Magnifica questa copertina,
appena l’ho vista ho pensato: voglio i Leitmotiv in palude, per la seconda
volta, solo per questa copertina. Non mi interessa se il disco farà schifo,
voglio l’immagine dell’aborigeno con la barba e occhi azzurri a campeggiare sul
mio blog. E così ho insistito tanto, fino ad avere l’ok del gruppo pugliese,
nonostante i numerosi concerti di questi giorni (ieri l’ultimo della prima
serie, poi ripartiranno a fine mese). O poi ascoltato l'album, e mi è piaciuto
un sacco. Tra le migliori uscite di questo scorcio di 2015 I Vagabondi. Provate
ad assaggiarlo in streaming qui.
Titolo dalle reminescenze
letterarie, come d’abitudine per i Leitmotiv, titolo che ti apre un mondo (a
parte) I vagabondi, di avventure fuori dai binari. Così sono questi dieci pezzi
di rock alternativo, cantati in italiano con i testi ben riportati nel libretto
interno (stupende le foto da ricercati di tutti i componenti della band, anzi
banda). A produrre, una delle label più interessanti del sottobosco vivo e intelligente,
La Fabbrica, passata in palude sempre con gruppi interessanti, più una serie di
altre realtà indi a partire dalla loro Pelagonia Dischi. Parliamone. Pronti?
Problemi tecnici, Giorgio, il cantante della band è appena tornato dal concerto di ieri ... lo attendo volentieri.
RispondiEliminaEccomi qua ragazzi :)
RispondiEliminaappena sceso (non è uno scherzo) dal furgone del Tour :)
Io ci sono!
RispondiEliminaPerfetto, ti vedo e ti sento (in cuffia).
RispondiEliminaNon ha più voce? E come fa a risponderti, Alli?
RispondiEliminaCiao a tutti, ci sono anche io!
Ah, eccolo! :D
RispondiEliminaCiao Elle ... mi risponderà in playback :)
RispondiElimina:)
RispondiEliminaVedo che ti sei ricordato al volo Giorgio ... e allora parto con le domande, ok?
RispondiEliminaCiao Elle ! Ciao Alli! qui vagabondo numero uno Giorgio Leitmotiv pronto
RispondiEliminaCome è nato I vagabondi?
RispondiEliminaCerto! scusate fuso orario da tour
RispondiEliminaParti pure!
RispondiEliminaCome è nato I vagabondi?
RispondiEliminaI vagabondi è nato a cavallo del tour del disco precedente "A tremulaterra"..in quel lungo girovagare abbiamo raccolto diverse idee soprattutto io e il batterista Dino che in quei frangenti si è dedicato allo studio della ...chitarra
RispondiEliminaPoi nelle pause ci siamo ritrovati spesso e abbiamo dato una decisiva accelerata alla stesura nello scorso autunno a tour completato..concepito in viaggio insomma!
RispondiEliminaDel resto siete sempre in tour (o spesso), siete dei vagabondi voi ;)
RispondiEliminaE poi quando abbiamo raggiunto un buon numero di brani ci siam detti: Facciamolo! ed ecco il nostro quarto album
RispondiEliminaQuindi la domanda perché questo titolo? … se non sbaglio ha origini letterarie (vedi la frase dentro il cd)... è forse banale :)
RispondiEliminaSi..nomen omen direi :)vagabondi e destinati ad esserlo
RispondiEliminaAllora..in realtà il titolo proviene direttamente dalla canzone "I Vagabondi"..la frase, bellissima, di Erri De Luca l'ho trovata in seguito..ma in questi anni ho letto molta letteratura beat, mi sono appassionato al concetto del musicante girovago scomodo un pò alle società stanziali come le nostre (sul manuale in difesa della razza d'epoca fascista trovai una definizione di rom musico che mi colpì molto..)
RispondiEliminaE poi in ultimo ho ascoltato una dichiarazione su un cd di De Andrè che parlava appunto del concetto di viaggiare perenne, di rom, solitudini e società..e il dado è stato tratto!
RispondiEliminaA noi tutti piaceva questo giocare un pò ambiguo con la parola Vagabondi..che spesso poi ha un'accezione negativa
RispondiEliminaOttime scelte ... tra l'altro, I vagabondi del Dharma è uno dei miei libri preferiti di Kerouac.
RispondiEliminaCome è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
RispondiEliminaMa l'abbiamo trovata magicamente calzante (e attualissima)! tutto qui
RispondiEliminaPerfetto (su Kerouac vedo che ci intendiamo!)
