Italia, nordest, in un bar, con un ex compagno di scuola
dichiaratamente di destra: si parla del referendum, Renzi, l'Italia.
Non mi appassiona negli ultimi anni la politica, mi sento espulso,
ma non transigo sui miei punti fermi, sui principi, sull'essere di
sinistra, quella vera, sulla difesa dell Costituzione. Lui invece è di destra, consigliere comunale,
ex finiano, ora meloniano. Nonostante questo, riesco a parlarci,
negli anni Settanta probabilmente ci saremmo presi a pugni e sputi come
minimo, oggi questo non succede, forse è un passo avanti, forse no.
- Allora hai deciso cosa votare?
- Lo sai, voto no!
- Sicuro? Avevo capito che voi rossi foste per il sì ... il referendum l'ha deciso Renzi.
- Appunto, Renzi non è un rosso. Ha un passato di giovane democristiano, è stato alla Ruota della Fortuna ... per non parlare di ciò che fa al governo.
- Ho capito, voi rossi vi siete spaccati, alcuni della vecchia guardia votano contro Renzi.
- Vero che anche nel Pd ci sono delle differenze di vedute, ma io non sono del Pd, sono della sinistra fuori dal Parlamento, extraparlamentare, per dirla in un modo che mi piace.
- Comunista, d'alemiano ...
- No, d'alemiano no.
- Però vai a votare.
- Sì, è un mio diritto.
- ... che se passa questo referendum non avremo più.
- Forse avremo ancora, ma servirà a poco.
Ci buttiamo in disquisizioni tecniche sul Parlamento che avremmo se passasse il referendum. Un Parlamento con meno democrazia: solo la Camera votata dai cittadini, il Senato composto da membri scelti dalle Regioni, tra i quali sindaci (non si sa bene scelti come). Il mio ex compagno di classe è molto ferrato, dice cose condivisibili, anche se qualche anno fa, promosso da Berlusconi e la sua destra, avevano cercato di fare una riforma dirigista molto simile. Oggi, quasi le stesse cose, proposte dal Pd renziano, sembrano a lui indigeribili.
Si affaccia alla porta un suo amico di qualche anno più vecchio, lo saluta con un sorriso cretino. Del resto, ognuno ha la faccia che si merita.
- Ciao ... io voto esse i.
Il mio ex compagno lo guarda come fosse un rifiuto, una cacca di cane appena sfornata. Forse non ha colto la sfumatura della sua dichiarazione: intendeva, secondo me, ricordare le comuni origini nell'emme esse i. Anche se lui, all'epoca, era appena un ragazzino. Ha la mia stessa età.
- Io voto esse, i ...
- Ma allora sei cretino.
- Perché? Guarda che la riforma di Renzi è come quella di Berlusconi, che avremmo dovuto difendere e approvare noi.
- Ma cosa dici? Questa limita la democrazia, ci farà risparmiare molto poco, e pagheremo altri costi, tipo Renzi resterà a lungo, e chiunque dopo di lui, manco eletto ...
- Una volta tanto concordo!
- Guardate che invece è un'ottima riforma, modernizza il paese ... l'Europa e i mercati la vogliono, non possiamo restare fermi.
- Fermi cosa? Ma ti pare che ...
- Guarda che il saluto romano era bello, io vengo da quella storia, lo sai ... Lui ha fatto cose da ricordare, ma non possiamo stare fermi ... il mondo ci osserva e spinge a cambiare Costituzione. Lo possiamo fare tra di noi il saluto, poi però si fa politica ...
Io lo guardo sbalordito, probabilmente non mi conosce.
- No, a questo è meglio non fai saluti romani.
- Già, nun me piace ... in realtà il saluto romano sarebbe fuorilegge.
- Ecco, i soliti rossi manettari.
- Mi sembra che le manette, e i manganelli, li abbiate sempre usati voi ... e poi, scusa, saremmo noi quelli divisi?
Il nostalgico del saluto romano saluta con un ciao, capisce che non è aria.
