Ritorna in palude Pasquale Demis
Posadinu, ritorna con il suo nome e la sua faccia. Era passato di qui nel
lontano 2008, in una delle primissime interviste sul blog, con il suo gruppo
dal nome poetico, i Primochef del Cosmo (da un racconto di Benni, se non
ricordo male), e ora lo ritrovo qui con la stessa label di Cagliari, la
Desvelos Records, tornata con questo disco omonimo a produrre. Un doppio
piacere, moltiplicato dal fatto che a produrre artisticamente l’album è
un’altra mia vecchia conoscenza, mai direttamente passata di qui, ma sempre
presente nel miglior underground italico ascoltato in palude. Si tratta di
Giovanni Ferrario, ottimo chitarrista apprezzato anni fa in un live con la Le
Luci della Centrale Elettrica, giusto per dire …
Viste tutte queste premesse, il
disco di Pasquale Demis Posadinu poteva deludermi? Certo che no! Sono dieci
tracce di pop-rock cantautorale molto intimo, delicate quanto sentite. Cantante
in italiano dalla voce calda dell’autore sardo, fotografano l’attimo dalla sua
posizione: da un omaggio vero alla sua terra, contro chi se la vuole pappare,
all’esperienza di una madre, dall’amore che non vuole prendere il largo al cercare
l’autenticità nel rock sotterraneo. Un album che prende piano, ma poi non ti
lascia più. Forse perché ha tante cose dentro, come l’originale copertina. Ma
ne parleremo tra poco con Pasquale Demis Posadinu. Pronti?
Ciao a tutti, io ci sono, e voi?
RispondiEliminaBella copertina.
Io ci sono, ciao Elle ;)*
RispondiEliminapronti
RispondiEliminaciao Elle e ciao Ally
RispondiEliminaCiao Pasuquale...
RispondiEliminaBenvenuto in palude.
RispondiEliminaSto già ascoltando il tuo disco in cuffia...
RispondiEliminaChe dici? Ne parliamo?
RispondiEliminaEccovi :D
RispondiEliminagrazie del benvenuto
RispondiEliminaGrazie a te di essere qui ...
RispondiEliminami sintonizzo un attimo con i refresh della pagina;) parliamo di tutto quello che vuoi:)
RispondiEliminaBene, allora mentre ti sintonizzi, formulo la prima domanda...
RispondiEliminasono pronto
RispondiEliminaOk, allora ti chiedo: come è nato questo tuo nuovo disco?
RispondiEliminaDa quasi due anni abito a Nulvi, il mio paese d'origine. Sto in una casa in collina, poco fuori dal centro abitato e ho una bella stanza dove posso suonare, comporre, fare le mie cose. Per vivere bene in un posto così, se ti ritrovi pieno di energie e di aspettative, devi piegare la testa e dedicarti bene a qualcosa che ami intensamente. Devi provare a farlo bene, dedicargli tempo. In questa direzione, il disco è una specie di palestra di buona esistenza che ho provato a costruire, nell'ultimo anno e mezzo, insieme a tutta una serie di cambiamenti personali e professionali.
RispondiEliminaUn posto da sogno dove fare quello che senti ...
RispondiEliminaun posto bello per me, da sogno forse è troppo;)
RispondiElimina2. Perché come titolo il tuo nome? … per dire, io sono le mie canzoni?
RispondiEliminaBravo. Mica tutti trovano il modo di resistere in un posto così, anzi, molti non resistono - non hanno una passione!
RispondiEliminarispondo prima ad ally...
RispondiEliminaAscolterò entrambe le risposte con piacere ... vediamo :)
RispondiEliminaPer due motivi, il primo e più profondo è quello che hai colto tu. Il secondo è che mi piaceva l'idea, dopo tanti anni che canto, di associare direttamente e senza filtri, la mia voce al mio nome. Fare una cosa così rende forse questa associazione più immediata. E' una cosa semplice e mi sa di giusto, al di là di qualsiasi ragionamento comunicativo.
