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mercoledì 4 maggio 2016

Ma che freddo fa ...

Il tempo sta cambiando, anzi, il tempo è già cambiato. Mi riferisco al meteo, al caldo e al freddo. Qui al nord, negli ultimi anni, abbiamo assistito a degli inverni strani: poco freddi, con poca neve, poca nebbia. Bello sotto alcuni aspetti, perché la neve, anche se poetica, complica gli spostamenti, sporca le vie, le strade, le auto, e la nebbia è fastidiosa (se c'è la nebbia, non si vede, diceva Totò), ma alla lunga dannosi. La nostra salute ne risente, vengono meno le riserve d'acqua, la salute della terra ne risente, e questo è uno dei sintomi di quel fenomeno chiamato surriscaldamento globale. Se poi in primavera, ti aspetti  il sole e il caldo, per andare in bici, ma trovi giornate di pioggia e freddo in aprile e maggio, capisci che il tempo è già cambiato e te ne stai in casa con la tosse per settimane (io non riesco a liberarmene da circa un mese).
Al Trento Film Festival abbiamo visto un bel film che racconta questo dal di dentro, dal ghiaccio dei poli. Sì, dal ghiaccio dei poli, studiato per un sacco di anni (dal 1957 in poi), dallo scienziato francese Claude Lorius, protagonista di La glace et el ciel, di Luc Jacquet (Francia 2015), regista noto, tra l'altro, per La marcia dei pinguini.
Presentato in diretta dal meteorologo Luca Mercalli, come un capolavoro avvincente e preveggente, La glace et el ciel si è rivelato veramente interessante. Lorius è stato protagonista di innumerevoli spedizioni ai poli e nei posti più freddi della terra, per studiare i ghiacciai. Un deserto di neve, con temperature incredibili, dove ha vissuto per mesi e mesi, segnando su foglietti dati importanti, usando tecnologie sempre più sofisticate, come quella trivella con la quale ha potuto compiere dei carotaggi fino al centro della terra. Dei carotaggi di ghiaccio, con i quali ha dimostrato scientificamente il cambiamento del clima prodotto dall'uomo nell'ultimo secolo con le combustioni. Da qui tutta la teoria del surriscaldamento terrestre, le varie conferenze sul clima alla fine delle quali si è sempre concluso poco per i soliti veti incrociati.
Lorius, ora ottantenne, è amareggiato. I politici succedutesi in Francia hanno finanziato le sue ricerche,  mandato in capo al mondo lontano dalla sua famiglia, con temperature di molto sotto lo zero (mi pare anche 90), ha collaborato con sovietici (formidabili bevute di vodka per scaldarsi) e americani (dalle bolle del ghiaccio del whisky una scoperta per andare avanti con gli studi) fottendosene della Guerra fredda, in nome della ricerca scientifica. I suoi studi hanno dato risultati inoppugnabili, confermati da altre teorie, ed è stato premiato e accolto in ogni dove come persona autorevole. Eppure, quelle misure minime, ma necessarie, per fermare il surriscaldamento terrestre, non sono mai state prese in considerazione seriamente. Solo qualche blocco del traffico e cose fatte solo per far vedere che qualcosa si fa ...
Nel film lo si vede camminare tra i ghiacciai, dove ha più volte rischiato la vita con navi, aerei, mezzi cingolati (ottime le immagini di repertorio). Ora è a piedi, in compagnia di alcuni pinguini spaesati quanto lui.  Il film, che ha chiuso la scorsa edizione del Festival di Cannes, è stato uno dei momenti alti del Trento Film Festival in corso in questi giorni nella città trentina (fino a domenica 8 maggio). Spero non sia stata l'unica occasione per vederlo, e che trovi una distribuzione e dei passaggi televisivi.  Un motivo in più per decidere di fare un salto a questo sempre interessante festival.
QUI IL SITO DEL TRENTO FILM FESTIVAL

12 commenti:

  1. Spero di poterlo recuperare, sia per interesse verso la questione riscaldamento globale, sia perché mi piacciono molto i docu-film (La marcia dei pinguini, lo ho in dvd, ad esempio).
    Nonostante i numerosi appelli, studi, "fatti concreti" (quelli che racconti in apertura del post), temo che non importi a molti il global warming: basta non pensarci e concentrarsi su qualche sciocchezza... dagli oggetti status symbol, alla moda/mania, anche di pensiero, del momento. Ma tutto senza vera partecipazione, sia chiaro :P D'oh, come son polemica -_-

