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mercoledì 13 maggio 2015

XXI Secolo, oggi

Ho letto il libro dell'amico Paolo Zardi circa un mese fa. Non ne ho ancora scritto sul blog per due ragioni: una, non nuocere, nel mio piccolo, alla sua candidatura al Premio Strega (no, non porto sfiga, anzi, ma essendo un piccolo blog estremo/estremista, temevo, forse assurdamente, di metterlo in cattiva luce), due perché è una storia bruciante, per la dura realtà che racconta e per come la racconta. Forse per questo è un romanzo da leggere assolutamente, forse per questo, Strega o non Strega, il libro dello scrittore padovano resterà come sono restati altri libri epocali ... non so il perché, ma leggendolo mi è venuto in mente La vita agra, anche se non l'ho mai letto e lo conosco solo di fama.
XXI Secolo è un classico intreccio alla Zardi, un mettere in crisi le certezze borghesi per accumulazione di avvenimenti, accadimenti, gioie e soprattutto dolori: tradimenti, innamoramenti, malattie, ospedali, sesso crudo senza senso, sogni e bisogni. Qui c'è una donna in coma, e un uomo, suo marito, che sul telefonino della donna trova certe foto compromettenti, oltre a chiavi sconosciute ... e inizia la sua indagine. Ad aggravare il tutto, c'è un paese allo sfascio, dove la crisi è arrivata ad un limite inarrestabile. A ben vedere è l'Italia di oggi, un pelo camuffata (ma non troppo). Sentite questo passaggio:

Qualcuno stava smontando l'Occidente e gettava i pezzi per strada, una casa alla volta, un quartiere dopo l'altro; e sebbene lo spettacolo fosse agghiacciante, c'era un fremito selvaggio che non percepiva da anni. La gente che smembrava le porte degli appartamenti e le lanciava giù dal quinto piano mostrava una vitalità quasi commovente. 

Nel suo vagare alla ricerca di indizi, tra le amiche della moglie, la sorella in Africa, la madre in Austria, l'uomo rimedia pessime figure, trova poche conferme, aumentano i suoi dubbi. L'incapacità di mettere a posto i pezzi del puzzle, il non riuscire ad aprire le mail, sembra di sbattere contro un muro di gomma altamente psicologico. La fine del romanzo, che non rivelo, a prima vista può apparire consolatoria, ma, visto  quello letto in precedenza, di consolatorio non c'è proprio nulla; per questo, mi è venuto in mente il finale del film di Kubrick Eyes Wide Shut. Si ricompone il nido in quel film (e nel romanzo di Zardi?...), ma si può ben capire che niente sarà più come prima. 
 La Neo. in questi anni, con altri giovani scrittori, alcuni dei quali splendidi amici blogger, ha lavorato con coraggio e bene. Mi fa piacere sia riuscita ad arrivare con un suo scrittore alle soglie del Premio Strega, spesso e volentieri appannaggio delle solite quattro grandi case editrici, mi fa piacere sia con Paolo Zardi, ospitato in palude in un'intervista in diretta come una giovane rockstar poco tempo fa (leggi qui). Sarebbe una bella estate festeggiarlo domenica 2 luglio al Ninfeo di Villa Giulia. Vediamo cosa decreterà l'industria culturale italica. 

11 commenti:

  1. Anch'io sono molto contenta di questa candidatura di una casa editrice piccola. Comunque vada è sempre un bel risultato. (Ti rispondo al più presto!)

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  2. Un lettore "forte", un lettore esigente, un lettore ben abituato, un lettore viziato e buongustaio, un lettore intelligente, può permettersi di NON avere i libri di Paolo Zardi, e in particolare quest'ultimo, appuntati come medaglie d'oro fra i propri scaffali e nella propria mente?
    No, non se lo può permettere.
    Lo dice anche l'Alligatore, che non sbaglia mai un consiglio: leggete Paolo e vi farete solo del bene.

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  3. Non lo conosco ma ormai farò il tifo per lui al PREMIO STREGA! Contento Alligatore?!
    Certamente quell'estratto è quasi quello che si sente sulla pelle ogni volta si pensa ai tempi in cui stiamo per forza vivendo, almeno per me è così..
    Tutto così contorto, i significati distorti per farci distogliere dalle infinite crisi della crisi, tutta questa gente, brava gente per lo più, che aspetta il caos invece di prendere quello che di buono c'è rimasto è farlo valere...
    No, forse non c'entra niente col libro o quello che ci hai raccontai o fatto leggere, ma in questa società piena di rumori di fondo le porte che volano mi sembrano così naturali...
    Io sono una pessima lettrice ultimamente, sonda nuora in lutto dopo la fine dei libri di Revelli, dopo aver letto Rigoni Stern, Revelli appunto e Fenoglio, ho un apatia letteraria per i contemporanei, sto leggendo London e mi stanno leggendo saramago (Cecità)e anche lì ci ritrovo molto della realtà attuale.
    Sono andata fuoritema! SORRY!

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  4. Ora mi spari, ma anche
    l'ultimo della Ferrante con l'illustrazione della pervasività della camorra che intride senza che ne siano o ne vogliano essere consapevoli tutte le vite del rione, non è male

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  5. Bellissimo, bellissimo libro.
    Forse La vita agra ti è venuta in mente per il suo titolo, che si sposa bene, per certi versi, con questi contenuti, riferendosi forse anche alla vita del mondo, quando è nelle nostre mani. Vedremo cosa succederà allo Strega, noi non si può votare, vero?

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  6. Ecco, in questi casi mi piacerebbe tornare al momento in cui mi permisero di votare allo Strega...per votare lui e soprattutto la Neo, che è un piccolo scrigno pieno di tesori nascosti!

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  7. @Silvia
    Sì, condivido il parere (anche se una vittoria finale, avrebbe un bel sapore...). Ok ;)
    @Zio Scriba
    Grazie Zio per la fiducia... condivido tutto, ovviamente ;)
    @Serena
    Contento sì, anche perché dici bene, dici giusto ...pure io leggo poco, ma non per i tuoi motivi (quali, lasciamo stare), e direi che puoi mettere Zardi tra le tue letture, è sì anche lui un grande (Strega o non Strega).
    @Redcats
    No, non ti sparo ... non ho letto quello della Ferrante, e sicuramente sarà anche lei meritevole; ma se vince, chi ritira il premio? :)
    @Elle
    Sì, gran libro ... e credo anche io, che La vita agra mi sia venuto in mente perché il protagonista vive una vita agra. E poi no, noi non possiamo votare.
    @G.
    Hai ragione al 100% ... speriamo i votanti se ne accorgano.

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  8. Un libro speciale. Che fa pensare e stimola.
    Parla del nostro futuro anteriore, ma non è pessimista.
    Per me è un libro che aiuta a crescere.
    Indimenticabile.

    Fatevelo un regalo, lo meritiamo tutti, leggete Paolo Zardi.

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  9. Concordo Elena, è un libro che lascia il segno, un bel regalo da farsi (o fare).

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  10. Varrebbe la pena leggerlo già solo perchè ti ricorda Bianciardi! Comunque ce l'ho in lista, credo sarà il prossimo :)

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  11. Certo Cri, Bianciardi me lo ricorda come idea, come l'idea di un Italia in crisi (sotto vari aspetti), senza averlo mai letto, ma conoscendolo solo per fama ... aspetto di sapere quando l'avrai letto, allora.

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