NOTE SINTETICHE
ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: Due batterie
ed un basso
LABEL: Dischi
Bervisti, I Dischi Del Minollo, Moquette Records, Koe Records, Oh
Dear Records.
CITTA’: Merate (LC)
DATA DI USCITA:
27/01/2017
Come è nato il
vostro omonimo esordio?
Nasce da un periodo
di un anno e mezzo in cui ci siamo dedicati assiduamente sia alla
composizione dei pezzi in sala prove sia alla loro consolidazione (e
del gruppo) attraverso l' attività live.
Perché
nessun titolo all’album, se non il vostro nome? Per dire: noi siamo
le nostre canzoni?
L'
album porta il nome del gruppo perchè è il risultato di molto
impegno ed energia messi da tutti e tre per far si che la
realizzazione del disco avvenisse in un certo modo, che non fosse
un'approssimazione delle nostre idee, quindi sentiamo ci rappresenti
molto. E' inoltre un modo per dire “Qui è da dove siamo partiti”
Come è
stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione
finale?
Nasce
tuttto da un pomeriggio in cui ci siamo trovati in saletta con il
solo intento di divertirci, ovviamente io e Luca S. potevamo suonare
solo la batteria mentre Lorenzo, che fino ad allora era un
chitarrista, si mise al basso. Siamo andati avanti per un po'
suonando solo sporadicamente, senza un progetto, dopo di che quando
abbiamo constatato che la cosa stava piacendo e ci stimolava tutti
abbiamo iniziato a suonare con regolarità con l' obbiettivo di
compore un disco e così è stato. Abbiamo iniziato subito a suonare
live nella nostra zona per consolidare il progetto e i pezzi che
stavano uscendo. Una volta che abbiamo terminato di comporre i brani
ci siamo concentrati sulla preparazione allo studio di registrazione,
prendendoci un po' di tempo per farlo. Il tutto si è concluso tra
Marzo e Giugno 2016 con la registrazione del disco nel Trai Studio e
il successivo mix e master.
Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del
disco?
E' stato
molto bello il momento in cui siamo andati a chiudere il master del
disco a La Maestà Mastering. Veder conludersi davanti ai tuoi occhi
un lavoro lungo e intenso e per di più per mano di una persona che
stimiamo come Giovanni Versari è stata una bella esperienza.
Se
questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? Anche senza
volerlo: a posteriori.
Potrebbe
essere un concept album sulle diverse molecole prodotte dal nostro
cervello che influenzano il nostro umore e il nostro comportamento.
Detto questo ci piace che ognuno ci veda quello che vuole nei nostri
pezzi.
C’è
qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più
fieri dell’intero album?
… che vi
piace di più fare live?
Non
ci sono pezzi che preferiamo in assoluto, crediamo però che alcuni
siamo riusciti a renderli meglio di altri su disco, sopratutto grazie
a degli arricchimenti arrangiativi come gli archi di Nicola Manzan su
Toro
Sedato
o l' intreccio di sinth su Titoli
di Coda.
Il live invece lo vediamo come un unico flusso di eventi, non
riusciremmo a stilare delle prefernze.
Come
è nato produttivamente il cd? Come sono nati tutti questi apporti
produttivi? Dischi Bervisti, I Dischi de Minollo, Moquette Records,
Koe Records …
In
reltà ogni apporto produttivo ha una storia diversa. Ad esempio la
collaborazione con Dischi Bervisti nasce in seguito al contributo che
Nicola Manzan ha dato a Toro
Sedato,
con Moquette Records, Koe Records e Oh Dear Records la collaborazione
nasce da un contatto umano precedente a quello artistico, mentre con
I Dischi del Minollo la collaborazione è nata via e-mail,
inviandogli il nostro materiale. Sono tutte persone con grande
passione per questo circuito musicale ed ognuno da il suo contributo
per cercare di far arrivare il nostro nome a più persone possibili.
Molto
attraente la copertina con queste pennellate di colore e quello
strano essere con le radici. Chi l’ha fatta e cosa rappresenta? …
è nata appositamente per il disco?
Lo
sfondo della copertina è stato disegnato appositamente dal nostro
Lorenzo. Mentre l' essere con le radici è un disegno trovato su una
enciclopedia medica che rappresenta un neurone. La copertina vorrebbe
rappresenta ciò su cui agisce la dopamina, ma l' interpretazione è
libera.
Come
presentate dal vivo questo album?
Dal vivo
siamo due batterie ed un basso, a volte qualche urlo, nulla di più!
Nonostante nell' album sia presente qualche arrangiamento aggiuntivo,
risulta in generale molto scarno proprio perchè ci tenevamo a far
si che rimanesse molto fedele alla nostra formazione dal vivo.
Altro
da dichiarare?
Chiunque desideri
vederci dal vivo nella propria città, ovunque essa sia, può
contattarci personalemente o attraverso la nostra pagina Facebook o
attraverso la nostra e-mail infomaledettadopamina@gmail.com
!
Un autentico power-trio questa sera ospite in palude, per spezzare code.
RispondiEliminaUn disco fresco e diretto questo loro omonimo esordio, veloce e diretto come un uppercut.
RispondiEliminaOtto incisivi brani quasi elusivamente strumentali dall’iniziale “Brotos” dalla splendida progressione e dal ritmo battente, al finale rilassato/rilassante dal titolo ironico di “Titoli di coda”.
RispondiEliminaIn mezzo si staglia su tutti gli altri il perfetto indie-vegan-rock “Toro sedato”, con i fondamentali viole e violini di Nicola Manzan.
RispondiEliminaInteressanti anche l’ipnotico e acido “Preludio”, con l’innesto di un sinth a rendere più elettronico il tutto, e “Putamen”, con una sorta di cantato e dai suoni più acidi sui quali si può improvvisare una danza macabra.
RispondiEliminaNell’interno di copertina citano esplicitamente Majakovskij, motivo in più per ascoltarli, o no?
RispondiEliminaFatelo e ditemi che ne pensate!
RispondiEliminaLi ascolterò. Con te conosco sempre nuove ed interessanti realtà musicali
RispondiEliminaGrazie Daniele, è un onore per me farteli conoscere :)
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