Miriam in Siberia per la prima volta in palude, e si
sente. C’è un freddo che definirei “becco”, ma la loro musica sono sicuro ci
scalderà. Sto infatti già ascoltando a palla il recente terzo cd della band di
Aversa, Failing, il primo totalmente in inglese per loro. Atmosfera dilatata,
acida, per un rock maiuscolo, che la cartella stampa definisce un manifesto
doom rock con chitarre fuzz, unito a visioni mistiche e attitudine aggressiva.
Registrato al Trail
Studio di Napoli, masterizzato a New York presso il Salt Mastering, Failing è
prodotto in totale autarchia dai Miriam in Siberia.
Un bel
traguardo questo terzo album, a distanza di circa sette anni dal primo omonimo
EP. Era il 2006, la leggenda racconta che Miriam, loro cara amica, decise di
partire per la Siberia, per una sorta di Erasmus. Da qui il nome del gruppo, da
sempre immerso in visioni da sogno tipiche del rock giovane, una caratteristica
che gli ha contraddistinti non solo nel suono, ma anche nelle immagini. La
copertina di Failing è, non a caso, la foto della Siberia, e fa parte di un
reportage fotografico dell’amico Marco Quinti intitolato, appunto, In Siberia.
Avremo modo di parlarne nell’intervista che va ad incominciare … Pronti?
eccoci! io sono il batterista, Costantino
RispondiEliminaCiao Costantino ...
RispondiEliminaBenvenuto in palude...
RispondiEliminaSarai tu a rappresentare la band questa sera^?
RispondiEliminac'è anche Oreste, il tastierista
RispondiEliminama prima deve capire come mettere un commento
RispondiEliminaCiao a tutti, ci sono anche io!
RispondiEliminaMa Miriam è poi tornata dalla Siberia?
Ciao Oreste... hai tutta la notte :)
RispondiEliminae invece no, eccomi qui!
RispondiEliminaCiao Elle, bella domanda ;)
RispondiEliminahey Elle - essì, è tornata dopo 3 mesi, ma non penso immaginasse di dare il nome ad una band che va avanti da (quasi) 10 anni...
RispondiEliminaCiao Oreste... da anonimo dovrai purtroppo superare il captcha purtroppo... il maledetto verifica-parole messo in automatico.
RispondiEliminaCiao a tutti!
RispondiEliminaCiao Oreste...
RispondiEliminaIo sto già ascoltando il disco, e allora vi chiedo: come è nato Failing?
RispondiEliminauna volta conclusa l'esperienza di Vol 2, c'erano delle cose che pensavamo potessimo migliorare nel nostro sound...
RispondiElimina...già nei live ci eravamo un po' incattiviti ed alcuni dei pezzi più morbidi di Vol. 2, il nostro disco precedente, cominciavano a starci stretti
RispondiEliminada lì l'esigenza di avere un sound più tagliente, che abbiamo unito al fatto di aver cambiato lingua - ora usiamo l'Inglese
RispondiEliminaPerché questo titolo?
RispondiEliminaquesto ci ha consentito di abbandonare la poesia e di ragionare per concetti più ambigui ed immaginifici
RispondiEliminaper prima cosa è una provocazione, mi ricordava un po' il loser di beck
RispondiEliminapoi è finito per significare molte altre cose. "Failing", il disco, è come un territorio di resistenza, le canzoni si immaginano ostacoli insormontabili...
RispondiElimina...ma esprime il concetto di non fermarsi di fronte a battaglie impossibili da vincere
RispondiEliminaGran bel significato ... forte!
RispondiElimina...quindi, Failing: resistere, per prima cosa
RispondiElimina... ottima idea.
RispondiEliminaCome è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
RispondiEliminaabbiamo composto molto insieme, abbandonando la composizione diciamo per voce e chitarra, ma basandoci su jam e giustapposizioni di idee musicali più estemporanee
RispondiEliminaQuindi un lavoro di gruppo...
RispondiEliminaI brani sono nati in margine all'attività live dopo Vol.2. Rappresentano la voglia di diventare più granitici nel sound ma allo stesso tempo rarefatti.
RispondiEliminaSono rimasti un po' in cantiere, spesso abbiamo insistito per tante ore su riff, fino a quando ci sono usciti con il mood che volevamo.
RispondiEliminaAd ascoltarvi direi che ci siete riusciti...
RispondiEliminaINfine, trovata la formula è stato tutto facile. Abbiamo trovato lo studio e la persona adatta, che ha capito dove volevamo andare e ha lavorato di conseguenza.
