Leggendo questo nuovo libro del duo Matteo Pucciarelli e Giacomo
Russo Spena, Podemos, la sinistra spagnola oltre la sinistra (edito da Alegre- il megafono delle idee)
mi sono chiesto perché non in Italia. Perché in Italia
non si riesca a creare una sinistra autentica, che aspiri a cambiare
questo paese veramente, e con esso anche l'Europa. In Grecia ci
stanno provando seriamente, e anche in Spagna, con questa nuova
formazione, Podemos, ci tenteranno. Mi piacciono perché riescono a
coniugare il desiderio di cambiare il mondo, usando le nuove
tecnologie, ma non buttano nel cesso la politica classica.
Sono contro il sistema bloccato, che in Spagna, dalla fine della
dittatura ad oggi, ha malgovernato il paese, seguendo sempre la
stessa politica neoliberista con poche varianti. Lo
hanno detto scendendo in piazza con il Movimento degli Indignados,
lo vogliono dire nel Parlamento Europeo, dove hanno ottenuto il primo
clamoroso successo e sulla scena politica del loro paese, dove sono in
costante crescita.
A guidarli, Pablo Iglesias Turrión ,
giovane leader carismatico (si può essere critici sul leaderismo, ma
volenti o nolenti, le idee camminano anche sulle gambe di persone che le
sanno comunicare bene), chiamato el coleta, cioè il codino, che porta
con elegante disinvoltura. Studi umanistici, una laurea in Scienze
Politiche, si è fatto conoscere al grande pubblico grazie alla tv (in
Spagna molto meno becera e controllata dalla politica, che da noi).
Ha molti buoni legami con l'Italia: la sua tesi di laurea trattava il
caso dei "disobbedienti" di casa nostra, dalle tute bianche al popolo
pacifista. Ha vissuto un anno a Padova e conosce bene l'italiano. Cosa
ancora più importante, cita spesso Antonio Gramsci, suo punto di
riferimento costante, a partire dal concetto di Egemonia culturale. Mi
piace.
QUI PER ALTRE INFO SUL LIBRO
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Non mi dire che ce l'hai con me perché non ho scritto un post sul " verificaparole " . Ciao
RispondiEliminaAssolutamente no ... non ho niente contro di te, che ti viene in mente?
RispondiEliminaAmigo, leggi questo libro, se non l'hai già fatto: ti piacerà ...lo so per certo.
RispondiEliminaLe buone notizie oramai le respiriamo negli altrove. A volte mi sento un affamato davanti alla vetrina del forno. Con le mani in tasca a guardare. Scusa la facile retorica delle parole...
RispondiEliminaSì, capisco quello che dici, ma il bello è, che molte cose che dice Iglesias, o Tsipras, sono nate da noi, con il nostro paese hanno avuto e hanno legami culturali forti ... pensa solo a Gramsci, poco letto, poco conosciuto nel nostro paese (mentre all'estero, in molti posti, lo leggono e studiano come si dovrebbe).
RispondiEliminaNon ci resta che mettere in vendita il paese, magari se siamo fortunati avremo "una proprietà" lungimirante, sana e colta. Anche noi abbiamo avuto uomini che sapevano guardare lontano e soprattutto vicino, pensa ad Olivetti. Ma oggi....
RispondiEliminaQui mancano: il carisma, le idee, la preparazione e la voglia di farsi il mazzo
RispondiEliminaE dai che scherzo ; Annotato il libro ;ed è aggiunto nella lunga lista dei libri da leggere ; Chissà se ce la farò in questa vita a leggerli tutti; :D
RispondiEliminaIn Italia non ci possiamo riuscire perché a grandi linee siamo divisi in 3, italiani consapevoli ma scoraggiati/svogliati/depressi; italiani terroni e se un tempo la terronaggine era prerogativa del sud oggi si trova massificata anche al Nord (vedi legisti, vedi pedemontani che sono anche al centro); e poi ci sono quelli con le mani in pasta che vanno dalla mafia del mattone fino alla mafia politica, che in Toscana per esempio è ben rappresentata da Enrico Rossi che lavora sodo per rovinare quel poco di buono che è rimasto, con la benedizione di una parte del PRC...
