NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE:
Elettronica, Lo-Fi,Ambient, Drones, Psichedelic, Noise
DOVE ASCOLTARLO: su SoundCloud
LABEL TheSounSystem Records
PARTICOLARITA’: Strumentale /
prima parte di una trilogia dedicata a Haruki Murakami
CITTA’: Filetto-Ravenna
DATA DI USCITA: 25 nov 2016
Come è nato Sputnik?
E’ un album concepito
inizialmente come una serie di improvvisazioni elettroniche psichedeliche volte
a ritornare alle radici della musica che compongo con un approccio più
istintivo e immediato di quando scrivo canzoni.
Poi gradualmente i pezzi sono
stati leggermente sistemati e “prodotti” per finire nel disco ma il sapore, l’intenzione
primordiale è comunque quella originaria.
Perché questo titolo? … è anche il titolo del secondo pezzo del disco.
Il titolo prende spunto da un romanzo di Murakami La ragazza dello Sputnik in cui si parla dei tre amori dei
protagonisti che si rincorrono senza corrispondersi mai, un gioco senza fine
come la corsa della famosa navicella russa che rimase abbandonata per sempre a
girare negli spazi siderali.
Nel titolo c'è quindi sia una componente letteraria che una visivo/fantascientifica
e ci sta tutta trattandosi di brani elettronici in un certo senso siderali.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione
finale?
Più o meno come ti dicevo nella risposta alla prima domanda….posso aggiungere
che c’era una forte esigenza di riavvicinarsi al proprio IO musicale primario e
la musica strumentale in questo ti aiuta tantissimo rispetto a quando devi
scrivere un testo e cantarlo.
Inizialmente doveva essere un lavoro più grezzo poi ho pensato di
impreziosirlo usando soprattutto la registrazione di una doppia batteria cioè
suonata due volte una a dx una a sx atta a creare una specie di groove lento, quasi un mantra sopra ogni
brano. Cosi le due batterie dialogano tra di loro sotto al mio susseguirsi di
droni e ambienti elettronici.
Mi ha aiutato a realizzare questo progetto Alessandro “Gomma” Antolini che
ha suonato nel disco e mi segue in alcune date del tour live.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del
disco?
Ti rispondo con una visione di Alessandro quando gli chiedono di descrivere
questo progetto:
” Lavorare con Nevica è come essere su un
pianeta senza suono dove tutto è ancora da costruire.”
Wow per me è bellissimo non avere mai certezze 😊
C’è poi la collaborazione con Daniele Brusaschetto che ho conosciuto grazie
a Bruno Dorella e mi sembrava la persona giusta per il feeling che ha verso il
rumorismo e la manipolazione … poi l’episodio del pomeriggio passato con
Massimo Madesi a registrare il sint noise su Sputnik, avevamo pochissimo tempo
ma lui alla prima ha fatto subito le cose migliori.
Volevo sottolineare che le mie collaborazioni non nascono mai a tavolino ma
sono frutto di un legame umano e di stima che esiste alla base tra me e queste
persone.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
-Sul divenire delle cose che non si fermano e non si raggiungono mai come
il vagare dello Sputnik,sul continuo cambiamento. Nella vita non si arriva mai
da qualche parte,ci si passa attraverso e basta….insomma per citare il famoso
detto: ”Chi si ferma è perduto” 😊
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero Sputinik?… che ti
piace di più fare live?
Amo sempre tutti i pezzi che faccio se qualcuno non mi convince lo capisco
sin da subito e vado oltre. Forse DO NASCIMENTO è quello che mi stimola di più
proporre perché lo ritengo un pezzo di rottura provocatorio ma purtroppo anche
di grande attualità.
Sputinik l’hai prodotto tu stesso, al tuo mitico Lotostudio. Altri
nomi gravitanti attorno a Sputinik?
Ops mi sa che li ho già detti tutti nella risposta alla domanda 4!!!
Copertina fantascientifica, ma sembra un’immagine di una fantascienza del
passato. Come mai? Da dove viene questa foto?
E’ una foto rielaborata da Valeria la mia collaboratrice che ha curato
l’artwork e che ringrazio perché ha fatto davvero un ottimo lavoro interpretando
graficamente al meglio lo spirito dei pezzi.
Come ti dicevo prima il lato fantascientifico ci sta alla grande.
Come presenti dal vivo questo album?
Di solito quando possiamo lo suoniamo sempre in due io all’elettronica e
Alessandro con la batteria. Rispetto al disco il live è molto più rock e i
pezzi leggermente diversi ogni volta per lasciare spazio appunto al lato
improvvisativo e viscerale del progetto.
Altro da dichiarare?
Ringrazio sempre chi dedica interesse apprezzamento e
tempo all’ascolto dei miei progetti
E grazie all’alligatore per avermi ospitato per la 2nda
volta!
Ciaooo! Nevica NOISE
Correggo subito l'amico Gianluca Lo Presti: questa è la terza intervista in palude, la prima comee Nevica Noise 😊
RispondiEliminaErrore veniale, perdonabile anche per il fatto che presenta qui un gran bel disco.
RispondiEliminaUn disco del quale è difficilissimo scriverne, andrebbe solo ascoltato senza farsi troppe pippe ... perche Sputnik è vera elettronica, una musica sofisticata, che ti prende subito o non ti prenderà mai.
RispondiEliminaSarebbe sbagliato dividerla in singoli brani, essa va presa tutta insieme, o niente.
RispondiEliminaVero è, come dice nell'intervista lo stesso Lo Presti, che il brano più interessante è quel Do Nascimento, dolorosamente ironico, con quei campionamenti di televenditori e politici (vorrei chiedervi, quale la differenza, ma non vorrei cadere in un facile populismo ... forse ineluttabile), a nuotare in un mare di elettronica.
RispondiEliminaBella anche la title-track, per i cambi di ritmo e il rullare dei tamburi (doppi), e Sarin, che ti fa ballare dalla testa ai piedi ...
RispondiEliminaMa è bello ruotare e perdersi attorno a tutto questo disco, come nelle intenzioni di chi l'ha pensato e creato ... con poche ma fondamentali cose. Mi piace! E voi?
RispondiEliminain primis complimenti, le tue interviste sono sempre molto interessanti come i personaggi che contatti. Anche a me interesserebbe ascoltare i brani sono incuriosito,
RispondiEliminala prima track mother and daughter è davvero molto interessante.
RispondiElimina@Daniele Verzetti Rockpoeta
RispondiEliminaGrazie, spesso e volentieri metto il link al disco, ascoltabile online, anche se non è il modo che preferisco (per me avere il cd, il supporto fisico, è fondamentale, un disco, non è solo la musica che ascolti, ma anche la copertina, il libretto interno, con il suo profumo, la sua fisicità).
@Daniele Verzetti Rockpoeta 2
Sì, è un pezzo che apre con il piglio giusto il disco, tutto interessante.