RispondiEliminae ora rispondo ad Elle, così non ci incastriamo…
RispondiEliminati dirò...se hai una passione, vivere in un posto così è anche rassicurante e funzionale
Non c'è dubbio, credo che alla fine sia ottimale. Non conosco il paese, ma capisco quello che dici...
RispondiEliminaE allora parliamo di questa passione, la musica, e il tuo disco ...
RispondiEliminaCome è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
RispondiEliminaSono d'accordo (che sia rassicurante e funzionale), senza passione può essere invece soffocante, ma solo se si è in cerca di una passione, insomma: c'è anche chi non ha tensioni verso l'esterno ;)
RispondiEliminaHo scritto e suonato una ventina di canzoni, alcune alla vecchia maniera, chitarra e voce, altre coi loop, giocando a comporre in vari modi, ho pure comprato qualche aggeggio elettronico. Giovanni Ferrario mi ha seguito a distanza. Gli mandavo i file con wetransfer, c'è stata una preproduzione che è durata un annetto.
RispondiEliminaPoi siamo stati qua a casa per due settimane ad agosto, fatto le riprese e un pò di mare, il mix era pronto per fine novembre. Ci hanno lavorato Ferrario e Lorenzo Caperchi a Brescia, al Red Carpet, io scrivevo mail incasinatissime a distanza, facendo appello al mio vocabolario audiotecnico più preciso e qualificato e alla fine chiedevo sempre una cosa, di alzare la voce:)
RispondiEliminaUn bel posto il Red Carpet, c'è nata tanta musica indipendente degli utlimi anni ... e Ferrario/Caperchi sanno quello che fanno... ti hanno ascoltanto (sentento il disco posso dire così).
RispondiEliminaWetransfer? Posta elettronica musicale??
RispondiEliminaRagionamenti che condivido Elle:) Potremmo uscirne con un saggio di sociologia:)
RispondiEliminaWetransfer è un sito per scambiare file pesanti…per chi deve spostare musica o video è una benedizione
RispondiEliminaEh, eh ... ;)
RispondiElimina5. Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … forse lo è, nel vero senso? O no?
RispondiEliminaAh!, un sito. Imparata una cosa nuova ;)
RispondiEliminaNon lo so. Se è un concept perchè ruota intorno a temi personali, che è quello che mi dico, a volte, quando provo a guardarmi da fuori, allora è un concept frammentato, serioso, giocoso, confusionario. E mi vengono in mente anche domande difficili sul senso di fare un operazione di questo tipo. Che senso ha fare un film che parla di te? Un disco che parla di te? Sono domande che uno dovrebbe porsi prima, forse, così da indirizzare meglio la scrittura di tutta l'idea musicale, i temi, le atmosfere, ma io non credo di aver raggiunto questo livello di maturità compositiva. Per il momento mi trovo meglio a scrivere di cose contingenti, che mi toccano, credo abbiano una loro forza e che possano incontrare le sensazioni e i pensieri degli altri, quando questo succede ho fatto bene il mio e sono felice.
RispondiEliminaIn palude si imparano molte cose Elle :)
RispondiEliminaCerto Pasquale ...
RispondiEliminaDiciamo che è un disco che parla molto di te ... si sente questa concentrazione.
RispondiEliminami è venuto così
RispondiEliminaIn questo momento sto ascoltando Più vecchi di Guccini... si sente? ;)
RispondiEliminaUn concept sulle confusioni personali. Io ci sento il viaggio e la pausa, il viaggio e la pausa.
RispondiEliminaE allora parliamo delle canzoni ...
RispondiEliminaquella è difficile da spiegare, prendo per buona la spiegazione di Elle
RispondiEliminavai
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero dell’intero album?… che ti piace di più fare live?
RispondiEliminaSet e Memoir. La prima mi tocca molto a livello emotivo. La seconda mi diverte perchè suono il basso, mi gaso e vivo nella presunzione che tutto il pezzo si regga sulla bellezza della linea di basso, che ho fatto io, ovviamente:)
RispondiEliminaAlly, non ti sarai addormentato ascoltando guccini?
