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mercoledì 13 aprile 2016

In palude con Vale & the Varlet


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE Elettromaracaubriaca (Se parliamo seriamente elettropop)

DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto)
Spotify, Deezer, Itunes, Soundcloud … ma anche in macchina, nella cameretta, in una sala da ballo, in lavanderia, dal macellaio e presso tutti i centri commerciali non convenzionati.

LABEL Autoproduzione

PARTICOLARITA’ Ogni brano proviene da un mondo diverso, i suoni acustici si mischiano a suoni elettronici e lo-fi.

SITO O FB DEL GRUPPO

CITTA’: Bologna

DATA DI USCITA 2 Febbraio 2016

L’INTERVISTA

Come è nato Believer?
Believer è nato grazie al nostro incontro fortuito ad un seminario sulla musica e il gesto. Progettavamo l'esecuzione delle partiture grafiche di Cornelius Cardew guidati da Fabrizio Puglisi, grandissimo musicista e maestro di vita, presso la scuola di musica Ivan Illich di Bologna.

Perché questo titolo? … altisonante?
Believer, credente, è una parola che accomuna tutti. Ognuno di noi crede in qualcosa, non necessariamente in qualcosa di sovrannaturale. Ognuno dentro di sé alimenta paure, tormenti, gioie, vocazioni … e ci crede. Crede nelle proprie emozioni, positive o negative che siano. Quasi tutti credono nella morte, qualcuno crede alla reincarnazione e qualche fortunato crede anche nella vita.
In Believer vengono raccontate storie di uomini, ognuno con la propria fede.

Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Il disco non era nei nostri progetti iniziali, all' inizio si suonava insieme, per strada, durante alcuni live estivi, in casa. Poi abbiamo cominciato a registrare le piccole follie quotidiane e pezzo dopo pezzo abbiamo costruito il puzzle.

Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

Franco Naddei che interpretava Believer in italiano, canticchiandola e storpiando il testo mentre mixava l'album è stato un episodio notevole. Era diventato una specie di tormentone. Se ricordiamo bene il testo era "Se tu lo sai … Se tu lo vuoi … Poi muori".

Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … anche senza volerlo.
Se questo fosse un concept album narrerebbe il corso di una vita umana, da quando si piomba sulla luna senza volerlo (Slight Story) a quando si muore per via delle ossessioni rimanendo nelle litanie di chi ci rivuole indietro (Only a man).

C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fiere di Believer?… che vi piace di più fare live?
(Tina) Adoro sfasciare il piatto della batteria in Sunday morning urlando nel microfono il dolore del brano. E' anche il mio dolore ed è una fortuna poterlo esternare su un palco. Il pubblico gradisce sempre moltissimo.
(Ria) Per quanto riguarda il disco, Believer e Minnie sono due pezzi a cui tengo molto, mi piace l'intreccio di suoni che siamo riuscite a creare.
Nel live anche per me Sunday Morning è un momento di scarico-energia non indifferente, e col violino superdistorto mi aggiungo alle urla di dolore di Valentina e a volte rischio di spezzare l'arco. O spezzarmi il braccio.

Edizioni Abuzz Supreme, distribuzione Digitalea/The Orchard. come vi siete incontrati? … Altre realtà importanti attorno al disco?
Sì, collaboriamo con Chiara Caporicci di Sfera Cubica, che si è interessata a noi e ci ha seguito già da prima di diventare il nostro ufficio stampa. E' stata proprio lei a consigliarci di contattare Andrea Sbaragli di A Buzz Supreme. Ci siamo stati simpatici da subito, e tutto il resto è venuto da sé.

La copertina è forte, fortissima, sembra uscire da un B-Movie, e credo piacerebbe un sacco a Tarantino. Chi è l’autore? È stata fatta appositamente per il vostro disco, o esisteva già come opera autonoma?
La copertina è opera di un'artista californiana dal nome italianissimo, Eugenia Loli. L'ho scoperta su Internet attraverso una ricerca di immagini per un lavoro che dovevo svolgere. Mi colpì questo suo collage che racchiudeva la commedia umana in formato mignon, vibrava, era perfetta per il nostro album, così le abbiamo scritto e lei ha deciso di donarcela.

Come e dove avete presentato/presenterete l’album?
In tanti posti bellissimi! Abbiamo iniziato il tour una settimana prima dell'uscita del disco, con un paio di anteprime a Cremona e a Sant'Arcangelo di Romagna. Poi siamo state al Circolo Arci Bolognesi di Ferrara, alla splendida Filanda Motta di Mogliano Veneto, a Faenza e in Abruzzo … un tour che continua. Sul nostro sito potete trovare tutte le date, in continuo aggiornamento.
Il live è una miscela di fiori, noise, elettropop, urla ed archi. Siamo in due col nostro set impacchettato in tante valigie colorate e saltiamo di treno in treno.

Altro da dichiarare?
… andiamo a prepararci per lo spettacolo! Se volete venire a sentirci, QUI le prossime date.
 

5 commenti:

  1. Gran bel disco, tutto da ascoltare, e gran bel duo queste Vale & the Varlet, che ho in cuffia pure ora ...

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  2. Ancora una volta mi è difficile dire un pezzo rispetto ad un altro, Believer è un disco che va in elevazione e eleva chi lo ascolta ... ascoltiamolo!

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  3. Forse Oh Love Me, per la sua magia nella voce (dolce e decisa) e nei suoni (rotondi e caldi), forse Alejandro perché senuale e senza tempo, forse la title-track, elettronica, ipnotica come poche, Please help me perché moderna e antica come un bel film dei fratelli Coen (se la sentono la mettono nel loro prossimo film) e poi che voce, Bobe suggestiva quanto giocattolo-golosa ... e voi? Ascolate e ditemi, se volete :)

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  4. Le mie preferite sono (tutte, in particolare): Alejandro, Technomg, Sunday Morning e Only a Man.

    Ps. c'è qualcuno che non crede nella morte??

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