È un vero piacere aprire le
interviste del 2015 con John Mario. Lo è perché lo conosco da alcuni anni, come
musicista e amico di penna, l’ho visto suonare un paio di volte e parlato al
volo le stesse. È un cantautore vero, capace di passare dall’italiano
all’inglese senza falsi imbarazzi (è anche Dead Man Whatching, intervistato qui
due anni fa), di creare una sua label (la Cabezon, che in soli 4 anni ha
pubblicato una decina di album), di tornare con un album come questo, per chiudere
i conti con il passato e ripartire pulito. Almeno questa è la mia impressione,
dopo i primi ascolti di Per fare spazio, album intimo e vero.
La copertina del disco,
immaginifica, favolistica (da favola nera?), ma con lo stesso John Mario a
fissarti, è molto rappresentativa del suo contenuto: undici pezzi biografici,
cantanti in modo diretto, tenendosi strettamente sul confine tra reale e
surreale. Canzoni lasciate in sospensione per alcuni anni (l’ultimo lavoro
firmato John Mario era del 2008), ricordi riaffioranti, sogni, scazzi,
disillusioni, riferimenti a Pavese e Jack London. Temi da cantautore classico,
tra il pop e il folk, con il grunge come trampolino di lancio. Ovviamente tutto
targato Cabezon. Un bel Cabezon. Interroghiamolo! Pronti?
Here I am
RispondiEliminaBentornato in palude Mario.
RispondiEliminaAnche se non siamo lontani, l'inizio dell'intervista è incerto ... ma poi ci riprederemo ;)
RispondiEliminaEccomi
RispondiEliminaNella palude è un po' difficile muoversi... ma poi ci si fa l'abitudine :-)
RispondiEliminaBene, ora che sei loggato, potrai scrivere i commenti/risposte, senza mettere il captcha... direi allora che possiamo iniziare.
RispondiEliminaSe sei pronto, faccio partire il cd e vado con le domande...
RispondiEliminaAndiamo!
RispondiEliminaCiao a tutti ci sono anche io!
RispondiEliminaFra una cosa e l'altra, direi che John Mario lo conosco pure io da circa tre anni ;)
Partito ... e allora ti chiedo, come è nato?
RispondiEliminaCiao Elle!
RispondiElimina1. Come è nato Per fare spazio?
RispondiElimina...ciao Elle ;)
RispondiEliminaciao John! Ho ascoltato 16 anni che ci conosciamo e mi è piaciuta molto. A chi è dedicata (se lo è) e come è nata? M.R.
RispondiElimina“Per fare spazio” nasce più che per volontà mia, per merito di Sebastiano Festa, produttore artistico del disco e grande amico che ha insistito per riprendere tutte quelle canzoni che avevo negli anni lasciato da parte. Mi ha convinto della bontà dei pezzi ma soprattutto si è preso l’onere di produrre il disco e quindi mettersi in gioco con me. Il fatto di poter condividere un’esperienza importante come quella di fare un disco con una persona che stimo molto, sia da un punto di vista musicale che umano, mi ha fatto mettere da parte tutte le mie riserve.
RispondiEliminaM.R. quella canzone è dedicata ai miei due migliori amici Mattia e Davide, che vive proprio a Londra e alla fine si è sposato :-)
RispondiEliminaPerché questo titolo? … è un proposito per l’anno appena iniziato?
RispondiEliminaParla di quando abbiamo finito l'università e ognuno ha dovuto prendere la sua strada, ho scritto il pezzo per tenere vivo in me quel ricordo in cui nulla sarebbe stato più come prima, tranne la nostra amicizia...
RispondiEliminail titolo...
RispondiEliminaCiao M.R.
RispondiEliminaBella quella canzone,vero...
...è la cosa che ho avuto chiara fin dall’inizio, e sì, si può dire che è a tutti gli effetti un proposito per il nuovo anno.
RispondiEliminaSe ascolti la titletrack dico “Questo è il mio regalo per me / sette anni passati che / io canto per fare spazio”… Il concetto del disco è proprio questo: resettare tutti i malumori accumulati negli ultimi anni, fare spazio nella mia testa così da permettere ai miei occhi e al mio cuore di essere di nuovo in grado di cattuare la magia dei momenti e delle senzazioni. Non ci riuscivo più e per “ripulirmi” ho dovuto mettermi a nudo, cantando.
RispondiEliminaGrazie M.R.
RispondiEliminaMitico John Mario!
RispondiEliminaNO VR è un titolo che mi incuriosisce.Hai un rapporto difficile con la tua città, Mario?
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
RispondiEliminaCiao Cantattore (Rocky?)
