Ho letto il libro dell'amico Paolo Zardi circa un mese fa. Non ne ho
ancora scritto sul blog per due ragioni: una, non nuocere, nel mio
piccolo, alla sua candidatura al Premio Strega (no, non porto sfiga,
anzi, ma essendo un piccolo blog estremo/estremista, temevo, forse
assurdamente, di metterlo in cattiva luce), due perché è una storia
bruciante, per la dura realtà che racconta e per come la racconta.
Forse per questo è un romanzo da leggere assolutamente, forse per
questo, Strega o non Strega, il libro dello scrittore padovano
resterà come sono restati altri libri epocali ... non so il perché,
ma leggendolo mi è venuto in mente La vita agra, anche se non l'ho
mai letto e lo conosco solo di fama.
XXI Secolo è un classico intreccio alla Zardi, un mettere in crisi
le certezze borghesi per accumulazione di avvenimenti, accadimenti,
gioie e soprattutto dolori: tradimenti, innamoramenti, malattie,
ospedali, sesso crudo senza senso, sogni e bisogni. Qui c'è una
donna in coma, e un uomo, suo marito, che sul telefonino della donna trova
certe foto compromettenti, oltre a chiavi sconosciute ... e inizia
la sua indagine. Ad aggravare il tutto, c'è un paese allo sfascio,
dove la crisi è arrivata ad un limite inarrestabile. A ben vedere è
l'Italia di oggi, un pelo camuffata (ma non troppo). Sentite questo passaggio:
Qualcuno stava
smontando l'Occidente e gettava i pezzi per strada, una casa alla
volta, un quartiere dopo l'altro; e sebbene lo spettacolo fosse
agghiacciante, c'era un fremito selvaggio che non percepiva da anni.
La gente che smembrava le porte degli appartamenti e le lanciava giù
dal quinto piano mostrava una vitalità quasi commovente.
Nel suo vagare alla ricerca di indizi, tra le amiche della moglie,
la sorella in Africa, la madre in Austria, l'uomo rimedia pessime
figure, trova poche conferme, aumentano i suoi dubbi. L'incapacità
di mettere a posto i pezzi del puzzle, il non riuscire ad aprire le
mail, sembra di sbattere contro un muro di gomma altamente
psicologico. La fine del romanzo, che non rivelo, a prima vista può apparire consolatoria,
ma, visto quello letto in precedenza, di consolatorio non c'è
proprio nulla; per questo, mi è venuto in mente il finale del film
di Kubrick Eyes Wide Shut. Si ricompone il nido in quel film (e nel romanzo di Zardi?...), ma si può ben
capire che niente sarà più come prima.
La Neo. in questi anni, con altri giovani scrittori, alcuni dei quali
splendidi amici blogger, ha lavorato con coraggio e bene. Mi fa
piacere sia riuscita ad arrivare con un suo scrittore alle soglie
del Premio Strega, spesso e volentieri appannaggio delle solite
quattro grandi case editrici, mi fa piacere sia con Paolo Zardi,
ospitato in palude in un'intervista in diretta come una giovane
rockstar poco tempo fa (leggi qui). Sarebbe una bella estate
festeggiarlo domenica 2 luglio al Ninfeo di Villa Giulia. Vediamo cosa decreterà l'industria culturale italica.
Anch'io sono molto contenta di questa candidatura di una casa editrice piccola. Comunque vada è sempre un bel risultato. (Ti rispondo al più presto!)
RispondiEliminaUn lettore "forte", un lettore esigente, un lettore ben abituato, un lettore viziato e buongustaio, un lettore intelligente, può permettersi di NON avere i libri di Paolo Zardi, e in particolare quest'ultimo, appuntati come medaglie d'oro fra i propri scaffali e nella propria mente?
RispondiEliminaNo, non se lo può permettere.
Lo dice anche l'Alligatore, che non sbaglia mai un consiglio: leggete Paolo e vi farete solo del bene.
Non lo conosco ma ormai farò il tifo per lui al PREMIO STREGA! Contento Alligatore?!
RispondiEliminaCertamente quell'estratto è quasi quello che si sente sulla pelle ogni volta si pensa ai tempi in cui stiamo per forza vivendo, almeno per me è così..
Tutto così contorto, i significati distorti per farci distogliere dalle infinite crisi della crisi, tutta questa gente, brava gente per lo più, che aspetta il caos invece di prendere quello che di buono c'è rimasto è farlo valere...
No, forse non c'entra niente col libro o quello che ci hai raccontai o fatto leggere, ma in questa società piena di rumori di fondo le porte che volano mi sembrano così naturali...
Io sono una pessima lettrice ultimamente, sonda nuora in lutto dopo la fine dei libri di Revelli, dopo aver letto Rigoni Stern, Revelli appunto e Fenoglio, ho un apatia letteraria per i contemporanei, sto leggendo London e mi stanno leggendo saramago (Cecità)e anche lì ci ritrovo molto della realtà attuale.
Sono andata fuoritema! SORRY!
Ora mi spari, ma anche
RispondiEliminal'ultimo della Ferrante con l'illustrazione della pervasività della camorra che intride senza che ne siano o ne vogliano essere consapevoli tutte le vite del rione, non è male
Bellissimo, bellissimo libro.
RispondiEliminaForse La vita agra ti è venuta in mente per il suo titolo, che si sposa bene, per certi versi, con questi contenuti, riferendosi forse anche alla vita del mondo, quando è nelle nostre mani. Vedremo cosa succederà allo Strega, noi non si può votare, vero?
Ecco, in questi casi mi piacerebbe tornare al momento in cui mi permisero di votare allo Strega...per votare lui e soprattutto la Neo, che è un piccolo scrigno pieno di tesori nascosti!
RispondiElimina@Silvia
RispondiEliminaSì, condivido il parere (anche se una vittoria finale, avrebbe un bel sapore...). Ok ;)
@Zio Scriba
Grazie Zio per la fiducia... condivido tutto, ovviamente ;)
@Serena
Contento sì, anche perché dici bene, dici giusto ...pure io leggo poco, ma non per i tuoi motivi (quali, lasciamo stare), e direi che puoi mettere Zardi tra le tue letture, è sì anche lui un grande (Strega o non Strega).
@Redcats
No, non ti sparo ... non ho letto quello della Ferrante, e sicuramente sarà anche lei meritevole; ma se vince, chi ritira il premio? :)
@Elle
Sì, gran libro ... e credo anche io, che La vita agra mi sia venuto in mente perché il protagonista vive una vita agra. E poi no, noi non possiamo votare.
@G.
Hai ragione al 100% ... speriamo i votanti se ne accorgano.
Un libro speciale. Che fa pensare e stimola.
RispondiEliminaParla del nostro futuro anteriore, ma non è pessimista.
Per me è un libro che aiuta a crescere.
Indimenticabile.
Fatevelo un regalo, lo meritiamo tutti, leggete Paolo Zardi.
Concordo Elena, è un libro che lascia il segno, un bel regalo da farsi (o fare).
RispondiEliminaVarrebbe la pena leggerlo già solo perchè ti ricorda Bianciardi! Comunque ce l'ho in lista, credo sarà il prossimo :)
RispondiEliminaCerto Cri, Bianciardi me lo ricorda come idea, come l'idea di un Italia in crisi (sotto vari aspetti), senza averlo mai letto, ma conoscendolo solo per fama ... aspetto di sapere quando l'avrai letto, allora.
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