Ci facciamo un altro bicchiere di bianco Garganega. Lo sorseggiamo in silenzio con qualche patatina e dei bagigi salati. Fuori c'è una strana atmosfera: delle nuvole colorate di rosa come un cartone animato, un po' di vento freddo, le prime luminarie di natale sugli alberi. Suona il suo cellulare. Si alza in piedi.
- Ciao Sindaco ... è il mio sindaco.
- Mi devo alzare in piedi anche io?
- Sì, e fare il saluto.
- Ti prendo a sberle.
Si mette a ridere, poi si allontana, ma non troppo. Cammina intorno, sorride sempre di meno ... poi torna al tavolino, si siede.
- Ma sei sicuro? ... a me non mi convinci. Io voto no.
- Lui vota sì?
Il mio ex compagno di classe, molto serio, anzi, molto incazzato, fa sì con la testa, mentre ascolta il suo sindaco al telefono. Un uomo di destra da sempre, il suo sindaco, nel recente passato vicino a Fini e alla destra ripulita dalle acque di Fiuggi, ma non troppo. Poi cane sciolto, però sempre convintamente di destra. Anche lui voterà sì. E sono due. Mi sembra proprio che non siano tanto uniti anche a destra. O forse sì, uniti per il sì al referendum Renzi.
- Vota sì anche il tuo sindaco ... un rosso anche lui?
- No, è che lui la vede così ...
- Così come?
- Un uomo delle istituzioni ... poi vede l'occasione buona per cambiare la Costituzione.
- ... e magari andare a Roma nel nuovo Parlamento.
- No, non ha di queste ambizioni ... è solo che gli sembra una buona cosa.
- E ti ha convinto?
- No, no, no ... cazzo, io voto no. Per me lui sbaglia!
Mi arriva un messaggio tramite il cellulare, mio fratello mi manda un link a un articolo. Nel messaggio c'è scritto: guarda che cosa gli è successo al nostro sindaco. Nostro nel senso che è del comune dove abitiamo, Sucate sul lago, non che l'abbiamo votato. Di destra pure lui, non ho mai capito quale (forse berlusconiano, forse leghista, forse finiano, comunque non di sinistra), ha fatto outing per il sì al referendum Renzi. L'ha fatto con una lettera del comune che amministra, e si è preso delle denunce. L'articolo del link parla di questo ... lo leggo ad alta voce.
- Ecco un altro che sbaglia.
- Ma allora, siete tutti uniti per il no, sì o no?
- Non so ...
- Be', avevo sentito che qualcuno l'aveva denunciato, pensavo fosse una cosa locale, invece il paesello è finito in parlamento.
- Be', non si può usare una carta intestata di un comune per fare propaganda elettorale ... anche se a favore di un referendum promosso da una parte politica opposta, o almeno, in teoria opposta ...
- In teoria opposta, mi pare che tutti gli uomini delle cosiddette istituzioni siano per il sì, anche il sindaco di Verona, per niente di sinistra.
- Quello è un caso a parte ...
- Con il tuo sindaco, il mio e il tuo amico del saluto romano, sono in quattro.
- ... una minoranza.
- Lo spero.
- Anche io ...
Ecco, ho provato a riprodurre dialoghi e scene paradossali (ma forse per nulla), che ho sentito sul mio territorio in questi giorni. Un territorio, come avrete capito, per niente in mano al Pd, men che meno, di sinistra, e anche dove i candidati grillini non hanno fatto breccia. Si respira un'aria strana, con alcuni amministratori schierati con il referendum Renzi. Non saprei se numericamente siano tanti o pochi, di sicuro rivelano quanto piaccia, anche a destra, la controriforma Renzi. Ho trovato in Rete un articolo molto interessante, che spiegherebbe il perché di questa fascinazione da parte della casta dei nuovi (vecchi) amministratori. L'ha scritto Paolo Flores d'Arcais per Le Monde, e lo potete leggere sul suo MicroMega (cliccateci sopra, coraggio), con molti altri interessanti articoli sul REFERENDUM, che vi invito a leggere se avete ancora dei dubbi su come votare. Io, come avrete capito, no!
