L'ho letto subito, appena uscito, sabato scorso, ancora prima della
sua prima a Milano, domenica 3 aprile, dove è stato presentato alla
Fiera Nazionale dell'Editoria Indipendente. Non potevo fare
altrimenti, da amico e appassionato lettore di tutto quanto scrive
Zio Scriba e per un sacco di altri buoni motivi trovati leggendo Mailand.
Per esempio:
- Perché è un romanzo con Corradino ai primi anni di università (chi non conosce Corradino si legga i primi due romanzi del Pezzoli targati Neo.)...
- Perché è un romanzo dove ancora una volta, come in Quattro soli a motore, entra la Storia, con al S maiuscola, accanto ad altre storie ...
- Perché è un romanzo dove il desiderio gay del protagonista si fa tangibile, anche se insicuro ...
- Perché è un romanzo con una Milano anni '80, brutta e grigia da scappar via ...
Questi sono i principali che mi vengono in mente, sicuramente me ne sono sfuggiti altri. Mailand ti scorre davanti come un bel film, vivo e ironico, con dei momenti veramente esilaranti, altri tristi, che ti fanno pensare, riflettere sulla vacuità dell'umano. Almodóvar mi viene in mente, ma non solo (e non solo per la bisessualità del protagonista). Surreale, tra un Truffaut o un Tiziano Sclavi, il lavoro trovato da Corradino per mantenersi agli studi: scrive biglietti/lettere/memoriali per aspiranti suicidi (sarebbe brutto compissero il gesto lasciando un banale biglietto scritto male). Strano il titolare di questa strana agenzia, Alfredo Valeriano Dupré (i nomi dei romanzi di Pezzoli sono impagabili), sosia dello scrittore Romain Gary, a metà strada tra il truffatore e il benefattore, alla fine si rivelerà qualcosa d'altro (ancora la Storia con la esse maiuscola, doppia, ma non voglio dire di più ...). E i compagni di stanza di Corradino? Sono Marco, donnaiolo emiliano, studia economia e commercio, è conformista e antipatico, Beniamino, siciliano aspirante filosofo, è il vero intellettuale del terzetto. Corradino è segretamente innamorato del primo, un sogno proibito, così proibito e impossibile ... vi dico solo che le partite a Risiko tra di loro sono memorabili e non aggiungo altro. Anzi, un'ultima cosa: cercate e leggete Mailand, ne vale la pena.
- Perché è un romanzo con Corradino ai primi anni di università (chi non conosce Corradino si legga i primi due romanzi del Pezzoli targati Neo.)...
- Perché è un romanzo dove ancora una volta, come in Quattro soli a motore, entra la Storia, con al S maiuscola, accanto ad altre storie ...
- Perché è un romanzo dove il desiderio gay del protagonista si fa tangibile, anche se insicuro ...
- Perché è un romanzo con una Milano anni '80, brutta e grigia da scappar via ...
Questi sono i principali che mi vengono in mente, sicuramente me ne sono sfuggiti altri. Mailand ti scorre davanti come un bel film, vivo e ironico, con dei momenti veramente esilaranti, altri tristi, che ti fanno pensare, riflettere sulla vacuità dell'umano. Almodóvar mi viene in mente, ma non solo (e non solo per la bisessualità del protagonista). Surreale, tra un Truffaut o un Tiziano Sclavi, il lavoro trovato da Corradino per mantenersi agli studi: scrive biglietti/lettere/memoriali per aspiranti suicidi (sarebbe brutto compissero il gesto lasciando un banale biglietto scritto male). Strano il titolare di questa strana agenzia, Alfredo Valeriano Dupré (i nomi dei romanzi di Pezzoli sono impagabili), sosia dello scrittore Romain Gary, a metà strada tra il truffatore e il benefattore, alla fine si rivelerà qualcosa d'altro (ancora la Storia con la esse maiuscola, doppia, ma non voglio dire di più ...). E i compagni di stanza di Corradino? Sono Marco, donnaiolo emiliano, studia economia e commercio, è conformista e antipatico, Beniamino, siciliano aspirante filosofo, è il vero intellettuale del terzetto. Corradino è segretamente innamorato del primo, un sogno proibito, così proibito e impossibile ... vi dico solo che le partite a Risiko tra di loro sono memorabili e non aggiungo altro. Anzi, un'ultima cosa: cercate e leggete Mailand, ne vale la pena.