RispondiEliminaCome è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
RispondiEliminaLa genesi ha avuto come dicevo prima un'urgenza inaspettata..in realtà le canzoni venivano fuori..frutto di viaggi lunghi in tour..di suggestioni qua e là prese..di riflessioni al ritorno..quando abbiamo raggiunto una buona quantità di materiale abbiamo capito di essere pronti.abbiamo fatto una neanche troppo lunga preproduzione chiusi nella nostra sala prove e poi via al bellissimo Sudest studio di Guagnano vicino Lecce..in pieno inverno stavolta (parlo di esattamente un anno fa! tempo in cui registrammo le canzoni)
RispondiEliminaPoi La Fabbrica con cui avevamo ripreso a collaborare si è riavvicinata a noi e convinta della bontà del progetto ci ha seguiti in quest'avventura! E come spieghi bene nel post il loro, nostro grafico, Gaetano Maiorano, ha realizzato una copertina bellissima, ascoltando i brani e leggendone i testi..anche noi ne siamo molto orgogliosi!
RispondiEliminaNon conosco nessuno dei vagabondi citati, ma confermo che di solito l'accezione è negativa, come se la sedentarietà fosse l'unica scelta seria. Penso che sia perché per gli altri, non sapere dove trovare il vagabondo, e quando, è destabilizzante, spaventa. E c'è forse anche l'invidia di tanta flessibilità. Non che un vagabondo sia sempre felice di esserlo, ma spesso, forse la sua infelicità è data dal dubbio che gli altri, i sedentari, abbiano ragione a considerarlo anormale.
RispondiEliminaAlla label e alla copertina ci arrivo dopo...
RispondiEliminaE come da sempre abbiamo voluto scrivere, comporre, agire senza un'idea o connotazione o un genere troppo precisi..il nostro consueto stile folle e variegato è venuto fuori!
RispondiEliminaBella interpretazione Elle, la quoto ... le "diversità" fanno paura ai cosidettì "normali", che a volte sono banali, la banalità del normale, parafrasando una grande nostra amica...
RispondiEliminaQualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del cd?
RispondiEliminaElle sono molto d'accordo con te! Credo sia legato alla paura (che non a caso è uno dei temi del disco)di non riconoscere un parametro che la maggioranza ritiene "normale"
RispondiEliminaOK Alli :)
RispondiEliminaMmm...episodi durante le registrazioni non ne ricordo in particolare..o meglio non particolarmente interessanti
RispondiEliminaForse ci faceva specie come ci fosse in Salento una temperatura quasi scandinava per tutto il tempo :)forse i colori dell'album hanno influito chissà...:)
RispondiEliminaMagari se ti vengono in mente dopo, o anche domani, puoi dirli ... tanto l'intervista è infinita :)
RispondiEliminain generale questo posso dirlo c'era un'aria molto più serena..quasi fossimo più consapevoli di cosa andavamo a realizzare rispetto al passato
RispondiEliminaA, è arrivato uno ... c'era così freddo? sì?...
RispondiEliminaahhaha ok!se mi viene in mente qualcosa aggiungo!
RispondiEliminaSi si..faceva freddo..e in generale temperature rigide e paesaggi campestri ma quasi ghiacciati..bellissimi in fondo! (dentro no, riscaldatissimo e bellissimo lo studio!)
RispondiEliminaSe questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
RispondiEliminasole d'inverno pallido e rugiadoso :)
RispondiEliminaSe fosse un concept parlerebbe di "Paura di viaggiare" : al di fuori di noi, al di fuori della coppia, insieme al mondo che ci circonda, alla paura di essere umani, di contravvenire a regole imposte da maggioranze (e quindi non di per sè giuste!)..si, il tema principale sarebbe questo (o il titolo alternativo)
RispondiEliminaSarebbe un bel concept ...
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di “I vagabondi”?… che vi piace di più fare live?
RispondiEliminaConsideriamo però che sulla paura di viaggiare anche metaforico non mancano i rimedi: il sogno cui fa riferimento la prima canzone..il riconoscere l'errore come primo passo verso l'amore..il vagare resistente di cui parla la title track :)
RispondiEliminaIn generale amiamo tutti i brani dell'album..ma forse "I Vagabondi", la canzone intendo,in questo periodo della nostra vita credo sia la fotografia più fedele..e nei live ha raggiunto una sua energia matura molto interessante
RispondiEliminanel piccolo è un piccolo cambio di rotta!
