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venerdì 13 maggio 2016

In palude con gli Heathens


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE elettronica/trip-hop
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto) spotify, soundcloud, bandcamp
LABEL Irma Records
PARTICOLARITA’
CITTA’: Feltre
DATA DI USCITA 5 febbraio 2016
L'INTERVISTA
Come è nato Alpha? 
Alpha è nato dall’osservazione e dall’ascolto. E’ nato dalla ricezione di stimoli esteri e dalla loro successiva rielaborazione. In sostanza, l’ascolto e rielaborazione degli artisti ai quali ci ispiriamo (noi prima di tutto siamo ascoltatori appassionati di musica) e l’osservazione e rielaborazione del mondo che ci circonda, in particolar modo per quanto riguarda il rapporto tra le persone (e come queste vengano condizionate) al tempo di mass-media e social network.
Perché questo titolo? … che significato dare?
Alpha è il titolo che abbiamo dato a questo album per due motivi. Il primo, piuttosto banale per la verità, perché questo è il nostro primo vero disco in studio (L'ep In silenzio era un prodotto amatoriale registrato a casa della nonna di Mattia e Lorenzo). Il secondo motivo invece è più filologico, dal momento che alpha è un termine ricorrente in ambito fisico, geometrico, astronomico, chimico e informatico e quindi è adatto a rappresentare quello in cui noi crediamo: ovvero la scienza, i fatti ed il pensiero critico.

Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Il disco è nato, come detto, da alcune riflessioni fatte su determinate tematiche riguardanti l’interazione tra le persone, il libero pensiero, i dogmi, i tabù, il senso critico. Inoltre  avevamo già pronti molti pezzi, solo musicali, composti nell’arco di alcuni anni. Tra questa moltitudine ne sono stati selezionati alcuni che ci piacciono particolarmente e ben riescono a caratterizzare le atmosfere che vogliamo trasmettere anche per descrivere “a sensazioni” ciò che comunichiamo via testo. Delineati i brani che sarebbero andati a comporre Alpha siamo entrati al Groovestudio di Tommaso Mantelli a Casale sul Sile per le registrazioni. Tommy ci ha aiutato moltissimo in questa fase e si è creato un ottimo rapporto e feeling artistico tra noi. Inoltre, in quell’ambiente abbiamo avuto modo di entrare in contatto con molti artisti tra cui Nicola Manzan (Bologna Violenta), Anna Carazzai, George Koulermos e Sergio Pomante con cui abbiamo poi collaborato in alcune tracce.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Tutta l’esperienza al Groovestudio è stata eccezionale, ci siamo trovati benissimo. Noi venendo da fuori (provincia di Belluno) tendevamo a fare delle giornate il più corpose possibile tanto che rimanevamo in studio anche 10-12 ore al giorno e inoltre parte delle nostre sessioni sono state fatte in estate, così abbiamo registrato anche l’intero giorno di ferragosto. E’ stato uno dei migliori pranzi di ferragosto di sempre: dentro allo studio avevamo piazzato due amplificatori con sopra due pezzi di legno a farci da tavolo. Poi via di birre e cibo etnico (forse tailandese?). Una volta invece c’è stata la “giornata delle frequenze basse”: abbiamo passato qualcosa come 10 ore piene a mettere a posto solo le frequenze basse dell’album perché avevamo riscontrato dei problemi. Ore e ore con tutte le casse spente a parte le sub-bass. A volumi deliranti. Da morire.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
… sè, Alpha è quasi un concept-album. Infatti le tematiche di cui trattiamo sono ricorrenti o comunque collegate quasi sempre da un unico filo conduttore: libero pensiero/pensiero condizionato. Pensiamo che vi sia un approccio troppo frettoloso e superficiale per quanto riguarda la cultura, l’informazione e in generale un po’ per tutto ciò a cui si crede. Spesso si è convinti di idee proprie che in realtà sono fondate su troppo poche conoscenze riguardanti un dato argomento. In tal modo si è molto facilmente condizionabili: il pensiero non è più libero. Provando a spiegarci meglio con alcuni esempi: è ben visibile sui social network come molte persone prendano per buone alcune notizie (talvolta assurde) senza andare a vedere qual è la fonte o a volte senza nemmeno andare oltre il “titolone” dell’articolo, e ri-postano quindi la notizia attivando un circolo di disinformazione difficilmente arrestabile, se non con il buon senso ... un circolo in cui ognuno condiziona l’altro. Si leggono due righe su un argomento e si pensa di sapere già tutto al riguardo e di poter quindi esprimere un’opinione, manca autoconsapevolezza, ciò è sbagliato.  Non ci si prende il tempo di ascoltare un album intero, di assaporarlo, la musica deve catalizzare subito l’attenzione dell’ascoltatore e altrettanto velocemente poi tale musica verrà riposta nel cestino per far spazio alla prossima. Così con qualsiasi tipo di argomento o informazione. I post con cui si comunica devono essere eclatanti, superficiali, veloci. Discorso simile facciamo anche riguardo alla religione, secondo noi un mezzo altrettanto “superficiale,veloce ed eclatante”. Insomma, noi vogliamo quindi dire qualcosa come: “Ognuno può e deve avere la propria opinione. Prima di consolidarla od esprimerla, però, fermatevi un secondo ed informatevi, arrivate a conoscere per bene l’argomento che state trattando, analizzate, comparate. Prendete il giusto tempo. Il mondo è complicato, richiede ragionamento, riflessione e pazienza. Inoltre, approfondite le cose che vi piacciono, non rimanete nella superficie di ciò che è d’impatto e sensazionalistico o vi perderete metà del piacere”. Tutto ciò è, ovviamente, un avvertimento agli altri ma anche a noi stessi. Vediamo questo pericolo incombente, sempre, e spesso ci caschiamo dentro. Perciò cerchiamo di tenere a mente quella che secondo noi è la via giusta, così l’abbiamo riportata in Alpha.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fiere di Alpha?… che vi piace di più fare live?
Ci piacciono in egual modo tutti i pezzi di Alpha, a dire il vero. Forse in particolar modo siamo soddisfatti di Empty House e The Dust, per quanto riguarda la parte compositiva, mentre in live quelle che ci divertiamo di più a suonare sono probabilmente Parallel Universes e To The End Of The Night. Quest’ultimo pezzo è anche uno di quelli che ha dato il via a tutto l’album a livello di sonorità e atmosfere, tanto che il suo nome provvisorio, quando non esisteva ancora il testo, era proprio Alpha. Lo si può considerare uno dei pilastri fondanti del tutto.
ll cd è uscito con Irma Records, realtà sofisticata del panorama italico, anzi, internazionale. Come vi siete trovati? Come avete lavorato al disco?
Il Rapporto con IRMA nasce grazie a Tommaso Mantelli (Captain Mantell), il quale ci ha aiutati nella produzione di Alpha. Nel suo catalogo ci sono già alcune pubblicazioni per l’etichetta bolognese e grazie le sonorità compatibili non ci sono stati problemi per giungere ad un accordo sulla release di Alpha.
Copertina e progetto grafico molto particolari. Chi è l’autore? È stata fatta appositamente per il vostro disco o esisteva già come opera autonoma? … raccontateci.
La copertina di Alpha è opera di Eeviac, grafico veneto con cui siamo entrati in contatto durante le registrazioni del disco. Il lavoro è stato fatto appositamente per Alpha, tra noi e Eeviac l’intesa è stata immediata, dopo qualche scambio sulle tematiche del disco ci ha proposto quella che poi è diventata la copertina definitiva. Del quale siamo tutti molto fieri. Rappresenta degli individui in cerchio, uno dietro all'altro, collegati da un “telefono senza fili”; tutti hanno in mano uno schermo che raffigura un'"Alpha" distorta. Non si rendono conto che alzando gli occhi vedrebbero “Alpha” reale, nella schiena di chi è loro davanti, ma sono troppo impegnati a osservare gli schermi continuando a credere solo a ciò che vedono lì, trasmettendo la loro versione dell'"Alpha" al prossimo, il quale la riceverà ancora più distorta rispetto alla rappresentazione originale. 
Come e dove avete presentato/presenterete l’album? …
Il Disco è stato presentato il 12 Febbraio al MAME di Padova e successivamente portato un po’ in giro per il nord-est: il 15 Aprile a Bologna al Covo con i Protomarty, il 23 a Treviso con Godblesscomputers al Cso Django. Altre date in arrivo …
Altro da dichiarare?
Ci viene da aggiungere che Alpha è acquistabile tramite tutti gli store digitali (Itunes, Google Play, Amazon) e tramite il nostro canale Bandcamp (anche in copia fisica).