RispondiEliminagià, abbiamo tolto molti fronzoli direi - abbiamo avuto una fase di composizione molto intensa, qualcosa lo abbiamo subito testato live e siamo entrati filati in studio
RispondiEliminaLa fame vien mangiando.. il disco precedente ha dato vita al successivo.
RispondiEliminaGià, Elle, sembra che per i Miriam in Siberia sia stato così...
RispondiEliminala nostra pratica in studio è rimasta simile - registriamo tutti insieme, cercando di tenere quanta più roba possibile nella take tutti insieme
RispondiEliminaQualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di questo disco?
RispondiEliminaAssolutamente!!!
RispondiEliminaQualche episodio... allora un bel giorno, durante il missaggio della title track, le voci cominciano a spostarsi, il brano comincia ad essere posseduto da misteriose forse che ne cambiano i connotati e soprattutto...l'arrangiamneto. Io e Fabrizio (il nostro produttore) rimaniamo esterrefatti e crediamo di essere in un film dell'orrore per musicisti.
RispondiEliminaDopo ore di sbattimenti capiamo che era successa una cosa che succede praticamente una volta nella vita, S'ERA STACCATA LA RAM DI UN MAC. vabbè...
RispondiEliminaio mi ricordo di questo momento catturato in video...
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/video.php?v=10152087702199115&set=vb.43015285755&type=3&theater
...la chitarra in questo pezzo era completamente diversa, l'abbiamo cambiata all'ultimo momento ed è praticamente la cosa più importante del pezzo...si può dire che in studio eravamo abbastanza rilassati da poter cambiare quello che ci pareva
Uno spirito?
RispondiEliminaforse - certamente un effetto molto psichedelico (come volevamo noi)
RispondiEliminaFantastico!
RispondiEliminaquesto invece sono io che partecipo ai missaggi via skype: https://www.facebook.com/miriaminsiberia/photos/pb.43015285755.-2207520000.1416258348./10151638623635756/?type=3&theater
RispondiEliminauna cosa molto poco rock direi...
RispondiEliminaDirei psichedelica però ...
RispondiEliminaSe il vostro cd fosse un concept-album su cosa sarebbe?... forse lo è, anche senza volerlo?
RispondiEliminasono giunto alla conclusione che un concept nei nostri dischi alla fine c'è sempre - non strutturato e sviluppato come, che so, in un disco progressive, ma più per concetti nascosti...Failing come ti dicevo parla di resistere, e lo fa tramite varie immagini. Failing (la title track), si immagina un'inondazione fermata da un personaggio ipotetico, forse mistico e chiaramente un illuso destinato a fallire
RispondiElimina"raise your hands", invece, parla di alzare le mani sia come resa che come gesto di ribelliione
RispondiEliminanon per menare qualcuno, però...
RispondiEliminaUn personaggio molto attuale... tra nubifragi e fallimenti...
RispondiEliminama come rivendicazione
RispondiEliminaMi riferivo al personaggio di Failing il pezzo...
RispondiEliminaA proposito di canzoni, c’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Failing? … che vi piace di più fare live?
RispondiEliminaRaise your Hands, di sicuro...(questa: http://youtu.be/7CK224T7phY)
RispondiEliminaIn questo pezzo abbiamo trovato secondo me l'equilibrio giusto tra melodia ossessiva e ripetitiva ed atmosfere doom. Live lo usiamo molto per improvvisare, è un groove su cui ci sentiamo a nostro agio e lo abbiamo già riproposto con alcune soluzioni di arrangiamento diverse, enfatizzandone le voci, senza ritmica, o all'opposto trasformandolo in una lunga jam dove non sappiamo dove si va a finire
tu, Orè?
RispondiEliminaDico le mie: Don't Anyone per la dilatazione estrema e senza tempo (sembra prog-rock anni '70), We Wanna Know, per la leggerezza ma anche no, Raise Your Hands per l'acidità e una certa durezza e tensione...
RispondiEliminaa mani alte dico: RAIS YOUR HANDS
RispondiEliminaDon't Anyone live mi piace molto, per come possiamo abbassare la pressione ed esplorare una tensione diversa
RispondiEliminadevo dire che conosco forse poco il prog rock, ma viene spesso lo sento citato in relazione alla nostra musica
RispondiEliminaVince Raise Your Hands a mani basse...
