NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
elettronica/trip-hop
DOVE
ASCOLTARLO (in parte o tutto) spotify, soundcloud, bandcamp
LABEL
Irma Records
PARTICOLARITA’
SITO
O FB DEL GRUPPO https://www.facebook.com/Heathensofficial/
CITTA’:
Feltre
Come
è nato Alpha?
Alpha
è nato dall’osservazione e dall’ascolto. E’ nato dalla ricezione di stimoli
esteri e dalla loro successiva rielaborazione. In sostanza, l’ascolto e
rielaborazione degli artisti ai quali ci ispiriamo (noi prima di tutto siamo
ascoltatori appassionati di musica) e l’osservazione e rielaborazione del mondo
che ci circonda, in particolar modo per quanto riguarda il rapporto tra le
persone (e come queste vengano condizionate) al tempo di mass-media e social
network.
Perché questo titolo? … che
significato dare?
Alpha è il titolo che abbiamo dato a questo album per due motivi. Il
primo, piuttosto banale per la verità, perché questo è il nostro primo vero
disco in studio (L'ep In silenzio era un prodotto amatoriale
registrato a casa della nonna di Mattia e Lorenzo). Il secondo motivo invece è
più filologico, dal momento che alpha è un termine ricorrente in ambito fisico,
geometrico, astronomico, chimico e informatico e quindi è adatto a
rappresentare quello in cui noi crediamo: ovvero la scienza, i fatti ed il
pensiero critico.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla
sua realizzazione finale?
Il disco è nato, come detto, da alcune riflessioni
fatte su determinate tematiche riguardanti l’interazione tra le persone, il libero
pensiero, i dogmi, i tabù, il senso critico. Inoltre avevamo già pronti molti pezzi, solo
musicali, composti nell’arco di alcuni anni. Tra questa moltitudine ne sono
stati selezionati alcuni che ci piacciono particolarmente e ben riescono a
caratterizzare le atmosfere che vogliamo trasmettere anche per descrivere “a
sensazioni” ciò che comunichiamo via testo. Delineati i brani che sarebbero
andati a comporre Alpha siamo entrati al Groovestudio di Tommaso Mantelli a
Casale sul Sile per le registrazioni. Tommy ci ha aiutato moltissimo in questa
fase e si è creato un ottimo rapporto e feeling artistico tra noi. Inoltre, in
quell’ambiente abbiamo avuto modo di entrare in contatto con molti artisti tra
cui Nicola Manzan (Bologna Violenta), Anna Carazzai, George Koulermos e Sergio
Pomante con cui abbiamo poi collaborato in alcune tracce.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante
la lavorazione del disco?
Tutta l’esperienza al Groovestudio è stata
eccezionale, ci siamo trovati benissimo. Noi venendo da fuori (provincia di
Belluno) tendevamo a fare delle giornate il più corpose possibile tanto che
rimanevamo in studio anche 10-12 ore al giorno e inoltre parte delle nostre
sessioni sono state fatte in estate, così abbiamo registrato anche l’intero
giorno di ferragosto. E’ stato uno dei migliori pranzi di ferragosto di sempre:
dentro allo studio avevamo piazzato due amplificatori con sopra due pezzi di
legno a farci da tavolo. Poi via di birre e cibo etnico (forse tailandese?).
Una volta invece c’è stata la “giornata delle frequenze basse”: abbiamo passato
qualcosa come 10 ore piene a mettere a posto solo le frequenze basse dell’album
perché avevamo riscontrato dei problemi. Ore e ore con tutte le casse spente a
parte le sub-bass. A volumi deliranti. Da morire.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
tolgo il fosse?