- Allora hai deciso cosa votare?
- Lo sai, voto no!
- Sicuro? Avevo capito che voi rossi foste per il sì ... il referendum l'ha deciso Renzi.
- Appunto, Renzi non è un rosso. Ha un passato di giovane democristiano, è stato alla Ruota della Fortuna ... per non parlare di ciò che fa al governo.
- Ho capito, voi rossi vi siete spaccati, alcuni della vecchia guardia votano contro Renzi.
- Vero che anche nel Pd ci sono delle differenze di vedute, ma io non sono del Pd, sono della sinistra fuori dal Parlamento, extraparlamentare, per dirla in un modo che mi piace.
- Comunista, d'alemiano ...
- No, d'alemiano no.
- Però vai a votare.
- Sì, è un mio diritto.
- ... che se passa questo referendum non avremo più.
- Forse avremo ancora, ma servirà a poco.
Ci buttiamo in disquisizioni tecniche sul Parlamento che avremmo se passasse il referendum. Un Parlamento con meno democrazia: solo la Camera votata dai cittadini, il Senato composto da membri scelti dalle Regioni, tra i quali sindaci (non si sa bene scelti come). Il mio ex compagno di classe è molto ferrato, dice cose condivisibili, anche se qualche anno fa, promosso da Berlusconi e la sua destra, avevano cercato di fare una riforma dirigista molto simile. Oggi, quasi le stesse cose, proposte dal Pd renziano, sembrano a lui indigeribili.
Si affaccia alla porta un suo amico di qualche anno più vecchio, lo saluta con un sorriso cretino. Del resto, ognuno ha la faccia che si merita.
- Ciao ... io voto esse i.
Il mio ex compagno lo guarda come fosse un rifiuto, una cacca di cane appena sfornata. Forse non ha colto la sfumatura della sua dichiarazione: intendeva, secondo me, ricordare le comuni origini nell'emme esse i. Anche se lui, all'epoca, era appena un ragazzino. Ha la mia stessa età.
- Io voto esse, i ...
- Ma allora sei cretino.
- Perché? Guarda che la riforma di Renzi è come quella di Berlusconi, che avremmo dovuto difendere e approvare noi.
- Ma cosa dici? Questa limita la democrazia, ci farà risparmiare molto poco, e pagheremo altri costi, tipo Renzi resterà a lungo, e chiunque dopo di lui, manco eletto ...
- Una volta tanto concordo!
- Guardate che invece è un'ottima riforma, modernizza il paese ... l'Europa e i mercati la vogliono, non possiamo restare fermi.
- Fermi cosa? Ma ti pare che ...
- Guarda che il saluto romano era bello, io vengo da quella storia, lo sai ... Lui ha fatto cose da ricordare, ma non possiamo stare fermi ... il mondo ci osserva e spinge a cambiare Costituzione. Lo possiamo fare tra di noi il saluto, poi però si fa politica ...
Io lo guardo sbalordito, probabilmente non mi conosce.
- No, a questo è meglio non fai saluti romani.
- Già, nun me piace ... in realtà il saluto romano sarebbe fuorilegge.
- Ecco, i soliti rossi manettari.
- Mi sembra che le manette, e i manganelli, li abbiate sempre usati voi ... e poi, scusa, saremmo noi quelli divisi?
Il nostalgico del saluto romano saluta con un ciao, capisce che non è aria.
Ci facciamo un altro bicchiere di bianco Garganega. Lo sorseggiamo in silenzio con qualche patatina e dei bagigi salati. Fuori c'è una strana atmosfera: delle nuvole colorate di rosa come un cartone animato, un po' di vento freddo, le prime luminarie di natale sugli alberi. Suona il suo cellulare. Si alza in piedi.
- Ciao Sindaco ... è il mio sindaco.
- Mi devo alzare in piedi anche io?
- Sì, e fare il saluto.
- Ti prendo a sberle.