RispondiEliminaè una cosa che mi fa molto piacere, ti fa capire quante influenze possono toccarti anche in modo non totalmente conscio
RispondiEliminaper esempio il mio riferimento per quel tipo di sound sono sicuramente gli Earth
RispondiEliminanel senso, rock dilatato ed intenso
RispondiEliminaIl cd è stato da voi prodotto, registrato al Trail Studio di Napoli e masterizzato a New York, presso il Salt Mastering… come è stato fare tutto questo? Quali le collaborazioni più importanti? …
RispondiEliminaLa mia preferita è Don't Anyone, seguono We wanna know, Down froma a mountain, Raise your Hands e Failing. In quest'ordine :D
RispondiEliminaAlli vai subito con l'altra domanda senza aspettarmi? :(
RispondiEliminaScusami Elle...mi sono perso in questo mare di suoni e non ti vedevo più :(
RispondiElimina:) don't anyone sembra piacere, mi fa piacere che il disco venga ascoltato fino alla fine
RispondiEliminaAdesso possiamo proseguire ;)
RispondiEliminaIl cd è stato da voi prodotto, registrato al Trail Studio di Napoli e masterizzato a New York, presso il Salt Mastering… come è stato fare tutto questo? Quali le collaborazioni più importanti? …
RispondiEliminaFailing forse è il pezzo che sintetizza la vena hard psych che volevamo produrre
RispondiEliminariff hard continui, synth spaziali lanciati a manetta e doppie voci che dessero spazio
RispondiEliminavenendo alle collaborazioni...
RispondiEliminaAscoltato fino alla fine e più volte ;)
RispondiEliminaAlli, va bene che sono uno spirito ma.. (ma?) :D
è difficile dirlo perchè sono due cose molto diverse - abbiamo registrato con Fabrizio Piccolo nei Trail Studio, il quale è stato importante per dare un taglio più deciso al nostro sound, e soprattutto a creare un ambiente creativo libero che è l'obbiettivo fondamentale
RispondiEliminasuonando tutti insieme possiamo dare spontaneità all'esecuzione, ma ci vuole un produttore che capisca che non stai cazzeggiando, ma che quella è una modalità creativa specifica
RispondiEliminacon Paul Gold di Salt Mastering abbiamo collaborato già con Vol. 2
RispondiEliminalui dà la botta analogica che si sente in entrambi i dischi - soprattutto se il disco viene ascoltato su vinile
RispondiEliminaperchè va bene gli mp3, o i cd, ma questi dischi li abbiamo fatti pensando il vinile per tutta la realizzazione, da quando abbiamo cominciato a comporre fine al master finale
RispondiEliminainfatti Failing è pubblicato in un'edizione che comprende vinile, cd e codice mp3, ma il vinile mi dà l'emozione giusta
RispondiEliminaBella cosa il vinile, pensare ad un disco per il vinile ...
RispondiEliminaElle lo spirito ;)*
RispondiEliminaIl vinile, è a 45 giri e ci ha restituito le stesse emozioni provate durante il missaggio in studio!!
RispondiEliminaè bello perchè significa abbandonare la precisione del mastering digitale per abbracciare un processo, quello analogico, nel quale il controllo è limitato
RispondiEliminaè una cosa molto emotiva
RispondiEliminaSe dici così io ora ti devo chiedere cosa cambia tra vinile e cd/mp3..
RispondiElimina(sento che la mia domanda è stupida)
Ok, un po' hai risposto mentre chiedevo ;)
RispondiEliminaper me, cambia il fatto che il cd suona esattamente come penso che suoni - il vinile invece mi sorprende in qualche modo che non mi aspettavo
RispondiEliminaho sempre pensato che la nostra musica ha delle basse un po' particolari, il vinile le doma meglio, il cd le rende forse più ovvie
RispondiEliminaSe mi passate una metafora larga, è come un film visto al cinema e uno in un dvd alla tv...
RispondiEliminaforse per il livello di attenzione dell'ascoltatore, al cinema di sicuro non hai distrazioni - pensa all'mp3 per esempio, magari ascoltato in streaming mentre stai facendo qualche altra cosa
RispondiEliminaCopertina fantastica, dal sapore mitico. Qualcuno mi dice che ha qualcosa a che fare con il nome della band? Vero? Raccontateci, nome della band e copertina allora…
RispondiEliminaIo voto la risposta sul tipo di suono. Posso fare un elenco delle cose che ho fatto mentre ascoltavo in streaming, ma le avrei fatte anche se avessi avuto il vinile.
