15 anni di guerra in Afghanistan? Ecco il risultato.
7 ottobre 2001, inizia l'intervento militare occidentale in Afghanistan, con l'obiettivo di "sconfiggere il terrorismo, portare pace e democrazia". Come va la guerra, quindici anni dopo? Qualche numero può servire a tirare un bilancio.
di Cecilia Strada
7 ottobre 2001, inizia l'intervento militare occidentale in Afghanistan, con l'obiettivo di "sconfiggere il terrorismo, portare pace e democrazia". Come va la guerra, quindici anni dopo? Qualche numero può servire a tirare un bilancio.
Secondo le Nazioni Unite, i primi sei mesi del 2016 hanno segnato il record di vittime civili,
mai così tante da quando hanno cominciato a contarle in maniera
sistematica, nel 2009. Da gennaio a giugno 2016 sono stati documentati
1.601 morti civili e 3.565 feriti (un aumento del 4 per cento rispetto
all'anno precedente). Il 2016 segna anche il triste record di vittime tra i bambini: 388 morti e 1.121 feriti da gennaio a giugno.
e praticamente non ne parla più nessuno di questa guerra.
RispondiEliminahai fatto benissimo a rilanciare questo articolo di Cecilia Strada che invece continua a bussare alle porte invitando a ricordare e a attivarsi.
Molte guerre sono state dimenticate!
RispondiEliminaSaluti a presto.
@And
RispondiEliminaGrazie, per me la guerra è un punto nodale, politicamente mi sono sempre mobilitato, per questo, appena ho letto il pezzo della Strada ho detto "cazzo, ci faccio un post!".
@Cavaliere oscuro del web
Questa poi, che prometteva libertà e benessere a colpi di bombe, nata da un grande imbroglio (come quasi tutte le guerre).
Al prossimo post!
poi ci pensavo in questi giorni. c'è mia cugina che è una suora missionaria che è tornata da qualche mese dal Congo dove ormai vive dagli anni '60. al di là di quello che si può pensare dei missionari cattolici, eccetera, poco tempo mi ha detto "Laggiù la guerra è una costante ma arrivata qui non ne ho ancora letto, sentito parlare". Ogni volta che torna il suo sbigottimento mi lascia senza parole.
RispondiEliminaSono veramente un numero infinito, quello dei conflitti mondiali, solo una minima parte di essi è conosciuta dal grande pubblico. Solo gli addetti ai lavori, dai venditori di morte fino ai missionari e umanitari, ne sono al corrente ...
RispondiEliminaGuarda Alligatore mio per lavoro mi sposto abbastanza spesso in Usa e ti posso garantire che tocco poco questo argomento... Le volte che mi sono permessa di dire la mia su questa orribile cosa inutile che è la guerra , mi sono vista inondata di parole che rasentavano la minaccia. Tutti convinti, tutti benemeriti, tutti eroi e sto anche parlando di conoscenze militari di alto grado...No comment!
RispondiEliminaBacio serale!
Tutti vittime del grande inganno perpetrato dal loro governo, a partire da Bush jr in poi. Hai ragione No comment!
RispondiEliminaUna sporca guerra infinita, quella che aveva promesso Bush Jr. Hai fatto bene a ricordarla, bisogna ricordare le malefatte dell'impero.
RispondiEliminaGrazie George, dici bene: Bush promise una guerra infinita, e sembra aver mantenuto la promessa (una delle poche).
RispondiEliminaLa mitica esportazione di democrazia
RispondiEliminaMolte volte, prima di andare a scuola, mi dico: "Caro Riccardo, oggi non c'è bisogno che ti scervelli a preparare chissà quante lezioni di storia, di sociologia, di filosofia etc. etc.; porta in classe un quotidiano che parli dell'ennesima guerra."
RispondiEliminaInfatti, l'evoluzione dei tempi non ha portato alcuna evoluzione dal punto di vista del progresso sociale e democratico: quella che Amanda chiama con sacrosanta ironia "mitica esportazione della democrazia", continua e continua.
L'obiettivo rimane la conquista militare e/o economica di nuovi territori e la conseguente sottomissione dei popoli che quei territori, hanno la sventura di abitare.
Insomma, dal 1492 almeno, non è cambiato niente.
Purtroppo, spesso ci facciamo ingannare da media addomesticati o da una tecnologia che viene usata come un giocattolo... che però distrae ed in molti casi, rimbambisce la gente.
@Amanda
RispondiEliminaEsatto, era questo uno dei falsi miti buttato lì come scusante per i loro sporchi interessi.
@Riccardo
Ti quoto in toto, a parte il portare quotidiani in classe: quali sono quelli liberi? Quelli che raccontano veramente le cose come sono? Mi pare, che oltre a non esportare la democrazia, in questi anni si sia tolta la democrazia anche a noi ... a partire da quotidiani veramente liberi, che oggi non ci sono più (e non parliamo delle tv, e ancora meno dell'altrettanto mitizzato web).
La seguivo su fb e mi piaceva per la tenacia. La seguivano in tantissimi, ma la guerra è rimasta. Appena uscita da fb, con l'account ho cancellato anche il ricordo dell'Afghanistan e dei suoi morti innocenti.
RispondiEliminaIn realtà quei morti innocenti ci sono restano, anche se sei uscita da fb. C'è sicuramente un deficit informativo, abbiamo pochi veri canali informativi (lo dico per me stesso), nell'epoca dei mille e più canali informativi. Questo è un bel paradosso ... che dobbiamo sviluppare, credo.
RispondiEliminaVero, Dieguito: ormai anche i quotidiani hanno un (non troppo metaforico) guinzaglio.
RispondiEliminaMa chi volesse, saprebbe operare un buon filtro anche in mezzo a certo ciarpame.
Certo, poi a seconda del luogo in cui uno lavora, rischia... per esempio il posto.
A proposito di democrazia; e così i conti "tornano", anche se molto male!
Concordo in pieno Riccardo ... ci hanno impoveriti (culturalmente come economicamente), per renderci tutti più ricattabili.
RispondiEliminaIl capitalismo è guerra, morte, penuria, ignoranza, malattia, sofferenza, diseguaglianza, disinformazione...
RispondiEliminaA pensarci bene sono tutti grandissimi business.
Sì, è tutto fatto a scopo di lucro ... il potere oggi, più che mai, è potere economico. La guerra da sempre.
RispondiEliminaMa dai le guerre servono, sono utilissime...come farebbero i grandi nomi della petrolchimica senza guerre?!
RispondiElimina;(
Questo è il punto, ben detto Serena!
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