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giovedì 30 giugno 2016

In palude con Savoldelli, Casarano, Bardoscia


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
Jazz – avant prog
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto)
LABEL
Moonjune Records
PARTICOLARITA’
Non si tratta di un “tributo” MA di una vera a propria rilettura, un trialogo dell’album capolavoro dei Pink Floyd, The Dark Side Of The Moon, in jazz
SITO O FB DEL GRUPPO
CITTA’:
il nord ed il sud Italia uniti! Dalla Vallecamonica al Salento!
DATA DI USCITA
12 maggio 2016

L’INTERVISTA (risponde Boris Savoldelli)
Come è nato The Great Jazz Gig In The Sky?
In modo molto spontaneo. Un paio di anni fa, il comune amico Paolo Fresu, organizzò un piccolo festival alla Cantina Bentivoglio di Bologna (storico locale jazz) per promuovere l’allora sua neonata etichetta discografica: la Tuk Records. Per l’occasione mi chiamò (aveva appena registrato come ospite i due brani che compaiono sul mio Biocosmopolitan, il mio secondo album in solo per Moonjune Records) e, pur non essendo un artista della sua etichetta, mi chiese di partecipare con un set ai 3 concerti delle 3 serate e di fare da “master of the ceremony”, e così feci. Nella serata del sabato suonava Raffaele col suo quartetto con Marco al contrabbasso. Al termine del loro set ci trovammo tutti on stage (il quartetto di Raf, Paolo Fresu ed io) a jammare. La cosa fu divertentissima e la jam (stavolta a base di birre) continuò fino a note fonda. Quando fu ora di tornare in hotel e salutarci ci promettemmo che, prima o poi, qualcosa insieme l’avremmo. Di lì a qualche mese presi un aereo per il Salento e passai un fine settimana con loro per creare quello che sarebbero poi diventati gli arrangiamenti di massima per il cd. Un paio di mesi dopo, invece, furono Raf e Marco a “salire” da me, in provincia di Brescia, per una due giorni di registrazioni del cd.
Perché questo titolo? …  
Risposta semplice. Una bellissima idea di un caro amico russo, di Kaliningrad per la precisione, Andry “Stirlitz” Kolomitzev. Un uomo e musicista geniale: editore, giornalista, traduttore, musicista e rumorista. A lui, durante una chiaccherata notturna, venne l’idea del titolo che, da subito, ritenni adattissimo!
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Una genesi MOLTO naturale e creativa, sin da subito. Quando ci siamo incontrati in Salento, senza alcuna idea precisa io, che sono in un periodo molto “psichedelico”, dal punto di vista musicale, proposi a Raf e Marco di scrivere un lavoro partendo dalla musica dei Pink Floyd. Loro risposero subito in modo entusiastico all’idea e, davanti ad un meraviglioso vassoio di cozze (gentilmente offerte dal papà di Marco) ed una bottiglia di buon vino bianco, iniziammo a scrivere su di un foglio i titoli dei brani dei Pink Floyd che ricordavamo meglio. Fu lì che io, più vecchierello dei 3 e più addentro alla musica rock, mi accorsi che l’80 % dei titoli che avevamo scritto appartenevano a TDSOTM. Da lì l’idea di evitare un tributo ma, piuttosto, di risuonare, secondo le nostre influenze ed il nostro linguaggio jazz, l’immortale capolavoro dei Pink Floyd, mantenendone anche l’ordine originale dei brani. Da questa semplice idea è nato il disco.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Il risultato!!! Mi spiego. Quando ci siamo trovati in studio qui da me, NON PENSAVAMO certo di poter registrare un intero album in meno di due giorni (il mattino del sabato, infatti, lo abbiamo utilizzato per microfonare gli strumenti e registrare “live in studio”, tutti insieme nella medesima sala di ripresa. Ci eravamo trovati per registrare delle demo abbastanza di qualità e consentire, di conseguenza, al nostro management di avere del materiale per promuovere il live show. Alla fine della domenica pomeriggio, invece, ci siamo resi conto che, in un atmosfera molto rilassata e conviviale, avevamo materiale sufficiente per poter pubblicare un cd! Non puoi immaginarti quale gioia sia stata. E siamo assolutamente convinti che la rilassatezza di una simile atmosfera si senta moltissimo nel cd. Le tracce che si ascoltano sul cd sono, quasi sempre, la prima o al massimo la seconda take, e anche gli assoli, spesso, sono stati concepiti e registrati in diretta. Una cosa decisamente MOLTO inusuale anche nel jazz di questi tempi.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … anche senza volerlo.
Sulla gioia dell’improvvisazione e della condivisione della musica. E’ questo il vero collante di questo progetto, anche da vivo. Tre musicisti, tre microcosmi musicali, che si incontrano e, sera dopo sera, si divertono a condividere la propria passione “sfidandosi” ed “integrandosi” con la musica.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero album?… che vi piace di più fare live?