RispondiEliminaNo, ci sono ...
RispondiEliminaSto scrivendo in diretta le mie preferite ...
RispondiEliminaLa cena sul fuoco?
RispondiEliminaAh, ok
RispondiEliminaLe mie preferite: Memoir per la malinconia diffusa quasi baustelle-style (ma non voglio fare paragoni fuorvianti), Michela per il bel modo di rivendicare una certa appartenenza, Tesoro lontano perfetta canzone d'amore senza stupide rime e chitarre splendide, Coraggio ai poveri, a tratti sento Lou Reed che canta in italiano, per un pezzo molto intimo con gran bel coro finale. Più vecchi di Guccini per il suo essere inno ironico all'alternative rock, sia come musica, sia come testo ... ci vedrei bene un video pazzo. E poi Mà per l'intensità e quel piano struggente, Nei paesi che dici molte cose dette prima ... forse.
RispondiElimina... e poi avevo problemi tecnici non mi ricordavo bene come fare uscire il corsivo, un sistema che mi ha insiegnato Elle ;)
RispondiEliminasei stato bravo
RispondiEliminadavvero;)
RispondiEliminaMi sono impegnato :)
RispondiEliminaA me piacciono Michela, l'unica di cui ho sentito un po' anche le parole, ma mi piace il ritmo da viaggio in auto, o con la fantasia, Set sin dall'attacco e Mà delicata.
RispondiEliminaQual è il basso? Se è quella specie di chitarra che inizia al minuto 3:17 piace molto anche a me.
7 preferite su 10, è un punteggio da fan:) grazie
RispondiEliminaPiace alla palude tutta ...
RispondiEliminaAlli ti dovrò interrogare più spesso?
RispondiEliminaPoi controllo a che minuto è il basso e ti dico :)
RispondiEliminaIl cd è uscito con la Desvelos Records, che ritorna a fare dischi. Inevitabile ricominciasse con un tuo cd … Altre realtà/persone importanti attorno a te?
RispondiEliminaElle, quello che dici tu forse è un sintetizzatore, il basso è…boooo…come te lo spiego???
RispondiEliminaQuello che assomiglia alla chitarra come forma, ma da il ritmo come la batteria ...
RispondiEliminaEccomi Ally, ritorno al disco…
RispondiEliminaEra inevitabile si, siamo entrambi poveri, in Sardegna le etichette non sono come i funghi e trovare gente disposta a fare le cose con un alto margine di attenzione e sensibilità, non è semplicissimo. Con Desvelos partivamo da un passato comune ed era il momento buono, per entrambi, di provare a rimettersi in moto.
RispondiEliminaHo fatto la domanda più difficile?
RispondiEliminaahah
La fortuna da principiante ;)
Giuseppe Pionca, il patron, fa il suo, a testa bassa e lo fa bene, c'è complicità, fiducia. Poi c'è Tilvia, delle Città Invisibili, che segue le date e tutto il nostro piccolo management. Giovanni Dessole, amico fraterno, giornalista rubato al basket nazionale per parlare di me in giro, solo perchè mi vuole bene e perchè crede in questo disco.
RispondiEliminaUna grande famigilia ... a proposito di Coraggio ai poveri il coro finale è un vero coro? Chi sono?
RispondiEliminaRitmo?
RispondiEliminaPasquale se ti parte alle stelle il numero di riproduzioni di Memoir sono io che cerco di individuare il basso.