RispondiEliminaQuesto è tutto quello in cui fino ad ora ho sbattuto pesantemente la testa, mi sono fatta molto male l'ultima volta e anche s eni pesa tanto credo che questo mi abbia messo di diritto nella prima categoria...
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RispondiElimina@Santa S.
RispondiEliminaSicuramente Olivetti ha rappresentato un qualcosa di diverso, però oggi non mi aspetto nulla dalla parte padronale, tra le più becere e meno innovative d'Europa, capace di farsi assistere dallo Stato e poi scappare all'estero con i nostri soldi (primo l'uomo con il maglioncino blu).
@ Amanda
Un bel mix, non c'è che dire ;)
@ReAnto
Questo lo devi leggere, è ben scritto, racconta una storia finalmente positiva (anche se in evoluzione), e non è lungo. Poco più di un centinaio di pagine che si leggono bene... accetta il consiglio di un amico e compagno ;)
@Serena
Non conosco la storia e la politica di Rossi (non seguo quello che combinano i miei, figurati se mi interessano quello che fanno i vostri bei governatori). Sono cose locali, importanti, certo (te ne potrei raccontare di chi malgoverna la mia regione da anni, ma non servirebbe ... ti potrei citare nomi come Galan e i suoi seguaci, ma non servirebbe a nulla, voglio idee, non nomi, la politica è idee, egemonia culturale, ed è lì che si vince o perde); questo non deve scoraggiare/bloccare chi, come te, ci crede veramente, anzi, devi impegnarti ancora più duramente. Il problema è anche nelle regioni cosiddette rosse, le tue, dove c'è un blocco di potere,un conformismo di sinistra che fa paura, che dovete rompere, senza tanti discorsi... e sbattere la testa fino a che serve.
@S.
Il libro è da leggere, come il precedente che hanno scritto su Syriza, pubblicati entrambi da una casa editrice in gamba, che non sbaglia un libro. Russo Spena e Pucciarelli stanno facendo un bel lavoro, e hanno la mia completa fiducia, altroché ... ognuno può dire la sua, pensarla in modo diverso, però è bene attenersi ad argomenti politici, senza tirare in ballo il parentado. Sono i primi libri su fenomeni politici che stanno cambiando l'Europa, dalla parte giusta ... e noi spacchiamo in quattro il cappello? Questo non lo accetto!
Se il popolo vuole, può nascere tutto.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Esatto, il popolo deve prendere coscienza, questo è il primo passo ... grazie Cavaliere Oscuro del Web!
RispondiEliminaAccetto il tuo consiglio da amico e compagno...compagno ...che parola démodè....
RispondiEliminaA me la parola "compagno" piace, ma si possono sempre trovare altre parole, liberamente, e senza perdere di vista le cose di fondo. Anche questo insegna il libro di Pucciarelli/Russo Spena. Leggilo, non ti deluderà, anzi...
RispondiEliminaA me queste notizie mettono di buonumore.
RispondiEliminaCome mi è successo con Tsipras, anche di Iglesias non avevo mai sentito parlare prima di leggerne da te, e il fatto che esistano libri tradotti in italiano sull'argomento, fa ben sperare ;)
Io sono fiduciosa, se ce l'hanno fatta loro, ce la faremo anche noi, anche in Italia ci sono persone indignate, non di quelle che si indignano a voce alta, ma poi al momento di scegliere dicono "tanto vincono sempre gli stessi, tanto sono tutti uguali", ma indignati veri, che hanno voglia di lottare.
Per me Europa significa unione anche dal basso, di persone come noi che vogliono cambiare le cose: Italia, Spagna e Grecia le vedo spesso nominate assieme, e se possiamo comparire assieme negli aspetti negativi, possiamo stare assieme anche in quelli positivi.
Pauura?
:D
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RispondiElimina@Elle
RispondiEliminaHai ragione Elle, proprio perché Grecia, Spagna, Italia (ma anche Irlanda, da dove possono venire buone nuove) e Portogallo, vengono citate spesso in negativo, spero facciano fronte comune, per un'Europa diversa. Sono popoli interi, dove affondano le radici d'Europa, mentre molti altri, che si ergono a moralizzatori, dovrebbero stare solo zitti, visto e considerato le stragi compiute in un passato vicinissimo. Quindi auspico un fronte comune, ma per farlo dobbiamo sbarazzaci dell'immonda classe politica che ha malgovernato in Italia da sempre (cambiando solo il nome).
