NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE blues rock folk
DOVE ASCOLTARLO dove vi pare (su spotify l'album completo)
LABEL Primigenia Gutenberg
PARTICOLARITA’ molte cicatrici
sulla faccia, fatto di chitarre, no autotune.
SITO O FB DEL GRUPPO https://www.facebook.com/ustmamo
CITTA’: Civago Villa Minozzo RE
DATA DI USCITA Maggio 2015
LEGGI L'INTERVISTA (e commentala se vuoi)
Come è nato Duty Free Rockets?
Riparando vecchi ampli a valvole e suonando la
chitarra nella mia legnaia.
È nato grazie alla tecnologia degli anni ‘50, che per
fare certe cose è ancora il top, almeno per me...
Perché questo titolo? … in inglese, come le
canzoni. Perché?
Il titolo è arrivato verso la fine,
quando sembrava che le songs trattassero principalmente il tema della Guerra,
ma le parole non sono la cosa che conta di più in questo album.
Comunque, a volte mi sembra di
stare in un Duty Free Rockets e mi girano parecchio i coglioni, la politica è
lenta a capire e decidere. La gente, nella vita reale costruisce muri per
proteggersi, tenere lontano i problemi e far finta di non vedere. Ma i problemi poi arrivano e
salta per aria tutto, si ricomincia da capo.
Siamo ancora scimmie parlanti
e non capiamo un cazzo.
Tornando al disco, appurato che Mara non avrebbe
partecipato, ho provato a cantare e a
scrivere parole in italiano.
Non
mi piaceva quasi nulla di ciò che usciva e il significato dei miei testi
massacrava la musica, diciamo che andavano in direzione diverse.
Poi,
casualmente, ascoltando skip james e i
vecchi bluesman di inizio '900 ho pensato che potevo provare con l’inglese,
scrivere piccole storie.
Fortunatamente
Simone è cresciuto in Usa e mi ha aiutato un casino.
Ho scritto le parole in inglese
perché non sono stato capace di scriverle in un italiano adatto e soddisfacente, ma alla fine sono
contento così.
La mia idea era di fare un
disco con tutti e quattro, cioè come riavviare
il motore di una jeep diesel sgangherata
ferma da 15 anni , piena di ruggine e casini vari. Due su quattro hanno detto no,
ma mi hanno lasciato le chiavi e detto “Fai pure, auguri”.
Simone ha accettato di
sporcarsi le mani e in poco tempo il
motore si è acceso, non è perfetto ma
va. A noi va bene cosi ed è stato
un lavoro più che soddisfacente . Alcuni amici intellettuali e
puri hanno storto il naso, forse perché non è ecodiesel e puzza un po’.
Qualche episodio che è rimasto nella
memoria durante la lavorazione del disco?
Ricordo com’è nata Joy.
Giocando
con mio figlio, quando aveva sei o sette anni. In auto ascoltavamo sempre una compilation di Elvis ’56. A casa cercavamo di suonare qualcosa del
genere. Chitarra e Tamburi, Voce distorta in Tubeamp + Slap echo, Inglese da
seconda elementare, Allegra e Stralunata, La nostra preferita. Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … anche senza volerlo.
Se lo fosse, sarebbe sulla Guerra
o forse sul Viaggio.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più
fieri di Duty Free Rockets?… che vi piace di più fare live?
Ci piacciono tutti e durante le prove suonano tutti bene, almeno mi pare.
Vado fiero di tutto il cd, appena
finito mi piaceva molto tutto, ora a forza di parlarne mi comincia a stare
antipatico, ma è normale.
Il cd è uscito con Primigenia Produzioni/Gutenberg
Music. Chi sono? Come vi siete trovati a lavorare con loro? Altre realtà attorno a voi importanti?
Sono
Bruno Cimenti e Nives Agostini, li
conobbi nel 2001, quando organizzarono
un concerto degli ust a Tolmezzo.
Li ho
riscoperti dopo tanti anni come “etichetta discografica” perché hanno pubblicato un cd di Emiliano Mazzoni,
che ho prodotto nel 2013. Vogliono
bene alla musica e questo ci avvicina, nella vita fanno tutt’altro, Nives è
maestra alle elementari e Bruno segretario comunale.
La copertina colpisce un sacco, con questo soldato nel deserto, e fuoco in lontananza.
Dannatamente attuale. Come è nata e chi è l’autore?
