NOTE SINTETICHE
ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE indie, jazz, pop
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto) qui
LABEL Black Candy Records
CITTA’: Bisceglie
(BT)
DATA DI USCITA 28/04/17
Come è nato Argo?
Argo è nato quando abbiamo finito di registrare, l´idea del tutto è venuta
strada facendo. C´era già, ovviamente, anche più di un´idea di quello che
volevamo trasmettere con l´album ma il quadro complessivo l´abbiamo avuto solo
alla fine. È nato dalla necessita di raccontare un´immagine sonora ben
precisa, emotiva.
Perché questo titolo? … è anche il titolo di una delle canzoni più intense
dell’album …
Argo rappresenta due posizioni e modi d´agire opposti nella mitologia: l´attesa
ma anche la ricerca, il cane di Ulisse e la nave degli argonauti. Tutto questo
rappresenta molto me in questo momento (ma anche sempre :D ) della mia vita ma
può essere anche un paragone estendibile a chiunque viva con passione cioè che
ha scelto di essere nella propria vita.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione
finale?
Non c´è stata una genesi ben precisa … infatti i pezzi sono stati scritti in periodi (anni) diversi.
Nasce dalla necessità ben precisa di fotografare e
mettere nero su bianco un percorso durato più di un anno e mezzo, fatto di
chilometri macinati e di live vissuti. Da qui la scelta di registrare il disco
in presa diretta, con un trio jazz, per ricreare quel suono a tratti aleatorio
e sospeso, a tratti più sporco e saturato, con poche sovraincisioni, che
rimanda alle sonorità delle produzioni anni ´70, soprattutto nell´approccio.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di Argo?
Ho ritrovato la bozza del testo iniziale di Argo. Pensavo di averla persa. Mi ha emozionata. Ricordo di averla
scritta di getto, mi venne fuori come una specie di epifania :)
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse? È …
Una sorta di odissea emotiva, tra un mare interiore ed esteriore. Mi piaceva
l´idea di racchiudere un intero range
di sensazioni e dare diversi punti di vista su un unico tratto emotivo e
viceversa.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera di Argo?… che ti piace di più fare live?
Mi piace molto suonare Argo, è
liberatorio, ma anche Linea d´aria, La stanza da tè e Polo nord.
Come è stato a livello produttivo fare il cd? Da chi gli apporti più
importanti?
Le influenze sono molte e vengono fuori da tanta e tanta roba ma
soprattutto dalla sfera sonora di musica strumentale, anche classica, o dalla
Fiona Apple, Nick Drake e Nick Cave, Radiohead ecc.
Copertina magica e semplice allo stesso tempo. Come è stata fatta e
pensata? … da chi?
Abbiamo pensato al concept e all´idea della sirena io e Serena Brattoli (in
arte “gommapane”) ma realizzazione e fantasia sono sue :)
Come presenti dal vivo questo album?
In trio (io voce/contrabbasso), Domenico Cartago (piano), Luca Abbattista
(batteria) ma delle volte anche con Gaetano Partipilo (sax).
Altro da dichiarare?
Sono felice e orgogliosa di aver fatto nascere Argo cosi com´è, con le
persone giuste e al momento giusto della mia vita. Viva la bellezza pura in
ogni cosa!
In un periodo storico cosi buio non si può che illuminare tutto sempre e
solo con amore e arte. Bellezza.
Piacevole novità in palude questa sera con Argo di Orelle, disco per chi apprezza il cantautorato femminile pop in salsa jazz.
RispondiEliminaOrelle è l'intensa voce Elisabetta Pasquale (anche contrabbasso), con accanto Domenico Cartago (pianoforte/tastiere) e Luca Abbattista (batteria/percussioni). Insieme hanno costruito un originale disco composto da 12 perle intime, da ascoltare e riascoltare dall'inizio alla fine.
RispondiEliminaLe mie preferite? Potrei dire tutte, ma sarebbe troppo facile, e allora dico ...
RispondiElimina... dico La stanza del tè, per me il pezzo più bello: piano/voce essenziale nella sua intimità, canzone d’amore da cantautori senza rime baciate. Vicinissima a questa la title-track Argo, autentico jazz indie-italico con vocalizzi da pelle d’oca, ancora il pianoforte e un testo molto personale.
RispondiEliminaFili d’oro mi ricorda una giovane Cristina Donà, per l’atmosfera di pop carezzevole, arricchito dalla tromba e da una voce maschile accanto a quella di Elisabetta. Questo è forse il pezzo più elaborato e ricco di contributi.
RispondiElimina“Keep Quiet” è sensuale a tratti morriconiano, un brano senza tempo, mentre “Polo nord” potrebbe benissimo essere una puntuale cover degli Ustmamò.
RispondiEliminaMa, come dicevo all'inizio, Argo è tutto da ascoltare.
RispondiEliminaAscoltatelo e ditemi ...
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