… sè, Alpha è quasi un concept-album. Infatti le
tematiche di cui trattiamo sono ricorrenti o comunque collegate quasi sempre da
un unico filo conduttore: libero pensiero/pensiero condizionato. Pensiamo che
vi sia un approccio troppo frettoloso e superficiale per quanto riguarda la
cultura, l’informazione e in generale un po’ per tutto ciò a cui si crede. Spesso
si è convinti di idee proprie che in realtà sono fondate su troppo poche
conoscenze riguardanti un dato argomento. In tal modo si è molto facilmente
condizionabili: il pensiero non è più libero. Provando a spiegarci meglio con
alcuni esempi: è ben visibile sui social network come molte persone prendano
per buone alcune notizie (talvolta assurde) senza andare a vedere qual è la
fonte o a volte senza nemmeno andare oltre il “titolone” dell’articolo, e ri-postano
quindi la notizia attivando un circolo di disinformazione difficilmente
arrestabile, se non con il buon senso ... un circolo in cui ognuno condiziona
l’altro. Si leggono due righe su un argomento e si pensa di sapere già tutto al
riguardo e di poter quindi esprimere un’opinione, manca autoconsapevolezza, ciò
è sbagliato. Non ci si prende il tempo
di ascoltare un album intero, di assaporarlo, la musica deve catalizzare subito
l’attenzione dell’ascoltatore e altrettanto velocemente poi tale musica verrà
riposta nel cestino per far spazio alla prossima. Così con qualsiasi tipo di
argomento o informazione. I post con cui si comunica devono essere eclatanti,
superficiali, veloci. Discorso simile facciamo anche riguardo alla religione,
secondo noi un mezzo altrettanto “superficiale,veloce ed eclatante”. Insomma,
noi vogliamo quindi dire qualcosa come: “Ognuno può e deve avere la propria
opinione. Prima di consolidarla od esprimerla, però, fermatevi un secondo ed
informatevi, arrivate a conoscere per bene l’argomento che state trattando,
analizzate, comparate. Prendete il giusto tempo. Il mondo è complicato, richiede
ragionamento, riflessione e pazienza. Inoltre, approfondite le cose che vi
piacciono, non rimanete nella superficie di ciò che è d’impatto e
sensazionalistico o vi perderete metà del piacere”. Tutto ciò è, ovviamente, un
avvertimento agli altri ma anche a noi stessi. Vediamo questo pericolo
incombente, sempre, e spesso ci caschiamo dentro. Perciò cerchiamo di tenere a
mente quella che secondo noi è la via giusta, così l’abbiamo riportata in Alpha.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del
quale andate più fiere di Alpha?… che vi
piace di più fare live?
Ci piacciono in egual modo tutti i pezzi di Alpha, a dire il vero. Forse in particolar modo
siamo soddisfatti di Empty House
e The Dust, per quanto riguarda la parte
compositiva, mentre in live quelle che ci divertiamo di più a suonare sono
probabilmente Parallel
Universes e To The End Of The
Night. Quest’ultimo pezzo è anche uno di quelli che ha dato il via a
tutto l’album a livello di sonorità e atmosfere, tanto che il suo nome
provvisorio, quando non esisteva ancora il testo, era proprio Alpha. Lo si può considerare uno dei
pilastri fondanti del tutto.
ll cd è uscito con Irma Records, realtà sofisticata
del panorama italico, anzi, internazionale. Come vi siete trovati? Come avete
lavorato al disco?
Il Rapporto con IRMA nasce grazie a
Tommaso Mantelli (Captain Mantell), il quale ci ha aiutati nella produzione di Alpha.
Nel suo catalogo ci sono già alcune pubblicazioni per l’etichetta bolognese e
grazie le sonorità compatibili non ci sono stati problemi per giungere ad un
accordo sulla release di Alpha.
Copertina e progetto grafico molto particolari. Chi è
l’autore? È stata fatta appositamente per il vostro disco o esisteva già come
opera autonoma? … raccontateci.
La copertina di Alpha è opera di Eeviac, grafico
veneto con cui siamo entrati in contatto durante le registrazioni del disco. Il
lavoro è stato fatto appositamente per Alpha, tra noi e Eeviac
l’intesa è stata immediata, dopo qualche scambio sulle tematiche del disco ci
ha proposto quella che poi è diventata la copertina definitiva. Del quale siamo
tutti molto fieri. Rappresenta degli individui in cerchio, uno dietro all'altro,
collegati da un “telefono senza fili”; tutti hanno in mano uno schermo che
raffigura un'"Alpha" distorta. Non si rendono conto che alzando gli
occhi vedrebbero “Alpha” reale, nella schiena di chi è loro davanti, ma sono
troppo impegnati a osservare gli schermi continuando a credere solo a ciò che
vedono lì, trasmettendo la loro versione dell'"Alpha" al prossimo, il
quale la riceverà ancora più distorta rispetto alla rappresentazione originale.