Si mette a ridere, poi si allontana, ma non troppo. Cammina intorno, sorride sempre di meno ... poi torna al tavolino, si siede.
- Ma sei sicuro? ... a me non mi convinci. Io voto no.
- Lui vota sì?
Il mio ex compagno di classe, molto serio, anzi, molto incazzato, fa sì con la testa, mentre ascolta il suo sindaco al telefono. Un uomo di destra da sempre, il suo sindaco, nel recente passato vicino a Fini e alla destra ripulita dalle acque di Fiuggi, ma non troppo. Poi cane sciolto, però sempre convintamente di destra. Anche lui voterà sì. E sono due. Mi sembra proprio che non siano tanto uniti anche a destra. O forse sì, uniti per il sì al referendum Renzi.
- Vota sì anche il tuo sindaco ... un rosso anche lui?
- No, è che lui la vede così ...
- Così come?
- Un uomo delle istituzioni ... poi vede l'occasione buona per cambiare la Costituzione.
- ... e magari andare a Roma nel nuovo Parlamento.
- No, non ha di queste ambizioni ... è solo che gli sembra una buona cosa.
- E ti ha convinto?
- No, no, no ... cazzo, io voto no. Per me lui sbaglia!
Mi arriva un messaggio tramite il cellulare, mio fratello mi manda un link a un articolo. Nel messaggio c'è scritto: guarda che cosa gli è successo al nostro sindaco. Nostro nel senso che è del comune dove abitiamo, Sucate sul lago, non che l'abbiamo votato. Di destra pure lui, non ho mai capito quale (forse berlusconiano, forse leghista, forse finiano, comunque non di sinistra), ha fatto outing per il sì al referendum Renzi. L'ha fatto con una lettera del comune che amministra, e si è preso delle denunce. L'articolo del link parla di questo ... lo leggo ad alta voce.
- Ecco un altro che sbaglia.
- Ma allora, siete tutti uniti per il no, sì o no?
- Non so ...
- Be', avevo sentito che qualcuno l'aveva denunciato, pensavo fosse una cosa locale, invece il paesello è finito in parlamento.
- Be', non si può usare una carta intestata di un comune per fare propaganda elettorale ... anche se a favore di un referendum promosso da una parte politica opposta, o almeno, in teoria opposta ...
- In teoria opposta, mi pare che tutti gli uomini delle cosiddette istituzioni siano per il sì, anche il sindaco di Verona, per niente di sinistra.
- Quello è un caso a parte ...
- Con il tuo sindaco, il mio e il tuo amico del saluto romano, sono in quattro.
- ... una minoranza.
- Lo spero.
- Anche io ...
Ecco, ho provato a riprodurre dialoghi e scene paradossali (ma forse per nulla), che ho sentito sul mio territorio in questi giorni. Un territorio, come avrete capito, per niente in mano al Pd, men che meno, di sinistra, e anche dove i candidati grillini non hanno fatto breccia. Si respira un'aria strana, con alcuni amministratori schierati con il referendum Renzi. Non saprei se numericamente siano tanti o pochi, di sicuro rivelano quanto piaccia, anche a destra, la controriforma Renzi. Ho trovato in Rete un articolo molto interessante, che spiegherebbe il perché di questa fascinazione da parte della casta dei nuovi (vecchi) amministratori. L'ha scritto Paolo Flores d'Arcais per Le Monde, e lo potete leggere sul suo MicroMega (cliccateci sopra, coraggio), con molti altri interessanti articoli sul REFERENDUM, che vi invito a leggere se avete ancora dei dubbi su come votare. Io, come avrete capito, no!
No. Punto. Chi si è veramente informato voterà no. Chi assegna al referendum un valore distorto, politico-ideologico ad esempio, voterà in base a illogici calcoli. C'è poi la tifoseria, schierata e inconsapevole.
RispondiEliminaNon sono molto fiduciosa, a essere sincera.
NO, senza ombra di dubbio.Anche se in questa occasione (spero solo in questa) mi troverò fianco a fianco con individui terribili. E' una situazione strana, spero di non rimanere deluso per l'ennesima volta.