@S.
Non me la sono presa per la polemica con me, che non vedo, ma perché sono stufo di sentire offese gratuite. Questa non è radio radicale e non è bello offendere persone, che, indipendentemente dal loro cognome, hanno fatto un buon lavoro, trovando lo spazio che meritano. Quello che si scrive, resta scritto, quindi meglio pensare, prima di cliccare su pubblica. Se uno ha antipatia per una famiglia, la pensa politicamente in modo diverso, non mi interessa.
Io sono d'accordo con Amanda, ma la mia disillusione è totale e irredimibile, quindi mi taccio e guardo con speranza chi crede ancora di poter cambiare le cose :-)
RispondiEliminaAvevo già deciso di comprarlo... mi incuriosisce il fenomeno Podemos, dunque "perché no?". Chissà poi che in modo virale anche su queste sponde italiche non si rinnovi il dubbio che forse sarebbe ora di pensare di potercela fare, costruendo la rete per incastrare le coscienze in un nuovo progetto popolare e finalmente di sinistra sinistra!
RispondiElimina@Silvia
RispondiEliminaIo per fortuna non mi arrendo mai, e ricordando Gramsci ti dico, pessimismo della ragione, ottimismo della volontà ... parole magiche che possono aprire porte che sembravano irrimediabilmente chiuse.
@Giò
Bravo, mi sembra una buona idea, e una domanda da porsi: come e quando anche in Italia?
Bel suggerimento Alli, lo prendo... perché no? dovremmo studiare e capire, come mai in Grecia e in Spagna sì e perché no in Italia. Avevo già letto l'ottimo precedente della coppia dedicato a Syriza.
RispondiEliminaConcordo George, la domanda è duplice, e le risposte possono essere molteplici. Ovviamente consiglio di leggere entrambi, due ottimi libri per iniziare a capire qualcosa di come cambia la politica a sinistra ;)
RispondiEliminaPrenderò il libro appena posso.
RispondiEliminaCiao Ally!
Io inizio a pensare che davvero il problema sia nella testa degli italiani. Non mi sento in grado di fare un'analisi politica dell'ultimo secolo, ma tra un Pertini che diceva che il fascismo va combattuto con le mazze e con le pietre e un Renzi che è un fascista mal mascherato mi sfugge davvero cosa sia successo nel mezzo, come si sia potuti arrivare a tanto. Sì la tv, lo spegnimento dei cervelli, il fatto che ognuno pensa al proprio orticello, la guerra tra poveri...ma la tv non c'è anche in Spagna e in Grecia? Non son messi male anche lì a soldi e lavoro? E allora perchè loro si incazzano e fan qualcosa e noi restiamo ebeti nel nostro fango? Boh, magari un Landini ci salverà!
RispondiElimina@Aldievel
RispondiEliminaCiao, bravo, ottimo proposito ;)
@Cri
Credo che siano giuste le tue domande, che sono domande anche mie: perché siamo così indietro? Culturalmente e politicamente? Le ragioni sono molte, non solo una (magari fosse solo una). La tv più becera e spartita dai partiti l'abbiamo noi, con quelle private che hanno contribuito molto ad abbassare il livello. Molti dei protagonisti del successo in Grecia e in Spagna, hanno riferimenti culturali e amicizie in Italia, dove il Movimento era molto forte. A Genova è stato attaccato duramente, ma resiste. C'è poi, il fenomeno del gollismo, nato proprio per bloccare vie nuove a sinistra (e anche a destra, per carità, come ci ha insegnato la bella analisi dei Wu Ming).Sì, credo che Landini potrebbe essere utile, a dare un volto alla sinistra vera... è una speranza.
Sono stata alla presentazione del libro con Russo Spena che ha fatto un'interessantissima esperienza in Grecia e Spagna: i due movimenti hanno delle differenze, quello spagnolo è più popoulista e leader dipendente, quello greco più politico e strutturato ma vicino al popolo in diffficoltà . E noi?
RispondiEliminaNoi? Per ora siamo all'Anno Zero (o un pelo prima). Scherzi a parte, credo che entrambi siano sulla strada giusta, e in modi differenti abbiano trovato alcune tematiche da sviluppare, per la sinistra del nuovo millennio. Importante seguirli e sostenerli anche da qui...
RispondiElimina