RispondiEliminaLe mie: Niente da perdere dal gran testo, dal gran ritmo, I diciottenni testo da mandare a memoria, anche questo, la title-track, con tante parole, suoni, musica (direi perfetta per chiudere i concerti, ma forse, anche per aprirli...), Madame Milano canzone da cantautore, dedica a Milano molto bella e intensa, viva...
RispondiEliminascusate la ripetizione ..nel nostro piccolo è un bel cambio di rotta :) (scompensi da tour) ;)
RispondiEliminaAh, ah, ah, non ti preoccupare, come diceva Minà: è il bello della diretta :)
RispondiEliminaGrazie Alli! beh i Diciottenni è la più autobiografica e forse è quella che io amo di più ;)..su Niente da perdere vi rivelo una chicca: è stata scritta (in grossa parte) nel 2009..pensate a come il nostro (bel?)Paese sia ridotto ancora oggi..
RispondiEliminaMadama Milano è la più viscerale..scritta in una notte uggiosa e solitaria..a Milano !
RispondiEliminaBe', la deriva italica ha tempi lunghi ... il problema è che non si vede l'uscita.
RispondiEliminaTocca a me?
RispondiEliminaSì, quella su Milano, sembra una dedica, molto bella, a come l'hanno ridotta e come avrebbe potuto essere.
RispondiEliminaElle, vai con le tue preferite :)
RispondiEliminaA me piacciono: Testa di paglia, Passi, I diciotenni, I vagabondi, Marinai, Madama Milano... :)
RispondiEliminaUn disco che piace tutto ;)
RispondiEliminaIn verità, è tutto da ascoltare...
Beh ...sono molto contento del vostro apprezzamento davvero!
RispondiEliminaIl cd è uscito con la La Fabbrica, gran bella etichetta indipendente in costate crescita … come vi siete incontrati? Altre realtà produttive attorno a I vagabondi?
RispondiEliminaMolti hanno indicato in Roma (vedi il film di Sorrentino)la decadenza italica evidente dimenticando che forse la crisi di Milano è ancor più importante..
RispondiEliminaDirei sì, hai ragione ... va di moda l'antipolitica, senza capire che il potere è altrove (almeno, non è solo quello che si vede).
RispondiEliminaDunque quello con La Fabbrica (concordo e non per spirito aziendale :)con i complimenti) è un rapporto professionale iniziato nel 2008 all'epoca del nostro primo Lp "L'Audace bianco sporca il resto".con delle pause intermedie è proseguito fino ad arrivare a "I Vagabondi"
RispondiEliminaGran bella crescita .... insime.
RispondiEliminaSaremo sempre riconoscenti per essere stati in ambito professionale anche se indipendente i primi ad avere creduto più convintamente in noi! E poi devo citare Pelagonia music la nostra piccola e gagliarda associazione di cui oltre a noi quattro fan parte anche altre persone che ci supportano e sopportano da anni! In ultimo l'ufficio stampa PromOrama che si sta occupando della promozione del disco e siamo convinti ci farà diventare più famosi dei Beatles (seguono roghi dei dischi dei Leitmotiv :))
RispondiEliminaSi..siamo cresciuti assieme con La Fab e mi fa molto piacere dirlo!
RispondiEliminaAh, ah, ah, gran bella gente, bei gruppi ... è vero, sarà così: e io documenterò il tutto ;)
RispondiEliminaCopertina stupenda, una delle più belle dell’anno. Di chi è opera? Da dove salta fuori questa foto con questo volto barbuto?
RispondiEliminaAh, ah, ah ;)
RispondiEliminaBene..la copertina è davvero bellissima! Raramente ci è capitato di vedere così perfettamente realizzata graficamente un'idea di disco..è opera di Gaetano Maiorano di Fab Lab, il laboratorio grafico de La Fabbrica!
RispondiEliminaVeramente bella, e anche l'interno, con le foto segnaletiche di voi, accanto ai testi dei pezzi ...bel lavoro davvero!
RispondiEliminaBeh, direi che siete cresciuti bene!
RispondiEliminaNon saprei dirti (non lo sa nessuno di noi) da dove salta fuori ma è un'idea di Gaetano. Davvero siamo orgogliosi di questa veste! Avevo scritto delle impressioni sul disco che gli avevo mandato giusto un anno fa..Lui le ha fatte proprie e ci ha..capiti al volo. La nostra reazione alla vista è stata entusiasta come poche altre volte! chapeau a Gaetano
RispondiEliminaCresciuti a pane fabbrica e pelagonia ;)
RispondiEliminaGrazie Elle!
