagavamo tra accordi e ritmi senza avere una meta precisa.
Improvvisamente Davide ci chiede di fermarci e dal nulla inizia a suonare alcuni accordi e una
melodia che sono rimasti gli stessi nella versione definitiva. Abbiamo poi sviluppato insieme il
testo ed è nata Implacabile.
E’ stata l’unica canzone di cui abbiamo mantenuto la primissima idea originale per quanto
riguarda la struttura armonica e melodica. Non è mai cambiata da quel giorno ed è la
canzone forse maggiormente autobiografica.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse? È …
Se fosse un concept album sarebbe dedicato al concetto di rinascita. C’è un forte senso di
riappropriazione di se stessi, di una certa presa di consapevolezza dopo aver attraversato il
buio. Direi che sono storie d’amore (in tutte le sue sfaccettature) e di purificazione.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero di Una storia mia?
… che ti piace di più fare live?

Per motivi diversi sono legata a tutte le canzoni dell’album, d’altra parte sono tutte “figlie”, ma
forse sono leggermente più affezionata a Ma tu. E’ stato il primo brano che ho scritto, quello
in cui mi metto a nudo e immagino un dialogo col Divino. E’ sicuramente la canzone più
spirituale. 
Come è stato a livello produttivo fare il cd? Da chi gli apporti più importanti?
Il produttore esecutivo è Paolo Cobianchi per l’etichetta Modern Life, senza il suo apporto
sarebbe stato impossibile realizzare il disco. Ma artisticamente è stato un lavoro di squadra.
Io, The Niro e Michele Braga abbiamo lavorato quotidianamente sulle canzoni in totale
sinergia senza fermarci prima che non fossero per noi perfette. Siamo stati tantissimo tempo
in studio da Maurizio Mariani che con dedizione ha registrato e missato tutti i brani. Voglio
anche ricordare Gianluca Vaccaro che ha fatto il mastering. E’ stato un lavoro di sinergia tra
tutte le persone che hanno partecipato alla realizzazione del cd.
Copertina fresca e diretta, con tu direttamente presente. Come è stata fatta e pensata? Da
chi? …

Da subito avevo pensato al bianco, come colore dominante della copertina. Volevo che ci
fosse un senso di pulizia e minimalismo. L’idea di mettere una foto che mi ritraesse è venuta
in modo molto spontaneo. Questo disco attraversa diversi momenti della mia vita, o
comunque in ogni brano c’è sempre un riferimento a qualcosa che ho vissuto e che mi porto
dentro. Volevo quindi “metterci la faccia”. Poi in quello scatto indosso un abito Blackblessed
nero che contrasta con il bianco dello sfondo. E mi piaceva l’idea di usare questi due colori.
Lo studio Cobayashi ha poi sviluppato l’idea grafica e in base al messaggio che io volevo che
arrivasse (qui si potrebbe aprire un capitolo molto grande, consiglio di osservare molto bene
la copertina in tutti i suoi dettagli) ha deciso di mettere come fondale della foto un simbolo
geometrico che ha un significato preciso. Posso dire che questa copertina racconta la me di
ora.
Come presenti dal vivo questo album?
Il live varia a seconda delle location. Il 15 aprile ho fatto la presentazione ufficiale a Roma
all’Auditorium Parco della Musica e in quell’occasione ho potuto presentare la mia band al
completo: The Niro e Fabrizio Guarino alle chitarre, Davide Alivernini al basso e Francesco
Pradella alla batteria. In quell’occasione si è unito anche il violinista Andrea Ruggiero che tra
l’altro ha registrato gli archi sul brano che chiude il disco, Costellazione. Sto facendo anche
concerti in trio in cui oltre a me e The Niro il terzo elemento varia sempre. Può essere un’altra
chitarra, un violino o un violoncello. Mi piace proporre lo stesso live con vesti diverse, da
quella elettrica con la band a quella più acustica in trio.
Altro da dichiarare?
Posso ricordare che questo mio primo album Una storia mia si può ascoltare interamente su
Spotify e si può comprare in copia fisica in tutti i negozi di dischi, ordinandolo su Amazon o
direttamente su Audioglobe (che distribuisce l’album) oppure potete scaricarlo su iTunes e su
tutte le altre piattaforme digitali.

7 commenti:

  1. Disco molto particolare questo esordio di Sarah Dietrich, cantante già in passato con gli Ardecore, che ho il piacere di ospitare questa sera in palude.

    RispondiElimina
  2. Sono solo otto canzoni, intime, sofferte, che servono per rivelare una gran voce da cantante italiana classica ... un biglietto da visita? Anche, ma non solo...

    RispondiElimina
  3. Penso a "Io non so dire ciao", malinconica e intenso voce/piano, penso a "Implacabile" classico pop da musica leggera, che qualche anno fa quasi la portava al Festival di Sanremo, tra i suoi obiettivi (nessuno è perfetto).

    RispondiElimina
  4. Penso anche a "Costellazione" voce/piano e archi molto particolare, sia nel testo, nel cantarlo e nella musica, che chiude bene l'album, ma anche a "Ma tu", ottima canzone d'amore senza rime baciate, molto cantautorato migliore (De Andrè, per esempio).

    RispondiElimina
  5. Ma di sicuro, la canzone più bella, che resta di più è "Dentro questa notte", pezzo molto anni '60, molto retrò (ma fatto oggi), tra i Blonde Redhead e Mina, che è tra le sue ispirazioni.

    RispondiElimina
  6. Insomma, un disco pop, molto pop, musica, cosidetta leggera ...

    RispondiElimina
  7. Ascoltate e ditemi che ne pensate di questa nuova voce italiana ...

    RispondiElimina

AAAATenzione, il captcha (il verificaparole) è finto, non serve immetterlo. Dopo il vostro commento, cliccate direttamente su PUBBLICA COMMENTO. Se siete commentatori anonimi, mi dispiace, dovete scrivere il captcha ...