Come e dove avete presentato/presenterete l’album? …
Come e dove avete presentato/presenterete l’album? …
Il
Disco è stato presentato il 12 Febbraio al MAME di Padova e successivamente
portato un po’ in giro per il nord-est: il 15 Aprile a Bologna al Covo con i Protomarty,
il 23 a Treviso con Godblesscomputers al Cso
Django. Altre date in arrivo …
Altro da dichiarare?
Ci
viene da aggiungere che Alpha
è acquistabile tramite tutti gli store digitali (Itunes, Google Play, Amazon) e
tramite il nostro canale Bandcamp (anche in copia fisica).
Dicono cose molto interessanti, avete letto? ... ma la musica? Anche quella, avete sentito? Poi vi dirò le mie preferite.
RispondiEliminaSe volete poi voi ditemi le vostre ...
RispondiEliminaInteressantissimo, Alli, mi piace molto la copertina: intuitiva, rappresenta precisamente il concept dichiarato nell'intervista anche se, non capendo una mazza d'inglese, non so dire se anche i testi delle canzoni lo rispettino.
RispondiEliminaMusicalmente parlando mi piacciono molto empty House, Parallel Universes, Our Happiness e To the end of the night; ma in generale le sonorità di tutto il disco mi piacciono molto: nonostante solo quest'altima duri più di sei minuti (il mio metro per parlare di "canzoni lunghe"), l'impressione è che duri tantissimo, come entrare in un'altra dimensione, mi piace, bravi Heathens :)
Ps. la traccia 11 è una versione alternativa di quale?
Aiuto ho scritto mezzo critichese? Si salvi chi può... :/
RispondiElimina... ma, mi hai preceduto, e io che ero qui a elucubrare :)
RispondiEliminaAllora dico le mie, poi commento le tue.
RispondiEliminaLe mie: Empty House apertura del disco dall'andatura implacabile, che affascina per il vocione di George Koulermos (Tack At, tra i tanti progetti, passati in palude anni fa), The Dust, pezzo con piano e voce di donna (Anna Carazzai dei Love In Elevator, passati in palude molti anni fa), In Limbo e To The End Of The Night, i brani più psych-rock, quelli che più di tutti fanno pensare ai Radiohead (in particolare il secondo che ho detto: ti prende e non ti lascia più ...). Poi Parallel Universes per il gran ritmo, la vibra (la mia coda è in agitazione) di questa meravigliosa cavalcata metafisica, Bertand Russell per le stesse cose, per l'omaggio nel titolo e perché non sono cristiano ...
RispondiEliminaCommentando il tuo "critichese" direi che hai individuato l'atmosfera da altri mondi, da altre dimensioni (parallele), un rock elettronico molto Radiohead (ma non solo), che affascina diatando lo spazio-tempo ... la traccia 11 è alternativa, perché non è la 11 ma la 12 ;)
RispondiEliminaOttimo che abbiano fatto un concept ... mi piace l'idea.
RispondiEliminaAhahah sì, la 12 ;)
RispondiEliminaBe', non ne ho la più pallida idea, per dirla in critichese disinformatico ... magari gli Heathens passano in palude e ci illuminano ...
RispondiEliminaCiao ragazzi, sono Lorenzo degli Heathens!
RispondiEliminaAnzitutto grazie per i complimenti, grazie davvero! Siamo molto felici vi sia piaciuta To The End Of The Night, è uno dei pezzi pensiamo più "ostici" data la sua natura ossessiva. Però proprio questa ossessività, questa inarrestabilità ci piaceva. Vuole essere un pezzo stremante. Siamo felici anche per il fatto che vi abbiamo ricordato i Radiohead, loro sono una nostra grande fonte di ispirazione e li amiamo (per dire, il progetto del brano Bertrand Russell quando ancora è in fase di lavorazione si chiamava "kida" appunto in onore all'album della band di oxford che ha ispirato la parte strumentale) Infine rispondo alla domanda su Flying Over The Ocean: è una versione alternativa di un nostro stesso brano pubblicato su "In Silenzio" (quell'album autoprodotto che facemmo quasi per gioco). E' stato un brano che ci è sempre molto piaciuto e allora abbiamo deciso di riprenderlo e riassestarlo per poi poterlo pubblicare anche in "Alpha".. per questo abbiamo deciso di specificare che appunto è una verisione alternativa!
Grazie Lorenzo, del chiarimento (lo sospettavo), e di queste rivelazioni dietro le quinte, che confermano le nostre buone impressioni... torna in palude quando vuoi.
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