Tom Waits, Roberto Benigni e John Lurie, diretti da Jim Jarmusch,
un film incredibile uscito trent'anni fa negli Usa (era stato a
Cannes nel maggio precedente, acclamato da critica e pubblico) ...
sembra ieri che andavo al cineclub Corso d'essai (chiuso da anni)
con mio fratello (lui l'aveva già visto, ma ci accompagnò
volentieri). Daunbailò, genialmente tradotto così in italiano per
volere di Benigni, come si pronuncia il titolo originale Down by
Law. Bianco e nero d'autore del wendersiano Robby Müller, uscito solo in lingua originale con sottotitoli, per me è la rappresentazione del vero cinema d'autore. L'allora trentatreenne Jim Jarmusch aveva all'attivo solo due film, Tom Waits era già un cantautore di culto, con alcune partecipazioni a cult-movie, ma mai così protagonista, John Lurie un jazzista quotato, già nella precedente pellicola di Jarmusch, Stranger than Paradise. E Benigni, che dire di Benigni? In Italia era già conosciutissimo, il nuovo comico italiano sbarcava per la prima volta in Usa, recitando in un inglese divertentissimo. Trovatosi in carcere con gli altri due non si sa bene il perché, guida la rocambolesca fuga nelle paludi della Louisiana infestate di alligatori, che li porterà in una casa abitata da una ragazza della quale l'italiano s'innamora (è la futura moglie Nicoletta Braschi: indimenticabile il ballo stretto tra i due, sotto lo sguardo ironico di Waits e Lurie). Una favola dark che mi piacerebbe tanto rivedere oggi. E voi, non l'avete mai visto Daunbailò?
Law. Bianco e nero d'autore del wendersiano Robby Müller, uscito solo in lingua originale con sottotitoli, per me è la rappresentazione del vero cinema d'autore. L'allora trentatreenne Jim Jarmusch aveva all'attivo solo due film, Tom Waits era già un cantautore di culto, con alcune partecipazioni a cult-movie, ma mai così protagonista, John Lurie un jazzista quotato, già nella precedente pellicola di Jarmusch, Stranger than Paradise. E Benigni, che dire di Benigni? In Italia era già conosciutissimo, il nuovo comico italiano sbarcava per la prima volta in Usa, recitando in un inglese divertentissimo. Trovatosi in carcere con gli altri due non si sa bene il perché, guida la rocambolesca fuga nelle paludi della Louisiana infestate di alligatori, che li porterà in una casa abitata da una ragazza della quale l'italiano s'innamora (è la futura moglie Nicoletta Braschi: indimenticabile il ballo stretto tra i due, sotto lo sguardo ironico di Waits e Lurie). Una favola dark che mi piacerebbe tanto rivedere oggi. E voi, non l'avete mai visto Daunbailò?
Una perla e speriamo di rivederlo presto anche in tv.
RispondiEliminaSaluti a presto
Certo, meriterebbe di ritornare anche sul Grande Schermo.
RispondiEliminaAlla prossima.
da Daunbailò a turncoat
RispondiEliminaTrent'anni?! In effetti me lo ricordo praticamente sempre esistito...Che filmone :)
RispondiEliminaIl mio film preferito!! L'ho visto centinaia di volte! Anzi, quasi quasi stasera me lo rivedo.
RispondiEliminaI scream, you scream, we all scream for ice cream
RispondiElimina@Berica
RispondiEliminaFosse solo lui ... comunque resta un gran film e il Benigni prima maniera mi piaceva molto.
@Cri
Sì, ogni tanto cerco i miei cult e vedo quando sono uscito (questo ero un ragazzino).
@Silvia
Pure io l'ho visto un sacco di volte, e se non è il mio film preferito(forse non ne ho uno), è sicuramente uno dei miei ...
Amanda
Memorabile e trascinante quella scena ...
Stupendo. Parlando di Benigni, quello che preferisco è in questo film.
RispondiEliminaPure io.
RispondiEliminaNo mai visto, che bello così, lo cerco e me lo godo :)
RispondiElimina...Sai che forse non l'ho mai visto? Mumble mumble. Possibile?
RispondiEliminaVera e Ciccola, spero lo recuperiate presto. É ora :)
RispondiEliminaAlli, io per un po' l'ho usato come test per i possibili fidanzati: se Daunbailò non gli piaceva non era l'uomo per me.
RispondiEliminaAh, ah, ah, interessante prova Jarmush ne sarebbe contento.
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