RispondiEliminaÈ stata un’odissea :-)
RispondiEliminaInizialmente doveva essere un side-project che oltre a Sebastiano Festa vedeva la partecipazione di un altro cantautore di Verona con il quale mi sono sentito sempre molto in sintonia, che è Fabio Fiocco. Poi qualcosa è venuta a mancare e non se ne è fatto più nulla. Questo succedeva nel 2009.
RispondiEliminaCiao Cantattore ... mi pare di conoscerti :)
RispondiEliminaDue anni più tardi Sebastiano è tornato alla carica e siamo ripartiti da dove ci eravamo fermati, ossia un sound elettronico retrò su canzoni pop/cantautoriali.
RispondiEliminaAbbiamo impiegato dal 2011 al 2013 per trovare una formula che ci soddisfacesse, che riuscisse a far uscire l’anima musicale di entrambi senza sacrificarne nessuna. È stata dura ma alla fine siamo riusciti a far quadrare il cerchio. La persona chiave per questa riuscita è Davide Saggioro, ingegnere del suono con i controcazzi che ci ha aiutato a finalizzare i mix e ne ha curato il mastering.
RispondiEliminaRocky è con voi :)
RispondiEliminaGrande Rocky! NO VR è una critica feroce alla nostra bella città...
RispondiEliminaNO VERONA come NO NEW YORK
RispondiEliminaQualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
RispondiEliminami piaceva la citazione
RispondiEliminaInteressante questa su No Vr... poi ci arriviamo.
RispondiEliminaPiù che un episodio mi piace ricordare come ho affrontato la registrazione delle chitarre elettriche.
RispondiEliminaInizialmente mi preparavo le parti a casa e poi le replicavo in studio ma alla fine non ero mai soddisfatto del risultato, sentivo che non dovevo suonare in quel modo.
RispondiEliminaFortuna vuole che allora stavo prendendo lezioni da Pietro Messina e grazie ai suoi preziosi suggerimenti sono riuscito a togliermi ogni inibizione sulla chitarra… non che io sia diventato tecnicamente un fenomeno, anzi, ma ho cominciato a sentirmi libero, Pietro ha cambiato il mio approccio allo strumento e così ho cominciato a improvvisare tutte le parti, nel modo più istintivo possibile… quello che veniva veniva.
RispondiElimina...a no?
RispondiEliminaÈ stato fantastico!
RispondiEliminaInteressante, perché è un disco dove le chitarre si sentono molto, direi primeggiano bene... si sente questo lavoro.
RispondiEliminaeh io le avrei volute ancora più alte :-) ma così facendo cambiava l'intenzione che volevamo dare al disco e quindi le abbiamo messe al giusto volume
RispondiEliminaDa chitarrista non sono mai molto obiettivo he he
RispondiElimina...è stato come spogliarti??
RispondiEliminaAnche dal punto di vista chitarristico ti sei spogliato dunque ...
RispondiEliminaè stato difficile
RispondiEliminama non avevo altra scelta, ero in una palude :-)
RispondiEliminaRisultato finale decisamente buono ...
RispondiEliminaA quanto pare ci sono marcate differenze rispetto ad "Embarcadero", o sbaglio Mario?
RispondiEliminama... dal punto chitarristico più che spogliato mi sono scelto i vestiti senza pensare troppo al contesto
RispondiEliminaSì Rocky
RispondiEliminaIn Embarcadero come in Viaggiare! volevo un John Mario più accessibile
RispondiEliminalasciavo i malumori nascosti dietro l'inglese dei Dead Man Watching
RispondiEliminama poi ho dovuto scoprire le carte, come se sentissi la necessità di essere sincero con me stesso e con chi mi ascolta
RispondiElimina(parole grosse)
RispondiEliminaSe questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il “fosse”?
RispondiEliminaAnche l'approccio vocale risulta più aggressivo, quindi?
RispondiEliminaIn effetti definire “Per fare spazio” un concept non è poi così sbagliato, potrebbe essere un viaggio nel tempo dove il protagonista torna nel passato per rivedere alcuni passaggi della sua vita e nel momento in cui lo fa li cancella dalla sua storia, diventando a tutti gli effetti un’altra persona.
RispondiEliminaUn film, un romanzo magico, reale, ma anche fantastico...
RispondiEliminaIl cantato è più deciso ma non canto tanto diverso dal mio solito... non sono un cantante provetto e quindi faccio come mi viene :-)
RispondiEliminaSì, con la regia del Philip Dick di Valis
RispondiEliminaUh! Adesso Cantattore lo riconosco pure io..
RispondiEliminaIo sono un fan di Cantattore
RispondiEliminaInteressante questa del Philip Dick di Valis
RispondiEliminaCantattore già gradito ospite in palude...
