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giovedì 20 agosto 2015

Vent'anni senza Hugo Pratt


16 commenti:

  1. Per fortuna prima c'era, ed ora resta

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  2. Quanto ho pensato a lui (chissà perché così tanto, poi), mentre ero a Malta... ogni tanto riguardo i poster di mio papà e penso a quanto mi sono persa...
    Spero che le tue vacanze stiano andando bene, Alli! Perdona la mia assenza :)

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  3. quante lacrimucce ci ho versato e quante emozioni e quanta spensieratezza.
    in assoluto io adoro Wheeling.

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  4. @Amanda
    Certo, come molti grandi, le cose che hanno fatto, restano ...
    @Elle
    Già, sai bene chi è (abbiamo mangiato al suo ristorante preferito).
    @G.
    I suoi poster erano molto belli, anche se semplici... molto eleganti.
    Non sono andato in vacanza, ci vado raramente (quest'anno qualcosina più avanti), grazie comunque dell'augurio, e buona continuazione a te.
    @Andrea
    Era un grande, più che lacrime, sorpresa per me...
    @Serena
    Ancora molto... anche se c'è, in un certo senso.

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  5. non lo conoscevo, io sono uno che stravedeva e stravede per Bonelli, ma sono andato a documentarmi... molto bravo

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  6. Sì Enio, anche io leggo alcuni fumetti Bonelli, a Pratt era veramente bravo, anzi, uno dei migliori.

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  7. Già, il tempo passa anche per le nuvole volanti e i padri di queste...

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  8. Aih come mi fai sentire vecchia... leggevo sul Coriere dei Piccoli le sue storie... Una ballata del mare salato... Me ne sono innamorata. Ora ho una quindicina di volumi con i suoi racconti.
    E Berardi e Milazzo li conosci? Si lo so non c'entra molto ma io li ho amati infinitamente quando pubblicavano Ken Parker. Accidenti me lo hai fatto tornare in mente, quasi quasi me lo rileggo tutto un'altra volta :)

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  9. E Manara? quando si era scelto Prat come "maestro d'avventura"...

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  10. Mi spiace Vera, ma il tempo passa per tutti (per fortuna), e poi voi gatti avete sette vite :)

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  11. @Vera2
    Quanto a Ken Parker, anzi, Berardi e Milazzo, sono stato un loro lettore appassionato, e mi è dispiaciuto per la loro chiusura. Come Pratt, e lo stesso Manara, sono di una generazione che non gli ha vissuti proprio in diretta, ma con riedizioni e ristampe a fine ottanta, primi novanta e seguenti. Generazionalmente parlando, sono di quella del Dylan Dog di Sclavi, ma con la vera arte, parlare di "generazioni" ha poco senso: quello che vale, resta (non tutto, ad essere onesti).

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  12. si...però quei momenti fuori dal tempo e senza nessun guai in testa a leggere Pratt sotto un castagno... non torneranno più...

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