Si dice sia una dura allegoria dell’adolescenza di oggi, depredata del
suo futuro. Io lo sento un discorso anche molto politico. Nel senso alto
del termine. Può essere così?
Si, credo che sia un disco in cui la politica entra a piene mani, al di là di ogni partito. Impossibile raccontare senza lasciarsi influenzare dalla realtà che stiamo vivendo. Nel romanzo Yuri è un adolescente privo di memoria. Ogni notte dimentica il giorno precedente, proiettato verso un futuro che non conosce e che non è in grado di progettare. Yuri viene allevato per l’espianto di organi venduti in un mercato nero. Yuri possiede una sola memoria quella della storia contenuta in un misterioso libro che porta sempre con sé. E’ un’allegoria dei giovani d’oggi depredati del loro futuro, delle speranze e delle possibilità da un mondo che ragiona solo in termini economici schiacciando senza scrupoli singoli e popoli. Spero di essere riuscito a raccontare tutto questo in termini poetici. Nel mio piccolo cerco sempre di usare il linguaggio della “poesia”. A dispetto di quanto spesso si crede, penso che la poesia sia un forte mezzo per indagare il quotidiano e portare alla luce l’anima delle cose e degli avvenimenti. La poesia può affondare le proprie radici nella realtà più cruda di tutti i giorni, ma spinge i propri rami oltre, offrendo inaspettati punti di vista altrimenti imperscrutabili.
Si, credo che sia un disco in cui la politica entra a piene mani, al di là di ogni partito. Impossibile raccontare senza lasciarsi influenzare dalla realtà che stiamo vivendo. Nel romanzo Yuri è un adolescente privo di memoria. Ogni notte dimentica il giorno precedente, proiettato verso un futuro che non conosce e che non è in grado di progettare. Yuri viene allevato per l’espianto di organi venduti in un mercato nero. Yuri possiede una sola memoria quella della storia contenuta in un misterioso libro che porta sempre con sé. E’ un’allegoria dei giovani d’oggi depredati del loro futuro, delle speranze e delle possibilità da un mondo che ragiona solo in termini economici schiacciando senza scrupoli singoli e popoli. Spero di essere riuscito a raccontare tutto questo in termini poetici. Nel mio piccolo cerco sempre di usare il linguaggio della “poesia”. A dispetto di quanto spesso si crede, penso che la poesia sia un forte mezzo per indagare il quotidiano e portare alla luce l’anima delle cose e degli avvenimenti. La poesia può affondare le proprie radici nella realtà più cruda di tutti i giorni, ma spinge i propri rami oltre, offrendo inaspettati punti di vista altrimenti imperscrutabili.
Interessante progetto, questo album legato a un romanzo. E particolari le foto di Nicola Vinci, che ho cercato per conto mio :D
RispondiEliminaSe dici Chimenti a me viene in mente la pizza, la cecina, un bicchiere di spuma... invece no! Progetto profondo e a tratti spaventoso, per com'è questo Yuri, così distante da come uno dovrebbe immaginarsi una vita..
RispondiEliminaPurtroppo viviamo in un mondo andato a male, dove tutto ha un secondo fine, dove tutto ha un'unico punto di arrivo: il profitto. E continuami a ripeterci la litania che il mondo non è ancora maturo per cambiare radicalmente le cose, che noi siamo troppo acerbi per poter progettare una rivoluzione. A me sembra invece che siamo tutti andati oltre la data di scadenza...
E poi ogni tanto ci viene in mente che la poesia salverà il mondo...
GRan disco, sì, e grande intervista Ally!
RispondiElimina@Elle
RispondiEliminaVedrai, anche se non intervistato in diretta, ti piacerà ... se trovo dove l'ho messo, lo ascolteremo insieme. Bel nome quel fotografo, da seguire ;)
@Serena
Belle e profonde riflessioni (e colgo pure la sottile ironia), ma tu sai quanto io sia ottimista, e continui a andare avanti, direzione ostinata e contraria ...
@George
GRazie George, anzi, GRazi! ;)
Bellissima intervista, Alli! Riesci sempre a raggiungere il cuore delle cose, ed è per questo che ti seguo sempre con così tanto interesse!
RispondiEliminaYuri mi sembra un progetto singolare e d'impatto... Ci stanno rubando, e forse alla mia generazione lo hanno già rubato, il piacere di vivere la vita e raggiungere ogni tappa arricchendoci di pensieri, stimoli, nuovi slanci... Tutto è finalizzato al possesso, al profitto, come dice Serena, e we reason the need, come direbbe Lear... Chissà se è vero quello che diceva Shakespeare in JC, che la nostra colpa è essere sottoposti... Io credo che potremmo fare molto di più!
Ciao Alli, non conosco il tuo pensiero riguardo queste iniziative ma nel mio blog c'e' un premio per te :)
RispondiElimina@G.
RispondiEliminaMi sembra che hai letto bene l'intervista, e con la tua cultura hai raggiunto il nocciolo, anche grazie alla tua conoscenza di Shakespeare... sì, penso che il Bardo avesse ragione.
@Lumi
Un premio è sempre una cosa gradita, quindi grazie Lumi... vengo a vedere.