RispondiEliminaSpero vinca il NO ma temo (ed è purtroppo il mio pronostico) che vincerà il Sì.
RispondiEliminaNon tanto e non solo perché viviamo in epoca di manipolazioni informatiche.
Ma per un altro motivo molto semplice. Malgrado la quasi totalità degli schieramenti politici sia per il No (e guarda caso il Capetto ha parlato di "accozzaglia") e malgrado la stragrande maggioranza delle persone che conosco sia per il No, tutti stanno sottovalutando un fatto decisivo: nessuno sta dicendo abbastanza chiaro al popolo che per questo referendum NON varrà la vergognosa ca**ata del quorum, e quindi chissà quante decine di migliaia di persone saranno convinte di poterlo affossare semplicemente non votando, come hanno fatto (stronzamente) quando affossarono quelli contro i pesticidi cancerogeni e altre cose di vitalissima importanza..
Il mio pensiero lo conosci benissimo e tra l'altro in questi giorni ho avuto molti dialoghi con persone che non hanno capito l'importanza di questo referendum.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Se avessi avuto dubbi , Flores d?Arcais, e Rodotà, li avrebbero fugati.
RispondiEliminaNO NO NO.
Cristiana
Prima di tutto ti faccio i complimenti per il piccolo ma illuminante racconto che illustra perfettamente uno dei fenomeni ai quali stiamo assistendo in questi giorni, qualcosa che appare come confusione tra destra e sinistra e tra diverse posizioni all'interno degli stessi "partiti" (esistono ancora?). Credo che la confusione riesca a lasciare il posto ad un minimo di comprensione se si tiene in considerazione una delle cose che all'italiano medio sta più a cuore: il proprio interesse personale! A mio parere questo referendum ne ha messo in luce l'importanza in un modo tanto chiaro da abbagliare! I sindaci, compreso quello della mia città, non possono non essere d'accordo sulla struttura del nuovo Senato, da nulla a Senatore della Repubblica italiana!!!!!! Vuoi mettere? Persino il fatto che non tutti potranno accedere a tale privilegio li scoraggia; sperano di essere i fortunati, un po' come quando si partecipa ad un quizz o quando si compra il biglietto della lotteria o quando si gioca alle slot machine. L'antipolitica di cui accusavano i cinque stelle è quella che da diversi anni in qua coloro che ricoprono cariche istituzionali perseguono, altro che! Quello che spinge ad agire è il proprio interesse, più piccolo e meschino è, più viene perseguito ciecamente, a culo l'interesse comune, a culo le esigenze del territorio. Il sindaco della mia città, un paio di giorni fa ha percorso le strade della città per fare propaganda al si. Ieri ho intravvisto, passando accanto ad uno spazio pubblico che spesso viene usato per eventi gastronomici e/o musicali e/o commerciali, che ci sarebbe stata una bella arrostita di zimino (frattaglie di agnello o di bovino). Ecco, chi offre le fritture di pesce, chi lo zimino, a seconda della tradizione, giusto? Una delle tradizioni mai scomparse nel nostro paese è il servilismo, l'arrivismo, il perseguimento dell'interesse personale, appunto! Scusa All, per la lunghezza del commento, ma sono davvero disgustata e preoccupata. Un sorriso a te!
RispondiEliminaDimenticavo, il clientelismo e la corruzione!
RispondiEliminaNO tutta la vita anche per me...Sono preoccupata. Troppa gente non ha colto la gravità della cosa e pensano sia tutta una "barzelletta". C'è troppa leggerezza e disinformazione. Io, nel mio piccolo, sto cercando di fare informazione. Mi fermo a parlare con la gente e cerco di spiegare che la comunicazione utilizzata per la campagna elettorale a favore del sì, era di tipo persuasivo e spicciolo, rivolta al popolino, alle masse...a quelli che si lasciano abbindolare con la storia del taglio dei costi della politica, non rendendosi conto che così si va solo a creare un altro gruppo di privilegiati e tra l'altro non eletti dal popolo...Le cose da dire sarebbero tante, ma con un po' d'intelligenza basterebbe soffermarsi a guardare chi sono tutti quelli schierati per il Sì, e forse qualcosa in più già la si potrebbe capire anche senza prendersi la briga di leggersi tutta la riforma, tra l'altro incomprensibile ai più, anche a quelli come me che hanno una laurea in giurisprudenza e un po' di diritto lo masticano...