Lo sapevo, lo sapevo, che sarebbe stato bellissimo. Ma voglio leggerlo personalmente questo Mailand che mi attrae già dal titolo tedesco, sono curiosa di scoprire dove andrà a cacciarsi Corradino e quali nuove riflessioni ha da offrirci.
RispondiEliminaVado, ciao!
ps. rimane il dubbio: Pezzoli o Pezzòli?
Ah, ah, ah, sì devi leggerlo, è qui accanto al mio pc ... prendilo, credo ti piacerà, come è piaicuto a me. Dove vai? ... ora ti ripiglio
RispondiEliminap.s. per me è Pèzzoli ;)
Grande Ally, nel cogliere sempre aspetti e sfumature essenziali. Guarda caso, alla presentazione ho detto che se fossi un regista sarei probabilmente Almodovar...
RispondiEliminaGrazie! :)
Azz, però quel dubbio sull'accento è da brividi: è ovviamente Pezzòli (c'è un'assonanza interna, in Nicòla Pezzòli... :D)
[ma quando si è sconosciuti ci sta: ricordo ai primi tempi il dubbio calcistico fra Bèrgomi e Bergòmi, nel suo caso l'accento cadeva sulla prima...]
Ah, Nicola, non puoi immaginare cosa succede qui all'est: spostano tutti gli accenti dei nomi; se giocassi a nomi-cognomi-città con i nativi crederei di essere finita all'estero ;)
RispondiEliminaAdesso io e Alli dobbiamo trovarci un altro tema di discussione, questo durava già un po' ed era ora di cambiare ahahah!
Ottima recensione per questo nuovo splendido romanzo di Pezzolì! :)
RispondiEliminaElle: dovevo inventarmi un nome d'arte, ma ormai è tardi... nella quarta di copertina hanno già introdotto l'aggettivo "pezzoliano"... :-))))
RispondiEliminaZio Scriba naviga felice e lo merita. Non l'ho ancora letto ma quello che scrivi basta già a far nascere la curiosità..
RispondiEliminaAh, ah, ah, bella discussione sul nome di Zio Scriba tra voi tre; chiamiamolo così, e non ci sono discussioni, anche se mi verrebbe di chiamarlo Escriba, spagnoleggiante, come Almodóvar attenti all'accento sulla O ;)
RispondiEliminap.s.
Pezzolì, alla francese mi sembra divertentissimo.
Bentornato Mr. Hyde ... conoscendotii sono sicuro che ti piacerà il nuovo libro di Zio Scriba.
RispondiEliminaEscriba Pezzoliano??
RispondiEliminaSì, sì, Pedro Osvaldo "Escriba" Pezzoliano ...
RispondiEliminaahah... bellissimi sia il Pedro Osvaldo "Escriba" Pezzoliano sia il più semplice e raffinato Pezzolì...
RispondiEliminaE per un tocco d'orange (in onore dell'Olanda e del meraviglioso Cruijff) potremmo aggiungere un bel Van den Pez... :-))))
... direi un omaggio splendido all'Europa unita nella cultura (il Corradino del libro apprezzerebbe, ma non voglio svelare il perché). Ci manca un nome teutonico però ... vediamo chi se lo inventa? :)
RispondiEliminaNikolaus Petzlein :D
RispondiElimina(è troppo brutto, dai)
Non male, non male ... se ci mettiamo in mezzo un Konrad, potrebbe andare: Nikolaus Konrad Petzlein. Ja!
RispondiEliminaMagari con un "von" davanti.
RispondiEliminaKonrad uber alles!! :)
[secondo me dopo questo dialogo ci fanno la prova del palloncino... :D]
... tanto io non guido! Io diego :)
RispondiEliminaNikolaus Konrad von Petzlein über alles!!!
RispondiEliminamm... sì suona bene ;)
Driiin! ... suona bene ;)
RispondiEliminacomplimenti allo Zio!!!
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