13 commenti:

  1. Dicono cose molto interessanti, avete letto? ... ma la musica? Anche quella, avete sentito? Poi vi dirò le mie preferite.

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  2. Se volete poi voi ditemi le vostre ...

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  3. Interessantissimo, Alli, mi piace molto la copertina: intuitiva, rappresenta precisamente il concept dichiarato nell'intervista anche se, non capendo una mazza d'inglese, non so dire se anche i testi delle canzoni lo rispettino.
    Musicalmente parlando mi piacciono molto empty House, Parallel Universes, Our Happiness e To the end of the night; ma in generale le sonorità di tutto il disco mi piacciono molto: nonostante solo quest'altima duri più di sei minuti (il mio metro per parlare di "canzoni lunghe"), l'impressione è che duri tantissimo, come entrare in un'altra dimensione, mi piace, bravi Heathens :)

    Ps. la traccia 11 è una versione alternativa di quale?

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  4. Aiuto ho scritto mezzo critichese? Si salvi chi può... :/

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  5. ... ma, mi hai preceduto, e io che ero qui a elucubrare :)

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  6. Allora dico le mie, poi commento le tue.

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  7. Le mie: Empty House apertura del disco dall'andatura implacabile, che affascina per il vocione di George Koulermos (Tack At, tra i tanti progetti, passati in palude anni fa), The Dust, pezzo con piano e voce di donna (Anna Carazzai dei Love In Elevator, passati in palude molti anni fa), In Limbo e To The End Of The Night, i brani più psych-rock, quelli che più di tutti fanno pensare ai Radiohead (in particolare il secondo che ho detto: ti prende e non ti lascia più ...). Poi Parallel Universes per il gran ritmo, la vibra (la mia coda è in agitazione) di questa meravigliosa cavalcata metafisica, Bertand Russell per le stesse cose, per l'omaggio nel titolo e perché non sono cristiano ...

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  8. Commentando il tuo "critichese" direi che hai individuato l'atmosfera da altri mondi, da altre dimensioni (parallele), un rock elettronico molto Radiohead (ma non solo), che affascina diatando lo spazio-tempo ... la traccia 11 è alternativa, perché non è la 11 ma la 12 ;)

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  9. Ottimo che abbiano fatto un concept ... mi piace l'idea.

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  10. Be', non ne ho la più pallida idea, per dirla in critichese disinformatico ... magari gli Heathens passano in palude e ci illuminano ...

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  11. Ciao ragazzi, sono Lorenzo degli Heathens!
    Anzitutto grazie per i complimenti, grazie davvero! Siamo molto felici vi sia piaciuta To The End Of The Night, è uno dei pezzi pensiamo più "ostici" data la sua natura ossessiva. Però proprio questa ossessività, questa inarrestabilità ci piaceva. Vuole essere un pezzo stremante. Siamo felici anche per il fatto che vi abbiamo ricordato i Radiohead, loro sono una nostra grande fonte di ispirazione e li amiamo (per dire, il progetto del brano Bertrand Russell quando ancora è in fase di lavorazione si chiamava "kida" appunto in onore all'album della band di oxford che ha ispirato la parte strumentale) Infine rispondo alla domanda su Flying Over The Ocean: è una versione alternativa di un nostro stesso brano pubblicato su "In Silenzio" (quell'album autoprodotto che facemmo quasi per gioco). E' stato un brano che ci è sempre molto piaciuto e allora abbiamo deciso di riprenderlo e riassestarlo per poi poterlo pubblicare anche in "Alpha".. per questo abbiamo deciso di specificare che appunto è una verisione alternativa!

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  12. Grazie Lorenzo, del chiarimento (lo sospettavo), e di queste rivelazioni dietro le quinte, che confermano le nostre buone impressioni... torna in palude quando vuoi.

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