RispondiEliminaIncrociamo le dita e votiamo bene, votiamo NO!
p.s. Comunque la situazione in Italia è confusa...troppo confusa. Sono appena rientrata da un viaggio a Barcellona e il messaggio che stanno facendo passare giornali e telegiornali è che la vittoria del NO porterebbe "morte e distruzione" economica in tutta Europa...rendiamoci conto.
RispondiEliminaDi destra e meloniano stridono a morte e fanno vomitare la destra stessa, secondo me XD
RispondiEliminaIo appoggio il pensiero (o la visione...) di Nick, qui sopra.
E sai cosa penso? Che l'eventuale sconfitta del NO sarà decretata dalle sparate grilline, più che dalla manipolazione delle info da parte del SI'.
Moz-
Un bel racconto per spiegare LA CONFUSIONE che ci sterminerà come popolo pensante. Bravo Alli, si salvi chi può.
RispondiEliminaMi piace la tua vena narrativa Ally
RispondiEliminaSo che un racconto viene quando decide lui e non quando decidiamo noi, ma se ci facessi partecipi di quelli che ti vengono a trovare, ne saremmo molto contenti in tanti
Io voto NO
@Glò
RispondiEliminaHo notato che gli uomini di apparato, molti sindaci, responsabili di enti e organizzazioni di categorie, da sempre fedeli alleati del sistema, sono per il no, indipendentemente dalla parte politica di provenienza (e questo, dimostra ancora una volta, quanto siano uguali). Se ascolto la gente, direi che sarà un NO forte, ma temo la forza di persuasione occulta da parte del sistema.
@Mr Hyde
Individui terribili, ci sono in tutti e due gli schieramenti, ma me ne fotto, io guardo al risultato finale, alla sostanza delle cose. Inevitabile, con un REFERENDUM, avere compagni di viaggio di diversa provenienza, questo quasi sempre.
@Zio Scriba
Analisi perfetta, e in buona parte condivisibile, se passa che vince il no, se stai a casa, siamo fottuti, quasi un imbroglio del maledetto quorum a rovescio ...
@Cavaliere Oscuro del Web
Questo è preoccupante, perché vuol dire che magari staranno a casa, e non va bene. E allora diciamolo: bisogna andare e votare NO!
@Cristiana
Brava, gridiamolo forte: NO, NO e NO!
@Bibliomatilda
Grazie del commento e dei complimenti, era una cosa che avevo dentro e mi montava giorno dopo giorno (peggio degli AUGURI, che iniziano in questi giorni e finiranno dopo la befana). Anche qui politicanti e amministratori, invitano a banchetti per convincerti a votare come vogliono loro. Del resto la fame è tanta, e sanno come prenderci ...e la loro fame di potere e interessi particulari non ha eguali. Si vedono già in Parlamento, senza stipendio ma con tutti i bonus e rimborsi, e senza essere stati votati per quel posto. Ecco perché si danno da fare ... già, clientelismo e corruzione, che se vincesse il si, non sparirebbero, anzi.
@M4ry
Bentornata in Italia e brava che cerchi di far capire queste cose basilari al popolino, magari quello che guarda la tv (io non la guardo, ma mi dicono, che anche le televisioni di Berlusconi, apparentemente schierato per il no, fanno campagna elettorale per il sì), e capisco, quando dici che all'estero hanno la sensazione che il NO sarebbe a fine della nostra democrazia: sono i soliti sostenitori del sistema, che attraverso i grandi gruppi vogliono teleguidare il popolo. Ma qualcosa, nel nostro piccolo, possiamo tentare ...
