NOTE
SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE emo/noise/rock/pop
DOVE ASCOLTARLO: sul nostro Bandcamp
LABEL: autoprodotto
PARTICOLARITA’: 6 tracce + 1 bonus track
CITTA’: Cesena (FC)
DATA DI USCITA: 28/10/2016
Come è nato questo
vostro ep?
Questo EP è l’anello di congiunzione ideale tra il
percorso precedente del progetto Vox Kernel (Giacomo, il cantante, solista e con
due EP all’attivo) e quello che siamo adesso. Contiene tutta la nostra
espressione attuale con anche diversi pezzi vecchi ri-arrangiati dai precedenti
lavori solistici. E’ comunque un disco di rinascita totale, un reset, un lavoro
che dice ad alta voce che siamo una band e c’entriamo poco e niente con la
storia precedente, senza ovviamente rinnegare nulla.
Perché come titolo il nome
della band? … cosa vuol dire?
Abbiamo voluto che il nostro
primo lavoro insieme fosse un’affermazione diretta di ciò che siamo. L’EP dice
ad alta voce “questi sono i Vox Kernel” e descrive con arrangiamenti, sonorità e
attitudine i nostri ultimi due anni di lavoro, concerti e amicizia prima della
pubblicazione. Da qui la scelta di titolarlo col nostro nome, che allude
proprio all’essenza della nostra voce, come a voler esortare ad approfondire il
significato e non prendere per buono subito ciò che spieghiamo in maniera
diretta con la nostra musica e i nostri testi.
Perché un ep, e non un disco con più canzoni?
Ci piace molto il formato dell’EP perché ci consente di fare un lavoro più breve
ma più intenso: ci concentriamo maggiormente su ciò che vogliamo comunicare e
in più abbiamo la possibilità, almeno in teoria, di fare più release e tenere
sempre l’ascoltatore aggiornato, nonché stare al passo noi stessi coi nostri
cambiamenti.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua
realizzazione finale?
Abbiamo deciso i brani da
inserire non senza fatica, perché avevamo già un repertorio più lungo e
volevamo poi mettere anche qualche pezzo inedito, visto che qualcuno era già
stato pubblicato durante il precedente periodo solista. Per la scelta degli
studi di registrazione è stato abbastanza facile perché qualcosa abbiamo
registrato in un nostro studio, e la maggior parte allo studio dell’etichetta Stop Records:
volevamo già da tempo lavorare con loro perché ascoltavamo i loro dischi e ci
piaceva la loro sonorità.
Unite queste cose e con
l’aiuto di tanti amici, abbiamo realizzato il tutto.
Se questo ep fosse un
concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Non abbiamo definito apposta
un concept, ma se lo fosse probabilmente sarebbe l’amicizia nelle sue diverse
sfaccettature, compreso l’amore, ad esempio.
C’è qualche pezzo che
preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di questo ep?… che vi piace
di più fare live?
Giacomo (voce): sinceramente sono
affezionato a ogni pezzo dell’EP allo stesso modo, perché ognuno racconta alla
sua maniera un pezzo di vita o una sensazione e mi rimanda a tanti ricordi
personali. Anche dal vivo mi risultano tutti interessanti da fare, forse Busta è quello che può incuriosire di più
il pubblico di un concerto perché siamo tutti molto presi.
Francesco (chitarra): ogni pezzo di
questo EP ha un’atmosfera suggestiva che mi colpisce in maniera diversa ogni
volta che li eseguo. Specialmente dal vivo, questi brani mi diverte molto
suonarli: emotivamente parlando, il momento più alto lo si tocca nel brano Busta, dove spesso ci lasciamo andare in
un lungo finale quasi “liberatorio” e potente. Oltre al pezzo già citato, mi
piace eseguire Chiara Coltre perché ha
una componente molto ambientale ed è un pezzo non scontato, uno di quei pezzi
dove devi immergerti e lasciarti trasportare.