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  2. I poli mi hanno sempre affascinato e questo film mi incuriosisce parecchio (sai che è da quando sono piccina che ho in mente la sceneggiatura di un film che si svolge al polo sud!!!).. invece i cambiamenti climatici mi spaventano, anche se mi fa ancora più paura l'indifferenza degli esseri umani e la loro avidità, e a questo punto (vista anche gli ultimi eventi..) non solo i grandi della terra, ma anche la gente comune mii fa rabbia e paura...

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  3. Film molto bello, immagini mozzafiato per la loro bellezza (quelle recenti) e per il freddo polare che trasmettono (quelle di repertorio). Non solo gli scienziati ricercano in condizioni spesso estreme (anche se ora sono migliorate anche quelle), ma dopo vengono considerati alla stregua di cassandre. Se va bene.
    Se pensiamo a quanto dovranno rinunciare i potenti per fermare il danno ambientale, ovvero le catastrofi "naturali" che provocherà sempre più spesso, risulta chiaro che non lo faranno mai: non scambieranno il loro potere temporale (prima o poi moriranno e qualcun altro prenderà il loro posto, quindi ogni aspirante erede al potere è un loro potenziale - e concreto - complice) con un po' di riconoscenza degli ambientalisti e della popolazione mondiale (popolazione grata, sana e salva? cos'è in confronto all'invidia degli aspiranti potenti?). Pensano: tanto il mondo finirà dopo di me!

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  4. Gli scienziati del clima sono disperati: non soli i governi non li ascoltano, ma ricevono tagli di fondi - e a volte anche minacce - quando osano dire chiaramente che il disastro è molto più vicino di quanto si creda.

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  5. @Glò
    No, no, sei giusta ... sono gli altri (molti), sbagliati: fermate il mondo, voglio scendere.
    @Serena
    Certo, i piccoli comportamenti di tutti noi, possono essere più dannosi di quelli dei grandi (anzi, insieme ad essi, sono micidiali). Bello l'idea del film al polo :)
    @Elle
    Sì, le immagini sono molto belle (ho tentato, con le foto, di restituire), e sul discorso dei potenti, ovviamente concordo ... nell'indifferenza vincono.
    @Redcatas
    Sì, in effetti ...
    @Silvia
    Vero, vero ... qui, paradossalmente, c'è uno scienziato finanziato dal potere, che poi, per interessi e veti incrociati di potentati economici e stati corrotti, ha buttato nel cesso i suoi studi.

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  6. Ho seguito le due edizioni di Scala Mercalli ed ogni volta sono pugni sullo stomaco e incredulità per la mancanza di presa di posizione , per l'ottusità, la cecità, l'incoscienza con cui la razza umana sta mandando la sua casa, e quella di tutte le altre specie viventi, alla rovina; andiamo verso il precipizio con la leggerezza con cui ci andarono, danzando, i passeggeri del Titanic

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  7. Grazie della preziosa segnalazione :)

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  8. @Amanda
    Pur conoscendolo di fama, non ho mai visto una puntata. A Trento ha proprio parlato di orlo sul precipizio, e molta frustrazione per il no venire ascoltato.
    @Berica
    Prego, spero si riesca a vedere nei circuiti normali ...

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  9. Spero di riuscire a recuperarlo anche io da qualche parte. Sto leggendo l'ultimo libro di Naomi Klein, che ha preso molto a cuore l'argomento, e sto apprendendo cose da pelle d'oca. Una fra tutte, dopo che "i grandi" statunitensi hanno cercato invano di far credere che il problema del surriscaldamento globale fosse un falso problema, hanno deciso di metterla giù più o meno così: "Ben venga il surriscaldamento! Così da noi cresceranno meglio le verdure e i primi a soccombere saranno i nostri potenziali nemici, ovvero il sud del mondo". Non aggiungo altro.

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  10. Non credo ci sia da aggiungere altro ... o forse sì: gli interessi economici ci stanno uccidendo (quelli dei pocchi, ovvio):

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