Pagine

lunedì 18 luglio 2016

In palude con Marquez

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE - Rock, Cantautorato
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto) - iTunes, Spotify
LABEL - Bluscuro
PARTICOLARITA’ - Love it or leave it
SITO e FB DEL GRUPPO
CITTA’: Cesena Rock city
DATA DI USCITA 11 Aprile 2016

L'INTERVISTA

Come è nato Lo Stato delle Cose?
Lo stato delle cose nasce da un momento di riflessione profonda sull’esistenza misera
dell’essere umano. È l’occasione che mi sono dato, attraverso un percorso lungo e difficile,
di riprendere in mano e comprendere meglio una serie di cose fondamentali che avevo
lasciato indietro e che stavo rischiando di perdere.
Perché questo titolo? … titolo forte. O no?
È sicuramente importante. Mentre raccoglievo il materiale scritto e incominciavo a
concretizzare l’idea di farne un disco, stavo leggendo l’omonimo romanzo di Richard Ford e
ci trovavo dentro così tante cose in comune con quello che stavo raccontando, da sentire il
bisogno di avvicinarlo il più possibile a me. Lo stato delle cose era perfetto per
rappresentare il momento di stasi che ho compreso, combattuto e vinto.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Come sempre la scrittura per me rappresenta un percorso doloroso e questo caso non fa
eccezione. Volevo considerare l’uomo e sono partito da lì, scrivendo moltissimo, fino a
depurare quello che mi interessava e dargli forma compiuta. A quel punto sono entrati in
scena Michele Bertoni, che ha anche prodotto il disco e Fabio Ricci, con i quali ho
arrangiato tutta l’architettura musicale del disco.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Il momento che ricordo con più piacere è stato quello in cui abbiamo registrato Orsa
minore
. Come gli altri brani del disco è stato registrato in casa, ma in questo caso, mi sono
tolto la soddisfazione di catturarlo interamente dal vivo, pianoforte, quartetto d’archi e voce,
nel mio salotto, insieme agli amici di sempre, musicisti ottimi.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … anche senza volerlo.
Non lo è in effetti, ma se dovesse proprio esserlo, sarebbe un concept sul mare, inteso
come organo pulsante che genera la vita, come forza che si abbatte sui confini e li
distrugge, come legante fondamentale di popoli e culture.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero di Lo Stato delle
Cose
?… che ti piace di più fare live?

Non c’è un pezzo preferito, come si fa… Mi piacciono tutti allo stesso modo, come si dice
dei figli.
Il cd è ricco di collaborazioni ed è nato con le Edizioni AbuzzSupreme accanto, come molti
tuoi dischi. Come mai questa scelta? Come lavori con loro? … altri da citare?
 
Andrea Sbaragli e AbuzzSupreme li conosco in effetti dai tempi de Il rumore migliore; con
loro c’è un bel rapporto prima di tutto a livello umano e per me questo rappresenta un
requisito essenziale per una collaborazione professionale. Ecco perchè anche i musicisti
che hanno suonato sul disco, sono tutti amici e compagni di viaggio da sempre: Diego
Sapignoli, Enrico Farnedi, Paolo Gradari, Simone Marzocchi, Dario Giovannini, Enrico
Malatesta, Gioele Sindona, Teresa Tondolo, Emma Erdas e Viola Mattioni.
La copertina è molto affascinante, semplice e complessa allo stesso tempo ... Come è nata
e chi è l’autore?

L’artwork è stato realizzato utilizzando frammenti dell’opera Ah! Scintille del mio mare
inaridito
di Mauro Pipani (mauropipani.eu) che approfitto per ringraziare anche in questa
sede. Il suo lavoro di quel periodo assembla piccoli reperti in tecnica mista, spesso
frammenti portati dal mare e io ci ho trovato una serie incredibile di analogie con alcuni
racconti che avevo scritto per il disco.
Come e dove hai presentato/presenterai l’album? …
Ho scelto di fare una festa privata, con gli amici più stretti. Abbiamo mangiato insieme e ho
suonato un piccolo set sotto una quercia. Da settembre partirò con una super-band per
qualche concerto e spero che prima o poi capiterà anche vicino alla palude.
Altro da dichiarare?
Dichiarerei un grazie a te, per me è sempre un piacere.

6 commenti:

  1. Anche ieri non mi è stato possibile dire le mie sul disco, e allora lo faccio ora.

    RispondiElimina
  2. Disco bello, denso, con una prima parte più elettrica, e una seconda parte più folk. Ma entrambe le parti belle piene: di cose, suoni, parole, poesia e impegno.

    RispondiElimina
  3. Difficile quindi dire una preferita, rispetto ad un'altra, ma ci proverò.

    RispondiElimina
  4. Ne dico 2 per la prima, 2 per la seconda, le più rappresentative, forse ...

    RispondiElimina
  5. Per la priam parte: L'errore più grande, elettrico rock in salire, gran vibra con testo dichiaratamente umanista/umanitario ....
    Uno scherzo del mare, patos e gran coralità, testo da mandare a memoria, di ecologia per la mente.

    RispondiElimina
  6. Per la seconda parte: Ballata per questo settembre, ottima ballata ... semplice e diretta voce/chitarra e un sacco di cose acustiche. Pop-folk di ottima fattura, con rimandi che vanno dai Fab Four a Capossela.
    Su una diligenza dallo splendido inizio con flicorno di Farnedi, per un'altra pop-folk-song che ti lascia senza parole ...

    RispondiElimina

AAAATenzione, il captcha (il verificaparole) è finto, non serve immetterlo. Dopo il vostro commento, cliccate direttamente su PUBBLICA COMMENTO. Se siete commentatori anonimi, mi dispiace, dovete scrivere il captcha ...