RispondiEliminaSi il concept del booklet interno è altrettanto bello...
RispondiEliminaSi pane fabbrica pelagonia e..la nostra follia (che non ci fa mai stare troppo fermi..)
RispondiEliminaCome e dove presenterete l’album? …
RispondiEliminaUn sacco di concerti... anche sotto la neve, ho visto le foto... eroici!
RispondiEliminaAh ah ah! si eroici davvero...:) il disco lo stiamo presentando in tutta Italia..la neve poi ci perseguita..al ritorno da un mini tour d'anteprima in sicilia: neve. In piemonte in questi giorni : neve. Torniamo ora in Puglia: nevischio. bastaaa :)
RispondiEliminaA parte gli scherzi abbiamo un lungo e direi vario e bellissimo tour in tutto lo stivale! Potete trovare le nostre date sul web, sul sito de La Fabbrica, sulla nostra pagina Facebook e presto sul nostro sito ufficiale che è in riallestimento!
RispondiEliminaAbbiamo due differenti spettacoli in tour: uno elettrico più fedele ai suoni del disco, e l'altro più..naked :) in veste completamente acustica
RispondiEliminaNon mancherò di andare a vederlo, e se passate vicini alla palude (dove non c'è neve), vi veniamo a sentire ...
RispondiEliminaAnche perché in palude, non c'è neve ...a nevicato un po' dopo natale e poi un giorno di fine gennaio, ma è durata lo spazio di una mattina.
RispondiEliminaHa nevicato, verbo avere .... azz!
RispondiEliminaSi vi aspettiamo Alli!! :)(io amo la neve ma direi che siamo saturi no?) ..sarà il mood del disco..
RispondiEliminaBeì, facciamo finta di nulla e andiamo verso la fine dell'intervista....
RispondiEliminaSì, direi che siete saturi di neve e freddo ...
RispondiEliminarefusi da ora tarda ;)verremo a suonare nella palude, speriamo anche là!
RispondiEliminaPer finire: una domanda che non vi ho fatto, un appello, un saluto a qualcuno, qualcosa che non abbiamo detto o qualcuno che non abbiamo ricordato, da fare assolutamente … troppe cose?
RispondiEliminaDunque ci provo...:)
RispondiEliminaForse non è la neve che eprseguita voi, ma siete voi che create la neve per fermare, una volta tanto, i vagabondi: in un contesto intimo con la vostra musica non potranno che sentirsi meglio (a casa?), per una volta nella loro vita "strana".
RispondiEliminaBella interpretazione Elle
RispondiEliminaProvaci ancora Giorgio!
L'appello è che in Italia in generale si riprenda ad ascoltare più che a dover per forza sempre tutti stendere degli editoriali! L'ascolto è una virtù (lo dice un semi logorroico..) importante.
RispondiElimina2) che oltre alle beneamate canzoni scritte dal gotha del rock e pop degli ultimi quarant'anni ci si accorga che ancora in Italia ci sono molti autori (gruppi o singoli) di musica INEDITA che vale la pena acoltare.
Il saluto è a chi è venuto, verrà o vorrebbe venire a vedere ed ascoltare questi quattro vagabondi. Non ha prezzo il loro sostegno. :)
RispondiEliminaBellissima immagine Elle! (devo dire perà che la neve non ci ha fermati troppo per fortuna..)
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuindi anche a noi! :D
RispondiEliminaAssolutamente anche a voi! (l'alligatore in effetti ha ancora la bellissima virtù dell'ascolto!) :D
RispondiEliminaLa palude è sempre aperta a musica così, la palude spinge forte in alto musica così... più forte della neve.
RispondiEliminaSpero Alli di aver risposto bene..:/
RispondiEliminaSpero Alli di aver risposto bene..:/
RispondiEliminaSpero Alli di aver risposto bene..:/
RispondiEliminaGrazie Giorgio, grazie Leitmotiv, grazie Elle ;)*
RispondiEliminaViva la palude!
RispondiEliminaVivs i Leitmotiv :)
RispondiEliminaGrazie Elle, Grazie Alli e..a presto :)dai Leitmotiv
RispondiEliminaGrazie a voi per la musica. E ora.. tutti sulla neveee!!
RispondiEliminaAlla prossima, buonanotte! ;)
Buonanotte e buonafortuna ai Leitmotiv.
RispondiEliminaGrazie Schiele, qui la musica è sempre ottima, da sempre e per sempre, e ci sentiamo dei privilegiati, sì ... bentornata.
RispondiElimina