RispondiEliminaCiao Elle e ciao Alligatore, un piacere ritrovarvi e soprattutto parlare del nuovo lavoro di Mario.Non vedo l'ora di averlo tra le mani, sto disco!
RispondiEliminae ce l'avrai presto!
RispondiElimina... davvero una bella sensazione ascoltarlo.
RispondiElimina... e allora parliamo delle canzoni.
RispondiEliminaè un album molto denso
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero di Per fare spazio?… che ti piace di più fare live?
RispondiEliminaMah…
RispondiEliminaSincermente non c’è un pezzo che preferisco
RispondiEliminaConcordo sul "denso" ...
RispondiEliminasono più altro affezionato a “Dalla tua Ford” e “Esprimi un desiderio” perché mi ricordano i tre mesi che ho passato per lavoro nelle langhe piemontesi. È stata una parentesi che mi ha rigenerato. Mi sono sentito nuovo e quando è così riesco a far “succedere” la vita.
RispondiEliminaLe mie: Niente da dire autentico rock che sale dalle vene, gran voce/chitarra/testi gran ritmo, NoVR testo molto forte sur(reale), dove forse ti sei spogliato di più, la title track nella qualche dici moltissimo con poche parole, È venerdì (non avevo mai sentito un elogio del fine settimana più bello)...Vagabondo delle stelle bel modo di chiudere il disco con questo strumentale che omaggia un libro famoso di London (Elle lo ha letto).
RispondiEliminaNon so se altri voglio mettere...
RispondiEliminaNinete da dire e NoVR sono le canzoni più vecchie del disco
RispondiEliminaSì, infatti Vagabondo delle stelle piace anche a me, poi Ghost Town e NoVR.
RispondiEliminanon ho ma voluto utilizzarle, mi sembravano troppo pesanti
RispondiEliminae poi una canzone come NoVR è veramente rischiosa perché mediamente l'ascoltatore non sa leggere tra le righe
RispondiEliminaGhost Town è la canzone gemella di NOVR
RispondiEliminasolo che lì mi riprendo la città :-)
RispondiElimina...e mi sembra giusto!
RispondiEliminaRiprendiamola! ;)
RispondiEliminaIl cd è uscito con la tua Cabezon Records, label indipendente con un sacco di produzioni all’attivo. Sei fiero di quello fatto sino ad ora? Altri apporti importanti per questo cd?
RispondiEliminaLa title track è scritta su commissione, Sebastiano Festa (il produttore del disco) voleva un pezzo da mettere tra "NIENTE DA DIRE" e "E' VENERDì" perché c'era troppo stacco... così ho preso una melodia che mi girava da anni in testa e ho scritto il testo
RispondiEliminaSì sono molto orgoglioso di quello che abbiamo fatto, soprattutto perché siamo partiti da zero, senza l’aiuto di nessuno.
RispondiEliminaQuello che abbiamo fatto per molti può sembrare poco ma per noi è tanto, anzi tantissimo. L’unica amarezza è quella di non essere riusciti a fare squadra come avremmo voluto…
RispondiElimina“Per fare spazio” esce per Cabezon proprio perché, alla luce di quello che ho imparato in questi anni, non aveva alcun senso propormi ad altre etichette.
RispondiEliminaAffrontare la musica sia dal punto di vista dell’artista che del discografico ha cambiato radicalmete la mia visione delle cose, ho capito certe dinamiche che altrimenti non sarei riuscito ad afferrare.
RispondiEliminaQuesta conoscenza mi fa avere delle aspettative adeguate al progetto musicale che mi ritrovo per le mani, che sia mio o di altri.
RispondiEliminaIn poche parole me la vivo meglio.
Direi che hai il controllo totale, e questa cosa è positiva sapendo dove si vuole andare (come un regista con il final cut).
RispondiEliminaCopertina molto originale, magica, da favola (nera). Ci seti tu, che sei l’unica cosa reale. O no? E il resto?Di chi è opera e come è nata?
RispondiEliminaEsatto, per quel che mi riguarda ho dovuto affrontare un'autoanalisi spietata
RispondiEliminaTra l’altro, deliziosi pure quei disegni che accompagnano ogni testo di canzone nel libretto interno. Piacerebbero molto al Tim Burton più acido …
RispondiEliminaSì volevo un‘immagine nuova o meglio una visione che rappresentasse lo spirito dell’album manifestarsi dentro di me e intorno a me, diciamo il mio dark-side
RispondiEliminao come lo chiamo io il “Demone del Rock” :-)
RispondiEliminaSi sono accavallate le domande, ma credo che valga anche per la cover...