Ma mi sa che faccio prima se vengo a un concerto e ti ascolto mentre lo suoni :(
ahahah... si certo che è un coro vero
RispondiEliminasono tre miei amici e compaesani, ne approfitto per salutarli: Gainfranco Solinas, Emanuele Sechi e Stefano Buscarinu…tutti cognomi austriaci come puoi notare:)
RispondiEliminaBrava Elle….proposta accolta
RispondiEliminaSì, ti chiedevo se è vero, perché la settimana scorsa, Maria Devigili, intervistata qui, mi aveva raccontato che in un pezzo dove sembrava ci fosse un coro, era lei con la febbre e qualche amplificazione ;)
RispondiEliminaMagari un giorno verremo a sentirti live veramente ... non è una cosa così impossibile ;)
RispondiEliminale faccio anch'io quelle cose, ma a questo giro avevamo voci vere e mi servivano delle pronunce autentiche
RispondiEliminaCerto, certo, voci del posto ...
RispondiEliminaUn po' come il sintetizzatore chitarra basso individuato da me...
RispondiEliminaCopertina complessa, ma anche semplice, con queste foto, tante foto … di chi è opera e come è nata?
RispondiEliminaspero di venire anch'io dalle vostre parti, ho un editore veronese, David Bonato, che ci darà una mano per il "continente"
RispondiEliminaNo, dico, quello che sembra può essere tutto e niente se non di più.
RispondiEliminacopertina quindi...
RispondiEliminaAllora tu qui, o noi giù, ci incontreremo dal vivo, dopo 3 interviste virtuali ...
RispondiEliminaL'ha fatta Andrea Salvi, di AndOne Lab, una società di bergamo. Desvelos aveva già lavorato più volte con lui in passato, è una collaborazione proposta dall'etichetta. Lo dico intanto per pararmi il culo con tutti gli amici grafici sardi:) ma soprattutto per riconoscere il merito a Desvelos.
RispondiEliminaNe abbiamo fatto diverse. La prima per me era troppo nordica, austera, poi abbiamo cambiato le foto, pescando tra foto più personali e ne è uscito questo mosaico bianco, grigio e blu. E' una copertina di concetto ma dà anche il senso di artigianalità, mi sembra che vesta bene il disco.
RispondiEliminaInfatti, pensavo a foto personali, che vedo e immagino tali ...
RispondiEliminaL'ho già detto che mi piace, ma lo ripeto.
RispondiEliminaE le foto sono tutte sottosopra!
Per questo ti piacciono Elle, perché sono tutte sottosopra :)
RispondiEliminaCome e dove presenterai l’album? …
RispondiEliminaSì, Alli.. sembra astratto e poi invece uno ci si perde a capire e cercare ;)
RispondiEliminaConcerti…
RispondiEliminaAbbiamo già fatto due date in casa, una a Sassari e una a Nulvi. L'idea è stata di mostrare le due versioni di spettacolo che porterò in giro, elettrico (siamo in 4) e acustico (in 2). L'elettrico è fedele al disco, con le programmazioni, le tastiere, le distorsioni. L'acustico è il disco, però riarrangiato in chiave folk, una roba raffinata, credo e spero. Ora andiamo a Cagliari, poi Alghero, Olbia, solo date sarde al momento ma tutti posti molto belli:)
Sì, Alli.. sembra astratto e poi invece uno ci si perde a capire e cercare ;)
RispondiEliminaCerto, strarò attento alle prossime date, lì, o sul continente :)
RispondiEliminaPer finire: una domanda che non ti ho fatto, un appello, un saluto a qualcuno, qualcosa che non abbiamo detto o qualcuno che non abbiamo ricordato, da fare assolutamente … troppe cose?
RispondiEliminaIntanto salutiamo e ringraziamo te;) Speravo potessimo rifare una chiacchierata telematica come qualche anno fa e sono contento che ti sia interessato al disco, a questo ritorno, ci contavo davvero.
RispondiEliminae grazie a Elle per aver partecipato attivamente alla chiacchierata
RispondiEliminaGrazie a te, è stato un vero piacere.
RispondiEliminaGrazie di aver accettato, e di esserti rituffato in palude...
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna a Pasquale Demis Posadinu.
RispondiEliminaGrazie a voi per la musica.
RispondiEliminaA presto!
Buonanotte e buon viaggio ;)
in palude si sta bene…
RispondiEliminagrazie ancora
un abbraccio
notte
-p-