Pagine

domenica 15 gennaio 2017

In palude con i Junkfood


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Soundtrack/ Strumentale
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto): Bandcamp, Rockit
LABEL Cinedelic
CITTA’: Bologna
DATA DI USCITA 27/10/2016

L’INTERVISTA
Come è nato Italian Masters?
A settembre del 2014 noi Junkfood ed Enrico Gabrielli siamo stati invitati a partecipare ad un festival (Hallo Bigallo) che omaggiava la figura di Piero Umiliani. Nello specifico ci era stato chiesto di rivisitare un paio di brani del celebre compositore di colonne sonore ed abbiamo arrangiato il tutto per quintetto (noi 4 più Gabrielli al Flauto e sax tenore). Poi Enrico non è potuto venire al festival per problemi familiari e noi abbiamo comunque eseguito i brani anche senza di lui. Pochi mesi più tardi ci siamo riincontrati ad un concerto di Calibro 35 ed abbiamo deciso di comune accordo di registrare il materiale che avevamo arrangiato. Così, a Gennaio del 2015, ci siamo trovati al Vacuum Studio di Bruno Germano ed abbiamo inciso tre brani di Umiliani che poi abbiamo fatto uscire in digitale pochi mesi più tardi.
Quando sono usciti i brani su bandcamp, pochi giorni dopo, siamo stati contattati da Marco D’Ubaldo il label manager di Cinedelic il quale si è mostrato interessato a co-produrre un disco in vinile che racchiudesse al suo interno anche altri due celebri compositori di colonne sonore (nello specifico Morricone e Trovajoli).
Perché questo disco di colonne sonore rifatte oggi? …
Come si diceva sopra è nato tutto un po’ per gioco, poi la resa dei brani ci ha convinto particolarmente e abbiamo deciso grazie anche al supporto di Cinedelic di portare a termine il lavoro in modo più completo ed esauriente.
Come sono stati scelti i maestri da omaggiare?
Abbiamo scelto dei brani che ci piacevano dal punto di vista musicale ed allo stesso tempo fossero adeguati ad essere re-interpretati anche in maniera massiva. Non abbiamo avuto nessun intento filologico, fin dal principio.
 Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
La realizzazione ha coperto un arco di tempo piuttosto vasto in quanto tutti noi siamo coinvolti anche in altri progetti musicali e trovare gli incastri giusti per provare il materiale e registrarlo non è stato facile.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Italian Masters?… che vi piace di più fare live?
La re-interpretazione di Masquerade di Trovajoli ci è piaciuto fin da subito ed anche a distanza di mesi ci pare uno dei brani più riusciti dell’intero disco.
Il cd è uscito con Cinedelic Records, label specializzata nel settore musiche da film …  facile capire come vi siate incontrati. Altri nomi da citare “dietro”e “dentro” il cd?
Abbiamo avuto l’onore di avere come ospite su C’eravamo tanto Amati la voce di Edda Dell’Orso (celebre soprano di fama internazionale). Marco D’Ubaldo il label manager di Cinedelic conosce personalmente molte di queste figure storiche della Golden Age delle colonne sonore italiane e ci ha aiutato nello stabilire un contatto diretto con alcune di esse, come è stato nel caso di Edda.
Copertina con cubi rossi e neri … elegante e cinefila, come tutto il progetto grafico? Come è nata e chi è il responsabile di essa e di tutta la grafica?
Il progetto grafico è stato curato da Paolo Masiero un grafico nostro amico il quale si era occupato anche della copertina del nostro disco precedente. Squadra che vince non si cambia.
Come presentate il disco dal vivo?
Alcuni brani presenti su Italian Masters sono piuttosto arrangiati e con varie sovarincisioni, dal vivo riproporremo gran parte del disco modificando alcune strutture al fine di renderle suonabili in tempo reale.
Altro da dichiarare?
Venite a sentirci.


5 commenti:

  1. Gran ritorno in palude quello dei Junkfood, che ritornano con il mitico Enrico Gabrielli e questo disco di colonne sonore.

    RispondiElimina
  2. Il gruppo bolognese ha preso in considerazione ben tre autori di colonne sonore, quali Ennio Morricone, Pietro Umiliani e Alessandro Trovajoli, scegliendo poi alcuni brani celebri o meno di altrettanti celebri (o meno film). Ne è uscito un album denso di suggestioni, incredibili incroci e tanto tanto patos.

    RispondiElimina
  3. Ovviamente è difficile, ma non impossibile scindere il disco in singoli brani, anche perché lo hanno fatto loro stessi ...il disco, addirittura, è diviso in lato A e lato B, come i vecchi vinili, tanto per dare il senso di un vintage (si veda anche il progetto grafico).

    RispondiElimina
  4. I miei pezzi preferiti? Eccoli: Il silenzio e il caos, da "L'uccello dalle piume di cristallo", per la grande tensione, il gran ritmo, la tromba che si fa sentire, urla (come l'animale del titolo della pellicola di Argento?). Poi sicuramente il Gassman Blues da I soliti ignoti di Monicelli, un autentico cult. Un bel blues notturno, con belle chitarre, i fiati in evidenza, la tromba sempre più incontenibile, fino all'esplosione finale. Per C'eravamo tanto amati,il classico di Scola, un pop-rock moderno, eseguito con scioltezza, il ritmo giusto e la malinconia di quella pellicola, in un crescendo da pelle d'oca.

    RispondiElimina
  5. Ne ho scelto uno per compositore, non per spirito tripartisan, ma perché sono quelli che mi hanno colpito di più per vari motivi, ma il disco è tutto da ascoltare. Una delle uscite più imperdibili dello scorso anno ... ascoltate e ditemi, se volete.

    RispondiElimina

AAAATenzione, il captcha (il verificaparole) è finto, non serve immetterlo. Dopo il vostro commento, cliccate direttamente su PUBBLICA COMMENTO. Se siete commentatori anonimi, mi dispiace, dovete scrivere il captcha ...