Trentanove quadretti surreali, tristi, buffi, sulla vita, sulla morte,
sull'assurdità di tutto ciò. Un film che incanta, giustamente Leone
d'Oro a Venezia 2014, perché film autenticamente d'arte, fuori da
qualsiasi epoca. Durante la visione si è presi da attacchi di riso, ma
anche di panico, all'inizio ci si sente spaesati, per l'umorismo nero,
molto scandinavo, vicinissimo a quello dei migliori Monty Python per le
situazioni, o ai fratelli Kaurismaki per i personaggi. Poi ci si abitua,
ad un crescendo di storielle, accadimenti, personaggi buffi o meschini,
in cerca di amore, o soldi, o ricordi, o pace interiore.
Due poveracci venditori di assurdi scherzi da carnevale, tipo denti di
Dracula, e il loro pezzo forte, la maschera di Zio Dentone, sono il filo
rosso che lega i singoli episodi, anzi queste vignette surreali.
Momenti da antologia come l'armata di Carlo XII che si ferma in un
moderno bar mentre va in guerra (tutta su di giri all'andata, malconcia
al ritorno), o quello degli schiavisti che bruciano degli uomini di
colore dentro uno strano marchingegno, che fa pensare ai forni
crematori, oppure l'insegnante di flamenco che si mangerebbe vivo un suo
allievo, cerca di toccarlo mentre ballano, senza risultato, l'anziano
signore che muore d'infarto mentre sta aprendo una bottiglia di vino. Ma
tutto è mostrato in modo semplice, senza voler fare del pietismo o
denuncia, e allo stesso tempo ti fa riflettere su tutto ... tutto
l'assurdo umano.
Dopo Wes, e Paul Thomas, un altro Anderson eccentrico, ancora di più
(infatti ha una esse in più), Roy Andersson, cineasta svedese attivo fin
dagli anni Settanta, che con questa pellicola completa la sua originale
trilogia iniziata nel 2000 con Canzoni del secondo piano, proseguita
nel 2007 con You the Living, e conclusa nel 2014 con questo Un piccione
seduto su un ramo riflette sull'esistenza. Un film più unico che raro.
Ho letto la recensione e mi aveva incuriosito, il tuo commento mi invoglia a d andarci
RispondiElimina@Redcats
RispondiEliminaSì, vai, ti piacerà... è decisamente un film a parte, che non vedi tutti i giorn.
@Schiele
Bene? ... da dio quando vedo film come questi. L'hai visto tu?
Ogni volta che leggo di questo film penso sempre: "che titolo prolisso".
RispondiEliminaDa come lo descrivi sembra davvero interessante, appena possibile cercherò di guardarlo.
Mi incuriosisce non poco caro ALLI, deve essere un film anche molto difficile da girare..non l'avevo mai sentito...
RispondiEliminaAndrò senza alcun dubbio a vederlo , mi hai incuriosito tanto!
Un bacio serale!
@Salvatore
RispondiEliminaTitolo veramente strano, vero, al pari del film. Se ti capita a tiro non fartelo sfuggire.
@Nella
In effetti deve esservi stato un bel lavoro di taglia e cuci, un montaggio non semplice. Io ne avevo letto su di un blog, non mi ricordavo del Leone d'oro. Meritato, ne consiglio la visione. Grazie, anche a te ...
Mi ricorda vagamente Storie Pazzesche di Damiàn Szifron, Alli! Se non lo hai visto te lo consiglio...
RispondiEliminaLo guarderò, sono curiosa come una scimmia, ormai! :D
L'ho visto Storie pazzesche, e mi era piaciuto un sacco. Questo è molto diverso, da vedere. Umorismo nero scandinavo. Surreale e mai banale...
RispondiEliminaMi sa che me lo sono perso per colpa del piccione.. non volevo vedere un film con un piccione e l'ho ignorato :(
RispondiEliminaIn realtà, si vedono molte cose, persone, anche animali, ma mi sembra non ci sia nessun piccione, perché lui è seduto su di un ramo, a riflettere sull'esistenza :)
RispondiEliminamolto curioso di vederlo anche io.
RispondiEliminaDa vedere, da vedere And ... ti piacerà!
RispondiEliminaNon l'ho ancora visto (non sono riuscita a convincere le amiche) ma ho sentito pareri molto contrastanti... Dovrò verificare di persone da che parte "schierarmi"... :)
RispondiEliminaDa vedere: è un film che magari sul momento lascia perplessi, perché diverso dagli altri, si sente la diversità di cultura, ma è di forte impatto ... non è Birdman che strappa applausi a scena aperta, e del quale chiunque può scrivere un post, però bisogna vederlo. Curioso di sapere che ne pensi, non ho letto molto in giro per la blogosfera su questo surreal-sarcastico film.
RispondiEliminaIl pubblico è rimasto abbastanza sconvolto dalla visione ^_^ io mi sono divertita ma l'ho visto a pezzi. Tutto insieme non so se l'avrei apprezzato.
RispondiEliminaDecisamente un film particolare, che può lasciare perplesso lo spettatore medio, che si aspetta cose lineari, e che davanti il nonsense va in tilt. Pure io stesso, subito dopo la visione, ero perpelsso, ma sentivo di aver visto un qualcosa di veramente unico.
RispondiEliminaUh, che bel consiglio, lo vedrò senz'altro! Ti ringrazio doppiamente perché senza il tuo consiglio avrei fatto come Elle e aborrito il piccione.
RispondiEliminaCapisco, il piccione non attira come il pappagallo, per il piumaggio meno appariscente, ma è capace di pensieri profondi, sotto il grigiore apparente ... vola al cinema, poi mi dirai.
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