Una guerra da qualche parte c’è sempre, gli
Australopitechi usavano le clave ora da scimmioni evoluti lanciamo missili intelligenti
e spider droids.
Avrei preferito una copertina
western poi le songs sono andate in altre direzioni ed è uscito un mix tra un western tipo The wild bunch/Pat
Garrett e un classico di guerra.
L’autore
è Giorgio Finamore che ha capito al volo da che parte andare.
Stiamo facendo le prove per suonarlo dal vivo in quartetto, io chitarra e
voce, Simone Filippi batteria e voce, Mirko Zanni chitarra e Mauro Zobbi basso
e ovviamente Ezio Bonicelli quando vorrà esserci, random, qualsiasi strumento
abbia voglia di suonare.
Nulla Vostro Onore.
L'ho sto ascoltando in sottofondo, e mi piace veramente molto ... se avessi Luca in diretta chiederei: perché con questo nome storico dell'alternative pop-rock italico?
RispondiEliminaMusicalmente eccelso, ma appunto blues-rock-folk? ... un altro capitolo, un'altra storia, che a sentirla ha le gambe (e le ali) per essere all'altezza di quello che erano i vecchi Üstmamò ... e allora: perché Üstmamò?
RispondiEliminaAlli sottofondo non direi, li ho sentiti pure io da qui e mi piacciono, e allora ti chiedo: perché hai spento?
RispondiEliminaLa copertina invece non mi piace, ma visto che non capisco le parole, gliela do per buona ;) Adesso però sono curiosa di sentire come suonavano in italiano..
Simpatica la nuova formula di intervista, o per lo meno.. meno incasinata ahahaha
Ho spento perché voglio scrivere una rece al disco, molto buono ... la copertina rappresenta una scena di guerra, tema al centro del disco (a me non sembra male manco quella, anzi, mi piace molto).
RispondiEliminaIn italiano suonavano molto diversi: la voce principlamente era femminile, quella della mitica Mara Redegheri. Era un pop-rock alternative che mi piaceva molto. Era uno dei mie gruppi preferiti in assoluto. Non ho loro cd, mi pare, solo splendidi vinili ... andremo giù in cantina ad ascoltarli ;)
RispondiEliminaQuesto disco devo proprio beccarmelo!
RispondiEliminaLe vecchie "jeep" ed anche (se ho capito bene) il folk-rock sono cosette che gradisco molto. Uh, se le gradisco!
Penso inoltre che un approccio musicale e critico come questo possa servire a svegliare parecchio i nostri giovanotti e le nostre signorine alias "giovani", che magari pensano che la musica sia iniziata con l'elettronica ed i testi con quelli di D'Alessio.
Molto... impattante anche la copertina!
Una abbraccio, Alligatoreddu.
be', le cose che ti vengono in mente mentre si traffica con valvole e condensatori sono sicuramente buone per forza!
RispondiEliminaUn gruppo davvero interessante, che ho ascoltato anche dal vivo. Ammetto che fino ad oggi non sapevo del loro ritorno, i miei ricordi sono legati alla vecchia formazione con la voce della Redeghieri. Sono curiosa, e la tua penna come al solito mi incuriosisce ancora di più ;)
RispondiEliminaUn nuovo cd degli Ustmamò??
RispondiEliminaPeccato senza Mara, io a fine anni '90 li amavo (sono andato a sentirli anche live, 1998)
Bravo Ally!
Moz-
Il mondo ora è tornato a colorarsi
RispondiElimina@Riccardo
RispondiEliminaBen detto!Anche per questo è stato un vero piacere ricominciare con loro.
@Serena
Già, il cervello così gira ...
@Santa S.
Pure io da ragazzo gli ho sentiti live più di una volta ... manca Mara, il disco suona diverso dai loro, ma le vibrazioni sono ottime lo stesso. Grazie a te...
@MikiMoz
Grazie anche a te, vale quello che ho detto sopra: un bel ritorno.
@Valter Belli
Benvenuto in palude: già, è così :)
Un gran bel disco... sonorità raffinate, graffianti ma al tempo stesso introspettive. La musica è il vero motore... e gira bene.
RispondiEliminaL'ho ascoltato in macchina per andare al lavoro, ogni mattina all'alba, il sole proiettato su una parete di roccia, con questa musica mi sembrava di essere nel West...
Spero di non essere quell'intellettuale puro che storge il naso! anche se a volte può sembrare che storgo il naso, in realtà è già storto di per se... Mara lo ha detto anche in una canzone.
