NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE indie – rock alternative
LABEL Bassa Fedeltà
PARTICOLARITA’ molto bello
CITTA’ Luino
DATA DI USCITA 27/03/2017
Come è nato Life Happens?
È stato un lungo lavoro che ci ha
tenuti impegnati in questi cinque anni. Dopo A
Place Like This ci siamo rinchiusi in saletta a scrivere canzoni (ne
avevamo un po'), ne abbiamo scelte dieci e così è nato Life Happens.
Perché questo titolo? Cosa vuol dire?
Sono dieci
canzoni che ruotano su un tema esistenzialista e gli abbiamo dato questo titoli
perché a volte, nella vita, le cose accadono senza un particolare motivo.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione
finale?
Avevamo una
ventina di demo registrate in casa e con l'aiuto dell' amato Andrea Cajelli abbiamo
scelto Martino Cuman come produttore artistico. Abbiamo lavorato insieme sulle
canzoni e poi insieme siamo andati a registrarle al La Sauna Recording Studio.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del
disco?
Continuavamo a guardare il video della Vanoni e di
Costanzo quando discutono del gess.
Ogni volta che ci penso rido …
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Ma in realtà
lo è. O meglio non era voluto all'inizio ma poi ci siamo accorti alla fine che
era così.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero
album? … che vi piace di più fare live?
Onestamente ci piacciono tutte ma se devo scegliere ti direi
Paris e Lazarus.
Come è stato a livello produttivo fare il cd? Bassa Fedeltà e chi altri
dietro al disco?
Non me ne voglia male bassa fedeltà
ma... nessuno, se non Martino e Andrea. Abbiamo voluto lavorare
indipendentemente dall'inizio alla fine del processo e successivamente ci siamo
proposti a Bassa Fedeltà. Siamo contenti di essere con loro perché la vediamo
allo stesso modo su tante cose ☺
Copertina e progetto grafico molto interessanti, da concept-album anni ‘70.
Come è nata? Di chi è opera?
Avevamo un paio di immagini come
riferimento, tra cui quella di un orologio a cucù, e con l'aiuto di Sara
Colantonio (bassa fedeltà) abbiamo mandato le nostre idee a Luca
Poldemengo, di Old Skull Design, che le ha trasformate in realtà.
Come presentate dal vivo questo album?
Portiamo gli strumenti nel locale, montiamo tutto e poi
suoniamo. Poi ci tocca smontare, che è l'unica rottura. Anche se Alessandro
(cantante) ti direbbe che la vera rottura é il check ... Parlando seriamente siamo solo noi
quattro, è tutto suonato live e siamo "un po' più rock" rispetto al disco.
Altro da dichiarare?
Venite a
sentirci live, viviamo per quello ☺
Mi è piaciuto subito questo disco, fin dal primo ascolto, per il rock divertente e fresco che esprime, oltre alla copertina, anche quella molto alternative-rock.
RispondiEliminaI Wyns sono una giovane band scanzonata, che conosce i grandi classici del rock e ha saputo farli suoi, dai Doors agli Smiths, fino ai Franz Ferdinand ...
RispondiEliminaDieci pezzi esistenzialisti, leggeri e ricchi di riferimenti. Tra i miei preferiti "The Dead Man Song", con una chitarra che incanta, la voce tenebrosa e un'atmosfera alternative dall'inizio alla fine.
RispondiEliminaCome è stupendo il pezzo seguente, "Daily Dream Routine" dalle atmosfere filmiche. "Lazarus", indicata nell'intervista tra le preferite incanta per la vibra e il romanticismo molto Alex Kapranos, sì, lui ...
RispondiEliminaCome ricordano i Franz Ferdinand (ma anche Morryssey) nella ballatona indie-rock "The Dream You Made" (spesso la parola sogno nelle loro canzoni).
RispondiEliminaGran finale con Spinning Around", che parte tranquillo, alzandosi in volo in modo irresistibile (impossibile tenere a bada la mia coda, per ritmo, cantato, buone vibrazioni).
RispondiEliminaAscoltatelo anche voi, e ditemi che ne pensate ...
RispondiEliminaHo sentito DAily dream routine e Paris molto interessanti.
RispondiEliminaLa voce del solista ricorda vagamente quella del cantante dei Pearl Jam ed anche certe sonorità sembrano derivare da lì
RispondiEliminaGrazie Daniele, sempre molto attento e competente. Quello che scrivi mi sembra corretto.
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