NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE // Rap
– Storytelling cantautoriale
DOVE ASCOLTARLO (in parte o
tutto) su Soundcloud
LABEL //
Irma Records - Mandibola
PARTICOLARITA’ // Concept album
dove ogni brano prende il nome del personaggio protagonista, tra loro tutti
collegati.
CITTA’: Palermo
DATA DI USCITA : 23/09/16
L’INTERVISTA
Come è nato Storyborderline?
StoryBorderline è nato dall’incrocio di tre arti, lo storytelling di
uno scrittore, lo storyboard di un regista e soprattutto le vite “Borderline”
che attraverso e che mi attraversano nel quotidiano. Il tutto ha una cornice
musicale composta ad hoc su ogni personaggio, e il collegamento tra loro mi ha
aiutato a conoscere meglio le varie sfumature della mia personalità. E’stato un
lavoro “terapeutico.”
Perché
questo titolo? … storie ai margini.
Perché spesso queste storie vengono monitorate solo quando esplodono o
quando fanno comodo per strumentalizzare o criminalizzare un territorio o uno
stile di vita. Secondo me è giusto raccontare il disagio trans-generazionale
che è costante dei nostri tempi ma le storie individuali che ne fanno parte
rispecchiano un malessere collettivo.
Come è stata
la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Ho lavorato da regista. L’ho immaginato come un film dal primo personaggio
scritto (Silvia, la escort nel concept),
ho cominciato a pensare alla sua cornice familiare, e alle varie fasce di popolazione
che attraversano i bei salotti così come a coloro che attraversano i
marciapiedi dei quartieri degradati poco distanti. Ho cercato di non geolocalizzare l’album, perché queste
storie possono collocarsi in ogni punto del globo, e man mano sono venuti fuori
i personaggi. Sullo sfondo c’è il lavoro, precario anche quando sembra una
certezza e dentro l’album ci sono molti colpi di scena. La cosa più bella è
stata che l’intero progetto che prevede anche l’uscita di un libro e una serie
di videoclip che raccontano i personaggi. È stato totalmente finanziato dal
pubblico che ho scoperto di avere attraverso una campagna di crowdfunding.
Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Uno in particolare c’è, ma dovrei fare uno spoiler … riguarda uno dei
personaggi descritti al quale sono particolarmente legato perché come molti
altri è reale e una volta descritta la sua storia diciamo che ho modificato in
maniera drastica il finale. E ci sono stato male. È stato violento scriverlo
così come almeno un altro paio di storie dove ho avuto forti scompensi emotivi
sia in fase di scrittura che di registrazione. È stato il lavoro più intenso
dei miei cinque album, e forse anche quello di cui vado più fiero.
Se questo cd
fosse un concept-album su cosa sarebbe? Togliamo il fosse, mettiamo è …?
Storyborderline è un concept-album sulla sottile linea che collega il
disagio e il riscatto, le stelle e l’oblio.
C’è qualche
pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero dell’intero album?…
che ti piace di più fare live?
Al momento mi piace molto Rocco. E’ tra le storie più hardcore e scrivere di
lui così come immedesimarmi in video. È stato finora dei sei video usciti
quello più difficile. Parliamo della storia di uno “sbirro” con dei forti
disturbi dell’ego e nell’album finisce male, come purtroppo spesso capita anche
nella vita reale. Dal vivo mi da molta soddisfazione suonarla così come Santo, la
storia di un pescatore gay che salva le vite ad alcuni migranti in mare (storia
realmente accaduta) salvo poi essere accusato di favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina. Il ritornello a tre voci dal vivo con Ciaka e
Tunaman dei Gold Diggers, che hanno musicato buona parte dell’album, è da
brividi.
Il cd è
uscito con ben due label, Irma Records e Mandibola Records … come mai queste
due realtà attorno a te? Altri da citare, importanti per il tuo disco?
IRMA Records e Mandibola sono due realtà collaterali di
fondamentale importanza nella mia
crescita e sono orgoglioso di farne parte. Non è da tutti di questi tempi
credere ed investire ancora in talenti underground e non conosciuti al grande
pubblico senza i soliti mezzucci dell’acquisto delle views e mantenendo un rapporto orizzontale con l’artista. Tra
l’altro promuovere qualcuno che viene da Palermo è pur sempre un gap perché
girare per suonare ti costa il doppio e chiaramente si fa più fatica ad
emergere. Un’altra importante realtà tutta palermitana da citare è sicuramente Almendra Music, label indipendente che nasce
cresce, produce e accoglie i migliori talenti palermitani allo ZEIT Studio
che per me è diventata una seconda casa. Luca “Satomi” Rinaudo aka Naiupoche è tra i fondatori di questa realtà nonché colui
che con eleganza ed esperienza ha prodotto alcuni beat dell’album ma anche
missato e masterizzato Storyborderline così come gli ultimi lavori di Picciotto e
della mia band Gente Strana Posse.