Bravi Luca e Simone e grazie di questo bel disco.
Ezio
Ciao Ezio, felice che anche tu abbia detto la tua ... hai scritto quello che pensavi senza filtri o falsità. Così mi piace, così si usa in palude, altro che nasi storti :)
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaTi piacciono gli Üstmamò Ernest? :)
RispondiEliminaEzio tu sei un intellettuale connesso con la realtà e il tuo è un naso sopraffino, non sei tu quello che ha storto il naso…. tu hai il naso storto, come diceva la canzone… grazie per il tuo intervento.
RispondiEliminaAlligatore, ho capito che ti piacevano gli ust negli anni 90, sei legato in qualche modo a quel periodo, a quel ricordo e ti sembra molto strano il salto che abbiamo fatto, ma fidati che va bene cosi.
Quella storia musicale si è chiusa nel 2000 perché era esaurita, finita la Nafta, scoppiate le gomme, senza bollo e tanti saluti.
Gli ustmamò adesso ricominciano da capo, come alla fine degli anni 80 quando iniziammo io ed Ezio, con la stessa attitudine e lo stesso nome, bellissimo, che sarà sempre il nostro nome, anche il giorno che scriveremo un opera o una messa, in due o al completo.
Comunque merita un ascolto, lo si può fare gratis e poi decidete voi ascoltatori cosa pensare, senza farvi tante domande.
Se fosse un disco intelligente, inseguirebbe fino a colpire le orecchie giuste. Ma si sa, come i missili intelligenti, finirebbe sempre e comunque nei posti sbagliati.
Come dice Serena “be', le cose che ti vengono in mente mentre si traffica con valvole e condensatori sono sicuramente buone per forza!”
Devi aver ragione.
Ciao luca
Scusate la lungaggine è la prima volta che scrivo su un blog.
RispondiEliminaCerto Luca, come vedi l'intervista è viva, come sono vivi gli Üstmamò (che inevitabilmente non possono fare i dischi che facevano dodici anni fa). Mi piacevate allora, e mi piace molto questa nuova vostra vita ... vai avanti così, la vecchia macchina andrà avanti molto bene ancora.
RispondiElimina... e te la stai cavando bene anche scrivendo nel blog :)
RispondiEliminaBella questa interattività nata dal caso: io qui nel giardino di casa con una legera brezza estiva e la luna piena ad illuminarmi, e tu, forse sui tuoi Appennini, illuminato dalla stessa luna.
RispondiEliminaSi veramente, la luna è spettacolare, infatti adesso spengo il computer che mi brucia gli occhi.ciao
RispondiEliminaCiao Luca, grazie di essere stato in palude ... meglio questa luna alla luce del pc, sì... ottimo con il vostro disco come colonna sonora country-rock.
RispondiEliminaAlli che romantico che sei.
RispondiEliminaLuca fa proprio bene a dilungarsi, è così che si fa nei blog, ed è così che si fa nelle blog interviste, dove ci siamo noi lettori curiosi.
Allora Alli non li avevi mai intervistati prima! Per fortuna son tornati alla grande, e ora che ho recuperato qualcosa di vecchio (hai fatto bene a mettere il link allo streaming), posso dire che preferisco le nuove sonorità degli Üstmamò (se si dice così).
Sì Elle, si dice così, e mi fa molto piacere aver potuto intervistare un grande gruppo, ritornato con un disco nuovo, ottimo per chi già gli apprezzava, ma anche per chi non gli aveva mai sentiti prima. Credo sia un valore aggiunto (che brutta parola), di questo disco...
RispondiEliminaPrima di chiudere il pc ne approfitto per dire le mie canzoni preferite dell'album, se vorrai farlo, nei prossimi giorni, fallo anche tu, e gli altri che passeranno.
RispondiEliminaLe mie preferite sono: la title-track, pezzo grandemente chitarristico (non a caso ha dato il nome all'album), Joy, giocosa ballatona senza tempo, la libera interpretazione di Don’t go to strangers (J.J. Cale approverebbe).
RispondiEliminaLe mie preferite sono: la title-track, pezzo grandemente chitarristico (non a caso ha dato il nome all'album), Joy, giocosa ballatona senza tempo, la libera interpretazione di Don’t go to strangers (J.J. Cale approverebbe).
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna agli Üstmamò.
RispondiElimina