RispondiElimina(non si vota?)
nome della band, sono quelle cose che ti succedono dieci anni fa...il nome deriva da un fatto vero, c'è una Miriam, è andata in Siberia, e si dà il caso che noi avevamo una band senza nome - da lì questa idea della Siberia, un posto per noi del tutto immaginario
RispondiElimina...finchè non abbiamo incontrato il fotografo Marco Quinti, che in Siberia c'è andato ed ha fatto un incredibile reportage fotografico
RispondiEliminama l'immagine non ci colpisce perchè realistica, ma più perchè rappresenta una enormità che pare assurda - non si capisce che cos'è, sai solo che è una traversata impossibile, un fallimento anche solo pensare di farcela
RispondiElimina@Elle
RispondiEliminaSì, in effetti è la migliore Elle, ma con il vinile dovevi stare più attenta a metterlo su e poi girarlo...
@Costantino
Ma questa Miriam lo sa? Vi segue ancora?
eppure nel suo documentario Marco immortala le popolazioni locali, e la loro decisione di preservare la loro etnia
RispondiElimina(Alli, allora si capisce che io di vinile non so proprio nulla!)
RispondiElimina@ Alligatore: certo che lo sa! E ci segue, è una cara amica. Non lo so se si aspettava di trovarsi dieci anni dopo con una band che si chiama come lei
RispondiElimina@ Elle: hai ragione, ed è vero anche quello che dice l'Alligatore - alla fine è un'esperienza personale, il digitale ha cmq grosse qualità...
Interessante, e interessante anche questa storia del reportage (fotografico, ma anche filmico, da quello che capisco, o no?).
RispondiElimina@Elle
RispondiEliminaSei di una generazione, cresciuta, forse, quando il vinile era in via di estinzione... ma adesso, vedo che ritorna.
nono - fotografico, Marco l'ha realizzato per conto di Toscana Energia, i quali ci hanno gentilmente concesso di usare l'immagine...il presidente di Toscana Energia mi ha anche fatto i complimenti per Vol. 2...trovare gente seria e disponibile come Marco ti motivazione per continuare a suonare, sul serio
RispondiEliminaSicuramente, trovarne di gente così...
RispondiEliminaCome e dove presenterete/avete presentato l’album? …
RispondiEliminal'abbiamo presentato al Freqency di Pomigliano, vicino Napoli, ed il giorno dopo al Mr. Rolly's in provincia di Caserta
RispondiEliminatutte e due sono state belle esperienze, onestamente, suonare il disco dall'inizio alla fine, affiancarlo ai pezzi di Vol. 2, penso che siamo giunti dopo tanti anni a qualcosa di compiuto...è stato molto bello anche suonare in un locale piccolo come il Mr. Rolly's dove la gente si è seduta di fronte a noi ascoltandoci con attenzione mentre li punivamo con volumi inauditi a bruciapelo. E' la dimostrazione che non si può predire il tipo di ascolto che ti trovi di fronte, a volte la gente ti sorprende positivamente...
il 25 Gennaio siamo a Le Mura, a Roma
RispondiElimina... e poi seguiremo l'evolversi del tour sui vostri siti.
RispondiEliminaPer finire: una domanda che non vi ho fatto, un appello, un saluto a qualcuno, qualcosa che non abbiamo detto o qualcuno che non abbiamo ricordato, da fare assolutamente … troppe cose?
RispondiEliminaA me piacciono i locali come il Mr. Rolly's! Ovunque ti metti sei in prima fila e ti senti protagonista assieme alla musica!
RispondiEliminaVero, il Mr. Rolly's è un locale fantastico!!
RispondiEliminavoglio dire che il disco si può ascoltare in streaming su miriaminsiberia.it (e si, va bene anche in streaming), è un lavoro per noi importante, il nostro disco più psych ma diretto;
RispondiEliminaeppoi che nei prossimi giorni pubblicheremo un video per Raise Your Hands, è un live in studio, un modo per restituire quello che davvero quello facciamo anche in un video, senza fare finta. Esce a breve e non vediamo l'ora.
Grazie, ci ha fatto piacere parlare con voi!
... come quasi sentire un vinile ;)
RispondiElimina:)
RispondiEliminaGrazie ragazzi, grazie Costantino, grazie Oreste, grazie Elle...
RispondiElimina...e grazie anche a Miriam.
RispondiEliminaCome inizio, come assaggio in attesa dell'acquisto fisico (per stimolarlo), va bene anche lo streaming, confermo ;)
RispondiEliminaBella anche l'idea del video, a me i video non piacciono, perché distraggono dalla musica, ma se nel video ci siete voi che suonate, non può che completarla!
(un vero live sarebbe anche meglio)
Buonanotte e buonafortuna ai Miriam in Siberia.
RispondiEliminaCerto Elle, un live sarebbe meglio... magari al Mr. Rolly's!
RispondiElimina\m/
RispondiEliminaBuonanotte a tutti e grazie a voi per la musica!
RispondiElimina