Tu stesso in
copertina, che scrivi … le storie a margine del disco? Come è nato questo
scatto e tutti quelli del bel libretto interno?
L’intero progetto fotografico è nato da una collaborazione con Francesco Faraci, uno dei fotografi palermitani
che più stimo e che secondo me meglio racconta per immagini il cuore pulsante della
città dove si muovono molti dei soggetti di StoryBorderline. Lui rende spesso i bambini e gli
adolescenti protagonisti dei suoi scatti, io con quel target ci lavoro come
operatore sociale e come naturale conseguenza abbiamo proposto nel booklet una
foto di un bambino per ogni personaggio raccontato come se Francesco lo
partorisse in un’immagine e io ne descrivessi in rap la storia.
Come e dove
presenti l’album? …
L’album l’ho presentato in casa, a Palermo davanti al “mio pubblico” in un
co-working (“Moltivolti”) base di progettazione partecipata e interculturalità,
quindi non proprio una sala concerti. Penso sia stato il posto migliore dove
rompere il ghiaccio col nuovo show che mi vede sul palco assieme ai Gold
Diggers con chitarra e dubmaster. A dicembre siamo stati impegnati con un tour
di sette live, quattro di questi in compagnia della 99 Posse. A gennaio
poi saremo ospito dell’Auditorium RAI palermitano e man mano faremo tappa in
quasi tutto lo stivale.
Altro da
dichiarare?
Consiglio per l’ascolto di StoryBorderline: prendetevi 50
minuti di tempo e chiudete gli occhi come se fosse un audiolibro, immergendovi
nelle storie. Se possibile con l’album acquistate anche lo story book con
estratti dal libro e foto che vi favorisce la comprensione del concept. Infine
sono felicissimo di annunciarvi che stiamo cominciando a scrivere il soggetto
di StoryBorderline,
per lavorare a un cortometraggio su alcuni dei personaggi che magari un domani
ci porterà alla produzione di un film che secondo me è il prodotto che meglio
può render giustizia all’intero progetto.
Bel rap intenso come non sentivo da tempo, poetico-politico come il vero rap, da sempre.
RispondiEliminaUn disco da ascoltare tutto, dall'inizio alla fine, e anche dopo, le tre bonus-trak (sì, Picciotto ha tante cose da dire).
RispondiEliminaImossibile fare dei titoli, rispetto ad altri, c'è un un'insieme di emozioni forti davvero, dall'iniziale Amarcord dove racconta la sua giovinezza fino ad adesso, e tutte le cose pubbliche successe.
RispondiEliminaBell'intro di organo e poi il ricordo di Carlo a Genova, le Torri Gemelle, le guerre, la crisi , la morte di Arafat e quella di Pantani, la ThyssenKrupp, Berlusconi, Riina, Katrina, Wilkileakles, ma anche Olindo e Rosa, Lo Tsunami, Garlasco, Moggi, Ruby Rubacuori, D'Addario ... Obama, l'Aquila e chi ride su quei morti, Gomorra e Mafia Capitale, Cucchi, i migranti sui barconi, un bel (brutto) amarcord. E cosa ci resta? Puntare tutto su noi, la fedeltà ai propri ideali e alla propria donna.
RispondiEliminaMette subito in chiaro da che parte sta Picciotto, con questo pezzo fiume ... e poi nomi, storie tra pubblico e privato: da Mara, che studia per diventare farmacista e per il suo riscatto sociale, e si ammala per un'industria farmaceutica senza scrupoli, a Silvia e la sua storia di prostituzione d'alto bordo, atmosfera glaciale e sofisticata come quel mondo.
RispondiEliminaTonino un povero ragazzino che si è fatto largo nella mala, poi il carcere, è il suo accultura, forte ritornello, suggestivi i fiati, per una storia piena, Luca, Giulia e Vale, con piano, bella crescita, per un pezzo dedidicato alla community LGBT (non a caso con lui anche McNill, mitica).
RispondiEliminaStupendo anche il pezzo dedicato a Mumia Abu-Jamal, semplicemente Mumia, con un ritornello che mette la pelle d'oca. Semplicemente la sua biografia in musica rap ... impeccabile!
RispondiEliminaInteressante anche la storia di Jorge Carracosa, mitico terzino dell'Argentina, che si ritirò all'alba del mondiale del 1978 per protestare contro la dittatura che in quel periodo dava il peggio di se. Altrettanto mitica la tromba che accompagna il pezzo ...
RispondiElimina... ma, come dicevo prima, è tutto un disco da ascoltare. Bravo Picciotto! Un disco per chi ma il vero rapper!
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