RispondiElimina.... la cosa dell'autoanalisi spietata :)
RispondiEliminaSiamo partiti da uno scatto di Alice Ferrara che è stato elaborato per sembrare una vecchia foto, come quelle dei nostri nonni, che rimanda però a un passato recente, i “7 anni passati” cantati nella titletrack. In questo lasso di tempo disegno e collage (il presente) si stratificano innescando una metamorfosi: il mio corpo che esplode, la mia faccia si crepa… In sostanza potrebbe evocare una catarsi.
RispondiEliminaEcco, dicevo bene ...
RispondiEliminasì sì parlo della cover
RispondiEliminaL’illustrazione è di di mio fratello che tra l’altro ha curato anche tutti i disegni contenuti all’interno del booklet e, vista la tiratura limitita, rendono il digipack di "Per fare spazio" un prodotto unico.
RispondiEliminaComplimenti al fratello, che ben conosciamo, per essere passato di qua con il suo progetto musicale.
RispondiEliminaTra l'altro anche la copertina di Viaggiare! (il mio primo disco in italiano) era di mio fratello
RispondiEliminaRicordo bene anche quel disco... uno dei primi ascoltati da alligatore :)
RispondiEliminaCome e dove presenterai l’album? … che ufficialmente non è ancora uscito, anche se già se ne parla in giro.
RispondiEliminauna vita fa...
RispondiEliminaintendevo Viaggiare! ...è uscito 10 anni fa
RispondiEliminaAl momento non ho ancora deciso dove presentarlo, non avendo una band con la quale preparare uno show degno di tale nome preferirei un luogo intimo e abbastanza raccolto.
RispondiEliminaLe canzoni di “Per fare spazio” hanno bisogno di una certa attenzione per arrivare e io non ho più voglia di conquistarmi il pubblico, per questo sto valutando la possibilità di fare un home concert. Detto così suona un po’ male, lo capisco, ma è la verità.. La gente in questo momento non ha voglia di musica dal vivo e non sarò di certo io a imporgliela.
RispondiEliminaLo conosciamo?
RispondiEliminaComunque complimenti, una roba dell'altro mondo, un mostro, quasi.
E la gente compra sempre meno dischi purtroppo :(
RispondiEliminaIntendi il disegnatore Elle?
RispondiEliminapiù che altro quello che è venuto a mancare è il senso critico, secondo me
RispondiEliminaSi èpresentato in palude come El Matador Alegre ... il fratello di John Mario, vero Mario?
RispondiEliminaright
RispondiEliminaquest'anno arriva il secondo capito della saga EMA
RispondiEliminacapitolo...
RispondiEliminaSul discorso meno concerti, meno dischi, meno senso critico, direi che ci hanno lavorato a lungo, ma noi non dobbiamo arrenderci... almeno non con le mani alzate :)
RispondiElimina... e credo che questo disco qualcosa in questo senso dica.
RispondiEliminaSì, sì, El Matador lo conosciamo, vero :D
RispondiEliminaSecondo capitolo de El Matador Alegre?...la Cabezon vedo che non si arrende, giustamente (ne sforna di dischi).
RispondiEliminaPer finire: una domanda che non ti ho fatto, un appello, un saluto a qualcuno, qualcosa che non abbiamo detto o qualcuno che non abbiamo ricordato, da fare assolutamente … troppe cose?
RispondiEliminaEccomi
RispondiEliminaavevo perso la connessione
RispondiEliminaSì teniamo duro per tutto il 2015
RispondiEliminaArrandersi? Giammai!
RispondiElimina(spero sia una citazione colta)
Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta chi ha permesso a quasto disco di vedere la luce: Sebastiano Festa, Davide Saggioro, Alice Ferrara, Giuseppe Vallenari, Alessandro Longo, Monica Cristini, Nicola Monti, Giovanni Massari, Andrea/Leonardo/Fabio di A Buzz Supreme e ovviamente te e tutte le persone che sono passate stasera in palude.
RispondiEliminaSto facendo spazio
RispondiElimina...e non mi sono sentito mai così bene :-)
RispondiEliminaGran bel finale, grazie Mario!
RispondiEliminaUn saluto ragazzi!
RispondiElimina... e grazie a tutti quelli passati in plaude. Troppi per citarli tutti...
RispondiEliminaGrazie a te, è sempre un piacere!
RispondiEliminaCiao Nicola...
RispondiEliminaCiao Rocky!
RispondiEliminaVi saluto anche io tutti, grazie per la musica. Buonanotte!
RispondiElimina...notte Elle ;)*
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna a John Mario.
RispondiEliminanotte!
RispondiEliminaciao!
RispondiElimina... ciao, ora siamo partiti di là ;)
RispondiElimina