@MikiMoz
Per quanto riguarda la Meloni, mi sembra che sia di destra (non so se piaccia poco o tanto a chi sta a destra, ma non ho dubbi sulla sua collocazione politica, e manco lei ne ha mai avuti), sulle sparate grilline, non so, ma temo da sempre i complotti, che nella nostra Italia hanno fatto la Storia.
@Elle
La confusione ci seppellirà? Dovremo stare attenti, e farci prima una risata, che magari li seppellirà ;)*
@Vera
Grazie, mi fa piacere ... nella vita faccio tante cose, scrivere è impegnativo, devo trovare il tempo (ti confesso che sarà uno dei propositi del 2017). Mi fa piacere, che anche tu sarai dalla nostra parte (a sentire tutti i commenti qui sopra, il NO vincerà all'unanimità ... bello).
Bel racconto appassionante Alli. Condivido quanto scrivono sopra, che bisogna dire alla gente di andare a votare, e votare NO. Io ho messo un semplice video ... ora mi leggi MicroMega, grazie del consiglio.
RispondiEliminaGrazie George, complimenti a te, che ci sei sempre, quando bisogna esserci :)
RispondiEliminaMai avuto dubbi su questo referendum. Sono certo che abbiamo una buona costituzione.
RispondiEliminaNon mi piace e non mi convince assolutamente il cambiamento proposto.
Ben detto Enrico, concordo in pieno: andiamo a votare a facciamo votare NO!
RispondiEliminaGuarda Alli mio a parlare di queste cose mi si allarga la segatura della testa, io anarchica per eccellenza sballottata tra due opposti che si compensano a vicenda e opposti non sono più devo votare...
RispondiEliminaMi hai messo in crisi..ora vado a ricordarmi che domani si vota!
Abbraccione serale!
Anarchico pure io Nella, per questo, amando la libertà andrò a votare domani, e voterò NO, così ti consiglio di fare, se sei indecisa e impreparata (magari leggendo gli articoli di MicroMega che ho linkato in fondo al pezzo).
RispondiEliminaAbbraccione serale anche a te, grazie.
Cari Amici, speriamo bene ... Proprio ieri sera ho sentito due persone che in ogni caso stimo si sono decise per il sì. Mah vedremo.
RispondiEliminaPer me resta il No.
Purtroppo c'è una confusione mediatica, che anche chi, per storia, pensiero e inclinazioni, dovrebbero votare NO, votano sì ... ma anche, il contrario, come i protagonisti del mio racconto. Quindi vedremo, c'è chi dice sì, c'è chi dice no, io non ci credo ... ma staremo a vedere.
RispondiEliminaho votato no senza dubbi, ma mi sto struggendo dall'ansia...temo che perderemo
RispondiEliminaReferendum strano, con in palio ricchi premi e cottilons, per il ceto politico, sindaci in primis ... sapranno tirare la volata a Renzi. Vedremo dopo lo spoglio ... intanto io mi rilasso con un buon libro.
RispondiEliminaEcco fatto, per fortuna che i risultati sono arrivati subito. E domani... alla larga da facebook!
RispondiEliminaAh, ah, ah ... sembra che anche noi, sinistra radicale, abbiamo vinto ... io alla larga da FB ci sono sempre, bannato come la peste ;)
RispondiEliminaAlla fine ha stravinto il NO!
RispondiEliminaSaluti a presto.
Non se se poter dire "ancora una volta gli italiani mi hanno sorpreso in positivo,come nel 2011" oppure dover dire "grazie agli idioti di destra che pur di mandare a casa Renzi hanno buttato via l'occasione di trasformare la repubblica in una bella dittatura serva degli USA ad infinitum"... ma oggi l'importante per me è poter respirare con più calma.. la Costituzione nata dalla Resistenza, la Costituzione bella, chiara è nostra per un po' ancora è salva.. le ingiustizie sono nella vita di tutti i giorni e non saranno cancellate ma almeno la speranza un po' di spazio lo può trovare... io con quelli dichiaratamente di destra non ci parlo, a volte mi tocca subirli in treno e vorrei buttarmi dal finestrino, sono per lo più monodimensionali... ma lasciamoli perdere, non ho mai votato PD anche quando lo chiedeva il PRC, ho sempre saputo cosa fosse Renzi molto prima che se ne parlasse a livello nazionale, noi in Toscana siamo sotto il giogo di Enrico Rossi che è pure peggio di Renzi (che è solo un burattino, come quello che prenderà il suo posto).. Ma oggi festeggiamo almeno con un po' di tranquilla e utopica speranza.
