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giovedì 13 aprile 2017

In palude con i Maledetta Dopamina

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: Due batterie ed un basso
DOVE ASCOLTARLO: su Spotify, su Youtube, su Soundcloud
LABEL: Dischi Bervisti, I Dischi Del Minollo, Moquette Records, Koe Records, Oh Dear Records.
CITTA’: Merate (LC)
DATA DI USCITA: 27/01/2017

L'INTERVISTA
Come è nato il vostro omonimo esordio?

Nasce da un periodo di un anno e mezzo in cui ci siamo dedicati assiduamente sia alla composizione dei pezzi in sala prove sia alla loro consolidazione (e del gruppo) attraverso l' attività live.
Perché nessun titolo all’album, se non il vostro nome? Per dire: noi siamo le nostre canzoni?

L' album porta il nome del gruppo perchè è il risultato di molto impegno ed energia messi da tutti e tre per far si che la realizzazione del disco avvenisse in un certo modo, che non fosse un'approssimazione delle nostre idee, quindi sentiamo ci rappresenti molto. E' inoltre un modo per dire “Qui è da dove siamo partiti”
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?

Nasce tuttto da un pomeriggio in cui ci siamo trovati in saletta con il solo intento di divertirci, ovviamente io e Luca S. potevamo suonare solo la batteria mentre Lorenzo, che fino ad allora era un chitarrista, si mise al basso. Siamo andati avanti per un po' suonando solo sporadicamente, senza un progetto, dopo di che quando abbiamo constatato che la cosa stava piacendo e ci stimolava tutti abbiamo iniziato a suonare con regolarità con l' obbiettivo di compore un disco e così è stato. Abbiamo iniziato subito a suonare live nella nostra zona per consolidare il progetto e i pezzi che stavano uscendo. Una volta che abbiamo terminato di comporre i brani ci siamo concentrati sulla preparazione allo studio di registrazione, prendendoci un po' di tempo per farlo. Il tutto si è concluso tra Marzo e Giugno 2016 con la registrazione del disco nel Trai Studio e il successivo mix e master.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

E' stato molto bello il momento in cui siamo andati a chiudere il master del disco a La Maestà Mastering. Veder conludersi davanti ai tuoi occhi un lavoro lungo e intenso e per di più per mano di una persona che stimiamo come Giovanni Versari è stata una bella esperienza.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? Anche senza volerlo: a posteriori.

Potrebbe essere un concept album sulle diverse molecole prodotte dal nostro cervello che influenzano il nostro umore e il nostro comportamento. Detto questo ci piace che ognuno ci veda quello che vuole nei nostri pezzi.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero album? … che vi piace di più fare live?

Non ci sono pezzi che preferiamo in assoluto, crediamo però che alcuni siamo riusciti a renderli meglio di altri su disco, sopratutto grazie a degli arricchimenti arrangiativi come gli archi di Nicola Manzan su Toro Sedato o l' intreccio di sinth su Titoli di Coda. Il live invece lo vediamo come un unico flusso di eventi, non riusciremmo a stilare delle prefernze.
Come è nato produttivamente il cd? Come sono nati tutti questi apporti produttivi? Dischi Bervisti, I Dischi de Minollo, Moquette Records, Koe Records …

In reltà ogni apporto produttivo ha una storia diversa. Ad esempio la collaborazione con Dischi Bervisti nasce in seguito al contributo che Nicola Manzan ha dato a Toro Sedato, con Moquette Records, Koe Records e Oh Dear Records la collaborazione nasce da un contatto umano precedente a quello artistico, mentre con I Dischi del Minollo la collaborazione è nata via e-mail, inviandogli il nostro materiale. Sono tutte persone con grande passione per questo circuito musicale ed ognuno da il suo contributo per cercare di far arrivare il nostro nome a più persone possibili.
Molto attraente la copertina con queste pennellate di colore e quello strano essere con le radici. Chi l’ha fatta e cosa rappresenta? … è nata appositamente per il disco?

Lo sfondo della copertina è stato disegnato appositamente dal nostro Lorenzo. Mentre l' essere con le radici è un disegno trovato su una enciclopedia medica che rappresenta un neurone. La copertina vorrebbe rappresenta ciò su cui agisce la dopamina, ma l' interpretazione è libera.
Come presentate dal vivo questo album?

Dal vivo siamo due batterie ed un basso, a volte qualche urlo, nulla di più! Nonostante nell' album sia presente qualche arrangiamento aggiuntivo, risulta in generale molto scarno proprio perchè ci tenevamo a far si che rimanesse molto fedele alla nostra formazione dal vivo.
Altro da dichiarare?

Chiunque desideri vederci dal vivo nella propria città, ovunque essa sia, può contattarci personalemente o attraverso la nostra pagina Facebook o attraverso la nostra e-mail infomaledettadopamina@gmail.com !

9 commenti:

  1. Un autentico power-trio questa sera ospite in palude, per spezzare code.

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  2. Un disco fresco e diretto questo loro omonimo esordio, veloce e diretto come un uppercut.

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  3. Otto incisivi brani quasi elusivamente strumentali dall’iniziale “Brotos” dalla splendida progressione e dal ritmo battente, al finale rilassato/rilassante dal titolo ironico di “Titoli di coda”.

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  4. In mezzo si staglia su tutti gli altri il perfetto indie-vegan-rock “Toro sedato”, con i fondamentali viole e violini di Nicola Manzan.

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  5. Interessanti anche l’ipnotico e acido “Preludio”, con l’innesto di un sinth a rendere più elettronico il tutto, e “Putamen”, con una sorta di cantato e dai suoni più acidi sui quali si può improvvisare una danza macabra.

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  6. Nell’interno di copertina citano esplicitamente Majakovskij, motivo in più per ascoltarli, o no?

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  7. Li ascolterò. Con te conosco sempre nuove ed interessanti realtà musicali

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  8. Grazie Daniele, è un onore per me farteli conoscere :)

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