Personalmente, e parlo questa volta a titolo personale, no. La forza di questo cd sta proprio nella sua “globalità”. Come avrai notato ascoltandolo si tratta di un’unica suite (che per facilità d’ascolto può essere letta per brani singoli). Noi consigliamo agli ascoltatori di sentire il cd dall’inizio alla fine senza interruzioni. Così riteniamo che possa veramente essere colta la sua vera essenza. Dal vivo, del resto, facciamo la stessa cosa. Io stesso, che notoriamente dialogo molto con il pubblico durante i miei concerti in solo, dico solo poche cose all’inizio dello show spiegando al pubblico che quello a cui stanno assistendo sarà un concerto composta da un’unica ed articolata suite. La cosa debbo dire che funziona davvero molto e la gente entra in una specie di “trip” per tutta la durata del concerto!
Il cd è uscito con la prestigiosa Moonjune Records, label statunitense … come vi siete trovati con un’etichetta d’oltreoceano? Altre realtà attorno al disco da citare assolutamente?
L’uscita per Moonjune nasce dal mio pluriennale legame col boss della stessa: Leonardo Pavkovic, che per primo a creduto nel mio percorso musicale e da sempre mi sostiene! Quando ho detto a Leonardo quello a cui stavamo lavorando mi ha immediatamente chiesto di mandargli qualche cosa da ascoltare e, una volta ricevuto il materiale, nel giro di un paio d’ora m’ha risposto dicendomi che lo avrebbe pubblicato lui. E così è stato.
Altre realtà intorno al cd dici? Almento due: la prima è sicuramente Puglia Sounds che, in virtù della composizione pugliese della band per i 2/3 ha co-finanziato il progetto attraverso il bando Puglia Sounds records (cosa, questa, davvero importante in momenti come questi in cui l’industria discografica fatica come non mai!). La seconda, invece, risponde al nome di Nino Gatti, membro ed animatore dei Lunatics, il fan club italiano dei Pink Floyd. Nino, da quando ci ha sentiti live a Fasano Jazz, si è innamorato del nostro progetto e ci sta sostenendo in ogni modo possibile!
Copertina molto bella, rielaborazione di quella famosa dei Pink Floyd. Come è nata e chi è l’autore? Prima o dopo il disco? … durante?
Felice che tu mi faccia questa domanda. La copertina nasce dal genio creativo di un mio carissimo amico, e straordinario pittore, di nome Bruno Zoppetti (www.brunozoppetti.com). Bruno, da sempre grande appassionato di musica, dopo averci sentito live, quando ha saputo che il cd sarebbe uscito per Moonjune (aveva avuto modo di conoscere di persona Leonardo Pavkovic qualche anno fa a NY in occasione di un mio concerto nella big apple ed erano subito diventati amici), mi ha proposto di occuparsi della copertina del lavoro. Ne siamo stati subito tutti molto felici, e Bruno, con la sua solita generosità, ha realizzato una serie di tavole nelle quali ha rielaborato la copertina originale (le tavole possono essere viste nel suo sito) in diversi modi. E’ stato davvero difficile scegliere quella migliore (e sicuramente tutte avevano qualcosa di interessante), ma continuo a credere che quella scelta sia davvero eccezionale!! Un consiglio a tutti i lettori: andati sul sito di Bruno a vedere le tavole, mi ringrazierete!
Come e dove avete presentato/presenterete l’album?
Con questo progetto live abbiamo già avuto la possibilità di suonare in alcuni importanti festival, come per esempio Ambria Jazz, Crossroads Jazz, Fasano Jazz, Garda Jazz, Bollate Jazz, Ravello Festival e continuiamo a ritenere che la dimensione live sia perfetta per il progetto. Sono in fase di definizione alcune altre date che, però, al momento non sono in grado di comunicare. Ma nessun timore: basta controllare sul mio sito (www.borisinger.eu) o su quello di Marco (www.marcobardoscia.com) o sulle pagine facebook di tutti e tre per essere sempre aggiornati sui concerti in arrivo!
Altro da dichiarare?
Due cose: la prima è che se vi piace il cd dovete assolutamente venirci a sentire live perché, ve lo assicuriamo, non ve ne pentirete. La seconda è una curiosità per gli appassionati di audio e “cose” tecniche. In studio la mia voce è stata registrata con un microfono Blue Bottle (la Blue Microphone è un marchio storico di microfoni di cui sono da anni endorser) ed il segnale microfonico è stato amplificato attraverso un pre “estratto” dal banco originale degli studi Abbey Road di Londra col quale, nel 1973, venne registrato proprio TDSOTM! Affascinante la cosa, no?

6 commenti:

  1. Disco veramente affascinante, e come dice il buon Savoldelli, difficilissimo fare il nome di un pezzo rispetto ad un altro ...

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  2. Potrebbe essre Time, diversa dall'originale (sembra un pezzo di Tom Waits), potrebbe essere The Great Gig in the Sky/Money nei suoi sette minuti di jazz innovativo e diretto (ad ogni ascolto sembrano improvvisare), potrebbe essere Us and Them nei suoi virtuosistici 14 minuti, potrebbe essere l'acidissima versione di Brain Damage, dove i tre suonano come un solo uomo, più che non mai ...

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  3. Io ho detto questa 4/5 su 9, ma avrei potuto dire delle altre ... e allora?

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  4. E allora un disco tutto da ascoltare ... ascoltatelo e poi ditemi!

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  5. Potrebbe piacermi moltissimo! :O Appena riesco curioso *__*
    Bella segnalazione ^_^

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  6. Grazie, prova ad ascoltarlo e poi dimmi, se vuoi ...

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