RispondiElimina@Cavaliere Oscuro del Web
RispondiEliminaSì, abbiamo stravinto, anche se la ferita inferta alla democrazia è forte, abbiamo resistito, e con inconsueti alleato, difeso la Costituzione (solo in Italia possono succedere cose così, da pazzi...).
@Serena
Come scrivevo sopra al Cavaliere (Oscuro del Web, chi ti credevi? ah, ah, ah), è paradossale questa vittoria. Paradossale che l'Italia tutta abbia dato una lezione di democrazia alle cosiddette regioni rosse, una lezione di rispetto della Costituzione nata dalla Resistenza (anche se, in buona parte per l'antipatia verso Renzi e il suo partito al potere). Io con quelli di destra ci parlo, essendo circondato, se non ci parlassi rischierei di parlare al muro. Poi, bisogna distinguere, tra popolo, che vota a destra (sbagliando), ed élite, poteri forti (magari infiltrati in partiti fintamente di sinistra, fintamente democratici, che è peggio). Come dicevo, essendo circondato da gente di destra, succede che, vuoi ex compagni di classe, vuoi attuali di lavoro, o parenti, ci si si trovi a parlare ... e possono nascere conversazioni come queste (era molto ferrato sulla Costituzione e la sua difesa, pensa te), interessanti e rivelatrici di cose come quella descritta (c'è molto poco di inventato, si è svolta così al 99%).
... ci credo.. ma a destra sanno essere sempre più ferrati in tutto, sono campioni di marketing.. sarà che io ora sono circondata da poche persone e la pensano come me, ma si contano davvero sulle dita di una mano.. comunque per destra intendevo anche il PD, quindi essendo toscana e vivendoci.. io coi muri ci parlo perché altrimenti diventerei muta.. che delusione la Toscana attaccata al PD traditore.. che delusione Pisa, dove la gente farebbe meglio a studiare meno... ieri abbiamo festeggiato ma con una vena di amarezza, ma ieri ho anche pianto come succede spesso ultimamente per le scelte assurde di una grande azienda italiana che ha smesso di trattare i suoi dipendenti come esseri umani e produttivi,ma solo come elementi di "contorno". Non credo che troveremo la forza (o il tempo) di ribellarci (e magari facendo rispettare e applicare la nostra carta costituzionale)ma se non lo facciamo ora domani sarà davvero troppo tardi..
RispondiEliminaViviamo in un sistema impazzito, dove il personalismo, lo scornarsi invece di pensare, l'odio verso un personaggio, e non verso un sistema, vale di più di tutto. Parlando con gente che ha votato no, come me (ma per altre ragioni), capisco che loro non capiscono un cazzo, sembra abbiano vinto una partita di calcio ... un mondo rovesciato, come la Toscana e l'Emilia-Romagna che votano per cancellare la Costituzione. Ma ci rendiamo conto? In che cazzo di paese viviamo? Basta! ... e sulle grandi aziende, mettiamoci una bella pietra sopra (grande, ovviamente).
RispondiEliminaAnche se ha vinto il No mi pare che si sia capito ben poco, il politicismo continua ad avere la meglio.
RispondiEliminaSottoscrivo: Viviamo in un sistema impazzito...
L'importante è che la Costituzione sia salva ... il sistema è impazzito, non so quanto a tavolino quanto per anarchia pura, di sicuro è meglio aver vinto, e da qui ripartire.
RispondiElimina