Mirko (basso): probabilmente Orsi, perché oltre che essere un pezzo
molto carico, rappresenta anche una dichiarazione di amicizia e ricordi
d'infanzia, che sono la base dei contenuti delle nostre canzoni, e l'amicizia è
anche un qualcosa che lega noi quattro personalmente, dato che ci conosciamo da
diversi anni ma abbiamo sempre suonato in band diverse. L'altro pezzo che
preferisco, soprattutto da suonare dal vivo, è Busta,
un crescendo continuo fino ad esplodere nel finale, credo sia quello che
interpreti meglio la nostra dimensione live e ciò che vogliamo esprimere con i
nostri concerti.
Francesco (batteria): io amo molto
suonare Orsi. È forse una delle
nostre canzoni più potenti e una delle prime che abbiamo riarrangiato insieme.
Per me con Astenia rappresenta
l'inizio di questa avventura come band. Le adoro entrambe perché sono dirette e
immediate dal punto di vista ritmico e strumentale ma estremamente profonde e
cariche di immagini e significati dal punto di vista del testo.
Qualche episodio che è
rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
La canzone (attraverso noi) l’abbiamo voluta registrare
in presa diretta davanti a un microfono, quindi nessuna possibilità di errori.
Il cembalo di Francesco (batterista) mandava in picco il segnale in entrata e
non sapendo come fare, si è dovuto allontanare fino a che non risultasse a un
volume decente. E’ andata a finire che l’abbiamo registrata con noi tre davanti
al microfono e lui fuori dalla porta in corridoio. Stremato dalle mille volte
che l’abbiamo dovuta risuonare, Francesco (chitarrista) si lascia scappare un
“Basta!” alla fine della giornata, che si può sentire nel finale della traccia,
perché il caso ha voluto che abbiamo tenuto l’ultima take.
Tutti gli abbracci che ci
siamo dati per incoraggiarci poi, quelli non li dimentichiamo.
In copertina un ponte in
mezzo alla natura, immagine post-industriale molto rock. O no? Come è nata e
chi è l’autore?
L’industrial è un’idea che in
effetti caratterizza Vox Kernel un po’ da sempre, sia in foto promo, che
in altre grafiche, non so dirti il perché, forse è per rendere un po’ più
pragmatico il tutto, visto che si parla molto di sentimenti e cose astratte.
Nel caso della copertina si
tratta di un ponte di una statale sita nella nostra zona, che noi abbiamo
pensato che rappresentasse un po’ l’andarsene e il ritornare a casa.
L’idea dell’autore dell’
artwork Davide, (che è un grande e probabilmente non è un caso che di mestiere
faccia l’architetto), forse vuole rappresentare una sorta di mutazione, forse
anche un progetto che si evolve ...
Come presentate dal vivo la
vostra musica?
Facendo tanto rumore. Montando
tanti strumenti. Quasi sempre rompiamo qualcosa.
Altro da dichiarare?
Grazie
mille a voi per l’intervista. Speriamo di vedervi in tanti ai nostri concerti.
Rock giovane made in Romagna questa notte in palude.
RispondiEliminaUn disco con 7 pezzi, un disco che cresce canzone dopo canzone, ascolto dopo ascolto ...
RispondiElimina... e allora? Volete sapere quali sono le mie preferite?
RispondiEliminaForse Margot per i giri di chiatarre, una storia strana, l'elettronica diffusa ...
RispondiEliminaForse Busta per la psichedelia, la gran progressione di chitarre, il bel testo ... ottimista direi.
RispondiEliminaBello anche il pezzo che apre il disco, Chiara colte per l'elettricità, un certo pop-rock giovane, il testo, e quello che chiude, Astenia, registrato live, con ritmo e la giusta rabbia ...
RispondiEliminaBravi, bene, bis, Vox Kernel, vi aspettiamo al varco con un disco lungo ...
RispondiEliminaCuriosa di ascoltarli, sinceramente non li conosco e non so esattamente quale genere facciano.
RispondiEliminaGrazie come sempre per la dritta...
Bacissimo
Grazie a te Nella, sempre attenta al rock e al pop che si muove in palude ...
RispondiEliminaBuone feste allora, feste molto rock!